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Autore: Paolettajs    30/08/2013    6 recensioni
E se Marco Levi non fosse a conoscenza di avere una sorella?? Come la prenderebbe se gli si presentasse davanti alla porta di casa Martini???
Genere: Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Marco Levi, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 4: Rivelazioni - II parte


Arrivai con mezz’ora di anticipo, cavolo non volevo fare brutta figura!
Mi stupii, ovviamente di me stessa per il fatto che in genere ero sempre una grandissima ritardataria!
Scesi dalla macchina e con il cane e tutto il materiale suonai il campanello della villetta “Martini- Levi”
Sentii poco dopo aprir la porta…
X:”Si?? Chi cerca?”
io:”Mi scusi è qui che abita il professor Levi?? Sono una sua alunna, avevamo un appuntamento!”
il ragazzo alto, moro e con gli occhi chiari mi guardò e sorrise…
X.”Certo! è la casa giusta! Io sono il cugino di sua moglie, Lorenzo!”, mi disse mentre mi aprì il cancello!”
io:”Piacere, Chiara! E lui è Boss!”… il cane intanto si era già appollaiato e guardava quel ragazzo con la testa di lato e la lingua di fuori…
L: “Entra pure! Tanto Marco e Maria sono sulla strada del ritorno!...”
io:”Ma no! Ho il cane! L’ho portato per Paola e Jonathan! Me l’hanno chiesto espressamente…”, dissi imbarazzata.
L: “Ah li hai già conosciuti!”
io: “Si, l’altro giorno al parco, erano con Anna ed Emiliano!”, dissi sorridendo…
L:”Aspetta allora, vado a chiamare i piccioncini.. Così io torno a vedere le mie cartelle cliniche!”, disse sorridendo cortesemente…. Però, era proprio carino!

Dopo poco vidi arrivare abbracciati Anna ed Emiliano…
io: “Ciao ragazzi! Scusate se ho anticipato!”
A: “Ma quanti problemi, non ti preoccupare! Questa casa vede gente nuova dalle 7 del mattino!”
E: “Te ne posso dare piena conferma!”
A: “Vieni dentro!”
io: “C’è il cane…”
A: “Oh ma lo puoi lasciar libero eh… il giardino è chiuso, non scappa!”
io: “Oh ma a lui non gli passa nemmeno per la testa di scappare… è troppo pigro!”, entrambi risero, Emiliano da vero gentiluomo mi prese il pc che mi impediva di liberare Boss…
Liberai il cane che scodinzolò…
io: “Ah! Boss… fai qualche danno e ti faccio fuori! Intesi?”, lo guardai ferma negli occhi e lui, di tutta risposta, mi sbadigliò in faccia!
A: “è veramente attento eh!”
io: “Lo puoi dire forte!”, entrammo sorridendo e intanto conobbi un sacco di gente, tra cui il capo famiglia Nonno Libero
NL: “Belle ragazze che seguono le lezioni del nostro Marco!”, io arrossii violentemente ed Anna lo riprese facendogli notare la mia palese soggezione…
io: “So che chiedo troppo, non è che posso avere un bicchiere d’acqua??”, chiesi diventando ancora di più rossa…
NL: “Devi pagare il pedaggio! L’acqua costa cara! Ma che domande fai?? Anzi… Melina?”
M: “Signor Libero dite!”
NL: “Fai gli onori di casa, a questa povera non le hai proprio offerto niente!”
Tolsero di tutto dalla credenza e dal frigorifero… ed io sovrappensiero..
io: “E pensare che io avevo chiesto solo un bicchiere d’acqua…”, poi mi accorsi che avevo parlato ad alta voce..
io: “Oddio che figura! Ehm penso spesso ad alta voce, non sono pazza… Lo prometto!”, dissi grattando la testa…
NL: “Ahahahah non ti preoccupare…Qui abbiamo dottori anche per quello! E poi sei più rossa di un peperone.. tra poco chiamo i pompieri! Ti assicuro che siamo persone tranquillissime… L’unico che se la tira qui è Lorenzo, ma non lo dire a nessuno!”, disse facendomi l’occhiolino..
L: “Zio ti sento! Sono qui!”
NL: “Io non ho detto niente… è stata Chiara!”, io sgranai gli occhi e vidi Lorenzo sorridere sulle scalette della cucina…
L: “Zio smettila… Tra poco la ragazza va a fuoco davvero! Ed io non sono emotivamente pronto ad affrontare un’ustione avanzata…”
X: “Chi ha bruciato chi?”, vidi la compagna di Marco sulla porta della cucina che comunicava con il giardino…
L: “Niente, io e tuo nonno stavamo scherzando..”, mi disse facendomi l’occhiolino…
X: “Tu devi essere l’alunna di mio marito, no?? Piacere, io sono Maria!”, mi disse guardandomi amorevolmente… e così lei è mia cognata, bellina… Tanto anche!
io: “Piacere mio! Chiara!”
M: “Mi potete dire di chi è il terranova qui fuori?? Palù e Jonathan non vogliono entrare a salutare…”
io: “Sempre colpa mia! Mi avevano chiesto di portarlo, li ho incontrati l’altro giorno al parco!”
M: “Ah bene, Ciao Chiara!”
io: “Ci… ehm buonasera Professor Levi!”, tutti risero ed io di nuovo cominciai ad arrossire! Basta, rischiavo un’iperventilazione!
M: “Al di fuori dell’università mi puoi chiamare Marco!”
io: “Ehm preferisco di no.. Perché ho il cervello talmente fuso che potrei chiamarla Marco anche all’università! Ho un po’ le rotelle fuori posto ma faccia come se avessi accettato!”, dissi sorridendo…
Tutti mi guardarono e vidi poco dopo i bambini entrare sporchi di bava…

