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Autore: BluRei    04/03/2008    6 recensioni
Mi ritorna un dolce ricordo...Da allora mi piace talmente questo bosco...
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Dedico questa one-shot, che avevo scritto qualche anno fa, a Koe che con la sua recensione me l'ha fatta tornare in mente.






Sotto la foresta
le timide ombre
amano la luce:
le foglie lo dicono ai fiori,
che ascoltano e sorridono
- R. Tagore



“Un giorno imprecisato, un posto imprecisato, in un mondo imprecisato due ragazzi vivono una magia. ”

Per fortuna le lezioni sono finite presto oggi! La temperatura si sta alzando sempre di più e chiusi in quell’aula senza condizionatore e con queste divise non si resiste. In situazioni come questa le vacanze dovrebbero essere una questione di stato!





Vento, forse il tempo sta cambiando! Tra gli alberi si starà certamente più freschi. Strano, non mi ricordavo che intorno alla scuola c’erano così tanti alberi…cammino da più di mezz’ora e ancora sono dentro questo maledetto bosco! E’ salita anche la nebbia!





Un lago? Forse sto dormendo! Dormo e sogno! Non ci sono dubbi. Sto dormendo! Non ci sono laghi vicino alla mia scuola. C’è anche un riparo, forse ci abita qualcuno e se sono fortunato mi indicherà la strada per uscire di qua!




Sarà un’illusione ma sembra quasi che il vento stia componendo una melodia solo per me… o forse mi prende in giro. Che pace c’è qui…
- Tu chi sei?
- Chi sono? Io mi chiamo Yuji.
- Cosa ci fai qui?
- Penso di essermi perso! Sai dirmi dove mi trovo?
- Mi dispiace, ma io non lo so!
- Non lo sai? Com’è possibile?
- Non me lo sono mai chiesta!
- Non te lo sei mai chiesta? Ma da quanto tempo sei qui?
- Tanto!





- Tu lo senti? Sembra che il vento parli! Ma sei tu? Io mi sono voltato perché il vento soffiandomi intorno ha attirato la mia attenzione ma in realtà sei tu che parli e il vento si muove sentendoti. Ti celebra!
- Ih, ih, ih!
- Quando ridi sei bellissima! Insieme a te ride tutto. Gli alberi, i rami, le foglie, i fiori e persino il lago, riflettendo la luce del sole, brilla vedendoti sorridere. Perché sei qui?
- Ricordo che mi ero innamorata di un ragazzo. Era dalla prima media che cercavo di superare la mia timidezza per potergli parlare ma non ho mai avuto il coraggio. Pensa che siamo sempre stati compagni di classe fin dalle elementari ma lui non si è mai accorto di me. Poi lui è morto ed io sono rimasta imprigionata qui dal suo ricordo. E tu? Cosa ti ha spinto a venire fin qui?
- Qui? Dov’è qui? Non lo so! Forse ero stanco della mia vita. Volevo perdermi!
- Stanco della vita? E’ strano che un ragazzo giovane come te pensi una cosa tanto triste. Perché?
- Non voglio annoiarti!
- Annoiarmi? Se tu non ci fossi, sarei completamente sola!
- Come ti chiami?
- Ih,ih,ih…Hai cambiato discorso. Non posso dirtelo!
- Perché?
- Quando pronuncerai il mio nome sarai costretto a fermarti per sempre qui.
- Questo non è un problema, perchè io voglio restare con te! Sei una ragazza dolce, bella, e poi la tua voce è un incanto. Con te sto bene, sento che mi capisci.




- Allora faremo così, continueremo a cercare insieme il modo di uscire da questo posto. Non so quanto ci metteremo, io non ci ho mai provato, ma durante questo periodo tu potrai cercare di indovinare il mio nome. Se non troveremo l’uscita io te lo rivelerò e tu deciderai se pronunciarlo e restare qui o tornare a casa tua.
- Si, faremo così! Yumi?





