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Autore: VioletTurner    30/08/2013    0 recensioni
"Bene, lo sospettavo, ero incinta da 3 settimane ormai. E il padre non c'era più. Cominciai a chiedermi, o almeno ad immaginarmi la mia vita da quell'istante. Si era fermato il tempo da quando la dottoressa mi aveva dato la notizia al telefono. Ero ufficialmente una ragazza madre. Ero ancora una studentessa, non lavoravo, come avrei potuto mantenerlo? Tutti questi pensieri mi attanagliavano.
Mi stesi sul letto e fissai il soffitto, sperando che gli occhi si chiudessero e si riaprissero, come fosse stato soltanto un sogno.
Ma quale sogno e sogno, pensai mentre un altro conato di nausea mi attanagliava le viscere.
Johnny mi aveva fatto delle domande precise...l'avrei tenuto? No...Si...Oddio non lo so…"
Eppure mi era sembrato molto interessato, come se si volesse occupare di me e del bambino. Ma perché prendersi a carico una ragazza madre? Pagarle addirittura il posto in una clinica francese? E io che avrei fatto? Chi mi avrebbe mantenuta economicamente? Avevo una tremenda paura di come sarebbe andata avanti la mi vita. E soprattutto avevo paura che la decisione che stavo per prendere era sbagliata. Qualunque essa sia"
Genere: Commedia, Drammatico, Malinconico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Cross-over, Lemon | Avvertimenti: Contenuti forti, PWP
Capitoli:
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*- It will be forever -*

Se siamo fortunati ci rendiamo conto, nonostante tutto, nonostante la vita, che il vero sogno è quello di essere capaci di sognare ancora.(Grey's Anatomy)

