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Autore: Gokychan    05/03/2008    8 recensioni
Ad un tratto, senza che nemmeno lui sapesse il perché, gli tornò alla mente il sorriso di quell’assurdo ragazzo. Prima che la sua mente potesse impedirlo, pensò che era veramente bello. Anche se i suoi denti erano davvero insoliti. Stranamente bianchi. E appuntiti.
Genere: Romantico, Sovrannaturale, Mistero | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash, Yaoi | Personaggi: Kei Hiwatari, Max Mizuhara, Rei Kon, Takao Kinomiya
Note: Alternate Universe (AU), OOC | Avvertimenti: nessuno
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VAMPIRE HEART

 

CAP 1

 

INCONTRO NEI BAGNI

 

Era il primo giorno di scuola.

Tutti i ragazzi si affaccendavano a fare le cartelle e a dirigersi, assonnati, verso il loro edificio scolastico.

C’era chi incontrava amici che non vedeva da molto, chi salutava i vecchi professori.

Ma c’era anche chi dormiva ancora tra le coperte del suo lettino.

In una bella casa, un ragazzo dormiva ancora.

Aveva lunghi capelli neri con riflessi bluastri, occhi grandi color cobalto e un bel sorriso dolce.

Anche se, in quel momento, gli occhi erano chiusi e più che dolce, il sorriso si sarebbe potuto definire benissimo ebete, forse a causa del sogno che stava facendo.

Ad un tratto, dei passi affrettati risuonarono tra i corridoi della casa.

La porta della camera da letto del ragazzo si spalancò violentemente e sulla soglia apparve un uomo anziano armato di spada da kendo.

“TAKAOOOOOOOO!!!” l’urlo emesso dall’uomo fece tremare le fondamenta della terra, ma il ragazzo continuò, nonostante tutto, a dormire placidamente.

Una vena cominciò a ballare allegramente sulla tempia del vecchio che, senza scrupolo alcuno, alzò la spada di bambù e la calò impietosamente sulla zucca del povero giovane.

“Haiii!!! Nonno Jei, sei impazzito?! Mi hai fatto un male cane!” piagnucolò il moretto con le lacrime agli occhi mentre si massaggiava il punto dolente.

“Takao” mormorò nonno Jei, sull’orlo di scoppiare “Sai che giorno è oggi?”

Il ragazzo ci pensò su un po’ e poi rispose, un po’ esitante.

“E’ lunedì?”

La vena sulla tempia del vecchio praticamente ballava la conga, tanto palpitava

“E cosa si fa il lunedì Takao?”

“Bè, si va a scuola no?”

Il silenzio regnò per qualche attimo, per poi essere spezzato da un urlo sovrumano

“Cavoloooo! La scuolaaaa! Nonno Jei!!! Vecchio inutile!! Si può sapere perché non mi hai svegliato?!”

Tra un’imprecazione e l’altra, Takao cominciò a vestirsi alla velocità della luce e, nemmeno cinque minuti dopo, era già in strada con lo zaino sulle spalle.

Accidenti. Era il suo primo giorno di scuola e era gia in ritardo.

Lui e suo nonno si erano trasferiti un mese prima, andando ad abitare li dove erano ora.

Takao era stato costretto ad abbandonare tutti i suoi vecchi amici e la sua vecchia casa.

Chissà se i ragazzi del posto erano simpatici. E chissà che tipi erano i suoi compagni.

Tra un pensiero e l’altro, il moro arrivò alla sua nuova scuola.

Era un grande edificio intonacato di bianco, circondato da un modesto cortile.

Corse per i vari corridoi, guardando con sguardo assatanato le varie classi, cercando la sua.

La campanella non era ancora suonata, ce la poteva fare.

Eccola. Aveva trovato la sua classe.

Aprì la porta e si fiondò dentro l’aula.

Nemmeno tre secondi dopo, la campanella suonò

“Appena in tempo” disse la professoressa sorridendogli, condiscendente

“Buongiorno” mormorò Takao, arrossendo

Tutti i ragazzi nella stanza lo guardavano incuriositi.

