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Autore: BabyLolita    30/08/2013    1 recensioni
E' l'ultimo anno di liceo. E' passato ormai un anno dal trasferimento di Alyson alla nuova città ed al Dolce Amoris. Ne sono successe di cotte e di crude, ma alla fine la nostra protagonista ha trovato il vero amore e prega che sia per sempre. Ma sarà davvero così? Alyson non si aspetta minimamente che il suo ultimo anno di liceo, sarà anche il più brutto.
Spero che anche questa storia, che non è altro che la seconda parte del mio racconto, piacerà come la prima! Anche se io stessa mi sono resa conto che è diversa come stile rispetto alla prima xD Buona lettura!
Genere: Romantico, Sentimentale, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Castiel, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Mentre le sue parole riecheggiano nell’aria, ognuno di noi è sconvolto. Subito scattiamo in piedi e corriamo verso la macchina in direzione della montagna. Non appena arriviamo le forze dell’ordine ci accompagnano nel luogo dove si trova il cadavere. La sola parola mi mette l’ansia e l’angoscia e non riesco ad immaginare cosa prova Rosalya. Quando arriviamo difronte alla stanza che non aspetta che noi, tutti ci osserviamo in silenzio, mentre Rosalya varca la soglia per prima. Un lenzuolo bianco è posato su un corpo esanime. Un corpo che non ha anima ne’ identità, e che spetta a noi riconoscere. Rosalya si avvicina rapida e abbassa subito il velo bianco come il latte. Vuole sapere subito la verità, senza troppi sotterfugi. Il nostro viso rimane inespressivo fino a quando anche noi non scorgiamo la figura distesa su quella barella. Subito ci rassereniamo nel vedere che non si tratta di Leigh. Rosalya crolla a terra ma subito Lysandro l’afferra. Vedo che scoppia a piangere e capisco che è davvero felice. Torniamo a casa e quella sera finalmente Rosalya mangia con noi. Erano parecchi giorni che non ingeriva cibo e la cosa cominciava davvero a preoccuparci. A differenza delle altre serate, in questa Rosalya mi pare un po’ più sollevata ed allegra del solito, e questo mi rende estremamente felice. Il giorno seguente, quando vado da lei come faccio abitualmente, la trovo in camera sua con Armin mentre parlano del più e del meno. Da quel giorno in poi Armin a poco a poco prende il mio posto, presentandosi ogni giorno da Rosalya e facendola migliorare sempre di più. Capisco che a quel punto è lui che può fare la differenza, lui e nessun altro. Ormai è Maggio e di Leigh non si sa ancora niente, ma nessuno di noi ne parla più. Rosalya si è messa con Armin e le cose paiono andare parecchio bene. Sembra essersi dimenticata di Leigh, e questo le fa bene anche se, in cuor mio, spero davvero che lui torni. Lysandro invece fa parecchia fatica ad andare avanti, ma ultimamente una ragazza di nome Nina gli sta sempre accanto. Lo ha sentito cantare una volta, e da quel momento non ha più smesso di seguirlo. Mi sembra una piccola stalker. Dice di aver avuto un colpo di fulmine e a lui la sua presenza non pare dargli troppo fastidio. Maggio lascia il posto a Giugno e la scuola sta per finire. Tutti quanti ci divideremo ed ognuno di noi percorrerà la sua strada. Mentre passo i miei ultimi giorni scolastici su quei banchi, tralasciando la maturità, sono alle prese con mille pensieri. Ripenso a Debrah e alla quasi rottura con Castiel. Poi alla rottura di Rosalya e Leigh, la comparsa di Armin che poi è stato scartato. La seguente ed attuale scomparsa di Leigh ed il rientro di Armin nel cuore di Rosalya. La quasi rottura dell’amicizia tra Castiel e Lysandro e poi, per fortuna, la loro riappacificazione. Sono successe davvero tante cose proprio come speravo, peccato che sono quasi tutte negative. Mentre mi perdo tra questi ricordi Rosalya prende una sedia e si siede difronte a me, sorridendomi.
