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Autore: LianaGrindcore    30/08/2013    3 recensioni
Cosa fare quando il destino è contro di te? Cosa fare con un fratello bisognoso di affetto, un padre da mandar via e un'Amore da odiare?
Genere: Drammatico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Sono passati due giorni dal mio compleanno.
Quel giorno avevo un appuntamento con un ragazzo, quel giorno mandai a puttane quell'appuntamento. Appena uscii di casa mi affrettai a prendere il cellulare e disdire tutto. Joseph si è arrabbiato molto, così tanto che mi chiamò e mi disse "Non ci sarà un'altra volta.". Così, sospirando, me ne andai in giro per il paese, senza una vera meta.
Bill mi aveva baciata.
Era ubriaco, fatto di erba, ma mi aveva baciata. Quella notte feci fatica ad addormentarmi. Dopo tutti questi anni passati a sognarlo, a pensare a che sapore avessero quelle labbra, a fantasticare su noi due, lui mi aveva baciata. Me n'ero fatta una ragione, sul fatto che io e Bill non avevamo d'accordo, volevo uscire e svagarmi, ma lui ha distrutto ogni mio fottuto pensiero. 
Quando tornai a casa, sul tardi, Tom stava dormendo. Entrai in camera sua, lo vidi buttato su quel letto, sembrava quasi morto. Era stanco, dopo una giornata del genere, chi non lo sarebbe stato?
Mi avvicinai a lui e, dato che quella sera pioveva e faceva molto freddo, presi la coperta e lo coprii. -Tom, perché fai così?- gli domandai incosciamente, sapendo che lui non poteva rispondermi. Tornai in camera mia e rimasi sorpresa dal fatto che, sul mio letto, c'era una scatolina. Sorrisi, Tom aveva speso altri soldi per me. L'aprii e dentro ci ritrovai una collana con il segno dell'infinito. Diamine, mio fratello sapeva quando adoravo queste cose.
Ogni volta che Tom si avvicina di più a me, penso che stia cambiando. Che stia provando sul serio ad essere una persona migliore. Ongni segno d'affetto è qualcosa di indescrivibile, perché abbiamo passato dei momenti in cui nemmeno ci parlavamo, invece adesso qualcosa è cambiato.
Tom è mio.
.