J: “Papà guarda! Il cane mi ha sporcato tutto!”
M: “Wow… Non ti avvicinare, grazie!”
J: “Ciao a tutti famiglia! Ciao Chiara!”, io gli feci l’occhiolino e lui mi sorrise..
P: “Ciao famiglia! Chiara posso spazzolare Boss?”
io: “Mmmm meglio non farlo, ti potrebbe far male perché si innervosisce!”, vidi la bambina sconsolata..
io: “Ma ti prometto che un giorno lo facciamo insieme, anzi lo laviamo proprio insieme! Io, tu e Jonathan!”, i bambini saltarono felici e uscirono allegri…
Maria: “Li hai proprio stregati con questo cane, eh?”
io: “è tutto merito del mio piccolo orso!”
A: “Piccolo eh?”
io: “Per me lo sarà sempre… Ricordo ancora quando lo potevo prendere in braccio, ovviamente è stato un periodo molto breve!”
Maria sorrise e poco dopo si congedò..
Marco: “Beh, vado a fare una doccia e subito dopo ci mettiamo a lavorare, tanto so già che hai fatto un buon lavoro…”
io: “Troppo buono!”
Aspettai che Marco fece la doccia mentre parlai del più e del meno con quella famiglia.

M: “Bene eccomi in veste di professore universitario.”
io: “Giusto! Allora io ho scritto i due articoli. Se lei li legge, mi può dire dove ho sbagliato!”, dissi sorridendo e tremando come una foglia.
M: “Chiara stai calma. Se ci sono errori non ti tratterò male, figurati. Ognuno di noi ha avuto il suo periodo di gavetta!”, mi disse mettendo una mano sulla mia spalla.