-   Cosa pensi di fare dopo la maturità? – mi chiede curiosa.
-   Voglio diventare una manager per seguire Castiel che rincorrerà il suo sogno nella musica. Così potrò stargli sempre accanto. – sorrido divertita – tu invece? –
-   Io andrò a fare una scuola per diventare stilista, mentre Armin punta a diventare un programmatore di videogiochi –
-   Sicuramente eccellerà nel suo lavoro – rispondo ridendo di gusto.Chiacchieriamo come abbiamo ripreso a fare da alcuni mesi, mentre ad ogni sua parola nella mia mente non si forma altro che l’immagine di Leigh. Chissà se Rosalya ci pensa ancora. Chissà se, nel profondo, soffre ancora per la sua scomparsa. Usciamo dall’aula e facciamo due passi per i corridoi.
-   Hai studiato? – mi chiede di punto in bianco Rosalya.
-   Secondo te? –
-   Non lo so, se te lo chiedo un motivo ci deve essere – mi sorride, io contraccambio e poi sospiro.
-   Ci ho provato, dico davvero, ma per un motivo o per l’altro ero sempre distratta e tralasciavo i libri –
-   Immagino che tutti i vari motivi che ti causavano distrazione erano legati a Castiel – sorrido arrossendo leggermente.
-   È così tanto evidente? –
-   Alquanto. Ma è una bella cosa che siate ancora così legati –
-   Hai ragione –
Vorrei farle domande su di lei ed Armin, ma qualcosa me lo impedisce. Mi sento in colpa, perché infondo infondo, ho capito che non è con Armin che voglio vederla. Torniamo in classe e seguiamo l’ultima lezione del penultimo giorno di scuola. Domani ci sarà il ballo, e Castiel ancora non mi ha invitata. Anche se so che lo farà, mi scoccia il fatto che non ci ha ancora pensato.
Durante l’ora di lezione lo guardo, tentando di inviargli dei segnali, ma è peggio di un muro, non recepisce assolutamente nulla. Si preoccupa solo di dormire sul suo banco, come ogni santo giorno. Mi sono accorta che quando dorme sembrava davvero in pace. Rimango li a fissarlo per un po’, fino a quando un bigliettino non mi colpisce il braccio. Lo scarto e riconosco subito la calligrafia:
-   Non ti ha ancora invitata al ballo? – rispondo prontamente e rigetto il bigliettino al mittente, sapendo che mi risponderà.
-   Secondo te? È il tuo migliore amico dovresti saperlo –
-   Non l’ha ancora fatto –
-   Già…e tu invece? Ho saputo che si possono invitare anche persone esterne alla scuola. Hai intenzione di invitare Nina? –
-   Ecco….io a dire la verità…penso che la inviterò. Ti chiedo scusa per questo –
-   E perché mi chiedi scusa? –
-   Beh…perché sono sempre stato innamorato di te, pensavo di poter essere la persona giusta per te e di poterti rendere felice. Eppure adesso mi sento attratto da qualcun altro e mi sembra ingiusto –
-   Lys…i sentimenti cambiano quando è necessario che lo facciano. Il fatto che ora provi qualcosa per quella ragazza non è affatto una cosa negativa. Anzi! Non hai nessuna ragione di sentirti in colpa. Sei come un fratello per me, e ho bisogno di averti accanto a me come tale, e in nessun altro modo. Quindi se il tuo cuore ti ha fatto cambiare direzione vuol dire che è giusto così. Segui i tuoi nuovi sentimenti e vedrai che non sbaglierai! –
-   Grazie Aly…ti voglio bene – sorrido, perché non mi ha scritto “ti amo”. E questo mi rende felicissima.
