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Autore: Niall in love    30/08/2013    6 recensioni
Un amore urlato al vento
Un amore buttato
Un amore manesco
Un graffio nel cuore
Della ragazza
Un pugno ed è tutto finito
Un calcio e stramazza a terra
Uno schiaffo scalfisce l’anima
Lei ha pura
Lui le provoca dolore
Lei scappa
Lui la trova
Un amore era un’illusione
Solo passione.
Dove prima c’era amore
Ora c’è sofferenza
Lui le ha tolto la vita.
Genere: Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Niall Horan
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate
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PRIMO CAPITOLO –VITTIMA
 
PAURA
 
Glielo si leggeva negli occhi.
 
TREMAVA
 
Sentiva che sarebbe tornato, lo sentiva dannatamente vicino.
 
DOLORE.
 
Ricordi le invadevano la mente, i pensieri tagliavano il suo cuore.
 
LACRIME
 
Non doveva  piangere, si era imposta di non ricordare, di dimenticare, ma per quanto ci avesse provato i ricordi trapassavano ogni dove di quelle quattro mura.
 
MORTE
 
Se pur era viva, dentro era morta, aveva perso ogni senso di vita, non sorrideva, non giocava, ormai non viveva più, rinchiusa in casa, non usciva, si sentiva osservata, sentiva i suoi occhi  sul suo corpo.
 
SOFFERENZA
 
Nonostante fosse passato, il suo corpo era ancora pieno di lividi, tagli, non inflitti da lei stessa, cicatrici, e ancora ricordi.
 
ODIO
 
Si odiava, odiava se stessa per essersi innamorata del suo carnefice, era solo una vittima, vittima di lui, una delle tante. Ricordava anche troppo, l’angelo dagli occhi celesti l’aveva salvata, erano innamorati, o almeno lei lo era.
 
La ragazza piano si alzò dal letto, erano passati mesi da quando lui era entrato in quella casa, da quando aveva scaricato la sua rabbia sul suo corpo. Mesi ma lei ancora non si era ripresa.
Entrò in bagno, con la poca forza che le rimaneva, acese l’acqua e si buttò sotto la doccia, le sue lacrime salate si unirono all’acqua della doccia. Ormai era esplosa in un pianto liberatorio.
 
Avvolse l’asciugamano attorno al suo corpo minuto, per qualche minuto stette a guardarsi allo specchio, poi facendo piano si iniziò a rivestire.
 
 
X: Amore sono tornato.
 
Era la sua voce, lei sapeva che sarebbe tornato, sapeva che le avrebbe fatto ancora del male, purtroppo non reagiva, era innamorata.
 
In bagno afferrò la prima cosa che le capitò, un flacone di shampoo, non avrebbe fatto male, ma lo avrebbe stordito quanto basta e lei sarebbe scappata, ma sapeva che tanto se lui avesse voluto l’avrebbe ritrovata.
 
Cautamente uscì dal bagno, cercando di non far rumore, girandosi intorno per vedere dove si trovava, lui la toccò, lei trasalì a sentire quelle mani sul suo corpo, e ancora i ricordi le annebbiarono la mente. Alzò il volto, ma lui non era lì.
 
 
ALLUCINAZIONI
 
Doveva immaginarlo, ormai era diventata normalità avere allucinazione, immaginare che lui sarebbe tornato, forse sempre lo stesso, o a dirittura ancora più manesco, ma lei sperava che se fosse tornato, sarebbe cambiato, perché lei volava credere che fosse ancora innamorato.
 
Provò ad uscire sul balconcino di casa sua, o meglio della casa del suo dolore.
 
SANGUE
 
Sui lati del balconcino c’era del sangue, il suo sangue, segno di tutti i dolori imposti sul quel balcone. Alcune parti della ringhiera erano ammaccate, segno delle numerose volte in cui era stata presa e sbattuta lì.
 
Quante volte, forse troppe, era sul punto di perdere la vita, ma Dio l’aveva graziata, o forse no? Non era d’accordo , lei pensava che se fosse morta, avrebbe sofferto di meno e aveva ragione, ma sapeva anche che se fosse morta, lui avrebbe scaricato la sua rabbia su qualcun’altra e lei non poteva permetterlo, non voleva che nessun’altra ragazza provasse quello che lei aveva provato.
 
 
Tornò dentro casa, andò in cucina, forse era arrivato il momento di mangiare, era dimagrita troppo, in frigo c’erano poche cose, quasi niente. Cucinò con la poca voglia che aveva mangiò, due forchettate e poi il resto nella pattumiera.
 
Ricordi, troppi le infestavano la mente.
 
Dolore, ne aveva provato fin troppo ne aveva provato.
 
Sofferenza, il suo cuore sapeva cosa voleva dire.
 
Tremare, il suo corpo non aveva mai smesso di farlo.
 
Lacrime, i suoi occhi ne avevano cacciate troppe.
 
Morte, era viva, ma dentro era morta, sia moralmente che fisicamente
 
Odio, ne provava tanto, ma verso se stessa, si odiava per non saper reagire.
 
Allucinazioni, quelle che aveva da quando lui se ne era andato.
 
Sangue, era disperso per tutta la casa, ogni angolo aveva la sua storia, ogni tappeto racchiudeva dolore, ogni camera racchiudeva un urlo.
 
Ormai quella casa era una prigione.
 
Una prigione di paura.
 
Una prigione di ricordi,
 
Una prigione di sangue.
 
Una prigione di sofferenza.
 
Una prigione di lacrime.
 
Una prigione di odio.
 
Una prigione, dove la ragazza aveva imparato a tremare.
 
Una prigione di morte.
 
Sapeva di non farcela, sapeva che era tutto sbagliato sin dall’inizio.
 
Una prigione d’amore.
 
Perché lei nonostante tutto lo amava, aveva cercato invano di cambiarlo, ma lui non voleva, lui sapeva trattarla solo come un oggetto.
 
Aveva deciso, era arrivato il momento, ormai non aveva più senso vivere.
 
La ragazza prese carta e penna e scrisse poche parole, ma almeno scrisse quello che pensava e provava.
 
Paura.
 
Sofferenza
 
Odio.
 
Amore.
 
Adagiò il biglietto sul tavolo della cucina e si diresse vicino al cassetto, da dove poi estrasse un coltello, uno di quelli lunghi e affilati, uno di quelli che si usano per tagliare il pane.
 
Non ne aveva il coraggio, ma sapeva che era la cosa migliore da fare.
 
Il coltello penetrò nel suo polso lacerando la carne, il sangue iniziò ad uscire, la ragazza barcollò e cadde a terra.
 
Non avrebbe mai immaginato di morire per mano di se stessa, ma non aveva neanche lontanamente immaginato che la persona che aveva amato, ovvero Niall,l’avrebbe trattata così.
 
Aveva lasciato il biglietto pur sapendo che nessuno l’avrebbe trovata, pur sapendo che nessuno l’avrebbe cercata. Sapeva che la sua morte sarebbe rimasta un mistero, un segreto tra lei e la casa della sua fine.
 
 
 
Ragazze belle eccomi con un Os un po’ fuori dal normale, voglio sottolineare che purtroppo questa storia non è inventata perché noi tutti sappiamo che oggi molte ragazzedonne sono maltrattate dai loro ragazzimariti. Spero vi piaccia lasciate qualche recensione mi farebbe piacere <3
 
  
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