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Autore: ToraStrife    30/08/2013    2 recensioni
Non ti vergognare, se anche tu hai versato qualche lacrima nel leggerle, e cliccato in preda all'emozione nel condividerle.
Non ti offendere, se in queste (anche un po' cattive) parodie avrai l'impressione che i tuoi sentimenti siano stati ridicolizzati, perché non è questa l'intenzione.
Le tragiche e struggenti storie da Internet, che voi tutti avrete letto, ci insegnano tristemente che la vita non è tutta rose e fiori.
Io ho semplicemente evidenziato le spine.
Genere: Comico, Parodia, Satirico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: Raccolta | Avvertimenti: Tematiche delicate
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SS02 - Non (soc)correre, pensa a me!
Non (soc)correre, pensa a me


Sullo schermo della TV si proietta il solito filmone serale, quello che allieta i Sabato sera delle persone anziane, mentre le loro piccole creature partorite con sudore, cresciute con sacrifici e ripaganti con pernacchie, arraffano la loro macchina vanno a bailar ( in caso di due figlie, solo la primogenita con patente: la sorella minore resta a casa a sputare maledizioni, rosa dall'invidia)
Il marito di solito finisce per stendersi sul divano, con i piedi nudi in mezzo all'aria, per via delle gambe stese fuori dal bracciolo.
La moglie, se non impegnata al telefono con un'amica o a sferruzzare, si prepara la scatola dei fazzoletti di carta per l'appuntamento immancabile con la pellicola strappalacrime, la storia d'amore più finta delle tette in silicone, ma purtuttavia così avvincente da sembrare più credibile, e soprattutto preferibile alla storia d'amore della loro vita.
Nello schermo, afrodisiaci gemiti e bollenti lenzuola di passione in un letto, fuori dal tubo catodico, squallido russare e puzzolenti piedi da marito trascurato.
Almeno in TV, è bello sognare.
Ma alla scena clou, il momento tanto atteso dove lui finalmente dichiarerà il suo amore per tutta la vita, che spesso è una vita che dura dieci minuti perché lui parte in guerra, muore di malattie o incidenti o arriva direttamente il The End del lieto fine (E vissero tutti felici e contenti, ma lo sa chiunque che quella è una balla bella e buona), arriverà la tanto odiata


Edizione Straordinaria



Interrompiamo il filmone che ormai saprete a memoria, dal momento che il Sabato fanno solo repliche, per farvi sapere cosa fa vostra figlia mentre voi l'avete mandata a ballare.
Vi aveva assillato tutta la settimana con richieste continue, alla fine siete voi che avete pregato lei di levarsi da casa per avere un po' di pace.
Ma diamo la linea al nostro inviato Xyz.
Xiz, ci sei?


Pronto? Qui Xyz, inviato del TGNews 24.
Il luogo dove mi trovo è teatro di uno dei più grossi tamponamenti mai avvenuti il Sabato Sera. Sicuramente questo incidente riaprirà le polemiche sul consumo di alcolici e sugli orari delle discoteche, anche se a furia di anticipazioni di orario e divieti di alcolici, qua servono solo succo di frutta e la chiusura è a mezzanotte, da qui il nome della discoteca: Cenerentola.
E per l'alcool, l'unica speranza è che il succo non sia proprio fresco, e quindi che, passando un po' di tempo, la frutta abbia potuto fermentare un po'.
Ma qui abbiamo uno dei feriti... Gesù, qua c'è un immediato bisogno di cure. Meglio che mi allontani a chiamare aiuto.

- Dove va... signor giornalista?

Che diavolo di domande fai, ragazza? Non immagini neanche le condizioni in cui versi. Persino io che non ho alcuna nozione medica, riesco a percepire la gravità della situazione.

- Rimanga, la prego! Deve registrare.... Voglio che lei scriva per me un messaggio per la mia mamma...

Ma non c'è tempo, diamine, stai perdendo sangue! Oddio no, quanto zampillare. E' una fontana rossa... rossa!

