QUESTO PICCOLO GRANDE AMORE
Quella
tua maglietta fina
Tanto
stretta al punto che mi immaginavo tutto
Me lo ricordo bene il giorno che avevi comprato quella maglietta, non potrei scordarmelo neanche se volessi, come al solito mi avevi costretto a venire a fare shopping con te, non so perchè ma l'avevi sempre vinta tu.
Eravamo entrati in un negozio e tutto d'un tratto ti eri fermata dicendomi “Quella deve essere mia a tutti i costi!!” e così ti fiondasti a velocità della luce su un manichino a qualche metro da noi. Eri riuscita ad arrivare davanti alla tua preda, allungasti la mano ma, quando stavi per prenderla un'altra ragazza, sbucata da non si sa dove, la prese prima di te. Ti girasti lentamente, ritrovandoti una bionda, alta e prosperosa che ti guardava con aria di sfida.
“Tesoro quella è mia! Sono arrivata prima io!”gli dicesti, lei per tutta risposta ti disse “mi dispiace bimba, chi dorme non piglia pesci! Tanto starebbe meglio a me che a te quindi smamma!”
Sapevo che sarebbe finita male e infatti dopo cinque minuti eravate li a tirarvi i capelli per accaparrarvi quella stupida maglietta. Mi ero divertito molto a vedere quella scena ed era la prima volta che non mi ero annoiato ad andare a fare compere.
Devo ammettere però che avevi ragione a volerla a tutti i costi, una volta uscita vittoriosa dal negozio, tornammo subito alla Sunny e te la provasti. Eri davvero bella e sensuale con indosso quella maglia, era verde, faceva contrasto con i tuoi stupendi capelli ramati, molto attillata, metteva ben in evidenza le tue curve morbide e sinuose ma, il dettaglio che più mi colpì fu la scritta “Guardare ma non toccare”...tipico di te.
E
quell'aria da bambina
che
non te l'ho detto mai, ma io ci andavo matto
Avevi un'aria così innocente proprio come una mocciosa, la mia mocciosa; mi piaceva come passavi dal dipingerti un finto broncio sulla faccia per ottenere quello che volevi, all'essere così femminile da farmi girare la testa
E chiare sere d'estate...
Una sera ci ritrovammo sul ponte della Sunny insieme, ero di vedetta, mi portasti una bottiglia di rum e ti sedesti accanto a me.
Quella notte c'erano un sacco di stelle e una bellissima luna piena che illuminava il tuo volto rendendolo ancora più straordinario.
Ti entusiasmasti molto quando, guardando il cielo, vedesti delle stelle cadenti ed esprimesti un desiderio invitandomi a fare la stessa cosa ma, ti risposi che i desideri non si avverano parlando a dei puntini luminosi, affermazione che ti fece ribollir di rabbia, mi dicesti che ero il solito e insensibile buzzurro e che come al solito non capivo un tubo e, per tutta risposta ti dissi che tu eri una mocciosa ingenua che credeva a qualsiasi cosa. Mi liquidasti dandomi dell'idiota tornandotene furibonda nella tua cabina.
Quello che non sai però è che quella sera io ho espresso un desiderio, chiesi ad una stella cadente di far si che tutti i tuoi sogni e speranze si avverassero, volevo solo vederti felice.
Ma come supponevo non è servito a niente perchè, come entrambi sappiamo, non si è avverato.
E la paura e la voglia di essere nudi...
Te la ricordi la nostra prima volta? Eravamo approdati su una nuova isola, c'era una festa e tutta la ciurma non aveva perso l'occasione di andare a divertirsi.
Stavamo bevendo in una taverna e, all'improvviso, mi dicesti di seguirti, avevi una strana espressione sul viso, curioso e anche un po' preoccupato ti seguii, dividendoci dai nostri nakama.
Camminavamo vicini, così vicini da riuscire a sfiorarci con la punta delle dita, eri stranamente silenziosa. Arrivammo davanti ad un parco, non c'era nessuno, erano tutti presi dalla festa che si stava svolgendo nel paese.
Ti sedesti su un'altalena, “mi spingi?” mi chiedesti sorridente, ti guardai per qualche secondo, non riuscivo a capire il perchè ti comportavi così, “La solita mocciosa” dissi poi con un ghigno, “dai non fare l'antipatico!” mi rispondesti, alzai gli occhi al cielo ma alla fine ti accontentai.
