Anime & Manga > Inazuma Eleven
Ricorda la storia  |      
Autore: _Girella_    29/08/2013    5 recensioni
[Rating Verde] [KyouTaku] [Fluff-Comico (o almeno ci prova)- Triste]
Tutti avevano almeno un segreto, chi più chi meno imbarazzante
[...]
Ma, pensava Shindou tra le lacrime, quello che aveva appena scoperto, in quanto ad assurdità, non lo batteva proprio niente.
Genere: Comico, Fluff, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Shindou Takuto, Tsurugi Kyousuke
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'KyouTaku: "Di chi ti ricordi quando sorridi?"'
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Secrets~
____________________________________________________________________________________________________________________________
 
Tutti avevano dei segreti.
A Kirino, per esempio, una volta era scappato di mano il rasoio con cui stava giocando e si era completamente rasato una parte di capelli, tanto che la madre aveva dovuto portarlo dal parrucchiere di volata per far si che non sembrasse che fosse stato rapito dagli indiani.
Kariya amava gli animali, tanto che era diventato vegetariano. Il suo problema era che gli dispiaceva anche per le piante, e a malapena erano riusciti a convincerlo a non nutrirsi di sassi . (?)
Tenma una volta aveva perso una scommessa e per tutto il giorno aveva dovuto indossare un paio di orecchie da gatto alquanto imbarazzanti.
Aoi da bambina aveva decine di bambole, solo che invece che giocarci tagliava loro i capelli, lamentandosi che poi non ricrescessero, e le dipingeva dei più svariati colori.
Insomma, tutti avevano almeno un segreto, chi più chi meno imbarazzante.                     
Ma, pensava Shindou tra le lacrime, quello che aveva appena scoperto, in quanto ad assurdità, non lo batteva proprio niente.
 
Tsurugi lo osservava con espressione accigliata mentre, incapace di reggersi in piedi autonomamente, si sedeva sul letto.
Rideva, il maledetto.
Rideva a crepapelle.
 
Sbuffando, rinunciò a farlo smettere e si afferrò Teddy, stringendolo tra le braccia con un gesto stizzito.
 
Quando mai gli era venuto in mente di invitare Shindou Takuto a casa sua?? Perché la sua mente aveva partorito quella malsana idea??
 
La colpa, naturalmente, era stata di Tenma.
Tsurugi non credeva di esagerare nel definirlo il proprio tormento personale.
 
-Tsurugi-kun, devi essere più affettuoso-
-Tsurugi-kun, posso accompagnarti a comprargli un regalo??-.
-Tsurugi-kun, forse oggi dovresti accompagnarlo a casa-.
Tsurugi-kun di qua, Tsurugi-kun di la…
E il suddetto Kyousuke non ne poteva davvero più.
 
-Matsukaze- lo aveva ammonito prendendolo per un orecchio dopo che per almeno mezzora gli aveva saltellato intorno durante l’intervallo.
   Non aveva aggiunto altro, ma il suo tono minaccioso era bastato perché Tenma si facesse piccolo piccolo e decidesse di allontanarsi in fretta.
   Non prima, però, di avergli fatto l’onore –a detta sua- di ricevere il suo ennesimo consiglio –Perché non lo inviti a casa tua??-.
 
Riflettendoci in seguito, Tsurugi si era reso conto che forse, questa volta, Tenma non aveva avuto un’idea propriamente orribile.
   Lui e Shindou si erano messi insieme da un paio di mesi, e non erano stati pochi gli ostacoli che avevano dovuto superare.
   Prima l’apparente indifferenza di Kyousuke, poi la riluttanza di Shindou ad ammettere i propri sentimenti, dopodiché la paura di che cosa avrebbero potuto dire le altre persone…
   Per un momento, erano stati entrambi sul punto di mollare.
   Ma poi –e di questo Tsurugi poteva assumersene il merito- una parola dolce strappata, un abbraccio in più, un bacio rubato, ed entrambi avevano trovato il coraggio di ammettere l’uno con l’altro i propri sentimenti.
 
E, un mese dopo, avevano compiuto l’irreparabile.
Dirlo a Tenma.
 
Che ora, non contento di aver tormentato il povero Kyousuke per settimane con la propria idea di “amore perfetto”, gli aveva messo in testa quell’idea.
Due giorni dopo aveva preso il coraggio a quattro mani e lo aveva invitato a casa sua.
 
Shindou, naturalmente non aveva rifiutato e così, adesso, si ritrovavano in quella situazione.
 
Tsurugi osservò accigliato il numero nove che, semi-spalmato sul suo letto, tentava di mettere insieme più di due parole di senso compiuto, senza risultato.
Chiuse gli occhi, cercando di impedirsi di pensare a quanto, persino in una situazione del genere, la risata di Shindou suonasse dolce e cristallina.
 
“Maledizione, vuoi smetterla di pensare cose del genere?!”
 
