Anime & Manga > City Hunter/Angel Heart
Segui la storia  |       
Autore: Princessfrog    05/03/2008    1 recensioni
La vita del nostro eroe preferito sta per essere sconvolta: qualcuno piomberà nella sua vita dal passato affidandogli ciò che ha di più prezioso. Suo malgrado anche Kaori sarà coinvolta e si troverà davanti a scelte non facili.
Genere: Generale, Romantico, Drammatico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Kaori/Greta, Ryo Saeba/Hunter
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

-“Che cosa è successo Kaori? Perché Kazue è andata così di fretta?”-

-“Beh… non lo so. Qualcosa l’ha turbata e mi ha chiesto di portare via le medicine di Emi.”-

-“Bah… non è che per caso l’hai spaventata? Che le hai fatto?”-

-“Ehehhe… vuoi vedere come spavento te?”- disse brandendo un enorme martello “Se non stai zitto non parlerai mai più!”. Ryo alzò le mani in segno di resa.

 

La serata trascorse più o meno serena. Non avendo avuto l’ok di Kazue, Ryo, Shinji e Kaori restarono ancora ospiti di Miki e Falcon. Una certa preoccupazione però impensieriva Kaori. Kazue aveva visto qualcosa che non andava e la sua reazione non era “da cosa da niente”. Ne stava proprio parlando con Miki e Falcon subito dopo cena, mentre Ryo portava a letto Shinji crollato sul divano dopo aver letto qualche pagina dei suoi fumetti preferiti. Kaori sapeva che sarebbe arrivata una telefonata, ma quando il telefono squillò non poté fare a meno di sussultare. Miki, si alzò dal divano e lentamente sollevò la cornetta. La voce del Doc dall’altra parte non le piacque affatto. Kaori lo capì dall’espressione dell’amica che si fece troppo seria. Con un cenno della testa invitò Ryo, il quale era appena rientrato nel salotto, a raggiungerla. Lo sweeper avvicinò il telefono all’orecchio, invitando il Doc a parlare. La conversazione fu lunga. Ryo rispondeva a monosillabi o si limitava ad annuire col capo, come se il Doc fosse lì davanti a lui e potesse vederlo. Il suo sguardo rimase tutto il tempo puntato contro la parete bianca. Kaori, dal suo canto era impaziente di sapere e l’ansia le faceva mordere incessantemente il labbro inferiore. Miki si accorse della preoccupazione dell’amica e la invitò a rilassarsi offrendole una tisana. Quando Ryo chiuse la comunicazione con il Doc, erano tutti in religioso silenzio. Nessuno osava fiatare. Ryo teneva gli occhi abbassati, raccogliendo i suoi pensieri. Si sedette sulla poltrona che aveva occupato fino a poco prima. Ma continuò a non parlare. Quando Kaori, preso il coraggio a due mani, stava per dire qualcosa, lui alzò il suo sguardo sul tavolino al centro della stanza, sempre pensieroso. Kaori si bloccò. Sembrava che lui stesse per dire qualcosa. Certo non si aspettava quelle parole.

-“Emi non è morta per una malattia incurabile. L’hanno uccisa.”-

 

 

 

Rose aveva elaborato un piano. Semplice, ma a suo parere efficace. Quella sera ne parlò con Ingrid, la donna che doveva prendersi cura di lei. Evidentemente il marito non si fidava di lei, e in tutti quegli anni l’aveva fatta controllare; ma sicuramente lui non avrebbe mai immaginato che la donna cui aveva affidato la sorveglianza di Rose e Shin potesse, col tempo, tradirlo. Da semplice “mastino da guardia”, Ingrid era diventata amica di Rose e aveva preso a cuore le sue sorti. Erano diventate amiche e confidenti. Naturalmente con il suo “datore di lavoro” conduceva un doppio gioco: riferiva a lui solo quello che era più opportuno.

Ingrid aveva lavorato per diverse organizzazioni segrete. Per lo più all’estero. Questa era la prima organizzazione con base in Giappone. La lingua non era stata un problema. Era stata cresciuta come una perfetta macchina da guerra e durante il suo addestramento aveva imparato a parlare correttamente più di dodici idiomi. Non solo, tutti i ragazzi cresciuti dalla “RDYWD”, l’organizzazione che raccoglieva orfanelli in tutto il mondo per i suoi scopi, erano addestrati all’uso delle più comuni armi da guerra, da quelle tradizionali fino alle armi chimiche  e biologiche. I “prodotti fatti e finiti” potevano così essere venduti più facilmente e ad un prezzo più alto. Ingrid non era affatto orgogliosa della sua vita precedente. Ma fino a quando non aveva incontrato Rose, non aveva idea che potesse esistere un altro modo di vivere la vita. Rose le aveva fatto scoprire un mondo diverso e il suo animo femminile era venuto fuori. Per questo aveva deciso di aiutare Rose nel suo piano di fuga. Inoltre, era venuta a conoscenza di cose che non avrebbe mai potuto immaginare. L’organizzazione da cui dipendeva adesso, infatti, conduceva dei lavori e delle ricerche che a lei non piacevano affatto. Aveva intuito che lì dentro non si lavorava per semplice e meschina ricerca di guadagno. Lì dentro lavoravano per qualcosa di malvagio, che andava al di là di ogni vile obiettivo militare.

Lei era entrata a far parte dell’organizzazione, quando questa era appena rinata. L’Union Teope, infatti, era stata falciata, ufficialmente, dalla polizia nipponica. In realtà essa non era mai stata smantellata. Semplicemente era rinata dalle sue stesse ceneri. Anche se nello scontro finale, il loro capo Shin Kaibara, e gran parte dei suoi uomini erano periti, questo non aveva minimamente scalfito la potenza dell’organizzazione, che era passata direttamente nelle mani di Ken Watanase, l’uomo in seconda, il marito di Rose. Ken aveva tutta l’intenzione di portare nuovamente in vetta la sua organizzazione. Non ne aveva cambiato il nome, era troppo orgoglioso per farlo. Il suo scopo era continuare il lavoro di Kaibara, e raggiungere obiettivi ancora più ambiziosi.

Ingrid all’inizio, da brava macchina da guerra, aveva semplicemente portato a termine i suoi compiti, eseguendo gli ordini che le erano impartiti, senza obiettare né fare domande. Fino a quando il suo lavoro non divenne “tenere d’occhio Rose e proteggerla da eventuali pericoli”. Con la nuova consapevolezza di sé e del mondo, però aveva cominciato a dubitare di tutto e una nuova coscienza stava prendendo forma dentro di lei. Per questo aveva deciso che avrebbe aiutato Rose a scappare, a qualunque costo. Se fosse stata fortunata avrebbe persino potuto avere anche lei una nuova esistenza. Si sentiva già molto fortunata adesso: il lavoro affidatole con Rose le aveva già cambiato la vita e non si illudeva che le cose potessero ancora migliorare, ma la speranza non la abbandonava.

Proprio con questa speranza ascoltò attentamente Rose e rielaborò il suo piano rendendolo migliore e aumentando le probabilità di successo. Forse sarebbero riuscite a liberare Mick e Rose avrebbe avuto la sua libertà.

 

 

Nello stesso momento, a Shinjuku, Miki, Umibozu e Kaori ascoltavano Ryo senza emettere suono. Le parole dello sweeper si commentavano da sole. I tre erano letteralmente impietriti dalle novità che il Doc aveva comunicato. Stavolta le cose sembravano mettersi proprio male.

 

 

  
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > City Hunter/Angel Heart / Vai alla pagina dell'autore: Princessfrog