Quella mattina mi arrivò una sorpresa inaspettata...una lettera che Damiano non aveva avuto mai il coraggio di spedirmi. L'aveva scritta mesi prima che mi mettessi con lui. Johnny, presente, mi stette accanto, come sempre. Lessi a voce alta e spezzata da singhiozzi.
"Tesoro,
E' da ormai tanto tempo che ci conosciamo, e in questo lasso di tempo ancora non riesco a dirti che mi hai stregato. Tuttavia so benissimo che tu sei innamorata di un'altra persona che ti sta facendo soffrire. Tu non puoi immaginare quanto io possa odiare quella persona così vigliacca e così poco sensibile, a cui tu ti dichiari e con indifferenza ti chiede di restare sua amica, nonostante tu abbia, secondo lui, "dimostrato indifferenza verso la sua attuale ragazza".
Odio Marco, e questo l'avevi già capito.
E odio il fatto che tu nonostante tutto, hai ancora i porci dinanzi agli occhi, altro che fette di prosciutto.
Lui non ti merita. E io ti amo, si ti amo, ma tu non te ne accorgi. Prima o poi, mi sono detto, te l'avrei confessato, senza temere di rimanere deluso dal tuo rifiuto. Io mi sto dichiarando, non pretendo nulla, solo sincerità e comprensione, che solo tu in questo momento poi così difficile, mi puoi dare. Non ti fare mai problemi a dire come la pensi, non ti preoccupare di farmi soffrire, io sarò comunque amico tuo…"
Chiusi un attimo la lettera, non ce la facevo più a leggere. Mi ricordavo ogni minuto passato a piangere davanti al rifiuto di Marco, una persona che mi aveva ingannata, che fingeva di essere amico mio anche dopo avermi chiesto di rimanerlo. Ovviamente ognuno concepisce l'amicizia in modo diverso, e in quel periodo avrei voluto da lui almeno un minimo di considerazione, visti i tragici eventi.
"Non continuare se non ce la fai…" disse Johnny tenendomi la mano.
Riaprii la lettera e continuai a leggere, asciugando le lacrime che copiose mi rigavano il viso.
"Qualunque cosa brutta dovesse succedere, dovessi riuscire a combinare qualcosa con te, non ti dimenticare di continuare la tua vita, non ti bloccare, vai avanti, innamorati di nuovo, così che possa essere felice anche io con te"
'Non è possibile' pensai guardando Johnny, che prese la lettera e lesse l'ultima frase…
"Ma allora lui se lo sentiva che…" sospirò e strofinò il viso con le mani incredulo "Cristo santo, che ragazzo d'oro…" continuò.
Io continuai a leggere
"Lo dico perché so di non essere eterno, come nemmeno l'amore fra due persone lo è. Tu sai che l'unica cosa eterna che ci da amore eguale è Gesù. Ti amo, continua la tua vita per me…"
Ad un tratto mi passarono delle immagini dinanzi agli occhi. Damiano era depresso, talmente depresso che avrebbe voluto togliersi la vita. Deglutii
"Non sentiva che sarebbe avvenuto un incidente...era depresso…" precisai a Johnny
"Talmente depresso che…" disse lui.
Annuii. "Ma che gli fai tu agli uomini?" disse tra lo scherzo e l'incredulo.
Sorrisi appena "Io dissi a lui che non si doveva fare problemi di confessare il suo amore, così come avevo fatto io con Marco. Lo sentivo e l'ho fatto...e così fece anche Damiano, che dopo un po’ prese coraggio e me lo disse. Io mi ero già presa una cotta per lui, dopo aver realizzato che razza di deficiente era Marco. Non sapevo di essere io la ragazza che lui amava, e per questo anche io mi ero buttata giù. Io comunque alla fine gli dissi, combattuta, che volevo solo essere sua amica. Era un amore troppo fraterno, per essere rovinato".
"Perchè?"
"Perchè poi, arrivò Giovanni, un altro madornale errore…" risposi. "Una storia di pochissimi mesi, che finì perché era possessivo e inoltre, non avevo dimenticato Damiano…che nonostante tutto era rimasto amico mio"
"Non ci sto capendo nulla" ammise Johnny con uno sguardo confuso.
"Io di una cosa sola sono sicura" risposi guardandolo negli occhi.
Johnny ricambiò lo sguardo e mi carezzò una guancia. Afferrai la mano e piegai la testa per trattenerla, poi baciai il polso.
"Di un'altra cosa devi essere sicura, Luciana aveva torto marcio e pensava di poter interpretare ciò che voleva realmente Damiano...forse era quello che pensava lei…" disse Johnny "Lui sarebbe felice per te adesso, orgoglioso di te, ne sono sicuro. Sei forte Viola, sei fatta di scorza dura, e lui di questa cosa era più che certo"
"Ma chi me l'ha mandata questa lettera?" cercai nella busta per vedere se c'era qualche bigliettino. Non c'era nulla. "Eppure è la calligrafia di Damiano…". La busta era stata stampata, quindi non potevo capire chi l'ha mandata. Johnny si alzò e guardò attraverso la finestra… "Te l'ho mandata io… me l'aveva affidata. Eri depressa, volevi capire che cosa ne pensava lui. Speravo che quella lettera rispondesse alle tue domande, e sono contento che è stato così…". Alzai lo sguardo verso di lui. Possibile che una persona così introversa come Damiano si fosse fidata così di getto di Johnny, un completo sconosciuto. O forse non era così…"Johnny, da quanto lo conoscevi?"
"Da parecchio, ci siamo incontrati a Venezia durante le riprese di the Tourist, e abbiamo parlato molto. Era un giovane veramente attivo, una forza della natura, aveva voglia di fare, aveva la forza di lottare. Mi aveva parlato di una ragazza di cui si era innamorato a tal punto che dovetti quasi costringerlo a confessarsi. Non lo conteneva più stava scoppiando. Eppure quella ragazza era completamente cieca, era concentrata su altro, era innamorata di un personaggio che la faceva soffrire e che l'ha rifiutata". Si voltò verso di me…
"Quando hai letto questa lettera ho capito che eri tu…" si avvicinò prendendo il mio viso fra le sue mani "da parte mia posso solo prometterti che sarà per sempre…"
Io rimasi imbambolata a fissarlo, non riuscivo nemmeno ad alzarmi e abbracciarlo forte. I muscoli non rispondevano ai comandi del cervello, mentre il cuore batteva all'impazzata.
Ma ci pensò Johnny ad alzarmi porgendomi entrambi le mani. "Sposami!". Con gli occhi lucidi deglutii ancora più a fondo, la gola bruciava e a mezza voce dissi "Non eri contro il matrimonio?"
"Hai detto bene, ero...Però è l'unico desiderio che voglio si realizzi, e solo con te. Non ti lascio andare via. Te no...". I suoi occhi scuri brillarono. Le sue mani non facevano che carezzarmi le guance.
"Si!" risposi, sempre a mezza voce, e lo strinsi forte a me…

Avevamo deciso di sposarci quando avrei partorito. Non volevo sapere se fosse maschio o femmina. L'importante è che non soffriva. E mancava solo un mese al lieto evento.

