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Autore: BigFakeSmileAndStupidLies    30/08/2013    2 recensioni
La famiglia Scott si trasferisce, in seguito al licenziamento del padre, Mark, nella città isolata di Lensly.
Tutto va bene fin quando, un giorno la figlia maggiore sparisce misteriosamente; da quel momento tutto nella città cambia, le persone si comportano in modo strano e la famiglia inizia ad indagare da sola, in mancanza dell'aiuto della polizia.
Genere: Mistero | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Rientrò a casa con una faccia piuttosto sconvolta dopo quello che le era stato rivelato al locale poco prima, decise così di parlarne con Mark, infondo sapeva che lui le avrebbe creduto sicuramente, come le sue figlie, dopotutto erano anche loro testimoni oculari dell'effettiva esistenza della barista, Cecilia.

Arrivata l'ora di pranzo si sedettero tutti e quattro intorno al tavolo circolare di legno scuro, iniziarono a parlare del più e del meno, di come si fossero trovati questa notte e di come avessero dormito

< a proposito di questo, volevo dirvi una cosa che mi è successa questa notte > disse Susy interrompendo il padre, mentre discuteva con Lily.

I tre si guardarono tra di loro per qualche secondo quando Kelly ruppe il silenzio

< dicci tutto tesoro..> disse

< questa notte mi sono svegliata per scendere qui in cucina a prendere un bicchiere di latte, stavo afferrando la tazza quando improvvisamente ho iniziato a sentire dei lamenti, credo fossero di una donna. Così sono andata a controllare in giardino se ci fosse qualcuno che magari si sentiva male, ma nulla.. sono rientrata in casa e ho sentito dei rumori al terzo piano, avevo tanta paura, così sono ritornata in camera mia, mi sono chiusa dentro e ho continuato a dormire.. > raccontò Susy

effettivamente, nessuno di loro era mai andato al terzo piano, dopotutto quello che gli serviva si limitava al secondo e quindi alle camere da letto, tutti iniziarono a guardarsi sembrava quasi che Mark e Kelly si stessero parlando con gli occhi.

Il tutto fu interrotto dallo squillo del cellulare di Lily, che subito tentò di prenderlo, senza però alcun risultato; sua madre fu altrettanto veloce:

< adesso basta! > urlò Kelly < da oggi il cellulare non lo vedrai più! >

< ma mamma..! mi stò scrivendo con il mio amico di facebook, non puoi togliermi il cellulare per sempre! > ribattè la figlia

< oh certo che posso, ma non lo farò! Te lo ridarò quando inizierai a comportarti bene, chiuso il discorso > rispose kelly chiudendo il litigio con la figlia che senza esitare si alzò bruscamente da tavola e andò in camera sua, sbattendo la porta.

La madre cercò di trattenere le lacrime, non le piaceva affatto litigare con sua figlia, ma quel cellulare stava diventando un'ossessione per lei; subito la donna si alzò e iniziò, cercando di distogliere i pensieri da sua figlia, a lavare i piatti.

< Susy, tesoro, potresti andare in camera tua che devo parlare un attimo con papà? > chiese Kelly voltandosi verso la figlia

questa, senza rispondere obbedì e di corsa salì le scale fino ad arrivare in camera.

< sai, oggi è successa una cosa strana.. sai il locale dove io e le ragazze siamo andate ieri sera, appena arrivati? > il marito annuì < ho chiesto dove fosse Cecilia, la ragazza che lavora in quel locale come barista, e che ci ha portato le candele perchè mancava l'elettricità. Mi hanno detto che quel locale era chiuso la sera in cui siamo arrivati e che li non lavora nessuna barista di nome Cecilia, ma sia io che te e le ragazze abbiamo visto quella ragazza! Ah, una cosa, non dire nulla a Susy e Lily, non voglio che si spaventino > concluse Kelly

< tesoro, ma di che ragazza stai parlando? > chiese Mark con una faccia pensierosa

< Cecilia, la ragazza che ci ha portato le candele ieri sera.. > rispose la donna, sedendosi lentamente sulla sedia senza distogliere un secondo gli occhi dal marito

< amore, forse ti ricordi male.. ieri sera non mancava l'elettricità, le luci funzionavano benissimo e non è venuto nessuno a casa nostra, tantomeno a portarci delle candele.. > rispose lui

< Mark ma cosa stai dicendo? > chiese Kelly con un tono di voce piuttosto preoccupato

< amore io vado a sdraiarmi un po' sul letto > disse allontanandosi, quando arrivò all'angolo della porta < ah, non dire nulla alle bambine.. > concluse ammiccando.

