Libri > Le Cronache di Narnia
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Autore: world_magic    30/08/2013    0 recensioni
Quando i fratelli Pevensie tornano a Narnia, scoprono di non essere soli: una sconosciuta si aggira per le rovine di Cair Paravel. Chi è? E soprattutto, perché fa battere così forte il cuore del Giusto?
Genere: Fantasy, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altro Personaggio, Edmund Pevensie, Lucy Pevensie, Peter Pevensie, Susan Pevensie
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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A NEW MATE
 
Quando Edmund riprese i sensi, si trovava sotto un cielo pieno di stelle: l’aria notturna e fresca gli accarezzava il viso dolcemente e in lontananza si potevano vedere le prime luci dell’alba. C’era qualcuno seduto di fianco a lui: Edmund si girò e vide che sua sorella Lucy lo stava osservando.
-Lu, cos’è successo? –
-Dimmelo tu. Mi sono svegliata e non ti ho più visto, e ho notato la porta aperta, così sono scesa e ti ho trovato svenuto. Ti ho dato la pozione per guarire e poi ho chiamato Peter perché ti portasse su. –
-C’era una ragazza. – disse Edmund ricordandosi cos’era successo. – Mi ha colpito con un bastone in testa e sono svenuto. –
-Ehi! – sentirono Peter gridare. –C’è qualcuno quaggiù! –
I due ragazzi si alzarono e raggiunsero il fratello, che stava tenendo la lama puntata contro qualcuno. Edmund puntò la torcia su quella persona e vide che era la ragazza che l’aveva aggredito.
-Peter, abbassa la spada! – urlò al fratello.
-Ed, questa ragazza ti aggredito! E l’hai trovata nella sala del tesoro! Ti sei almeno reso conto che questa è Cair Paravel? – sbraitò il maggiore dei Pevensie.
-Peter, anche se sono più piccolo di te, questo non significa che non sia stupido. So che questa è Cair Paravel! E so che stai puntando la spada contro una ragazza tremante. Ora, fa come ti dico! –
Peter non aveva mai sentito il fratello parlare con tono tanto arrabbiato. Non sapendo come comportarsi, abbassò la spada e si fece da parte, scuotendo la testa come se non capisse cosa non andasse nel fratellino.
Susan e Lucy stavano a debita distanza dalla sconosciuta, e Susan aveva una freccia incoccata nel suo arco. “Non si sa mai”, si era detta, mentre prendeva la freccia.
Edmund si avvicinò piano alla ragazza, tentando di non spaventarla.
-Stai tranquilla. – le disse. –Non voglio farti del male. –
-E perché no? – disse lei con voce debole e tremante. – Prima ti ho colpito. –
-Sì, ma come vedi, sto bene. Perché non ti avvicini? Prometto che non ti faccio niente. Hai fame? –
La ragazza, alla parola “fame”, trasalì. –Sì, tanta. –
-Vuoi una mela? – chiese il ragazzo porgendole uno di quei frutti.
Lei, ancora un po’ diffidente, si avvicinò a Edmund e prese la mela, che addentò subito dopo averla presa.
-Chi sei? – le chiese Edmund.
-Sono Annabelle. –
-E da dove vieni? –
-Non ricordo. Sono dovuta scappare molto tempo fa. Ricordo solo che vivevo in un castello, che avevo un fratello, e che dieci anni fa sono dovuta fuggire per evitare che mio zio mi assassinasse. –
-E i tuoi genitori? – chiese Lucy preoccupata.
-Non me li ricordo. Le uniche persone che ricordo sono mio fratello e mio zio. –
-Almeno ricordi i loro nomi? – chiese Susan, avvicinandosi ad Annabelle e lasciando l’arco a terra.
-No. Avevo sette anni quando sono scappata, e passavo talmente poco tempo con loro che non ricordo i loro nomi. Nella mia mente, li ho sempre chiamati “fratellone” e “zio”. –
-Quindi avevi un fratello maggiore. – ne dedusse Edmund.
-Sì, credo fosse più grande di me. –
-Cerchiamo di riposare un altro po’. – disse Peter. – Tra qualche ora farà giorno e potremo andare a cercare qualcos’altro, come cibo e acqua fresca. –
-Hai bisogno di qualcosa? – chiese Edmund ad Annabelle.
-No, solo di un bagno. E credo di dover restituire questo vestito a tua sorella. –
-Non ti preoccupare, puoi tenerlo. – aggiunse Susan, che li aveva sentiti.
-Credo che andrò adesso a lavarmi, così … - Annabelle si fermò di colpo.
-Che c’è? – le chiese Edmund preoccupato.
-Voi domani ve ne andrete, e mi chiedevo … se potevo venire con voi. –
Edmund provò un moto di tenerezza verso quella ragazza, che sembrava fosse stata sola per molto tempo. Ma non sentiva solo quello: il suo cuore stava battendo a mille, e si sentiva lo stomaco chiuso, come se qualcuno gliel’avesse annodato. Ma cos’era quella sensazione? E perché non voleva andarsene?
-Certo che puoi venire con noi! – rispose Susan al posto del fratello. – Così ti aiuteremo a ritrovare tuo fratello, e magari tu ci puoi aiutare a capire quante cose siano cambiate. Comunque non ci siamo ancora presentati: io sono Susan, lei è mia sorella Lucy, lui è Edmund e quel musone laggiù è Peter. –
-Siete i re e le regine di un tempo? – chiese lei a bocca aperta.
-Sì, ma non cambiare atteggiamento verso di noi, - disse Lucy vedendo che Annabelle stava per inchinarsi. –Siamo tuoi amici, non c’è bisogno di formalità. –
-Bene, ora mettiamoci a dormire, dobbiamo essere in forma, non sappiamo cosa ci aspetta. – disse Peter con il suo solito tono scorbutico.
-Non dargli retta – sussurrò Edmund ad Annabelle. – Lui è sempre così quando non ha il controllo su tutto. –
-Chiudi il becco, Ed! – urlò Peter, che evidentemente lo aveva sentito.
 
Angolino autrice
Eccomi qua con un nuovo capitolo! Che ne dite? È accettabile?
Domani sarò piuttosto impegnata, quindi il nuovo capitolo lo posterò domenica.
Spero che vi piaccia come capitolo, e spero anche che lascerete qualche recensione (mi farebbe molto piacere sapere cosa ne pensate) :)
Kiss!

  
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