-   Ti voglio bene anche io, Lys <3 –
Mi appoggio rilassata sulla sedia. Finalmente ogni singola cosa sembra volgersi per il meglio. Ogni persona trova il cammino adatto al suo cuore, e rincorre la sua felicità. I miei pensieri si fermano subito ricordandomi di una persona che ancora non è accoppiata. Prendo un bigliettino e ci scrivo sopra, poi lo lancio al diretto interessato:
-   Ehy domani c’è il ballo –
-   E allora? –
-   La freddezza è il tuo nuovo modo di essere? Non vorrai somigliare a Castiel! –
-   No grazie. È solo che non mi piacciono queste cose –
-   Non ti piacciono perché non hai nessuno da portarci? –
-   No qualcuno ce l’avrei anche…ma è già impegnata –
-   Se ti riferisci a me, io non ho ancora un cavaliere –
-   Quell’idiota del tuo ragazzo non ti ha ancora invitata? –
-   Attento Ken…potresti pentirti di queste parole se legge il messaggio! Non vorrai scatenare un'altra rissa vero?? Comunque no…non mi ha ancora invitata –
-   Credi che lo farà? –
-   Più che un credere…è uno sperare –
-   Beh se entro stasera non ti invita, reputati impegnata con me ci stai? –
-   Andata Ken! –
Appoggio la testa sul banco. Spero davvero che Castiel mi inviti in fretta, o il ballo scolastico diventerà lo scenario di un incontro di boxe. L’ultima campanella suona e Castiel scatta in piedi, afferrandomi la mano e trascinandomi fuori dall’aula. È incredibile la sua velocità nell’uscire da questo posto. Mi passa il casco e mi porta a casa sua. Saliamo in casa e faccio da mangiare. Ormai le cose si sono evolute ed io sono l’addetta ai fornelli, sia che siamo a casa mia che a casa sua. Preparo una pasta veloce e, dopo mangiato, ci dirigiamo in camera sua e Castiel si mette a suonare la chitarra mentre io canto. A differenza di quello che pensavamo, la mia voce non è così male e si abbina perfettamente al suono della sua chitarra. Passiamo un pomeriggio così, mentre il cielo ormai si è ricoperto di stelle. Sono le dieci di sera quando mi riaccompagna a casa e mi lascia davanti al cancello, poi scende dalla moto e mi appoggia dolcemente al muro per baciarmi appassionatamente. Quando le nostre labbra si separano i miei occhi scrutano i suoi, mentre giro il mio dito sul suo petto ammiccando dolcemente.
-   Domani è l’ultimo giorno di scuola – incalzo io.
-   E per fortuna! Non ce la facevo più a stare li dentro! –
-   Ma se non hai fatto altro che dormire per tutto l’anno scolastico! –
-   Appunto! Hai idea dei dolori alla schiena che ho avuto?! Non sono affatto comodi quei banchi! –
-   Ti ricordo che abbiamo la maturità, e li non potrai dormire –
-   Ti va di parlare di qualcosa di allegro? Non ho voglia di rovinarmi la serata –
-   D’accordo…sai domani sera c’è il ballo! –
-   Ho detto qualcosa di allegro! –
-   Ma il ballo è qualcosa di allegro! –
-   Lo sarà per te! Per me è solo un’inutile pretesto per tenerci ancora in quel posto malato –
-   Sei proprio un insensibile! –
Dico scivolando via da lui e varcando il cancello di casa. Stupido di un Castiel! Era tanto difficile da capire che volevo solo che mi invitassi al ballo?! Quando sono ormai davanti alla porta di casa mia mi volto. Ho ancora un briciolo di speranza che muore non appena mi giro. Castiel si è già infilato il casco e sta accendendo la moto per poi, con un rombo, scomparire nella notte. Ricaccio indietro le lacrime deluse ed entro in casa. Mi infilo sotto la doccia e mi libero dei pensieri negativi. Poi esco e vado a dormire. Domani non ho intenzione di fare la gentile con lui, questa me la paga!