- Camminiamo da ore e tu non hai ancora detto una parola! Cosa ti ha reso stanco di vivere?
- Per me e per la mia famiglia questo è stato un anno difficile. Mio padre ha perso il lavoro ed è diventato intrattebile, mia sorella sta studiando per entrare in una delle università più selettive del Giappone e si lamenta perché deve studiare e lavorare, visto che ormai i nostri genitori non si possono più permettere di mantenerla. Anch’io quest’anno ho dovuto studiare come un pazzo, voglio entrare nella stessa università in cui ha studiato mio padre, così finalmente sarà fiero di me. Ma per farlo devo essere ammesso nella classe sperimentale dell’ultimo anno e quindi il mio esame deve essere eccellente.
- Adesso le cose come vanno?
- Per fortuna adesso ne ha trovato un altro ma non ha lo stesso grado, l’hanno declassato e questo non ha giovato al suo amor proprio.
- Tua sorella?
- Oh, lei è sempre stata una testa calda. Ha lasciato gli studi universitari perché si è innamorata del suo lavoro. Dice di sentirsi realizzata.
- E i tuoi studi come vanno? Tu ci vuoi andare nella stessa università di tuo padre?
- Io non lo so!
- Cosa ti piacerebbe fare da grande?
- Forse il giornalista. Ma mio padre non accetterà mai!
- E tua madre cosa dice? Non ti aiuterebbe a convincerlo?
- Mia madre non si schiera mai con nessuno! Lei si "limita" a fare la casalinga. Si, mia sorella ed io, le siamo grati perché grazie al suo aiuto riusciamo ad impegnarci nelle nostre attività senza avere troppe preoccupazioni. Ci cucina pietanze nutrienti e per darci il tempo di riposare non ci fa pulire neanche la nostra camera. Povera mamma!
- Ma forse lei è felice così perché vive per amarvi!
- E lei, chi la ama?
- Tu!
- “Ai ”. E’ questo il tuo nome!





- Ti senti in colpa per la morte di quel ragazzo?
- Si!
- Perché?
- Faceva caldo e alla fine delle lezioni tutta la classe aveva deciso di andare in piscina. Lui doveva tornare a casa ed io decisi di seguirlo! Era fermo all’entrata della scuola, volevo parlargli ma la mia timidezza me l’ha impedito. Se l’avessi fermato anche solo per venti minuti, sarebbe ancora vivo!
- Ti capisco! Anch’io poco tempo fa ho perso un amico. Aspetta! Forse quella è l’uscita?!






- Io sono stanca. E’ tardi, dormiamo!
- Dove?
- Qui, per terra. E’ estate e fa caldo! Buonanotte.
- E’ così bella…emana la stessa luce serena anche mentre dorme. E’ così incantevole che è un peccato anche vederla sfiorare dal vento! Si! E’ con lei che voglio restare, anche se per farlo dovrò restare qui per sempre. Non m’importa di trovare l’uscita. Non m’importa della mia famiglia!





- Il lago è bellissimo all’alba. S’illumina come il suo viso…ed i suoi occhi sono come acque limpide e profonde. Mizuki…ben sveglia “Mizuki”!





- Chi era il tuo amico? Parlami di lui.
- Nobuo era il mio miglior amico. Le nostre famiglie si conoscevano ancora prima della nostra nascita. Da bambini stavamo sempre insieme poi a scuola ci hanno messo in classi diverse ma questo non ci ha mai allontanato!
- Raccontami.
- All’asilo ci scambiavamo la merenda, a lui piaceva il pane e marmellata che mi preparava mia madre ed io adoravo il suo panino col salame. Mi ricordo che quando ci hanno comprato le bici abbiamo deciso che avremmo imparato da soli, andammo ad allenarci vicino al fiume e finimmo in acqua…Sono strane le cose che ti vengono in mente quando pensi alle cose fatte con qualcuno che è morto!





