Random
Hearts
"Forse
un giorno scopriremo che il tempo e lo spazio sono più semplici dell'equazione
umana."
Star
Trek, The Next Generation
I- THE END OF THE BEGINNING
- Cos’è quello?-
La voce acuta e dal tono vagamente petulante ruppe il silenzio della piccola ma ben arredata stanza da caposcuola.
Il ragazzo
lasciò cadere svogliatamente sul copriletto ornato di verde e argento il
maglione di cashmere grigio che si era appena tolto.
Un’occhiata sfuggente allo specchio gli rimandò l’immagine della
nuova arrivata in piedi alle sue spalle, le mani spavaldamente poggiate sui
fianchi, che la gonna a pieghe della divisa fasciava alla perfezione.
Sperava forse di incutergli timore, ma la sua piccola figura corrucciata gli procurò solo un basso risolino, caldo come caffè bollente.
- Quello
cosa?- chiese il ragazzo angelico,
sfruttando convenientemente l’aspetto che madre natura gli aveva concesso.
-
Quello- ribadì lei stavolta indicando con l’indice, dall’unghia smaltata di
nero, un punto al di sotto della sua schiena.
Il ragazzo inarcò
attonito le sopracciglia.
- Oh bè vedi…mi
dispiace che tu lo venga a sapere così, ma quello è un sedere-
Spiazzata, la
ragazza boccheggiò per qualche istante divisa tra il riso, l’imbarazzo e
l’indignazione.
-Lo so cos’è un
sedere idiota!- poi puntualizzò quasi compiaciuta di sé - Fidati, ne ho visti
parecchi…-
Lui le si avvicinò
di qualche passo.
- Non ne dubito…a
che quota sei?- chiese malizioso, alzando una mano per spostarle una ciocca di
capelli dietro l’orecchio.
Lei incrociò le
braccia sotto il seno.
- La mia vita
sessuale non ti riguarda, zuccherino- fece lei seria.
Il
ragazzo scoppiò fragorosamente a ridere quasi avesse sentito la migliore
battuta del secolo.
- Comunque non
stavamo parlando di questo- brontolò lei.
- E di cosa stavamo
parlando?- la provocò lui.
Fu con un sorriso
sornione e stranamente soddisfatto che il ragazzo la vide perdere il suo
decantato controllo.
Lei scattò in avanti
e, strattonatolo per farlo girare di spalle, gli sollevò la camicia bianca fino
a metà schiena.
- Parlavamo di questo!…Principino,
ti è dato di volta il cervello?-
Il ragazzo curvò
volutamente le spalle ed il disegno nero che s’inerpicava fino a metà della sua
spina dorsale guizzò come se fosse vivo.
Il serpente nero
avvolse le sue spire, gli occhi rossi lampeggiarono maligni.
- Per le più
consunte mutante di Merlino, tuo padre ti ucciderà stavolta!-
A quelle parole un
sorriso amaro salì alle labbra di lui ma i lunghi capelli neri scesero come le
ali di un corvo a nasconderlo.
- E perché mai mio
padre dovrebbe prendersela per essermi fatto tatuare il suo ritratto?-
La
ragazza rise, ma più allegramente di quanto avrebbe dovuto, quasi in modo
forzato.
Tornata di colpo
seria gli sollevò la camicia qualche centimetro più su.
Le dita percorsero
silenziosamente il tatuaggio nero, i polpastrelli delicati che indugiavano
lievi su ogni vertebra.
Lui lasciò che la
tensione che aveva accumulato in quei giorni si sciogliesse sulle sue spalle e
tremò impercettibilmente quando le dita di lei raggiunsero la coda del
serpente, alla base della schiena, poco sopra le natiche.
Poi
sospirò come rassegnato di fronte ad un estenuante dilemma.
- Sei proprio una strega-
constatò solenne.
Lei gli diede una
sonora pacca sul sedere e lasciò poi che la camicia tornasse a coprirgli il
tatuaggio.
- Non ti bastava
quello che hai già sul braccio?- chiese impertinente mentre si gettava con
eleganza sul letto a baldacchino, il nasino alla francese graziosamente dritto
verso l’alto.
Lui si girò
inchiodandola con gli occhi grigi, muto e freddo come il marmo.