- Faccia il suo dovere... di giornalista... Prenda taccuino e penna.... non c'è molto tempo...

E' quello che dico io! Devono tamponare la ferita! Trasportarti in ospedale!

- Mamma, sono uscita con amici...

Dannazione, ha cominciato. Non posso sottrarmi, mio malgrado, alle probabili ultime volontà di questa coraggiosa fanciulla! Prendo immediatamente taccuino e penna. Ma voi, laggiù, in studio, chiamate immediatamente qualcuno!

- Sono andata ad una festa e mi sono ricordata di quello che mi avevi detto: di non bere alcolici. Mi hai chiesto di non bere visto che dovevo guidare, quindi ho preso una Sprite.
BEEUURP!

Il rutto devo anche scriverlo?

- Chiedo scusa, forse ho preso un po' di più di una Sprite.

E quante, di grazia?

- Credo quindici o venti...

QUINDICI O VENTI?

- Beh, sa, non essendo alcolici, pensavo di poterci andar giù pesante senza conseguenze...

E invece?

- Gran mal di stomaco e fuoriuscita d'aria da tutte le parti. Ops, chiedo scusa. Ho rilassato l'addome.

Sì, me ne sono accorto dalla puzza. Ma sarà il caso che continui. Il tempo stringe e la ferita si allarga. Allora, questi paramedici quando arrivano? Un'ambulanza! Un elisoccorso! Siamo in diretta, porco diamine!

Non si bestemmia in Tv, Xyz!

Dite tanto voi lì in studio, ma qua si tratta di vita o di morte.

- Ehm, giornalista...

Chiedo scusa. Continua.

- Mi sono sentita orgogliosa di me stessa. anche per aver ascoltato il modo in cui,  dolcemente, mi hai suggerito di non bere se dovevo guidare, al contrario di  quello che dicono alcuni amici.

Per curiosità, qual era questo modo dolce?

- Ha agitato una bottiglia di Jack Daniel's minacciando di rompermela sulla testa.

A me sembra una minaccia.

- Ma non voleva rompermela sul serio! Mica è una pazza! Mia madre non lo farebbe mai!

Sfido, Con quello che costa il Jack Daniel's, a farlo sarebbe davvero una pazza. Meglio continuare...

- Ho fatto una scelta sana ed il tuo consiglio è stato giusto.

A vederti qui, incollata tra lamiere e asfalto, direi che qualcosa non torna...

- Ci sto arrivando. Dunque. Quando la festa è finita, la gente ha iniziato a guidare senza essere in condizioni di farlo.

Te compresa.

- No, io ho preso la mia macchina con la certezza che ero sobria. Non potevo immaginare, mamma, ciò che mi aspettava...

Potresti ridurre queste pause ad effetto, diamine? Stai annegando nel tuo sangue! Paramedici! Dove siete?

- Qualcosa di inaspettato!

Non mi dire!

- Ora sono qui sull'asfalto e sento un poliziotto che dice: "Il ragazzo che ha provocato l'incidente era ubriaco". Giornalista, che sta facendo?

Mi aggrappo disperatamente alla collottola dell'agente. Finalmente qualcuno! Signor poliziotto! Questa ragazza sta morendo! Quanto diavolo ci mettono questi soccorsi del...
Il poliziotto mi scrolla via. Perdo l'equilibrio e sbatto con il sedere sul pavimento.
Vedo con orrore che i miei glutei si bagnano. Si bagnano di sangue. Il sangue della ragazza.
Sembra una diga di emoglobina a cui sono ceduti gli argini! Mi rialzo e confusamente riprendo il taccuino, di cui ormai metà è imbrattata di rosso. Addio appunti.

- Mamma, la sua voce sembra così lontana. Il mio sangue è sparso dappertutto e sto cercando, con tutte le mie forze, di non piangere.

Oddio, sta cominciando a delirare, non si accorge neanche più di me!