Il mattino seguente mi alzo e faccio colazione, infilo dei jeans neri, gli stivali in pelle e una maglia dei Nirvana ed esco di casa. Come sempre Castiel è li che mi aspetta. Salgo con lui ma non lo saluto nemmeno. Sono ancora arrabbiata con lui. Arrivati a scuola scendo, gli poso il casco sulla moto e me ne vado da sola. Non mi va di parlarci o finirei per aggredirlo. Davanti all’aula c’è Kentin appoggiato al muro, che appena mi vede mi fa un mega sorriso e mi viene incontro:
-   Allora? –
-   Sarai il mio cavaliere. Ti aspetto per le sette –
Non lo guardo in faccia e tiro dritto verso il fondo della classe. Mi siedo vicino a Rosalya, ho voglia di stare con lei oggi (o forse sarebbe meglio dire che non ho voglia di stare con Castiel). Castiel entra in classe e non fa troppo caso a dove mi sono seduta, va al suo posto e si infila l’ipod. Poco dopo entra Rosalya che vedendomi seduta al posto di Armin fulmina Castiel con lo sguardo, poi si siede accanto a me:
-   Lasciami indovinare…non ti ha invitata al ballo? –
-   Lasciami indovinare…Armin invece lo ha fatto vero? –
-   … - sbuffo.
-   Beata te…Ogni tanto dubito dei sentimenti di Castiel. –
-   Ma no dai non esagerare, se ne sarà semplicemente dimenticato –
-   Ma che! Ieri sera ne abbiamo parlato e mi ha gentilmente espresso la sua opinione negativa riguardo a queste cose! –
-   Ahh…e non ti ha chiesto il tuo parere? – alzo un sopracciglio e lei subito capisce – hai ragione…stiamo parlando di Castiel… -
-   Già… -
-   E quindi sei senza cavaliere? –
-   No…mi accompagna Ken.. – Rosalya si massaggia le tempie nervosamente.
-   Hai intenzione di fare scoppiare la terza guerra mondiale? Hai evitato quella tra Lys e Cas e vuoi farne scoppiare una coinvolgendo Ken? –
-   No…voglio solo fargli capire che se lui non vuole accompagnarmi, ci sarà sempre qualcun altro disposto a farlo –
-   Non ti sembra un po’ cattivo? –
-   Non fa niente. Almeno impara –
Rosalya fa una faccia poco convinta. Subito dopo inizia la lezione ed io mi perdo praticamente subito. Forse ho effettivamente esagerato, ma va bene così. L’ultimo giorno passa in fretta, anche se non è molto diverso dagli altri, dato che facciamo casino come sempre. L’ultima campanella dell’anno, e l’ultima che avrà veramente importanza per noi suona e tutti usciamo dalla scuola urlando, anche se nei nostri cuori giace già la malinconia. Varco l’uscita e il sole mi abbaglia. Quando riapro gli occhi e ricomincio a vederci noto subito Rosalya che parla con Castiel, e poi lui che parte sulla sua moto senza di me. Rosalya mi fa cenno di avvicinarmi e subito chiedo spiegazioni:
-   Gli ho detto che avresti passato il pomeriggio con me perché dovevamo andare a comprare il vestito per il ballo! –
-   E lui che ha detto? –
-   Niente…ha fatto spallucce e se n’è andato –
-   Wow…tipico di lui. È freddo come il marmo alle volte –
-   Pensavo di scuoterlo e fargli capire che andavi comunque al ballo senza di lui, ma non è servito –
-   Già…alle volte è proprio una persona gelida. In ogni caso andiamo, mi hai fatto venire voglia di comprarmi davvero un vestito –
-   Ma guarda che io non stavo mica scherzando! –
Ridiamo di gusto e salgo in macchina con lei. Inutile tormentarsi l’anima. Che Castiel ci sia o meno, io andrò a quel ballo, e mi divertirò da morire con tutti i miei amici. Raggiungiamo il negozio di vestiti e ci entriamo. Rosalya non sembra agitata nonostante sia il negozio dove lavorava Leigh. Spesso mi chiedo se la sua non è altro che una maschera o se è davvero riuscita ad andare avanti. Non appena varchiamo la soglia Rosalya parte in quinta e subito mi porta un abito rosso e mi sorride:
