" Caterina, per favore, sta dritta, altrimenti come ti infilo questo maledetto corpetto! " disse esasperata una delle mie sorelle, la maggiore, Marianna.
Ha trentadue anni ed è gia sposata da dieci anni con un ricco mercante della zona, sembra felice. Lei è sempre stata la più educata e paziente tra noi fratelli, da sempre la prediletta di mio padre, dice che lei è davvero rispettosa delle scelte fatte per il suo bene. Da piccola la invidiavo, vedevo la sua vita con sofferenza, sembrava così felice e spensierata, ora mi accorgo che è fatta solo di finzione. Sembra felice, ed è una brava attrice.
Ha trentadue anni e ha già tre figli. Anche con loro finge di essere felice, ma ormai non è più brava come una volta, è brava, ma non come prima, non più...
Mi sono ripromessa di non assomigliare a lei, di non essere costretta in scelte che non volevo fare ma mi sono accorta di non poter decidere, come non ha potuto lei.
" Scusa " sussurro flebilmente e raddrizzo la schiena.
A lavoro finito mi volto verso di lei, mi osserva e poi mi sorride, sembra un sorriso autentico.
" Sei bellissima " dice con entusiasmo, e mi abbraccia, forte, oggi giurerei che Marianna è davvero contenta per me, ma ormai chi può dirlo.
" Sii felice " mi sussurra prima di sciogliere il nostro abbraccio, le sorrido, non lo so se lo sarò, forse in un giorno lontano, quando avrò dimenticato tutto.
" Chiamo le altre " dice e si congeda.
Mi guardo allo specchio, quasi non mi riconosco sommersa da tutto quel bianco.
L'abito che indosso è molto semplice, quasi tutto di pizzo, con la scollatura a barchetta e le maniche larghe. Il corpetto che mi cinge la vita è sotto il vestito quindi non è visibile. Non è attillato, ma scivola morbido sui fianchi e ha la gonna a trapezio, è bello, ma troppo semplice, non è quello che avrei scelto io...
" Tra poche ore mi sposo " mi dissi, sembrava che la mia mente lo rifiutasse.
" Già e sarai la sposa più bella del mondo " sentii una voce dolce e stridula alle mie spalle, mi voltai e la presi in braccio, un'altra mia sorella, e questa è la più piccola, Margherita, sette anni appena. L'ultima persona rimasta ingenua di questa famiglia.
" E tu sei una damigella bellissima " gli risposi con affetto, l'unica riuscita a regalarmi un sorriso sincero.
Mi volto verso le altre.
" E lo siete anche voi " dico allora alle mie due ultime due sorelle, di quattordici e sedici anni ciascuna. Martina e Aurora.
" Grazie " dice la prima, l'altra mi sorride.
Già, siamo una famiglia numerosa, sei figli con mio fratello Ferdinando, forse la persona a cui sono più legata.
" Dobbiamo andare, manca poco al mezzo dì " dice austero mio padre entrando nella stanza.
Gli rivolgo uno sguardo malinconico, mi sta portando all'inferno e lo sa anche lui.
Ignorando la sua mano tesa verso di me, inizio a scendere le scale.
Esco, fuori mi accoglie una carrozza adornata a festa e poco dopo tutti i miei familiari mi hanno raggiunto.
" Tu e tuo padre prendete questa, noi altri vi raggiungiamo con i carri " disse mia madre così salii sulla carrozza sinnziosamente, raggiunta da mio padre.
Poco dopo .eravamo in viaggio per la chiesa.
" Caterina, io tengo a te, sei mia figlia. Devi capire che questo lo faccio per il tuo bene " disse imbarazzato, di certo non era bravo a parlare di sentimenti.
" Se tu mi volessi bene non mi costringeresti in questa farsa " dissi fredda, non ci furono più parole durante il viaggio, nessuno era disposto a cambiare opinione.
La carrozza si fermò e il cocchiere annunciò il nostro arrivo.
Il cuore cominciò a battermi all'impazzata, tra poco avrei perso la mia libertà.
Angolo Autrice: Capitolo complesso e di passaggio, spero vi piaccia e che recensite!!!!!:–P