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Autore: Mikiri_Tohoshima    30/08/2013    1 recensioni
La Rivolta delle Formiche è una storia su Jak II, Renegade. La protagonista, Kayla, è una guardia krimzi che vivrà sulla sua pelle la guerra contro le teste di metallo e gli esperimenti all'Eco Oscuro ordinati dal Barone Praxis. Amica di Erol e di Torn, cercherà di combattere contro la politica corotta della sua città, anche se lei e tutti i suoi seguaci per ora non sono altro che formiche, rispetto alla grandezza del Barone.
Genere: Generale, Dark, Guerra | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: What if? | Avvertimenti: Spoiler!
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capitolo 8

Capitolo otto

 

Il Prigioniero

 

Attesero due ore. Due ore senza che il segnale aumentasse o diminuisse. Due ore di impazienza, di sbuffi da parte di Erol, due ore di angoscia. Kayla si stava per arrendere, alzò una mano per puntare il ricevitore in un'altra zona, che il segnale aumentò. ≪È... è diventato più veloce, sta arrivando qualcosa!≫. ≪Non è un uccello, o una testa di metallo volante?≫. ≪Macchè, è... sono dei... corpi... corpi caldi... molto caldi...Forse sono persone...≫. ≪Ricevi qualcosa con canale d’eco?≫. ≪Sì! è ... è potentissimo!≫. ≪Cosa?≫. ≪Sento un canale d’eco molto potente! Probabilmente è...≫. ≪Perfetto. Zona beta di? Tra quanto, precisamente?≫. ≪Tra... trenta minuti, circa...≫. ≪Abbiamo tutto il tempo di arrivare. Organizzo una squadra. Qualunque cosa sia, lo porteremo al Barone.≫.

 

≪Barone, il comandante Erol dice di aver trovato delle forze...  un canale d’eco molto potente. Do l’ordine di agire?≫. ≪Sì. Portatemelo, chiunque sia.≫.

 

Erol tirò fuori il rilevatore del canale, arrivato in zona beta di. ≪Dove sei... fatti vedere...≫. Un rumore metallico attirò la sua attenzione. ≪Eccolo, muovetevi!≫. Era un... ragazzo... con un qualcosa... ai suoi piedi.≪State lontani dall’animale!≫. ≪Lasciate stare il... topo. Il barone vuole solo lui.≫. Sorrise, mentre le guardie circondavano quel... ragazzino dagli occhi blu. ≪Ti stavamo aspettando.≫. Mormorò, mentre una guardia lo tramortiva. Intanto che lo faceva portare via, ripensò all’animale. Parlava. ≪Numero 3304, va’ a prendere il topo. Sembrava interessante.≫. La guardia obbedì, mentre altre due trascinavano il ragazzino, con la ferita alla testa che sanguinava.

 