Non sembravano male…

“Sei tu il ragazzo nuovo?” domandò l’insegnante, distogliendolo dai suoi pensieri

“Si” rispose Takao

“Bene. Perché non ti presenti alla classe?” gli disse, incoraggiandolo con un sorriso

Il moro si volse in direzione dei compagni e cominciò a parlare

“Il mio nome è Takao Kinomiya. Mi sono da poco trasferito in questa città e non conosco ancora nessuno. Spero che diventeremo amici” concluse con uno splendido sorriso

Dopodiché, si diresse con passo veloce ad un banco vuoto in fondo all’aula.

Non gli piaceva molto essere al centro dell’attenzione. Tutti quegli sguardi che lo seguivano lo mettevano a disagio.

La lezione iniziò e finì tranquillamente e così quelle che vennero dopo.

Finalmente arrivò la ricreazione.

Al suono della campanella, Takao e gli altri ragazzi si diressero nel cortile.

Il moretto si sedette sotto un albero e cominciò a mangiare il suo panino.

All’improvviso, qualcuno gli si parò davanti

“Hello!! Tu sei Takao Kinomiya giusto?”

A parlare era stato un ragazzo biondo con un gran sorriso stampato sulle labbra e dai lucenti occhioni celesti.

Il moro gli sorrise

“Si, sono io. Sei in classe con me vero? Non ricordo il tuo nome”

“Mi chiamo Max. piacere”

Tutto pimpante, si sedette accanto a lui

“Non sei di queste parti vero?” chiese il biondo curioso

“No” rispose il moro con uno strano sguardo “Vengo da un posto un poco lontano da qui”

“Che posto?” domandò il biondino

Takao si limitò a sorridere

“E tu invece?” chiese guardandolo “Nemmeno tu sembri di queste parti”

Max scoppiò un una risatina leggera

“Già, già! Io vengo dall’America! Sono qui per uno scambio culturale. Alla fine dell’anno tornerò a casa” rispose allegro

“Mh” si limitò a mugugnare il moro prima di tornare a mordere il suo panino

“Non sei un tipo di molte parole tu vero?”

“Tu invece parli troppo. Non ti si secca la lingua a forza di parlare a vanvera?”

“Che cattivo!” esclamò il biondino. Tuttavia il suo tono era gioviale e per nulla offeso

Parlarono per un po’. Takao scoprì che, se Max evitava di sparare idiozie ogni cinque secondi, poteva risultare persino simpatico.

La campanella che sancì la fine della ricreazione risuonò chiara nell’aria.

Borbottando insoddisfatti, tutti i ragazzi si diressero verso le proprie classi.

 

*   *   *   *

 

Le seguenti due ore passarono veloci.

Ad un certo punto, Takao chiese il permesso di andare al bagno.

Quando ebbe il consenso del professore, si diresse in fretta fuori dalla classe.

Mentre percorreva i vari corridoi dell’edificio, sospirò leggermente.

Nulla da fare. Per quanto potesse sforzarsi la scuola e lui sarebbero stati per sempre due mondi a parte.

Finalmente trovò i bagni e, entrato in un cubicolo, chiuse a chiave la porta e vi si appoggiò con la schiena.

Frugò distrattamente nelle tasche dei jeans e ne tirò fuori un pacchetto di sigarette.

Ne prese una e la mise tra le labbra.

Frugando ulteriormente nelle tasche dei pantaloni tirò fuori anche un accendino e così, la sigaretta fu accesa.

Quando tirò la prima boccata, sentì tutti i muscoli rilassarsi e un senso di benessere pervaderlo.

Il primo tiro era il migliore. Era come se tutto l’aroma della sigaretta si riversasse in quell’unica boccata.

Gli piaceva sentire il fumo scendere e riversarsi fin nel polmoni, invadendolo, assuefarlo a poco a poco.

Era un brutto vizio. Aveva rinunciato a smettere. Non ce la faceva. Ne aveva semplicemente bisogno.