 
La notte scorsa Tom mi chiamò piangendo, dicendo che non ce la faceva più.
Aveva sentito la sorella piangere, nel buio della sua camera, sono sicuro che avrebbe voluto entrare ed abbracciarla. Però Tom è troppo orgoglioso, non voleva che lei lo vedesse piangere. 
Così, in un modo o nell'altro, mi ritrovai sotto casa sua. Appena aprì la porta si buttò tra le mie braccia. Io sospirai, abbracciandolo e rimanendo in silenzio. Mi chiese di rimanere a dormire lì, che suo padre non tornava da tre o forse più giorni, che aveva bisogno di qualcuno, anche se la persona che aveva più bisogno era Julia.
Adesso mi ritrovo in camera di Tom, sdraiato sul letto a fissare il soffitto. Tom è sempre stato come un fratello per me e fin da piccoli non ci facevamo problemi a dormire inseme e raccontarci tutte le nostre paure. 
Sbuffo, alzandomi dal letto. Tom è uscito questa mattina presto, l'ho sentito mentre si preparava, ma sapevo che non voleva parlare, ecco perché ho fatto finta di non sentirlo. Apro la porta e mi ritrovo la stanza di Julia di fronte a me, con la porta aperta. Non ci credo, è capace di farmi tremare il cuore in mille modi, alcuni buoni, altri terribilmente e tristemente malvagi, uno dei quali odiarmi a morte. 
Quando la incontrai la prima volta non mi parve da vestitini sexy, da lingerie, da tachi alti o intimo di pizzo. Quando la incontrai la prima volta, in tutta onestà, mi persi nel suo sguardo, in quegli occhi infiniti come l'oceano del cielo. Fui subito colpito dalla sua estrema sensualità e ogni notte mi tormentava il pensiero di cosa avrei potuto farle, se solo ne avessi avuto l'occasione.
Ed eccola lì, adesso.
L'occasione è arrivata, lei è qui davanti a me, intenta a fissarsi allo specchio. Credevo fosse  fuori, che sarebbe rientrata poi, sul tardi. Ed invece no, è qui, a pochi centimetri da me in un corpetto nero Mistress con l'intimo più sensuale che abbia mai visto. Credo che anche lei pensasse di essere sola, altrimenti non mi spiego tutto questo.
Non nacondo il mio stupore e mi avvicino a lei con un sorriso ebete sulla faccia. La vedo voltarsi verso di me, quasi spaventata. Non ho il coraggio di toccarla, al timore che sia un sogno, solo uno stupido sogno, un sogno pure troppo erotico per i miei standard. Se fino ad adesso non eravamo mai arrivati a farlo, non eravamo mai arrivati a toccarci, nemmeno per uno stupido bacio, in questo momento il mio cuore batte solo per pompare il sangue necesario alla spontanea erezione della mia vita. Lei mi guarda negli occhi, mentre il mio amico laggiù non ne vuole sapere di starsene calmo. 
Cerco di ragione, di scacciare quel pensiero dalla mia testa.
Invece mi viene naturale avvicinarmi di più a lei, afferrarla dalle natiche e alzarla da terra. La sbatto con la schiena contro il muro, un ghigno di dolore si forma sul suo viso, ma non mi respinge. Affondo il viso nell'incavo del suo collo e inizio a baciarlo. 
Sento la sua voce, udibilmente soddisfatta e un po' preoccupata. 
La sento sussultare ogni qual volta che le mie labbra si poggiano sulla sua pelle. La mia erezione cresce sempre di più e, per un caso furtivo, la punta del mio membro preme sulla sua intimità e, continuando a succhiarle il collo e sentendo i suoi gemiti, sembra di star aveendo un rapporto completo, nonostante il suo intimo e i miei pantaloni della tuta che ci dividono.
-Non qui.- la sento sussurrare.
Mi fa impazzire quando usa questa voce dannatamente sexy, perché la sorella del mio migliore amico è sempre stata sexy.
Poco mi importa del luogo, possiamo pure ritrovarci nel mezzo di una strada. Sento il suo seno, coperto dal corpetto, sul mio petto ed è qualcosa di unico ed indescrivibile, perché solo sentire il suo corpo caldo sul mio, mi manda in estasi.
Una perversione indescrivibile attraversa la mia mente e, in pochi secodi, arrivo a realizzarla.
Mi graffia la schiena, con quelle sue unghie lunghe che ho sempre sognato di avere su di me, succhio più forte alternando morsi a baci passionali, sentendo le sue reazioni più che positive. Sembra quasi di star facendo davvero sesso, ansimiamo come  se fossiamo sdraiati sul letto a farlo, ma per quello ci vuole ancora un po' di tempo, voglio che lei impazzisce lalmeno quanto sto impazzendo io nel vederla così. 
Il suo corpo è qualcosa di spettacolare, ogni curva al proprio posto, ogni millimetro di lei era semper presente nelle mie fantasie erotiche più nascoste, ed ora è qui, davanti a me, o meglio, con le mie mani sul suo corpo così tanto bramato. 
Mi diriggo verso il letto, sento lei cingermi il bacino con le gambe, la getto lì sul suo letto e  strappo le federe dai cuscini. La vedo guardarmi stranita, preoccupata, sorrido mentre le uso per legarle i polsi alla testata del letto.
-Che fai?- mi chiede, con quel viso innocente.
Dannazzione, anche il suo sorriso riesce a farmi eccitare.
Sorrido, scansandole l'intimo di quel poco che basta per far avere accesso al suo sesso alla mia lingua. Inizio a stuzzicarle la sua intimità, mentre con un dito la penetro profondamente. Il sorriso non scompare dalle mie labbra, vederla e sentirla gemere in quel modo, sembra quasi unaa gatta in calore più che una raggazza, è incredibile il fatto che solo due minuti pima c'era solo odio tra di noi.
Sostituisco la mia lingua aa quel dito e la assoporo. E' così dolce, particolare, ha un che di più sensuale rispetto alle altre. Mi sposto da lei, alzandomi appena e abbassando quanto basta la mia tuta e i boxer, sorrido aprendole le gambe e facendomi posto tra di esse. 
Avvicino il mio viso al suo e la vedo avventarsi sulle mie labbra.
Non ero mai arrivato a questo livello di eccitazione senza alcun tocco e questo mi eccita anccora di più.
Entro dentro di lei, le dimensioni aumentarono ancora un po', mentre sul suo viso si formò una smorfia di dolore. Mi eccita ancora di più vederla così, mentre io premo per entrare e lei quasi urla dal dolore. Entro del tutto in lei, vedo il suo viso rilassarsi e tenere gli occhi socchiusi, inizio a muovermi dentro di lei, ansimando e seguendo i suoi gemiti.
La vedo socchiudere la bocca, cerca di dirmi qualcosa, ma le mie spinte, le quali arrivano ogni volta fino in fondo dentro di lei, non le permette altro che incomprensbili "ahm", versi caratteristici  di quela che è sempre stata la ragazza perfetta.
In un'impeto di passione le afferro le gambe, avvicinandole al suo viso e penetrandola con violenza; i suoi gemiti diventano urla mentre la mia bocca vaga sul suo corpo. 
La bacio nella pasiona, ma più che un bacio assomiglia a del sesso orale, tale è la bestialità della mia lingua in quel momento.


   
 
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