DRINDRINDRIN
con
ancora gli occhi socchiusi guardai la sveglia che segnava le 4.30
a.m. A fatica mi alzati dal letto e andai verso la scrivania, dove la
sera prima avevo posato i vestiti per il viaggio. Andai in bagno, mi
lavai e infilai i pantaloncini della tuta blu, misi una maglietta con
il segno della nike legai i miei capelli in una coda di cavallo.
Scesi
le scale ancora assonnata portando con me le valigie che posai
davanti alla porta. Arrivai fino in cucina e mi sedetti su uno degli
sgabelli che circondavano la tavola -ciao tesoro- mi disse mia madre
sveglia gi da un pezzo -ciao ma'- -noto che stai ancora dormendo..
portati una felpa che la temperatura alle cinque è
più bassa- -si
mamma, ciao papa', mi accompagni tu da Sam?- chiesi a mio padre
mentre varcava la soglia della cucina -si bambina mia- -papa' non ho
più 10 anni- gli feci notare facendo una smorfia -ma per me
si- mi
fece la linguaccia.
Uscimmo
di casa salutando mia madre che piangeva come una fontana -fatti
sentire tutti i giorni- mi disse mentre ero stretta nelle sue calde
braccia -okay mamma- presi lo skate e salì nella BMW nera di
mio
padre.
Arrivammo
davanti a casa di Sam -amoreeee- si catapultò da me con il
suo fare
da pazza delle cinque del mattino -ciao bellissima, Julia buongiorno-
salutai educatamente la madre di Sam e appoggiai le sue valige in
macchina e salimmo, dirette all'aeroporto. Sam indossava un paio di
short e una felpa della boxeur blu.
'Il
volo 5673 per Londra è pronto per l'imbarco' la voce
metallica ci
richiamò all'attenzione e dopo aver salutato affettuosamente
i
nostri genitori ci avviammo verso il corridoio. Sull'aereo eravamo
vicine. Io mi addormentai sulla spalla di Sam dopo poco tempo mentre
ero cullata dalle canzoni di Justin.
#4 ore dopo
scendemmo
dall'aereo, notando che di fianco al nostro oggetto volante c'era una
massa di ragazze urlanti intorno ad un altro ammasso di ferraglia.
-Ehi Sam, ma che succede?- domandai alla bionda di fianco a me -non
lo so.. tu che dici Zoe? Potremmo incontrare qualcuno di famoso?- Sam
non stava più nella pelle.
Vedemmo
in lontananza cinque individui che correvano nella nostra direzione
seguiti dalla massa di ragazze. Eravamo pietrificate. Cominciai a
ridere di gusto perche man mano che si avvicinavano si potevano
vedere le facce dei ragazzi al quanto spaventate ma divertite.
In
una frazione di secondo mi ritrovai per terra e sopra di me vidi una
folta chioma riccia -ehi bello guarda dove vai- gli urlai
infastidita. Lui alzò gli occhi puntandoli verso i miei,
solo in
quel momento mi resi conto di chi avevo addosso.. Harry Styles. -oh
dio scusa- il riccio si alzo scusandosi per l'incidente e
ricominciando a correre seguito dagli altri che ridevano per la mia
faccia che era un misto tra vergogna e arrabbiato. Raccolsi il mio
skate e vidi che li di fianco c'era un cellulare, credo appartenesse
a Harry. -ehi Sam, guarda qua- dissi alla mia amica dopo che la massa
di ragazze si era dissolta -oh mio dio ma quello non è il
cellulare
di Harold!?- corsi a tapparle la bocca, se no ci ritrovavamo tutte le
Directioner addosso -a casa glielo restituisco, troverò il
modo-
guardai Sam con aria soddisfatta -okay ora andiamo-.
Sam
prese un biglietto dalla borsa e leggemmo il contenuto ''Holmes
Chapel, numero 22" chiamammo un taxi che in poco tempo si
presento davanti a noi, caricammo le valige -Holmes Chapel, numero
22, per favore- dissi all'autista -subito ragazze-. Dopo neanche 20
minuti eravamo davanti ad una villa -wow- uscì dalla mia
bocca -sono
sbalordita- continuo Sam. Eravamo davanti ad una villa di due piani,
con giardino.
Varcammo
la soglia e cominciammo ad ispezionare tutta la casa, dalla cucina al
salone, -Sam le scaleeee- comincia a salire le scale arrivata al
piano superiore un lungo corridoio si presento davanti a me, mi misi
ad urlare, preoccupata Sam sali di corsa le scale -che succ..- non
fini la frase che rimase incantata quanto me. Tra le camere scelsi la
mia, le pareti erano nero pece con qualche disegno bianco, al centro
della stanza vi era un letto matrimoniale sui colori del blu
attaccato alla parete, di fianco c'era una porta finestra da cui si
vedeva l'Hyde Park. Andai da Sam, la sua camera era blu elettrico.
Anche lei un letto grande letto in mezzo alla stanza. Quest'ultima
aveva un balconcino che dava sul parco come il mio. Andai in fondo al
corridoio e trovai un bagno -cazzo, ma questo non è un
bagno, è una
sala reale- dietro di me si presentò Sam che annuii
solamente.
Scesi
al piano terra e notai una porta finestra molto grande, l'aprii e
trovai davanti a me un immenso giardino con una piscina -Sam, vieni a
dare un'occhiata i proprietari di sta casa hanno tanti soldini che
gli escono dal culetto- mi sfregai le mani in modo buffo, da
provocare le risate di Sam.
Disfammo
le valige e scendemmo per pranzare, come al solito cucinò
Sam, lei
era davvero brava a confronto mio che ero una frana ai fornelli. Il
pomeriggio lo passammo davanti al televisore guardando qualche film.
Ad un certo punto suono un cellulare, ma non era la nostra suoneria
cosi corsi verso la mia borsa per poi tornare vicino a Sam che mi
guardava in modo strano. -Sam.. è il cellulare di Harry-
dissi alla
mia amica -e che aspetti? Rispondi- disse Sam con convinzione -okay-.
Aprii la chiamata -pronto?-.
spazio autricee
salve genteee. ecco il secondo capitolo. io vi posto i capitoli pero recensite! voglio sapere se vi piace la mia storia. xx rebe