Prese a sbottonarsi
la camicia della divisa lentamente, in silenzio. Ad operazione finita la
sostituì con una bella felpa blu scuro dei Chudley Cannon.
Gli
occhi nocciola di lei avevano indugiato indifferenti sul petto nudo di lui,
asciutto e atletico, dalla pelle chiarissima.
- Ma te l’hanno mai
detto che sei un vanesio esibizionista?-
Lui fece finta di
pensarci su mentre con una mano si tirava indietro i capelli che gli ricadevano
incessantemente davanti agli occhi chiari.
- Un paio di volte
forse…ma mai in modo così carino!-
- Comunque è bello-
- Cosa?-
- Il
tatuaggio…adatto direi, forse molto più dell’altro-
Lui la guardò
sinceramente confuso.
Lei si alzò per
afferrargli il braccio sinistro.
- Il tuo nome- e gli
accarezzò la spalla -quello di tuo padre- e gli sfiorò la schiena.
Vedendo che il
ragazzo non capiva sbuffò impaziente -Non lo sapevi che Draco in Latino
significa anche serpente? Non solo
drago come pensano tutti…-
Lui non rise. Non
assunse nessuna espressione particolare.
- E da quando sei
diventata questo pozzo di scienza?- chiese piuttosto impressionato.
Lei non sembrò
offesa dall’allusione alla sua mancanza di passione per lo studio.
- Me
l’ha detto mia cugina- si lasciò sfuggire.
Gli occhi di ferro del
ragazzo saettarono verso di lei.
- E da quando parli
di me con tua cugina?-
- E’ uscito fuori
così, per caso-
Il ragazzo fece per
replicare, le guance vagamente arrossate, ma si trattenne.
Si
lasciò cadere a pancia sotto sul letto accanto lei, borbottando qualcosa che
suonava vagamente come “ vatti a fidare”.
Lei gli si stese accanto e si azzardò ad
accarezzargli la testa.. Adorava i suoi capelli.
- Che c’è ora, ti si
è annodata al bacchetta?-
Lui girò il viso
dall’altra parte per non doverla guardare.
- No-
- Vuoi parlare?-
Qualche secondo di
silenzio, di dubbio.
-No-
- Va bene-
E poi il ragazzo
sentì lo spazio al suo fianco farsi vuoto.
Il letto cigolò
appena e lei non c’era già più.
- Scorpius?-
Una fitta al petto. Odiava
il suo nome.
Non
rispose.
- Ci
vediamo a cena-
Fece
appena in tempo a girarsi per vedere lei e i suoi lisci capelli rossi sparire
oltre la porta.
Poi
la stanza fu di nuovo silenziosa.
”It's time to forget about the past
To wash away what happened last
Hide behind an empty face
Don't ask too much, just say
'Cause this is just a game”
-30 Seconds to Mars,
Beautiful Lie-
=====
Una
rosa rossa planò con le foglie svolazzanti sul libro di Trasfigurazione Oggi
aperto di fronte ad una ragazza profondamente concentrata nello studio.
-
Per la fanciulla più bella della scuola!- dichiarò una voce alle sue spalle.
La
ragazza in questione si girò sorpresa per incontrare un viso sorridente e
abbronzato.
-
Dan non puoi portarmi rose tutti i giorni!- trillò lei, con un filo d’imbarazzo
negli occhi azzurrissimi.
Lui
si accigliò.
- E
chi mi vieterebbe di portare delle rose alla mia rosa personale, nonché la mia
ragazza?-
Il
viso della ragazza si sciolse in miele puro, nella tipica espressione da
adolescente innamorata.
Il
ragazzo, alto e muscoloso, le si sedette accanto abbracciandola stretta.
- Mi
sei mancata-
- Ma
se ci siamo visti a pranzo!- ribatté lei.
-
Vuoi dire che dall’ora di pranzo non ti sono mancato neanche un po’?- fece lui
con la faccia da cucciolo bastonato, che a ben vedere non si addiceva per
niente al suo fisico imponente.
-
Daniel Dursley- lo chiamava sempre col suo nome intero quando voleva infondere
serietà alle sue parole – non far finta di essere un cavaliere romantico per
favore! Sei tu che hai preferito gli allenamenti di Quidditch allo stare con
me!-
Il
ragazzo mollò la presa su di lei.
