Le sarebbe piaciuto.
Le sarebbe piaciuto sembrare una di quelle ragazze un po’ indie. Una di quelle con i capelli mossi magnificamente scompigliati ad arte, perenne sorriso a trentadue denti, occhi verdi/azzurri molto espressivi. Collana con il simbolo della pace. Aria sbarazzina. Tutti la ammirano.
Le sarebbe piaciuto svegliarsi la mattina e, senza il bisogno di rendere conto a nessuno, adagiarsi sulla sua bici (converse, pantaloncini beige, canottiera verde e inseparabile collana peace-and-love) e pedalare verso il mare.
Le sarebbe piaciuto saper suonare la chitarra. Suonare la chitarra e far gioire la gente. Farla partecipare.
Le sarebbe piaciuto essere un’ottima studentessa senza dover essere chiamata secchiona.
La verità è che le sarebbe piaciuto essere un’altra. Diversa.

Perché lei era Louisa. Semplicemente Lou.
Capelli lunghi e lisci. Banalissimi occhi color nocciola, come pure i capelli.
Sguardo sveglio ma spesso impaurito. Grande passione per la danza e occhi grandi.
Introversa, schiva, difficile a relazionarsi, secondo un suo severo responso.
Ammalata di libri e antichità: perché doveva appassionarsi di cose oramai passate? Perché faticava  a partecipare, a stare al centro delle cose?
 
Dolce. Altruista e molto sensibile.
Una di quelle che non sta al centro delle cose. No. Lei sta dentro alle cose.
Una di quelle che divora libri su libri.
Una di quelle che lascia che il sapore della vita la inebri e l’avvolga.
Una di quelle che si nasconde tra la gente per timore di essere sbagliata.
Una di quelle (poche) persone estremamente buone. Fin troppo. Così limpide da dover lottare per inserirsi in questo mondo ingrato.
Una di quelle ragazze che sognano dietro alle canzoni ed alle poesie.
Una ragazza speciale, a detta dei suoi amici.







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E' una delle prime storie che scrivo: se mi lasciaste una recensione (anche minima, anche negativa. Basta che sia una recensione), mi farebbe molto piacere. Grazie :)