Kellu era confusa, spaventata, non si potevano ben definire i suoi stati d'animo in quel momento e non sapeva se raccontare tutto alle figlie, spaventandole o se tenere tutto per sé, difendendole; optò per la seconda opzione, dopotutto avrebbero solamente preso paura e, forse, Mark le stava facendo uno scherzo, si, doveva essere così! Rassicurata la donna andò in salotto, si sdraiò sul divano e iniziò a dormire.

Si svegliò poi nel tardo pomeriggio, alzandosi lentamente diede un breve sguardo fuori dalla finestra, non c'era nessuno in quella città, o forse erano tutti al locale.

Andò in cucina, assetata aprì il frigorifero notando di non avere acqua, decise così di fare una corsa al negozio dove era andata la mattina stessa, si affrettò; prese la giacca, si infilò le scarpe e si avviò.

La struttura di quella piccola cittadina le ricordava molto una di quelle città dei film che vedeva in televisione il sabato sera, una lunga e larga strada centrale e ai lati tutte le abitazioni dei cittadini, infondo invece, si trovava il locale dove tutti si trovavano a bere boccali di birra e giocare a biliardo, mentre di fronte si trovava il minimarket separato.

Tra le due costruzioni si trovava una grande fontana in marmo, sul bordo le persone si potevano sedere nei caldi pomeriggi, ed immergere i piedi nell'acqua fresca.

Sembrava che la grande strada principale non avesse mai fine, cominciava all'inizio della città e proseguiva tra il bosco che circondava la città di Lensly, era suggestivo e incantevole nello stesso momento; Kelly, si fermò per qualche istante ad osservare l'entrata del bosco, dove il sentiero continuava tra ruscelli e pini alti metri e metri.

Abbassando lo sguardo notò che il negozio dove si stava recando era vuoto e incuriosita si avvicinò alla vetrina sporca di polvere, con il palmo della mano pulì il vetro con l'intento di guardare all'interno della struttura, ma senza successo.

Si avvicinò così alla porta principale, appoggiò delicatamente la mano sulla maniglia e questa si aprì, poteva finalmente entrare a controllare cosa fosse successo, effettivamente le pareva strano che la porta fosse aperta anche se il negozio era apparentemente chiuso.

Andò a vedere se dietro il bancone ci fosse qualcuno, ma nulla; notò però una botola aperta, forse portava agli scantinati e incuriosita decise di scendere.

Il posto era infestato dalle ragnatele, Kelly non faceva che dimenarsi sulla scala che portava in profondità quando improvvisamente inciampò, sbattè la testa su di uno scalino, perse i sensi a cadde a terra.

Si risvegliò dopo un tempo non stabilito dietro al bancone del negozio, la botola era sparita, iniziò a tastare il pavimento, sentì delle fessure e con forza provò ad aprire, sbucò improvvisamente, da dietro una tendina dello sgabuzino, il proprietario del negozio che la mattina stessa aveva conosciuto

< la botola, dov'è la botola?! > chiese Kelly alzandosi di scatti spaventata

< s..signora quale botola? > domandò l'anziano

< c'era una botola qui! Ecco, vede? Ci sono anche le fessure dell'apertura! Porta agli scantinati, ci sono appena scesa! Chi mi ha portato qui su? > disse la donna

l'uomo spalancando gli occhi disse < signora quella botola è chiusa da anni! L'ho portata io qui dentro, è svenuta mentre passeggiava fuori dal mio negozio, non c'era nessuno così l'ho soccorsa io! >

Kelly era terrorizzata, non capiva più nulla, prima la barista di cui nessuno sa l'esistenza, ora la botola.. ''ma cosa sta succedendo?!'' continuava a bisbigliare mentre lentamente usciva dal negozio; tornò a casa che era ormai notte, non sapeva per quanto tempo fosse svenuta, ma quando tornò a casa le sue due figlie erano già a letto, mentre suo marito la aspettava sveglio sul divano, davanti al caminetto acceso; < bentornata tesoro > disse.

  
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