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Autore: Loki__Laufeyson    30/08/2013    1 recensioni
(REVISIONE in corso capitoli --- per ora non andrò avanti ma cambierò un po' di cose nei capitoli precedenti che non andranno ad influire molto sulla storia, mi scuso ancora per il ritardo)
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“Oh mio dio!!! Sembra di stare in una sauna qua dentro!” disse con la vista offuscata dal calore che emanava l'acqua bollente.
Non ci volle molto che Loki capì subito a chi appartenesse quella voce squillante e irritante.
“Ma che...!? Clary, esci! SUBITO!” era infuriato come non mai vedendo la ragazza andare verso la finestra per aprirla. Ma la testardaggine di quella non le permise di ascoltarlo.
“Su esci dall'acqua e vestiti” gli disse amichevolmente girandosi verso di lui e facendogli un gesto con la mano che lo intimava ad alzarsi. Ma il dio rimase lì, guardandola irritato senza dirle una parola.
“Dai su! Che aspetti? Op op” si avvicinò a lui battendo le mani.
Non sopportando quel gesto il dio si mosse di scatto, imprigionandole i polsi della ragazza in una stretta di ferro.
“Non osare. Mai più. A fare. Così” la minacciò scandendo ogni singola parola, con un sorriso amaro e gli occhi pieni di rabbia, mentre la tirava a sé con lentezza mentre
Genere: Drammatico, Fluff, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Loki, Nuovo personaggio, Thor
Note: AU, Lime, OOC | Avvertimenti: Violenza
Capitoli:
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Pain inflicted



 



 



 

Era passata quasi un ora da quando Clary era uscita, ed era da ormai mezz'ora che Loki camminava su e giù per la cucina, dando di tanto in tanto delle occhiate alla porta per vedere se questa venisse aperta. Ma ogni volta che non vedeva la maniglia girate in senso orario, Loki diventava sempre più preoccupato e pensieroso.
Aveva paura che fosse successo qualcosa.
Non era mai stato così preoccupato in vita sua per Clary. Sapeva che qualcosa era andato storto. Perché - nonostante Clary sia una ragazza impicciona, irritante e testarda - non era mai riuscita a non mantenere una promessa da lei data.
Quando la preoccupazione salì a livelli più alti Loki si fermò di scatto e con un gesto quasi meccanico andò con passo spedito verso la porta e l'aprì velocemente. Quello che vide lo fece sobbalzare dalla paura e dall'orrore.

Con gli occhi sgranati si chinò per vederla meglio.
Non appena riuscì ad intravedere meglio la figura si portò una mano alla bocca per non urlare di rabbia – e di dolore -. Gli occhi gli diventarono talmente lucidi che rischiò di piangere di lì a poco.
“Che cosa ti hanno fatto?” fu difficile per lui pronunciare quelle semplici parole. Il labbro inferiore gli tremava così forte che non poté far niente per fermarlo.
Aspettò un po', speranzoso nell'udire una risposta. Ma tutto ciò che sentì fu il suo respiro.
Era ancora scioccato nel vedere quell'immagine che non sapeva nemmeno da quanto tempo era lì a guardarla.

Dalla bocca gli usciva il sangue, il suo visino paffuto era ricoperto di lividi e gonfiori, le vesti erano per metà squarciate e sporche, i capelli biondi erano impolverati e i suoi occhi...chiusi.
Per Hel, chi era stato?
La sua Clary. La sua dolce Clary. Ridotta in quello stato.
Una volta ripresosi, con delicatezza, Loki la issò su e la portò dentro, al caldo – al sicuro -.
Andò in camera dove poggiò il corpo di Clary sul letto. Gli accarezzò una gote con delicatezza, come se non volesse farle del male.
Si precipitò in cucina dove prese uno staccio e lo mollò.
Di corsa ritornò nella camera dove si inginocchiò per terra vicino al bordo del letto e le poggiò lo straccio sopra un punto preciso della fronte, dove Loki aveva notato un livido che era più gonfio e viola degli altri .
Con l'altra mano libera prese quella di Clary e la strinse forte, intanto che le guardava gli occhi ancora chiusi.
Vide la piccola peste che tirava la manica del giubbotto di Clary, i suoi occhi erano lucidi ma non quanto gli occhi di Loki che, esprimevano una sola ed unica frase: Svegliati, ti prego.
Loki lo lasciò stare, non aveva tempo di badare alla piccola peste. L'unica cosa importante era Clary.
Non era certo di che cosa provò in quel momento. Si sentì come se qualcosa di pesante gli fosse passato sopra e gli avesse spezzato il cuore.
Una lacrima gli sfuggì.
Una sola.
Ma in quell'unica lacrima vi era racchiuso tutto quello che Loki stava provando: dolore. Un dolore che gli sembrò così forte, come se non lo avesse mai provato prima. Strinse più forte la mano di Clary e chinò il capo per dargli un dolce bacio sulla gote.
“Ti prego, torna da me. Ti prego” la sua voce era flebile, implorante.
Continuò a guardare gli occhi di Clary, sperando che si riaprissero da un momento all'altro.