-
Non è esatto…io ho preferito gli allenamenti allo studiare con te-
- E’
la stessa cosa!- saltò su lei.
-
Rose Weasley - fece lui solenne – mi ferisci a morte con queste tue parole!-
Rose
fece uno sforzo visibile per rimanere seria..ma con il suo ragazzo c’era ben
poco da fare.
Quando
un colosso di un metro e novanta si mette a fare gli occhi dolci, il labbro
inferiore che addirittura sporgeva tremante, non resta che cedere.
La
Weasley si tese allora in avanti sfiorando le labbra di Daniel con le sue.
Fece
per ritrarsi un attimo dopo ma le mani grandi e forti di lui la strinsero
avidamente per la vita impedendole di staccarsi.
Rose
si lasciò baciare, più a fondo di quanto in realtà avrebbe voluto.
Quando
finalmente riuscì a riprendere fiato fece appena in tempo a cogliere
un’occhiata divertita che sua cugina Lily le lanciava dall’altro lato della
biblioteca, che una voce tuonante mise lei e Daniel sull’attenti.
-
Signorina Weasley, Signor Dursley!….Siamo in una biblioteca non da Madama
Piediburro!-
Madama
Pince, la vecchia bibliotecaria, li squadrava furente, ciocche di capelli grigi
le sfuggivano dalla crocchia severa. I pochi ragazzi che stavano studiando in
quella bella giornata di settembre avevano alzato la testa dai libri e
puntavano gli occhi curiosi verso di loro.
Se i
suoi boccoli scuri avessero potuto arrossire come le sue guance Rose era sicura
che l’avrebbero fatto.
Ma
grazie a Merlino e Morgana non aveva preso da suo padre…
Daniel
non fece in tempo a ribattere con la sua solita sagacia che Rose aveva già
arraffato le sue cose e se lo stava trascinando dietro per un braccio.
Azione
non propriamente adatta da fare con un ragazzo di tale statura; quando infatti
Daniel decise che era ora di interrompere la folle corsa che la sua ragazza
aveva intrapreso, al limite dell’imbarazzo, per i corridoi di tutta la scuola,
non gli ci volle poi molto.
Puntò
di colpo i piedi e Rose, inevitabilmente strattonata all’indietro, gli finì
dritta tra le braccia.
- Ti
odio Daniel Dursley!- borbottò lei.
Il
ragazzo rise adamantino con il viso affondato tra i suoi capelli.
- Mi
piace l’odio… è un emozione forte, passionale-
- Te
la farei vedere io la passione!- gracchiò Rose compressa contro il petto di
lui.
-
Davvero?-
E
Rose lo sapeva che non doveva lanciarlo neanche per caso l’osso al suo Daniel…che lui correva subito ad
acciuffarlo.
Quando
lui infatti la spinse contro il muro in un angolo appartato, Rose non si stupì
del sorriso malizioso che gli distorceva le labbra carnose.
Sorprendentemente
fu lei a baciarlo per prima, già con le membra piacevolmente intorpidite
dall’aspettativa del piacere.
Lui
le strinse i ricci ribelli con una mano e la costrinse a piegare la testa all’indietro e per tutta risposta Rose si
inarcò prepotentemente contro il suo petto, l’altra fredda mano di lui che già
le aveva sollevato la camicetta.
[
Articolo 5 del regolamento di Hogwarts: è necessario adottare un comportamento
consono all’ambiente scolastico]
Ma,
si sa, le regole sono fatte per essere infrante…e certe cose non cambiano mai.
-
Mezzosangue, prendi fiato altrimenti rischi un’embolia-
Dannate
serpi.
Rose
sentì con uno strano misto di rabbia e colpa che Daniel si irrigidiva tra le
sue braccia. Si staccò a forza dalle sue labbra.
Lo
vide stringere la mascella e lo spinse di lato prima che potesse esplodere in
qualche reazione eccessiva.
-
Salve Malfoy- fece lei calma e compita.
Il
ragazzo in questione li aveva già superati e concesse loro una sola occhiata
sprezzante da sopra una spalla.
