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Autore: Com Amely Mason    30/08/2013    2 recensioni
Avete mai immaginato Draco Malfoy e Edward Cullen insieme? Nemmeno io, perchè non me ne è mai importato seriamente di nessuno dei due. Ma la notte gioca brutti scherzi a tutti. Curiosi?
Entrino, signori e signore. XD
Genere: Dark, Demenziale, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Edward Cullen
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Precedente alla saga
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VAMPIRIZZIAMO IL MARCHIO NERO?

Alice guidava in silenzio nel notturno traffico parigino. Edward, seduto dietro al sedile del guidatore, sedeva senza cintura di sicurezza con le iridi nere come il carbone fisse sul viso pallido di Draco. La sorella aveva accettato di accompagnarlo all’ospedale più vicino assieme al ragazzo incosciente che teneva tra le braccia senza fare domande, ed in un certo senso Edward si domandava come mai. Era poco probabile che l’avesse previsto. Le labbra sottili di Draco si mossero appena, come se avesse sete. Il ragazzo dai capelli color del rame sfilò dalla tasca della portiera una bottiglietta d’acqua minerale e fece cadere alcune gocce vicino alle sue labbra.
Per un attimo fu tentato di versare dell’acqua anche sull’esangue braccio destro su cui un rigagnolo di sangue rappreso sembrava aver disegnato gli oscuri intrecci delle radici di una mangrovia.
- Edward -, lo chiamò Alice a bassa voce, ma nella bolla di silenzio all’interno della macchina metallizzata che correva rapida e sicura sembrava tuonasse, - evita, per favore. Lo puliranno in pronto soccorso.-. Edward annuì e prese a guardare fuori.

***

Alcune ore più tardi, Edward era in piedi sopra uno dei cornicioni dei palazzi che circondavano l’ospedale. Uno spaesato Draco Malfoy, accompagnato dal padre, salì con addosso solo una camicia a righe a maniche lunghe su un taxi scuro. Prima non l’aveva, riflettè distrattamente.
La brezza notturna gli scompligliò i capelli ramati, mentre la giacca di pelle nera si tese sulle spalle che stiracchiò, con le mani cacciate nei jeans.
- Possiamo andare adesso? -, lo richiamò Alice.
Edward annuì secco e scese nel vicolo dove la Mercedes lo stava aspettando.

***

Due giorni dopo. Il sole del pomeriggio settembrino batteva sulla piazzetta illuminando le vetrate del bar, motivo per cui Edward camminava resente i muri con il cappuccio della giacca alzato. Gli occhi fissi a terra, il ragazzo era da poco uscito di casa con la scusa di andare a comprare alla cartoleria della piazzetta poco distante del cartoncino colorato per la ricerca di chimica da presentare la settimana dopo.
Si sarebbe detta proprio sfiga che proprio in quel momento Draco Malfoy stesse uscendo dalla stessa cartoleria. Ma Edward non ebbe il tempo di pensarci: la sete salì così improvvisa che per un pelo riuscì a trattenerla. Fissò il ragazzo che, inconsapevole, con una semplice giacca di jeans chiusa fino ai polsi addosso, svoltò nella via laterale.
Appena Draco ebbe svoltato nella strada trafficata ed inondata di sole, si voltò. Aveva la netta sensazione che qualcuno lo stesse seguendo. Istintivamente cercò la bacchetta dentro alla tasca dei pantaloni, ed ebbe un istante di panico quando non ve la trovò. Poi sorrise, riprendendo a camminare con la testa alta ed un sorriso strafottente stampato in faccia: il suo Signore non aveva bisogno di farli vincolare a plebee bacchette.