Ma questo non avvenne.

Stette per tutta la notte accanto a Clary. Per vegliare su di lei.

Erano le 4 del mattino, quando a Loki venne un colpo di genio.
Com'è che non ci aveva penato prima? Stupido, stupido, stupido.
Prese un respiro profondo e, poggiando una mano sulla fronte di Clary, sibilò delle parole.
La sua voce tremava – come del resto le sue mani e il suo intero corpo – ma cercava in tutti i modi di controllarla, anche se con scarsi risultati.
Chiuse gli occhi.
Nel riaprirli non ci voleva neanche pensare. Aveva il terrore che non ci fosse riuscito.
Dopo interminabili minuti decise di riaprirli e quello che vide fece sì che quel macigno sul suo cuore sparisse. I lividi erano spariti. Le sue mani tremavano ancora ma non per l'orrore. Tremavano per gioia. Era felice di rivedere la sua piccola Clary sana come un pesce. Anche se gli occhi di lei era ancora chiusi, Loki era certo che il suo incantesimo fosse andato per il meglio.
Si alzò per avvicinarsi all'armadio e prendere una coperta che posò sopra il corpo di Clary. Aveva bisogno di riposo. Ma anche lui ne aveva bisogno, così prese in collo la piccola peste e andò a sdraiarsi sul divano del salotto dove poté finalmente chiudere gli occhi.

Gli venne difficile dormire perché, nonostante sia riuscito a guarire Clary, c'era qualcosa nella sua testa che lo assillava di continuo; una voce.
Una voce che non faceva altro che ripetergli la stessa domanda: chi era stato?

Al solo sentirla gli saliva la rabbia. Non riusciva a pensare ad altro. Voleva delle risposte.
Solo dopo che le sue forze furono arrivate al limite riuscì a dormire. Ma non fu una notte tranquilla.



 

Quando aprì gli occhi si ritrovò dentro casa, ma non era la sua. Si guardò intorno ma la sua vista era ancora troppo offuscata per poter mettere a fuoco ogni oggetto e angolo della stanza. Cercò di alzarsi ma le sue mani cedettero e si ritrovò di nuovo sdraiata con la testa sul cuscino morbido. Non fece altro che pensare a dove era in quel momento.
Richiuse gli occhi per poi stropicciarseli e riaprirli all'istante. Tentativi vani. Si girò alla sua destra e vide un comodino con sopra un orologio, cercò di vedere che ore erano e solo dopo qualche minuto ci riuscì: erano le tre e mezzo.
Si girò dall'altra parte ma si dovette coprire gli occhi subito con una mano, colpita dai raggi del sole. Sentì dei passi e cercò di alzarsi ma, come prima, non ci riuscì.
Udì una voce, una voce maschile. Sembrava che la chiamasse per nome.
Non riuscì a vedere il volto dell'uomo finché egli non si avvicinò ancora di un altro passo. Fece un respiro di sollievo chiudendo dolcemente gli occhi, sollevata. Li riaprì per poter vedere Loki che si sedeva accanto a lei sul bordo del letto.
“Allora...come stai?” la sua voce era dolce come se la ricordava.
Non rispose subito, si dedicò soltanto nel vederlo avvicinarsi.
“Ehi” disse con un sorriso stampato sulle sue labbra fini, mentre le carezzava il volto. Gesto che le fece chiudere gli occhi sentendo il tepore di quella mano a contatto con la sua guancia calda.
“Sto bene” riuscì a rispondergli con un filo di voce e gli occhi ancora chiusi. “Se non fosse per il fatto che non riesco a muovermi” sorrise, e a sua volta sorrise anche Loki che non aveva ancora staccato la sua mano dalla sua guancia.