≪Allora? Il tuo “grande canale” è... questo coso?≫. ≪Controlli pure, Barone, ha un canale straordinario. Un... potere assai diverso da quello che conosciamo.≫. ≪D’accordo, cominceremo gli esperimenti da...≫. ≪Barone! Non sa quello che dice! Non si ricorda cosa è successo con Torn? Non vogliamo far fare la stessa fine a questo ragazzo, no? Dovremmo cominciare gli esperimenti su altre persone, su... canali un po’ meno potenti, per provare le nostre “misture”. L’eco che abbiamo potrebbe essere troppo potente anche per... il canale contenuto in questo ragazzo, se potente come dice Erol.≫. ≪D’accordo. Erol, prepari delle pattuglie. Da oggi, vi ordino di cercare il canale nelle persone, e portarle qui, in modo da cominciare gli esperimenti d’eco. Quando avremo abbastanza informazioni, potremo cominciare a lavorare su di lui. Per intanto, imprigionatelo insieme agli altri criminali. Oppure...≫. Guardò il capitano Acheron, che era anche gestore della prigione:≪Abbiamo una zona della prigione interamente libera, non è vero?≫. ≪Sì, signore, la zona per criminali politici... vengono sempre...≫. ≪Lo so cosa succede a quei disgraziati... potremmo trasferire lì tutto il materiale per il “Programma Guerriero Oscuro”, no?≫. Acheron guardò il suo vice, un po’ incerto sul da farsi:≪Beh... signore... la zona è molto ampia, circa un quarto della prigione intera, poiché, quando governava...≫. Si interruppe un secondo:≪... Il vecchio governo, ce n’era molto bisogno. Adesso... sì. Possiamo destinarle a questo scopo.≫. ≪Va bene, vado a portarlo lì.≫. Mentre Erol si voltava, trascinando il ragazzino, Ruperttikjakmos lo fermò, mormorandogli all’orecchio:≪Comandate, perché non me lo lascia per qualche giorno? Voglio vedere se...≫. Erol portò il corpicino lontano dalle sue grinfie:≪Capitano, stia lontano da lui. Ha sentito quello che ha detto il barone. Non si tocca... per esperimenti.≫. “Per gli esperimenti no”. Pensò feroce, mentre lo portava nella sua cella. Provava un’implacabile invidia, per quel moccioso. Sentiva i suoi capelli morbidi, la sua pelle chiara, i suoi occhi, che, al momento della cattura, lo avevano “supplicato” di non fargli del male. Quelli erano gli occhi di una persona cresciuta con accanto persone che gli volevano bene. Non cresciuta tra il gelo dell’inverno, l’arsura dell’estate, il timore di non essere abbastanza “carino” per poter trovare una famiglia, il vedere “amici” anche più... che non si meritavano quello che riuscivano ad ottenere. Come se fosse stato genetico, appena aveva visto quel bambino aveva provato un odio, un profondo odio. Lo gettò nella cella, notando che si era risvegliato. ≪Qui nessuno ti sentirà, se urlerai.≫. Mormorò, mentre si toglieva la maschera che portava come elmetto, e prendendo l’arma. ≪Magari, pensi che tu sia stato risparmiato, ma non è vero. Quando saremo pronti, anche tu ti beccherai una bella, anzi, massiccia dose di Eco. Così massiccia, che, credo, ne morirai, se non la fermeremo in tempo. Il sono Erol, uno dei comandanti delle KG. Tu... come ti chiami?≫. Il ragazzo lo guardò negli occhi, scuotendo la testa. ≪Rispondi! Non ti mangio mica, per ora...≫. Il ragazzo si alzò in piedi, rendendosi conto che gli avevano messo la divisa dei prigionieri. Con scritto “Progetto”. ≪Torna subito giù.≫. ringhiò Erol, facendolo cadere. Il ragazzo si rialzò, con aria di sfida. ≪Non ti conviene sfidarmi, moccioso. Io, qui, faccio il bello e cattivo tempo. Rispondi alla mia domanda. Come ti chiami?≫. Il ragazzo fece dei gesti incomprensibili con le mani, eppure Erol conosceva il linguaggio dei sordo-muti.   ≪Sei muto?≫ chiese. Lui annuì. ≪Fantastico. Un moccioso silenzioso. Ehi, Ehi! Fermo! Non ti capisco!≫. Il ragazzo fece un altro gesto, inequivocabile. ≪Dove sei? In prigione, ovviamente. Perché sei stato trovato gironzolante per la città privo di documenti. Non voglio spaventarti, per ora.≫. Il ragazzo si sedette sul letto preoccupato. ≪Moccioso, puoi dirmi il tuo nome?≫. Il ragazzo fece un gesto. ≪Inutile. Non capisco quello che mi dici. A domani.≫. Il ragazzo si alzò di scatto, quando Erol uscì dalla cella. ≪Per tuo bene, cerca di non scappare. Sarà fatica sprecata, e io sarò costretto a punirti.≫.

 

≪Le teste di metallo! Le teste di metallo attaccano!≫.

  
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