-Ts…Tsurugi- ansimò Shindou strappandolo dai suoi pensieri, passandosi una mano sugli occhi per asciugare le lacrime che continuavano a rigargli le guance. –Vorresti dirmi che…
 
Grande e grosso come sei, dormi ancora con i peluche??-.
 
Come se dirlo ad alta voce gli avesse ricordato quanto la cosa fosse incredibilmente assurda, Shindou fu scosso da un nuovo attacco di risa mentre Tsurugi, senza nemmeno degnarsi di rispondere, poggiava con grande attenzione l’orsetto di peluche sulla propria scrivania.
 
-Problemi con Teddy??- chiede poi voltandosi.
Non l’avesse mai fatto.
 
-Gli hai anche dato un nome!!-. Shindou era sicuro che, di li a poco, i polmoni gli sarebbero usciti dal corpo per andarsene per conto proprio, da tanto che rideva. –E tra tutti i nomi che esistono lo hai chiamato Teddy!! Fantasia portami via!-.
 
Tsurugi lo guardò malissimo ma Takuto nemmeno se ne accorse, occupato com’era a picchiarsi il palmo della mano destra sulla fronte ripetendo –E’ un sogno. Voglio svegliarmi-.
   Con un sospiro, si sedette accanto a lui e capì che, tutto sommato, c’era solo un modo per farlo smettere di ridere.
 
Vide i suoi occhi farsi enormi mentre gli afferrava i polsi allontanandoglieli dal volto e poggiava delicatamente le labbra sulle sue. Le guance gli divennero rosse in modo fin troppo evidente.
 
Almeno aveva smesso di ridere.
 
Shindou si staccò per mancanza d’aria e lo guardò negli occhi. –Un peluche-.
-Un peluche- ripetè serissimo Tsurugi.
-Un orsetto-.
-Si-.
-Teddy-.
-Si-.
-Perchè??-.
 
-Cosa c’è di strano??-.
-Hai un orso di peluche nel tuo letto tutte le notti!-.
-Cos’è, sei geloso??-.
 
Persino nella penombra della stanza –si erano fatte ormai le sei e mezza del pomeriggio e in gennaio inoltrato, a quell’ora, il sole era già calato da un pezzo, ma Shindou non aveva voluto accendere la luce- Tsurugi si accorse di com’era avvampato il ragazzo e si concesse un piccolo risolino di vendetta.
   La timidezza con cui Shindou affrontava la loro relazione, persino dopo due mesi, lo stupiva sempre. Ma era uno stupore che aveva uno strano retrogusto dolce, e Tsurugi spesso si era chiesto il perché.
 
-Scemo-.
Tsurugi prese ad arrotolarsi una ciocca dei suoi capelli attorno al dito. Stavolta era il suo turno di essere imbarazzato.
-Teddy… è un regalo di mio fratello-.
 
Shindou tacque all’istante. Cercò di cogliere il suo sguardo, ma Kyousuke teneva gli occhi fissi sui suoi capelli, come se raccontargli la verità fosse stato più facile se non lo avesse guardato negli occhi.
   -Aveva dodici anni e io ne avevo sei. Il giorno dopo sarebbe stato il mio compleanno e volevo a tutti i costi che i miei genitori mi consegnassero il mio regalo in anticipo. Le provai tutte, piansi, misi il broncio, feci lo scioperò della fame (durato più o meno due ore-).
   Shindou sorrise lievemente, immaginandosi il piccolo e testardo Kyousuke che si chiudeva in camera per ottenere il proprio regalo.
   -Ero decisamente insistente da bambino, devo ammetterlo. I miei genitori erano quasi sul punto di cedere, ma mio fratello fu irremovibile. “Fino a domani, niente regalo” mi disse con serietà. “E non insistere, altrimenti diamo il tuo regalo a un altro bambino più bravo di te”. Ovviamente era l’ultima cosa che volevo e perciò attesi con ansia il giorno successivo.
   Solitamente andavo a dormire presto, più o meno verso le nove e mezzo, ma l’ansia era talmente tanta che a un quarto a mezzanotte ero ancora a fissare il soffitto.
   A un certo punto Yuuichi, probabilmente stanco di sentirmi rigirare nel letto, accese l’abat-jour e mi diede la notizia più bella del mondo. “Sai, Kyousuke, adesso è già il tuo compleanno”.
   Rimasi senza parole, e lui mi spiego che, benché fuori fosse ancora buio fuori, la mezzanotte era già passata e il giorno del mio compleanno era già arrivato. Quindi si alzò e, mentre io seguivo tutti i suoi movimenti con ancora poco chiara quella storia della mezzanotte, lui si avvicinò all’armadio e tirò fuori un orsetto –questo orsetto- con un fiocco rosso al collo. Mi disse che si chiamava Teddy e che, se mai mi fossi sentito solo, lui mi sarebbe stato sempre vicino e mi avrebbe consolato.
   Tre giorni dopo, ebbe l’incidente-.
 