 


Non seppe esattamente che cosa stava provando, ma era certo del fatto che era felice di rivedere Calry sveglia e vigile, non voleva che ritornasse a casa quel giorno. Era sicuro che chiunque l'avesse ridotta in quello stato la stava ancora aspettando e lui non gli avrebbe permesso di rialzare le mani su di lei. L'unica cosa di qui era certo era il fatto che lei stava bene, e finché rimaneva lì con lui sarebbe stata al sicuro.
“Aspetta..ho la cosa che fa per te” tirò fuori della tasca della felpa una boccetta con dentro un infuso che aveva preparato lui stesso. L'aprì e l'avvicinò alle labbra di Clary, ma lei si allontanò di scatto con sguardo dolorante per lo sforzo.


 


“Che cos'è?” non è che non si fidava di Loki, ma voleva sapere che cosa le stava dando. Si portò una mano alla gola, come se parlando le richiedesse un enorme sforzo e dolore.
“Sta tranquilla, ti farà bene...non ho intenzione di avvelenarti” c'era del serio nella sua voce ma Clary notò anche l'ironia.
Per un po' rimase nella stessa posizione, finché, non si arrese e iniziò a bere il liquido con l'aiuto di Loki. “Brava” sorrise, poi allontanò il contenitore - ormai finito – lontano dalla bocca di Clary. Lo appoggiò nel comodino, per poi ritornare a guardare Clary ed aiutarla a sistemarsi per bene nel cuscino. “Visto...non era veleno, sennò a quest'ora saresti già morta” ora nella sua voce si poteva intravedere solo e soltanto l'ironia. Clary roteo gli occhi, aprì la bocca per parlare ma fu Loki il primo ad emettere parola: “Hai dormito per tre giorni”

Fece una pausa notando l'espressione di Clary: scioccata.

“Clary, lo so che potresti essere sconvolta o alto ma....chi è stato?” la sua voce era diventata immediatamente seria, di chi si aspetta una risposta immediata. Clary deglutì a vuoto, si sentì la gola secca. Distolse lo sguardo da quello di Loki girandosi dall'altra parte ma non stette molto in quella posizione perché sentì subito le dita di Loki afferrarle il mento e girarlo verso di lui. A quel punto non seppe cosa dire, insomma era ancora scioccata per la notizia: tre giorni!!
Stette in silenzio, ingoiando a vuoto, finché Loki si avvicinò di più a lei. “Clary. Chi è stato a ridurti in questo modo?” scandì le parole a denti stretti. Clary ebbe paura, anche se era certa che Loki non le avrebbe fatto alcun male.
Anche se lei sapeva che Loki cercava solo di proteggerla ed aiutarla “I-io non mi ricordo” mentì spudoratamente.

Loki capì che quella era una menzogna. Mollò la presa dal mento di Clary per poi alzarsi in piedi e camminare per la stanza, come se facendo ciò lo calmasse dall'ira che stava entrando in lui.

“Clary, se tu non vuoi capire allora te lo spiego: io cerco di aiutarti! Ma non me lo permetterai se tu mi racconti bugie” cercò in tutti i modi di trattenersi, ma la sua pazienza aveva un limite e la stava per superare. Si fermò davanti al letto con lo sguardo fisso su Clary che lo guardava a sua volta ma con espressione diversa: non aveva paura di lui, ma aveva paura di ciò che avrebbe fatto una volta che gli avrebbe detto la verità.
Si mise in piedi appoggiandosi sui polsi, per fortuna questa volta non cadde, anche se traballava un po', distolse lo sguardo da quello di Loki. Stette per qualche minuto in silenzio, lei sapeva che Loki cercava solo di aiutarla ma questa faccenda non lo riguardava, conosceva Loki, sapeva che non si era mia preoccupato così tanto per una persona, sapeva che lei per Loki era una persona speciale che non lo avrebbe mai tradito come aveva fatto la sua 'famiglia'.



 

In quel momento Loki non seppe esattamente che cosa fare con Clary, voleva sapere, voleva proteggerla e la voleva vendicare. Non distolse mai lo sguardo dalla figura di Clary, attese una risposta, ma notando che dalle sue labbra non usciva niente se non respiri profondi, Loki decise di andarsene con passo spedito e chiudere di botto la porta dietro di se, cosa che fece sussultare Clary.
Si portò una mano sulla fronte per poi scendere giù fino alla bocca, era pieno di rabbia in quel momento stava quasi per esplodere ma decise di non farlo perché non era il momento opportuno per arrabbiarsi, decise di riprovarci quando le acque si sarebbero calmate.
Si diresse in cucina per preparare il pranzo riservato a Clary, e dare da mangiare alla piccola peste che era davanti a lui.