-   Lo avevo già visto alcuni giorni fa. È perfetto per te! Provalo! –
Arrossisco leggermente mentre lo afferro e vado verso il camerino. Mi tolgo i miei vestiti ed infilo quello splendido abito dello stesso colore dei miei capelli. Poi mi osservo allo specchio. L’abito è lungo, aderente ed attillato, con uno spacco sulla gamba che farebbe venire le vertigini a chiunque. Il corpetto ha dei glitter neri e fascia tutta la parte superiore del busto mettendo in risalto le mie (anche se modeste) forme. Sorrido osservandomi. Sono proprio uno schianto! Castiel rimpiangerà di non vedermi così!. Lo sfilo e mi rivesto. È lui l’abito giusto per me. Non appena esco dal camerino Rosalya mi chiama per avere un parere dell’abito che ha scelto per lei, esce dal camerino e rimango senza fiato: indossa uno splendido abito con un corpetto viola, ed una gonna bianca che scende a sirena seguendo perfettamente le sue splendide gambe. La guardo estasiata mentre inconsciamente inizio ad applaudire.
-   Se fossi un ragazzo e ti vedessi vestita così, mi innamorerei subito! –
-   Ma smettila Aly! Allora che ne pensi del vestito che ho scelto per te? –
-   Penso che il fatto che tu sia la mia migliore amica non sia un caso! È perfetto! -
Ride compiaciuta mentre rientra in camerino cambiandosi. Usciamo dal negozio e mi accompagna a casa. Entra con me e mi propone di truccarmi e pettinarmi lei, la cosa mi diverte e la lascio fare. Faccio la doccia e quando esco lei è già li che mi aspetta con spazzola, phon, trucchi e chi più ne ha più ne metta. Ha coperto lo specchio in camera mia per non farmi vedere la sua opera a meno che non fosse terminata. Ci mette tre quarti d’ora tra capelli e trucco ma quando finisce, il risultato è strabiliante. Scopre lo specchio e quella che vedo davanti a me non mi sembro nemmeno io. I miei capelli sembrano quelli di una principessa, me li ha coperti di boccoli lunghi e morbidi che fanno apparire il mio viso dolce e gentile. L’ombretto sopra gli occhi è di un porpora acceso ed il mascara mi allunga così tanto le ciglia da farmi degli occhi incandescenti. Le labbra sono coperte da un rossetto rosso luminoso e le guance sono leggermente rosate. Mi osservo meravigliata e subito le salto al collo. Come farei senza di lei?! Quando la saluto sono ormai le sei e mezza. Infilo il vestito facendo attenzione a non rovinare l’acconciatura e scendo al piano di sotto. Infilo delle scarpe col tacco rosse che mi ha prestato Rosalya ed aspetto Kentin che poco dopo suona al campanello. Controllo l’ora: 18:50. In anticipo, non male! Apro la porta e vedo i suoi occhi sgranarsi e la sua bocca aprirsi improvvisamente. Gli sorrido divertita.
-   Penso che se cerchi sul dizionario l’espressione “senza parole” esca l’immagine della tua attuale espressione – incalzo io ridendo.
-   Penso che oltre al “senza parole” aggiungerei la parola “estasiato” –
Mi dice porgendomi la mano. Io l’afferro e mi accompagna fino alla limousine. Rimango sbigottita da tanto lusso. Lui mi fa cenno di non dire niente ma di accomodarmi al suo interno. Entro e lui si siede accanto a me e poi partiamo alla volta del ballo. Ballo dove, anche se mi divertirò, mi sentirò in parte abbattuta perché Castiel non sarà li con me.
   
 
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