Lesse i due articoli molto silenziosamente e appuntando qualcosa sul proprio blocnotes..
M: “Allora io cambierei giusto qualche fine di frase! Per il resto sono fatti bene entrambi!
io: “Ovviamente lei può fare tutto ciò che vuole. Ma sono contenta che le siano piaciuti, avevo paura che depennasse il tutto con la fatidica penna rossa!”
M: “Oh ma quelli sono i miei colleghi mica io! Non so perché, ma scommetto che provino un piacere sadico nello stroncare le carriere nascenti di nuovi giornalisti.”, rispose pensieroso,
io: “Chiamasi frustrazione esistenziale riversata sugli innocenti!”, dissi di rimando..
M: “Ah e così voi studenti ci vedete come un branco di frustrati?”
io: “Non tutti, solo alcuni!”, dissi sorridendo e accorgendomi della terribile gaffe che avevo fatto poc’anzi.
Nel giro di un’ora avevamo terminato le correzioni e intanto si erano fatte le 19…
io: “ok, adesso è realmente tardi! Tolgo il disturbo!”
M: “Ma quale disturbo! Hai visto che siamo una grande famiglia… Non facciamo caso se c’è o meno una persona in più.. Quel tavolo in cucina si allunga in una maniera impressionante!”, disse sorridendo..
Maria: “Amore chiedi a Chiara se vuole rimanere a cena.”, disse urlando dalla cucina..
io: “Ehm no grazie… Il mio fidanzato abita all’inizio di questa strada e se non vado da lui.. beh prevedo cose brutte!”, dissi sconsolata mentre mi si rabbuiava lo sguardo.
Marco accorgendosi di ciò..
M: “Posso darti un consiglio? Da uomo e non da professore…”
io: “Certo! Mi dica..”
M: “Lascia andare le persone che fanno spegnere il tuo sguardo, non ne vale la pena! E parlagli! Mi sono accorto già l’altro giorno che non ti sentivi a tuo agio… Con il tuo ragazzo dovresti essere il più naturale possibile!”
io: “è molto ma molto geloso. Non si rende conto che a volte diventa asfissiante! Pensi, non voleva nemmeno che venissi qui oggi! Gli ho dovuto dire che lei ha una famiglia e soprattutto una moglie.”, dissi facendo finta di rabbrividire.
M: “Mamma mia, quanti anni ha?”
io: “Ahimé 25!”
M: “e tu?”
io: “Quasi 21.”
M: “Che ansia! Lascialo… Ne troverai di migliori.”… mi sorrise in modo confortante e capii che se lui mi avesse accettata come sorella, saremmo diventati veramente legati e affiatati!
io: “Beh dopo essere andata dal mio psicanalista – barra – professore, posso anche andare da Alessandro.”
M: “Ahahahah pensa a ciò che ti ho detto!”
io: “ Lo farò senz’altro!”


Nel giro di pochi minuti vidi Anna ed Emiliano materializzarsi nel salone..
A: “Tu stasera resti con noi, qui a cena… Melina ha già cucinato e non accettiamo un no!..”
E: “Ti preghiamo.”
io: “Non sono una santa, ma se il mio ragazzo sa che sono qui, viene a prendermi di forza!”
A: “Dovrà passare sul mio cadavere!”
E: “Scricciolo davvero credimi, ci vuole ben poco a passare sul tuo cadavere, magra come sei!”
A: “E tu dovresti amarmi? Tzé! Brutto scimmione che non sei altro…”, continuarono a beffeggiarsi l’uno dell’altra ancora per un po’, mentre io stavo raccogliendo le mie cose… Lo avevo già detto che ero invidiosa del loro rapporto?
io: “Ragazzi davvero, faremo un’altra volta…”
A: “No! Stasera… I bambini vogliono stare ancora un po’ con il cane…”
NL: “…ed un invito a casa Martini non si rifiuta!...”, disse il signor Libero vicino alla porta d’ingresso…
io: “E va bene… Ma comunque sappiate che è una situazione al quanto imbarazzante!”…

Ridemmo tutti in coro, appoggiai, di nuovo, la mia roba e tutti, compresi i bambini ci dirigemmo verso il tavolo da pranzo…
Maria: “Siediti pure dove vuoi!”
A: “Chiara siediti vicino a me!!!”
E: “Ed io?”
A: “Ehm vicino a Lorenzo…”
io: “Guardate che se ci sono problemi mi siedo da un’altra parte…”
A: “Allora, siccome il mio fidanzato è un brontolone, c’è qualche problema se ti siedi tra Lorenzo ed Emiliano?”
io: “No! L’importante è non dirlo al mio fidanzato, perché altrimenti vi ritrovate senza due membri della famiglia solo perché mi hanno versato dell’acqua!”, dissi cercando di sdrammatizzare ma rendendomi conto che il risultato era l’opposto!