 

Sapeva che Loki si era arrabbiato con lei, si buttò sul cuscino e si premette le mani sul volto, non seppe cosa fare, non seppe cosa pensare. “Che stupida, che stupida” si continuò a ripetere.
Voleva alzarsi, andare da Loki e scusarsi ma era ancora troppo stanca per farlo. Si sentì come travolta dal senso di colpa, non era sua intenzione far arrabbiare Loki. Provò ad alzarsi, la schiena le doleva ma cercò in tutti i modi di non badarci, poi ad un tratto sentì la maniglia della porta girare e Clary ritornò sdraiata. Era Loki con in mano un vassoio pieno da mangiare. Sembrava ancora infuriato per prima ma Clary lo guardò solo per un'istante, per poi guardare altrove.
“Ho pensato che avevi fame” la sua voce non esprimeva rabbia, tutt'altro, si avvicinò a Clary sedendosi sul bordo del letto e poggiando il vassoio nel comodino.



 

Clary continuava ancora a guardare dalla parte opposta dove si trovava Loki, il quale anche se cercava di dimenticare il discorso avvenuto poco fa la rabbia ritornò, non sopportava il fatto che Clary non lo degnava di uno sguardo.
Poi se i guai non fossero tanti, ecco che entrò nella stanza la piccola peste. Si sporse per prenderlo in collo con un sorrisetto ironico “Hei! Mi faresti un favore? Potresti dire a Clary di girarsi, visto che a me non rivolge neanche uno sguardo?” il suo tono era canzonatorio mentre si rivolgeva alla piccola peste che aveva tra le mani, di seguito quest'ultimo rispose con le fusa. Loki lo poggiò sul letto, vicino a Clary che lo prese subito in braccio iniziando a ridacchiare.
“Non sapevo che avevi preso tanta confidenza con il piccolo Loki” rise, ma ancora non si decise a guardarlo negli occhi.
“Infatti non l'ho presa” il tono era diventato improvvisamente pacato “Clary, ti prego guardami” gli appoggiò una mano nella gamba per poi massaggiarla dolcemente. Non voleva arrabbiarsi di nuovo con lei, voleva aiutarla, perché sapeva che lei per lui c'era sempre stata e si chiese perché non poteva ricambiare il favore. Fece un respiro arrendendosi “Comunque, spero che ti piaccia...il cibo” concluse con un sorriso malinconico ritraendo la mano si alzò dal letto e fece per andarsene ma fu fermato subito dalla mano di Clary che l'aveva afferrato per il polso.
“No” la voce era sottile quasi un sussurro ma Loki la poté sentire forte e chiara.


 


 

Quando si voltò Clary vide Loki confuso. Gli lasciò il polso per poi ritornare a guardare altrove. “Loki, lo so che vuoi sapere che cosa mi è successo ma....prova a metterti nei miei panni, insomma anche solo pensare a quell'episodio mi sento male, poi parlarne, figuriamoci” ammise, sempre guardando altrove stringendo più forte a se la creatura. Poi sentì le dita di Loki accarezzarle una gote e si voltò lentamente incrociando il suo sguardo che era cambiato d'improvviso: era calmo e comprensivo.
Ma Clary sapeva che Loki non avrebbe mai compreso quello che aveva provato. Quello che aveva subito. Quasi si stava pentendo di essere uscita quella sera.
Cercò in tutti i modi di non pensarci, di dimenticare, ma nel vedere l'espressione di Loki sapeva che prima o poi gli doveva raccontare la verità dei fatti. Chiuse gli occhi per poi rilassarsi godendosi le carezze che gli stava ancora regalando Loki.
“Lo so che è difficile per te, ma --”
“No, tu non lo sai” riaprì dolcemente gli occhi per poi alzare un braccio e ricambiargli una carezza, d'improvviso Clary si sentì stanca, non voleva affrontare quell'argomento ma sapeva che Loki non si sarebbe mai arreso.