-
Mezzosangue preferirei che non mi rivolgessi la parola, grazie- sibilò
lui, gli occhi di piombo che scattavano da lei a Daniel con una frenesia quasi
folle.
Rose
arricciò il naso, strinse i pugni.
- E,
di grazia, per quale motivo tu potresti interferire tra me e il mio ragazzo?
No perché se il mio stupido cervellino di Mezzosangue non erra sei stato tu ad
insultarmi!- tuonò lei più simile a sua madre di quanto avrebbe mai potuto
immaginare. Daniel fiancheggiò subito Rose protettivo.
- Rosie
lascialo perdere-
Scorpius,
ignorandolo bellamente, si voltò con grazia e, molle come un felino assonnato,
le si accostò tanto vicino che lei poté sentire il suo alito caldo e impregnato
del profumo di sigarette alla cannella, sfiorarle i capelli.
- Io
sono Scorpius Malfoy. E faccio quello che mi pare-
Lei,
per nulla stupita da tanta arroganza, lanciò un’occhiata disgustata ai suoi
capelli neri, poi ai suoi occhi grigio perla.
-
Sei proprio come tuo padre-
sputò poi come veleno, più graffiante del pianto di una mandragola, più dura di
un diamante grezzo.
Scorpius
scattò in avanti, i bei lineamenti distorti, come se volesse colpirla.
Ma
la mano di Daniel calò sulla sua ancora prima che anche un solo capello di Rose
venisse sfiorato.
-
Non ti azzardare, Malfoy. Non ci pensare neanche-
Daniel
lo sovrastava di un palmo abbondante ma Scorpius non diede segni di resa. Anzi
osò più di quanto avrebbe dovuto.
Daniel
si ritrovò la punta della bacchetta
puntata al petto senza neanche accorgersi che Scorpius l’aveva estratta.
-
Non ti immischiare lurido Sanguesporco-
Daniel
non si tirò indietro. Ma lasciò inevitabilmente la presa sul suo braccio.
Rinfoderata
la bacchetta con un Daniel Dursley davanti a lui totalmente ammutolito da tanta
arroganza, Scorpius si girò per fronteggiare la Weasley.
Che
non c’era più.
Fu
con un violento moto d’indignazione che il giovane Malfoy la vide svoltare
l’angolo del corridoio, il passo rigido e misurato, per poi sparire dalla sua
vista.
Daniel
la segui un istante dopo, senza né una parola né un’occhiata per il Serpeverde.
Il
corridoio rimase vuoto, vuoto benché Scorpius fosse ancora lì.
Quando
il suo pugno piombò sulla pietra del muro non sentì le fitte di dolore che
dalle nocche sbucciate si irradiavano per tutto il braccio, sino alla spalla.
Sentì
solo la rabbia che gli galoppava nel petto come una bestia famelica.
“Here we are searching for a sign
Here we are searching for a sign
It's the end here today
But I will build a new beginning
Take some time, find a place
And I will start my own religion”
-30
Seconds to Mars, End of the Beginning-
Ehm
lo so…sono una scrittrice degenere…che non aggiorna la sua fic da settimane e
che si permette di iniziare una nuova long-fiction…però se l’ispirazione viene
viene, no?? Cioè questo è più che altro un esperimento e anche una piccola
soddisfazione personale, perché credo che un po’ tutti siamo rimasti un tantino
a bocca asciutta dopo quell’amato/odiato “19 anni dopo”…indi per cui poscia, la
fantasia che ci sta a fare se non per riempire i buchi che tempestano la
realtà? Fatemi ovviamente sapere che ne pensate (sempre che ne pensiate
qualcosa..ho qualche dubbietto sulla qualità di questa new fic^^) o se avete
consigli, anche perché la trama è tutta in costruzione. Avverto sin da subito, anche
per chi non mi conosce, che per me la puntualità con gli aggiornamenti è
purtroppo un optional.Considerate inoltre che Bloody Rose ha comunque la
precedenza su questa nuova fic, perciò mi dispiace ma non aspettavi miracoli,
anche se proverò a farli visto che la tempesta creativa è ancora in atto. Me si
defila prima che qualche lettrice di Bloody Rose cominci a tirarmi ortaggi
scaduti…^^
Grazie
a chiunque si sia preso la briga di leggere! Baci Sharon