Eri dannatamente bella, sorridevi felice, il sole stava tramontando rendendo il colore dei tuoi capelli ancora più rosso e brillante. “Questo posto è stupendo! Non trovi?”... “allora perchè mi hai portato qui?” ti chiesi serio, “come sei impaziente!” mi dicesti scherzosamente
Feci per andarmene ma mi fermasti e mi guardasti negli occhi prima di darmi un bacio e rivelarmi che provavi qualcosa per me.
Mi avevi preso completamente alla sprovvista, non credevo che provassi le stesse cose che provavo io nei tuoi confronti e rimasi imbambolato a guardarti come un cretino. “Ecco lo sapevo! Non avrei dovuto dirti nulla, sono stata una stupida!” mi dicesti triste, facesti per andartene ma ti presi per il polso e ti riportai a me, baciandoti a mia volta. “ma allora...” cominciasti a dire qualcosa “Shh, non dire niente” ti interrompetti io.
Ti spinsi delicatamente verso il tronco di un albero senza staccare le mie labbra dalle tue, le mie mani ti cingevano i fianchi finendo sotto la tua camicetta semi aperta, sapevamo entrambi quello che sarebbe successo da li a qualche secondo.
“Non so come si fa...è la mia prima volta” mi confessasti un po' imbarazzata “qualcosa ci inventeremo” ti risposi facendoti ridere, assaporando ancora le tue dolci labbra; così fummo travolti dai forti sentimenti che provavamo l'uno per l'altra. Fu una notte indimenticabile, la più bella della mia vita.
Quella camminata strana, pure in mezzo a chissà che, l'avrei riconosciuta...
Mi piaceva quel tuo modo di fare così sensuale e naturale al tempo stesso.
Ogni volta che andavamo in giro, quasi tutti i ragazzi si giravano a fissarti e non sai quanto questa cosa mi infastidiva, avrei voluto prenderli a calci tutti quanti ma c'erano i nostri nakama e noi avevamo deciso di tenere la nostra storia segreta, anche se poi l'avevano scoperto comunque.
La tua camminata...mi manca così tanto...
Mi dicevi “sei una frana”...
Ogni
volta che mi perdevo, coglievi sempre l'occasione di prendermi in
giro però, mi riportavi sempre sulla giusta via.
Tu
eri la mia bussola ma quando te ne sei andata mi sono ritrovato in un
baratro infinito pieno di dolore e di solitudine...
Tutto ad un tratto non parlavi, ma ti si leggeva chiaro in faccia che soffrivi...
Ti
sei ammalata così, improvvisamente, una malattia rara, non
c'era
cura, neanche quel maledetto chirurgo non ha potuto fare niente per
salvarti.
Quello
che mi fa rabbia è che non posso neanche vendicarti,
perchè non c'è
nessuno su cui potersi vendicare e mi fa ancora più rabbia
non aver
potuto fare nulla...nulla, dovevo solo stare a guardare mentre la
luce nei tuoi splendidi occhi nocciola si spegneva lentamente e io mi
ero spento insieme a te...ero diventato come un fantasma sulla Sunny,
non parlavo più con nessuno, non mangiavo, bevevo...bevevo e
mi
chiudevo tutto il giorno e la notte in palestra; non potevo vivere
senza te.
Mi
manca da morire quel tuo piccolo grande amore.
Adesso
che, saprei cosa dire
Adesso
che, saprei cosa fare
Adesso
che...
E' passato un anno ma, solo oggi ho trovato il coraggio di venirti a trovare e di dirti queste cose, anche se...adesso non puoi sentirle, mi sento così in colpa per questo...tu mi dicevi sempre tutto quello che ti passava per la mente, io invece per colpa del mio stupido carattere orgoglioso, non ti ho mai detto quello che provavo veramente, quello che pensavo...ti sto parlando come se servisse a qualcosa, ma non è così.
Una...farfalla? Si è appena posata sulla tua lapide è bellissima, dello stesso colore dei tuoi capelli, ora sta volando libera verso il cielo...
Grazie Nami...
Rimarrai per sempre Il mio piccolo grande amore
ANGOLO AUTRICE
Salve a tutti !!! Questa
è una song-fic con frasi della canzone "Questo piccolo
grande amore", spero che vi piaccia!!Mi farebbe piacere sapere cosa ne
pensate, quindi lasciate una piccola rensione!:)
a presto!
baciii michiru93