***

Edward saliva il pendio della collina con le mani affondate nelle tasche. Gli scarponi neri foderati di pelo facevano bene presa sulle radici nodole degli alberi dove si appoggiava per saltare più in alto. Sfortunatamente però, non fece in tempo ad arrivare alla sommità dell’altura prima che le nuvole oscurassero la luna. Una smorfia d’insoddisfazione gli increspò le labbra mentre si lasciava cadere seduto a terra.
- Ehi, tu! -. Una voce ferma anche se un po’troppo acuta per i suoi gusti lo colse alle spalle.
- Sì tu, vedi qualcun’altro qua in giro? -. Draco Malfoy avanzò nel prato, il cappotto stretto in vita ed un’espressione sprezzante dipinta sul viso. Ad Edward venne quasi da ridere, ed evidentemente l’espressione che gli attraversò il volto non piacque al ragazzo.
- Che ci trovi da ridere? Hai qualche problema? -.
- Ehi, a me sembra che sia tu ad avere qualche problema. Che cosa vuoi?-.
Per un attimo Draco si sentì spiazzato: era andato nel bosco quella notte perchè ne aveva voglia... in realtà, si era propriamente sentito attratto. Non sapeva dire perhè, ed ora si stava mettendo a discutere con un ragazzo che ad occhio e croce era tre volte lui. Ma cosa gli passava per la testa?
- Niente, non voglio niente. Perchè sei qua? -.
Edward lo guardò con espressione conciliante.
- Vostra signoria incappottata non apprezza la mia presenza? Sono qui a godermi il fresco. Perchè non ti siedi a parlare con me? -.
Prima ancora di poter dare ordine logico alla sua risposta, Draco si era seduto alla sua destra. Edward lo guardò divertito, con i gomiti appoggiati sulle gambe leggermente divaricate.
- Non ci siamo nemmeno presentati -, disse tendendo la mano al biondo platinato, - io mi chiamo Edward. -.
- Io sono Draco. -.

***

I primi raggi che il sole aveva lanciato come dardi in avanscoperta solleticavano le nuvole che per tutta la notte avevano coperto la città. La Mercedes superò due taxi cambiando rapidamente. Le luci della galleria sotterranea illuminarono ad intermittenza il volto esangue di Draco. Un taglio netto appena sopra il polso destro, con la larghezza precisa della distanza tra i due tendini, si stagliava nero come l’inchiostro sulla sua pelle. La plastica adesiva che avevano appiccicato al braccio per fermare l’emoragia aveva trasformato il sangue colata in un intreccio. Senza guardarlo, Edward lo paragonò ad un albero invernale, secco.
Si proibì di voltarsi, ma scese al volo non appena la macchina giunse davanti al Pronto Soccorso. Sembrava gli mancasse l’aria.

***

- Scatena la mia sete, ma non la soddisfa mai -.
Così aveva detto Edward a Carlisle quando, due settimane prima, erano tornati a casa dall’ospedale per la terza volta in quattro giorni e lui non aveva voluto parlare con nessuno per i seguenti due giorni, pur vagando per l’intera casa come un anima in pena. Aveva fatto imbestialire Emmett per telefono e fatto disperare Esme che, da buona madre che cercava d’essere, si era preoccupata per lui, ma aveva deciso di parlare esclusivamente a Carlisle che, con esperienza, aveva aspettato pazientemente i suoi tempi. Alice invece aveva preferito rimanerne fuori, sebbene fosse stata proprio lei ad accompagnarlo tutte e tre le volte nel bel mezzo della notte attraverso l’intero Parigi.