"Si sposti"

Sento finalmente una voce scocciata che mi annuncia l'arrivo dei paramedici. Mi faccio da parte, mentre la ragazza respira a fatica.
Gli infermieri applicano le prime cure di emergenza.

- Posso sentire i medici che dicono...

"Questa ragazza non ce la farà".

E' lo scioccante commento di uno degli addetti. Dopo una pausa, lo stesso aggiunge anche...

"Cosa cavolo pretendono che facciamo? Se ci chiamavate dieci minuti prima, qualcosa la si poteva ancora fare! Chi è quell'imbecille che ha aspettato tanto?"

Arrossisco, facendo finta di niente. Eppure lo avete visto anche voi, no? E' lei che mi ha scongiurato di lasciare la sua testimonianza al TG, prima ancora che essere curata.
Un momento, sta continuando!

- Sono certa che il ragazzo alla guida dell'altra macchina non se lo immaginava neanche, mentre andava a tutta velocità.

Ma cosa ti importa di quell'altro? Pensa a te stessa, che ci stai lasciando le penne!

- Alla fine lui ha deciso di bere e io devo morire... Perché le persone fanno questo, mamma? Sapendo che distruggeranno delle vite? Il dolore è come se mi pugnalasse con un centinaio di coltelli contemporaneamente. Dì a mia sorella di non spaventarsi, mamma, dì a mio papà di essere forte. Qualcuno doveva dire a quel ragazzo che non si deve bere e guidare. Forse, se i suoi glielo avessero detto, io adesso sarei viva... La mia respirazine si fa sempre più debole e incomincio ad avere veramente paura.

Meno male che hai la respirazione debole, hai sparato un pianto greco con riflessioni filosofiche che neppure un docente universitario!

- Questi sono i miei ultimi momenti, e mi sento così disperata...Mi piacerebbe poterti abbracciare mamma, mentre sono sdraiata, qui, morente. Mi piacerebbe dirti che ti voglio bene per questo... Ti voglio bene e.... addio.

La linea piatta dell'elettrocardiogramma annuncia la fine delle sofferenze della poveretta.

Un messaggio in sovrimpressione riempe lo schermo.

Queste parole sono state scritte da un giornalista che era presente all'incidente.
La ragazza, mentre moriva, sussurrava queste parole ed il giornalista scriveva...scioccato.
Scioccato da quanto riuscisse, e abbia preferito far scrivere il suo pianto greco piuttosto che farsi salvare.
Questo giornalista ha iniziato una campagna contro la guida in stato di ebbrezza.
E anche contro la guida sotto l'effetto di acidi, l'unica razionale spiegazione di  tale strano comportamento della giovane.
Se questo messaggio è arrivato fino a te e lo ignori... Potresti perdere l'opportunità, anche se non bevi, di far capire a molte persone che la tua stessa vita è in pericolo. Questo piccolo gesto può fare la differenza.


L'edizione straordinaria si concluse.

La madre non aveva ascoltato neppure metà di quello splendido e commovente dettato.
Si era addormentata, come capita sempre, alle persone della sua età.
Ma anche in mancanza di film, la storia commovente c'era stata lo stesso, in TV.
Il padre, lasciamo stare, un sonno così pesante che non sarebbe stato scalfito neppure se a morire fosse stato lui.
La sorella? Immaginate lo spavento che le sarebbe preso, l'indomani, di avere una camera tutta per lei e una rivale in meno per la macchina (Ma anche una macchina in meno, purtroppo, sì, quello sarebbe stato indubbiamente scioccante).
Avevamo scordato l'ultimo particolare.
La defunta era studentessa di teatro, con una grande passione per la tragedia.
Ma il suo sogno era di apparire in Tv, per fare conoscere le sue doti recitative a tutto il paese.
Quella sera le erano capitate le entrambe le occasioni.
Infatti, dopo "Addio", aggiunse un commento mormorato, che sfuggì al giornalista e a tutti i presenti.

- ...... Adesso posso anche morire felice.
  
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