"Potevi invitarmi almeno no?" disse Vanessa adirata e ironica. Era venuta a Roma e Johnny aveva deciso di parlarle a 4 occhi.
"Ah pure?!? Ti ricordo che non lo meriti. Voglio che siano presenti solo i nostri figli"
"I miei figli Johnny. Se ti sposi con Viola non avrai più nessun diritto"
"E io ti denuncio, come la mettiamo?". Johnny stava perdendo la pazienza
"Aahahaha sentite questo povero pazzo...mi denuncia!"
"Si ti denuncio! E li faccio anche diventare orfani se continui a fare la stronza come stai facendo adesso!"
"Provaci soltanto a toccarmi e ti taglio l'uccel…"
"Smettetela!" urlai io affacciandomi alla porta
"E tu di che ti impicci signorina? Eh? Ti rendi conto che sei solo una rovina famiglie?"
"E tu ti rendi conto che se tu dici rovinafamiglie a me allora vuol dire che sai di essere una "troia" anche tu?" risposi spingendola via da me perché si era avvicinata un po’ troppo.
"Non osare toccarmi troietta di una vedova!"
Ecco. Lo sapevo. Adesso si che non mi sarei trattenuta oltre…"Hai tradito Johnny! Non te ne vergogni? E dici a me rovinafamiglie? Te la sei rovinata da sola mi spiace per te". Vanessa con tutta la forza che aveva mi mollò un pugno e io andai contro un mobile e caddi per terra. Urlai...dalle parti intime uscì sangue. Il dolore era troppo "O Cristo Santo!!" esclamò Johnny venendo a soccorrermi. Poi si girò verso Vanessa "Chiama un ambulanza!" Vanessa invece non c'era più. Era scappata la vigliacca.
"Johnny!!!!" urlai io "Se mio...figlio muore...la ammazzoooooo…"
"Allora saremo in due!" disse Johnny prendendo il telefono. Ma al momento in cui stava digitando il numero dei paramedici si fiondarono nella stanza. Mi veniva da svenire dal dolore "O no no amore sta sveglia, ti prego!"
"Cosa è successo?"
"E' stata aggredita, è incinta…" rispose con un filo di voce.
"Lei è il padre?"
Johnny deglutì "Si…"

Johnny salì sull'ambulanza tenendo la mia mano.
Perdevo troppo sangue e ormai stavo quasi per tirare le cuoia. Forse il bambino era già morto.
Chiusi gli occhi perdendo i sensi. Subito tutta la mia vita mi passò davanti…come un film...Damiano, la moto sull'asfalto...le notti con Johnny...il piccolo che sentivo dentro…
Una scossa forte mi ravvivò il cuore e mi svegliai. "Signora dobbiamo operare subito, il bambino sta male"
Annuii debolmente.
Johnny scosso aspettava con le mani insanguinate e il viso coperto di lacrime, nella sala d'attesa.
"Signor Depp...signor Depp!" accorse Luciana…"Come sta?"
Johnny si coprì il viso e fece cenno di diniego "Non lo so è da più di un ora che stanno là dentro". Un chirurgo uscì dalla porta del blocco operatorio scuotendo la testa.
"Dottore…" si fece avanti Johnny.
"Il bambino si è salvato e la signorina ha fatto in tempo solo a pronunciare il nome...ma…"
"E' morta?" chiese Luciana in preda alle lacrime
"E' entrata in coma… " precisò il medico
"Il nome? Come si chiama il bambino?" domandò Johnny
"Demian...Demian Depp" 
   
 
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