Ma quella volta non sarebbe stato abbastanza. Portarlo all’ospedale non sarebbe stato abbastanza. Lasciarlo in circolazione non sarebbe stato abbastanza. Neppure ucciderlo sarebbe stato abbastanza, borbottava disperatamente Edward mentre per la quarta volta la macchina entrava sfrecciando nella città capitale, la città meravigliosa.
Draco sudava freddo, e gli spasmi percorrevano il suo corpo. Il sangue che colava dalla ferita aveva inzuppato i bendaggi di stoffa che vi avevano applicato prima di caricarlo in macchina, ed ormai anche quel po’ di trucco che gli copriva il Marchio Nero.
Edward Sentiva gli occhi bruciare da tanto la sete lo divorava: ma non poteva.
Le autorità sanitarie erano già state allertate, d’altra parte non potevano arrivare di nuovo in ospedale con un giovane con un polso imbrattato di sangue, nel bel mezzo della notte, e gli stessi due accompagnatori che non avevano dichiarato nè di essere amici nè parenti: sarebbe scoppiato una scandalo e gli informatori francesi dei Volturi vi sarebbero arrivati sopra come avvoltoi.
No, doveva trovare un altra via, doveva esserci.
Edward osservò i capelli platinati di Malfoy, identici a quelli più lunghi di suo padre: non c’era modo di sottrarre quel così bel figlio ad un padre tanto affezionato ed orgoglioso di lei.
A meno che....
Alice passò sotto il primo ponte.
- Alice! -, gridò Edward, senza fiato. - Alice, il prossimo ponte è  Pont de l'Alma, quello dove morì Diana Spencer?-
Le pupille di Alice si restrinsero fino a diventare degli spilli mentre lo guardava nello specchietto retrovisore.
- Sì, perchè? -. - Alice, voglio che fai schiantare la macchina lì sotto.-.
Alice si voltò a fissarlo, continuando a guidare.
- EDWARD, MA COSA STAI DICENDO? -. - Alice, voglio che lui diventi uno di noi.-, disse il vampiro indincando gentilmente Draco.
- Edward, ma sei impazzito? Non puoi strapparlo alla vita così, solo perchè... -.
- Alice, guardalo. Senti i suoi battiti? In pratica il mio istinto mi ha già spinto al farlo. Ora è l’unica possibilità che possiamo dargli -, disse sornione.
Prima che Alice potesse protestare, con uno scatto Edward si lanciò in avanti e diede un brusco strappo verso destra al volante.

***
Il sole stava sorgendo, e la Senna scorreva tranquilla sotto i suoi piedi. Draco, ancora addormentato tra le sue braccia, sembrava meno pallido di quanto non fosse mai stato in vita. Parigi avrebbe impiegato ancora alcune ore a svegliarsi ed a scoprire che una Mercedes, come quella della principessa Diana Spencer quattordici anni prima si era schianata sotto Place de la Concorde, “uccidendo” sul colpo tre giovani i cui corpi però erano stati carbonizzati dalla successiva esplosione.
Malfoy padre invece avrebbe capito, forse ci sarebbe voluto del tempo, ma avrebbe capito. E chissà, magari Draco poi avrebbe deciso di tornare.
Edward rifletteva con un sorriso felice. Poi, come se d’improvviso si fosse ricordato di qualcosa d’importante, si voltò, avvicinandosi alla statua-memoriale e, con uno scatto del polso, vi fece cadere una ghirlanda di fiori mortuari.
In fondo, era grazie alla sfortuna di Diana se ora Draco sarebbe potuto rimanere con lui per sempre.


 
NDA: Fermifermifermi, non linciatemi perchè il Marchio Nero si trova sull’avambraccio sinistro e non sul destro, lo so ma l’ho sognato sul destro, quindi tant’è, accettatelo. Per favore ^^
Ovviamente, rispetto Lady D, RIP, ma non c'era nessun altro di cui fossi informata che potesse darmi un finale di questo tipo. Perdonate.
Draco è quello alla fine di tutto Harry Potter, ma prima dei "20 anni dopo" inserito da JKR nel 7° libro, mentre Edward è prima che tutta la saga di Twilight cominci. :P
Eh no, allora non avete il diritto di linciarmi per aver messo assieme due personaggi tanto assurdi: avete letto la storia e vi siete divertiti no? Allora sfogate la rabbia recensendo.

XD
Alla prossima.

Com Amely Jarjayes

 
  
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