Ad un tratto, sentì dei rumori provenire dal bagno.

“Cazzo” mormorò

Buttò la cicca della sigaretta nel water e tirò immediatamente la catena. Essere scoperto dai professori a fumare nei bagni sin dal primo giorno di scuola non rientrava nei suoi programmi.

Ostentando una tranquillità che non sentiva, aprì la porta ed uscì.

Si ritrovò davanti un ragazzo molto alto. Di sicuro più grande di lui. Almeno di un paio di anni.

Sbuffò interiormente. Aveva buttato via metà sigaretta per nulla.

Fece per andarsene, quando una mano gli afferrò il polso.

Si sentì strattonare all’indietro e subito si ritrovò con il viso contro il petto del ragazzo.

“Ma che…?”

“E’ contro i regolamenti della scuola fumare dentro un edificio scolastico” sussurrò il ragazzo

Il moro alzò gli occhi, rabbioso, facendoli incontrare con quelli del tizio di fronte a lui.

Erano di uno splendido color argento

“Che vuoi fare? La spia?” gli ringhiò contro

Quello non rispose. Sembrava scrutarlo.

Takao fece scorrere a sua volta lo sguardo sul corpo della persona che gli era di fronte.

Era davvero un tipo singolare;

Aveva dei bellissimi capelli argentati e una pelle alabastrina. Un corpo slanciato e forte. Inoltre, notò Takao con molto disappunto, era anche parecchio alto, molto più di quanto aveva immaginato quando lo aveva visto. A occhio e croce, almeno due spanne più di lui.

Finalmente il ragazzo lo degnò di una risposta

“No. Non intendo denunciarti” disse lentamente “Non trarrei nessun beneficio da ciò” concluse sorridendo

“Nh…” si limitò a grugnire il moro

“Tuttavia, quando arriverà il momento, verrò da te per farti saldare il debito” mormorò piano

“Come?!” esclamò Takao, indignato

“Ti conviene tornare in classe o il tuo insegnante si comincerà a chiedere dov’è che sei finito”

Kinomiya boccheggiò un paio di volte come un pesce fuor d’acqua prima di imbronciarsi e dirigersi a passo marziale fuori dai bagni.

Mentre si allontanava avvertì distintamente la risata divertita del ragazzo.

Sentì il sangue ribollirgli e uno strano istinto omicida cominciare a prendere possesso di lui.

Che giornata di merda!

Quando arrivò in classe, si sbrigò a prendere posto, ignorando le domande di Max sul perché avesse un’espressione da serial killer sul volto.

Che tizio insopportabile.

Ad un tratto, senza che nemmeno lui sapesse il perché, gli tornò alla mente il sorriso di quell’assurdo ragazzo. Prima che la sua mente potesse impedirlo, pensò che era veramente bello. Anche se i suoi denti erano davvero insoliti. Stranamente bianchi. E appuntiti.

 

 

 

 

 

 

BUONASERA A TUTTE MIE DOLCIOSE DAMIGELLE!!!!!!

COME VI VA???

SPERO BENE!!!!!

ECCO A VOI LA MIA PRIMA FIC SU BEY BLADE!!!!!!!!

NON AVENDONE SCRITTE ALTRE MI SENTO PIUTTOSTO INSICURA SU QUESTO PRIMO CAPITOLO.

SPERO VI PIACCIA.

VI PREGO TANTISSIMO DI COMMENTARMI E DI DIRMI CIO’ CHE PENSATE.

ACCETTO OGNI GENERE DI COMMENTO. ANCHE NEGATIVO!!! (ANCHE SE ME INCROCIA LE DITINE E SPERA CHE NON CE NE SIANO!! ^^”””)

FATEMI SAPERE BELLE FATINE!!!!!!!!!!!!

BACIONIIII!!!!

BYE BYE DA GOKYCHAN!!!!

P.S: PER ORA IL RATING SARA’ ARANCIONE, MA CON L’AVANZARE DEI CAPITOLI DIVENTERA’ ROSSO.

  
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