- ¨Che strano, non riesco a ricordare da quanto tempo sono qui con…con chi?... Chi è questa ragazza? Mi sono fidato di lei appena l’ho vista, i suoi gesti gentili, la capacità di ascoltare, anche vederla dormire m’incanta. E’ la ragazza perfetta! Perché non c’è un modo per uscire di qua e portarla via con me! ¨.
- So che vorresti tornare a casa, hai una ragazza che ti aspetta Yuji?
- Vivi in un bosco, potresti chiamarti “Mori”!





- Non mi hai risposto? Io non mi offendo se mi parli della tua ragazza.
- You! Ti chiami “You”?




- Se cambi discorso vuol dire che hai qualche segreto? Sei un playboy, vero? Sei così carino. E’ possibile!
- No! E’ tutto il contrario, non ho una ragazza e non l’ho mai avuta! Anche Nobuo si meravigliava. Per carità, le ragazze mi piacciono, e solo che, forse non ho mai trovato quella giusta per me. Comunque io ero e sono troppo impegnato negli studi per avere una vita sociale! E tu? Hai amato sempre e solo quel tuo compagno di scuola?
- Si, sempre e solo lui, per me non esiste nessun’altro!
- Da quanto tempo siamo qui? Un anno? Usciremo mai?
- Io non sono sicura che ci sia un’uscita! Prima che tu arrivassi non ne sentivo il bisogno!
- Com’eri prima di entrare qui “Kaze”?
- “Kaze”, perché?
- Perché il vento sembra scandire ogni tuo passo, ogni tua parola, ogni tuo sguardo.
- Penso di essere sempre stata una ragazza come tutte le altre. Amavo molto leggere poesie e cucinare torte e biscotti. A scuola ero brava ma non amavo particolarmente studiare. La mia vera passione era la musica.
- Si! L’avevo capito! Hai una bellissima voce. Canteresti qualcosa per me?





- “Mi ritorna un dolce ridordo:
dai rami cadeva sul mio grembo
una pioggia di fiori, ed io sedevo
in mezzo a quella meraviglia
già ricoperto da una nuvola di fiori.
Alcuni cadevano per terra o nel lago,
e altri, vagando per l’aria,
sembravano dire « Qui regna l’amore ».
Quante volte dicevi con stupore:
« Lei deve esser nata in paradiso!
Il suo portamento divino e il volto, le parole
e il dolce sorriso m’avevano talmente riempito
d’oblio e allontanato dalla realtà che dicevo
sospirando: Come ho fatto a venir qui, o quando?
Credendo d’essere in cielo, e non dov’ero»
Da allora mi piace talmente questo bosco che altrove non trovo serenità…

- « Sembra quasi che mi legga dentro…la sua voce… ».

O mia poesia: se tu fossi bella d’avvero,
potresti senza timore
uscire da questo bosco e andare fra la gente.”

- « La sua voce? Voce! »




- Basta‼ Yuji, va via. Io ti amo! Ecco, adesso te l’ho detto e anche se tu fossi pronto a sacrificarti io non posso confinarti qui! Basta‼ SVEGLIATI‼





- Yuji, come stai?
- Bene.
- Sei qui fermo da un po’.
- Un anno?
- Ah, ah, ah, no! Venti minuti al massimo…
- Ho perso il treno.
- Allora sei fortunato! C’è stato un grave incidente e molte persone sono rimaste ferite. Qualche ragazzo è anche morto! Tu saresti potuto essere tra loro!
- Tu mi conosci? Che bel sorriso hai! Sei una mia compagna, vero?
- Si!
- Come ti chiami?
- Koe…

FINE


La poesia è parafrasata da: “Chiare, fresche, e dolci acque” di Petrarca


________________________________________________BluRei

Ho pubblicato questa storia solo per ringraziare una lettrice ma adesso mi sento in dovere di ringraziare anche tutti quelli che continuano a leggere Koe. Grazie 1000 a tutti.
21/05
Continuo a ringraziare quelli che leggono questa piccola storia.


   
 
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