Shindou sussultò quando Tsurugi interruppe così bruscamente il suo racconto. Al buio della stanza, con il ragazzo così vicino a sé, era riuscito benissimo a immaginarsi la scena. Il sorriso di Kyousuke, lo scintillio nei suoi occhi quando aveva stretto l’orsacchiotto…
 
-E da allora, lo tieni con te tutte le notti??-.
Anche Tsurugi sobbalzò, come se si fosse dimenticato che Takuto era davanti a lui. Lasciò andare i suoi capelli e stese le gambe. –Già-.
 
“Devi esserti sentito solo così spesso, Kyousuke…”
 
Shindou poggiò una mano sopra la sua e lo costrinse a guardarlo. –Mi dispiace di aver riso. Non volevo riportarti alla mente brutti ricordi, non avrei mai immaginato che fosse così importante per te…-.
Tsurugi scosse la testa –No, vedi, questi non sono affatto brutti ricordi per me. Anzi, è uno dei ricordi più belli che ho. Triste e bello. So che può sembrare una contraddizione, ma è così-.
Shindou sorrise. –Lo capisco-.
 
Rimasero in silenzio per alcuni lunghi minuti, Takuto, nonostante le parole di Kyousuke, ancora turbato per la storia che gli aveva raccontato, e quest’ultimo stupito di se stesso. Se pochi mesi prima gli avessero detto che avrebbe raccontato uno dei segreti più importanti della sua infanzia al suo capitano, probabilmente sarebbe scoppiato a ridere. E invece, eccoli li.
 
Alla fine non resse più il silenzio pesante che si era creato tra loro. –Shindou-senpai, dico sul serio, non sono triste. Anzi sono… sono felice. Adesso sai qualcosa di me che non avevo mai raccontato a nessuno-.
 
Shindou annuì, poi mormorò qualcosa a voce così bassa che, inizialmente, Tsurugi non capì.
 
-Adesso ci sono io, Kyousuke-kun-.
 
-Cosa??-.
Shindou strabuzzò gli occhi, come rendendosi conto di aver dato voce a un pensiero che doveva restare tale. –Ho detto… che adesso ci sono io se… insomma, se dovessi sentirti di nuovo solo-.
 
Kyousuke rimase in silenzio, stupito. Nessuno gli aveva mai detto qualcosa del genere. E perché non riusciva a smettere di sorridere??
-Grazie, Takuto- mormorò baciandolo di nuovo, e di nuovo sorridendo delle sue guance rosse, per poi alzarsi e accendere la luce proprio mentre sua madre apriva di colpo la porta.
   -Ah, mi stavo chiedendo quando voi due vi sareste decisi a fare un po’ di luce- esclamò con voce squillante, facendo quasi prendere un infarto al figlio, che si voltò di scatto.
   -Mamma! Non si bussa più??-.
   -Scontroso-. La donna gli fece una pernacchia e sorrise a Shindou che si alzò e imbarazzato si passò una mano tra i capelli per cercare di pettinarli e rendere il proprio aspetto presentabile. –Takuto-kun, sono appena andata a fare la spesa. Ti andrebbe di restare a cena da noi??-.
 
   Shindou guardò interrogativo Tsurugi, e poi sorrise –Certo, signora, mi farebbe molto piacere-.
   Lei sorrise di nuovo e si chiuse la porta alle spalle, e Tsurugi fu sicuro di averla sentita borbottare un –Perché Kyousuke non è così educato??- mentre si allontanava.
Scosse la testa imbronciato, mentre Takuto lo precedeva in cucina. Si chiuse la porta alle spalle e tenne gli occhi fissi su di lui, senza riuscire a impedirsi un sorriso.
 
“Grazie, Takuto. So che posso contare su di te”.
 
Eppure Tsurugi aveva come il presentimento che, da quel giorno, si sarebbe sentito molto meno solo.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Angolo di una _Girella_
Erano mesi che non pubblicavo una KyouTaku. MESI!
Un’eresia D:
Perciò sono dovuta tornare a deliziare il mondo –pffff- con ciò (?)
Inizialmente era nata come fic comica però mi sono detta… “Come fare a rendere realistica la cosa del peluche senza rendere Kyousuke-kun troppo OOC??”.
E QUESTO è ciò che ne è nato.
È abbastanza fluffosa rispetto a ciò che scrivo di solito ma Kyousuke e Takuto mi fanno uscire il fluff dalle orecchie e da qualche parte dovrò pur riversarlo (?)
Ora, vi saluto.
Grazie in anticipo a chiunque leggerà e a chiunque recensirà ^.^
 
 
Marty

 
Image and video hosting by TinyPic
   
 
Leggi le 5 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Inazuma Eleven / Vai alla pagina dell'autore: _Girella_