Cenammo con tranquillità, mentre si parlava in generale, in quella famiglia ognuno aveva l’abitudine di descrivere la propria giornata e tutti, dico tutti, ascoltavano attentamente ciò che l’altro diceva! Era proprio una grande e bella, anzi bellissima, famiglia!
Verso la fine della serata i bambini andarono a dormire, compresi i gemelli che ormai bambini più non erano.

NL: “ora togliete fuori un bel grappino!”
Maria: “Nonno ti fa male! Ti si alza la pressione!”
NL: “Ma che male e male! Divento un po’ più allegro. Poi una bella serata come questa merita di essere chiusa in bellezza!”
L: “Io do ragione a zio Libero! Non si sa mai!”, disse guardandomi in modo un po’ enigmatico.
E: “Anche secondo me ha ragione il signor Libero, dunque vada per la grappa!”, disse abbracciando Anna.
A: “Mi sa che la partita per le donne è persa già sul nascere, sorella!”

Dopo questo piccolo battibecco scherzoso sentimmo tutti il mio cane abbaiare, anzi ringhiare… ed in quel modo ringhiava solo con Alessandro!
io: “Beh vado a vedere cos’ha!”
L: “Io vengo con te, fuori è buio, non vorrei che ci fosse qualcuno in giardino!”, tutti si alzarono ed io e Lorenzo uscimmo nella leggera brezza di quel fine maggio.
Poco dopo sentimmo urlare..

X: “Puttanella che non sei altro, vieni fuori! Cosa stai facendo con il tuo bel professore.. o con chiunque ci sia in quella casa di fighetti ben distinti!?”, era Alessandro, ubriaco fino alla punta dei capelli…
In genere era uno che si manteneva sul bere, non voleva mai esagerare, ma quella sera la gelosia lo aveva portato ad andare oltre i limiti che si era autoimposto.
L: “Ma chi è?”
io: “Il mio ragazzo…”
L: “Ah!”
io: “Alessandro smettila! Cosa ci fai qui?”
A: “Sono due ore che ti aspetto, 4 che non ti sento! Dimmi cos’è che hai fatto? Non mi dire che sei stata con il tuo professorino a scrivere quei dannati articoli!”
Al ché vidi Marco arrivare in volata e mettergli le mani intorno al colletto della camicia..
io: “Marco no!”
A: “Oh e così siamo passati addirittura a chiamarci per nome! Ma guarda un po’… e pensare che tre giorni fa ti avevo creduta!”
M: “Cosa vuoi dalla mia famiglia?”
A: “Oh sei tu che ti sei intromesso nella mia… Mi stai portando via l’unica cosa bella che ho!”
M: “Chiara è una mia allieva! Stavamo cenando in presenza di mia MOGLIE e dei miei due figli!”
A: “Si certo come no!”
L: “Ora basta!”, Lorenzo si scagliò contro Alessandro, sferrandogli un destro.
A: “E tu chi cazzo sei?”
L: “Uno che difende l’onore delle ragazze!
A: “Chiara è lui?”
io: “Lui chi?”
A: “Quello con cui mi tradisci!”, detto questo non ci diede nemmeno il tempo di realizzare, che spintonò Lorenzo e diede un pugno in pieno volto a Marco.
io: “Alessandro basta! Tu non capisci!”
A: “Oh capisco benissimo!”
io: “è finita!”, dissi con le lacrime agli occhi;
A: “Oh evviva… così non sono più cornuto!”
io: “Non lo sei mai stato! Tu non capisci!”
A: “Cos’è che non capisco?”, disse urlando e guardandomi negli occhi..
io: “MARCO è MIO FRATELLO!”, dissi di rimando lasciando sbigottiti tutti quanti, specialmente Marco!  


Spazio personale:
Scusate, scusate, scusate per l'immenso ritardo nel postare il nuovo capitolo.
Scusate anche voi autrici di storie che seguo ma che non recensisco più come una volta, prometto di recuperare tutto, con il tempo dovuto.
Spero voi mi perdoniate, intanto vi ho postato un capitolo diviso in due parti;
Come avete visto è un po' una bomba finale... 
Ora che cosa accadrà??? 
Spero tanto di non avervi perse e prometto di metterci meno di due mesi e mezzo per il prossimo capitolo,
un bacio grande,
Paola. =D

 
  
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