 


 

Non voleva agitarla o farla piangere ma doveva sapere.
“Clary, non credi che parlandone con qualcuno ti sentirai meglio?” tentò.
“Si, ma tu saresti l'ultima persona a qui confiderei una situazione del genere” rise, di seguito ridacchiò anche Loki ma non voleva concludere lì il discorso, senza aver avuto le risposte che voleva. In quel momento cercò di stare calmo, di dimostrarsi calmo.
“E perché sarei l'ultima persona?” decise di togliere la mano dalla gote di Clary per poi metterle sulle ginocchia il vassoio il più delicatamente possibile.
Clary fece lo stesso rizzandosi a sedere per poter mangiare meglio e poggiare accanto a lei la piccola peste.
“Perché so che se te lo dicessi tu prenderesti provvedimenti” disse assaggiando la minestra calda, che emanava un odore che a Clary sembrò squisito.
Loki si mise a ridere mentre guardava l'amica mangiare “Hai ragione, non lo nego, ma devo ammettere che lo farei...per te” il suo tono era serio.
Vide il gatto avvicinarsi al vassoio, probabilmente voleva vedere se c'era del latte, ma prima che fosse abbastanza vicino Loki lo prese e lo posò a terra. Quando riportò lo sguardo su Clary la guardò con malinconia potendo solo pensare a ciò che gli avevano fatto.

Perché non mi permetti di aiutarti? Pensò.



 

“Lo so che lo faresti per proteggermi, ma se ti metti nei guai io...io non saprei perdonarmelo” teneva davvero tanto a Loki, e il solo pensiero che si cacciasse nei guai per causa di una cosa così 'insulsa', bhe quello era fuori discussione. Lo guardò con attenzione cercando di capire che cosa stesse pensando in quel momento.



“Clary, sono il Dio degli Inganni, me la sono sempre cavata” parlò modestamente, lui non voleva che ogni volta che Clary uscisse di casa, doveva avere paura di qualcuno, voleva che stesse al sicuro.
“Sì, infatti si vede dai tuoi 'successi'; quando hai distrutto mezza New York e poi ti hanno incatenato e portato ad Asgard” quell'episodio ritornò nella mente di Loki: il modo in qui Thor l'ha umiliato davanti a tutti; il modo in cui ridevano di lui; suo 'fratello' che veniva elogiato e lui insultato.
Cercò in tutti i modi di non pensarci, in quel momento la cosa più importante non era quello che è capitato a lui in passato, ma a quello che è capitato a Clary.
“Quella è una cosa diversa, Clary, ti prometto che cercherò di non porre provvedimenti avventati, ma tu dimmi chi è stato” ovviamente mentì, ma tanto sapeva che Clary era una ragazza facile, era ingenua.
“Loki io non voglio --”
“Che cosa? Che mi metto alla ricerca di quegli insulsi midgardiani? Ti prego, sai che non ti ho mai chiesto nulla, o almeno non di cose così importanti” gli afferrò le mani come a supplicarla, quello sguardo innocente e pieno di supplica che aveva in volto l'aveva sempre sciolta.



 

Clary non disse nulla per un po', guardò Loki diritto negli occhi, pensò che forse gli doveva raccontare tutto ma nella sua testa c'era una vocina che via via si faceva sempre più grande che gli diceva di non farlo, ma nel vedere Loki con quell'espressione non seppe che cosa fare, lui c'era sempre stato in ogni momento, da quando l'ha incontrato nel parco la prima volta, certo le prime volte c'era da diffidarsi visto che non la conosceva alla perfezione, ma dopo erano diventati inseparabili, sempre insieme.
Perse un profondo respiro e si decise a parlare: “Quando sono uscita dall'edifico ho voltato l'angolo e dei ragazzi mi hanno spinta contro il muro, non mi ricordo esattamente cosa è successo, subito dopo ho perso i senti e mi sono risvegliata legata, mani e piedi. Cercai di divincolarmi ma uno di loro mi diede un calcio nello stomaco, sapevo che mi avrebbero picchiata ancora e quindi mi rammucchiai su me stessa, ma i colpi erano troppo forti. Persi di nuovo i sensi e quando mi risvegliai non ero più legata, mi avevano rubato la borsa, ma in quel momento poco importava e quindi con tutte le forze che mi erano rimaste mi alzai e mi avviai verso casa tua perché eri l'unica persona nei paraggi che era la più vicina a me” concluse a fatica, una lacrima scese giù fino alla sua guancia, si sentì un nodo alla gola, e come se il sapore del suo sangue gli ritornasse in bocca, deglutì a vuoto, ormai era da un po' che aveva distolto lo sguardo da quello di Loki.

Anche se sapeva che era lì accanto, si sentì sola, abbandonata, indifesa.
“Mi dispiace per quello che ti è successo, davvero. Dai ora sei qui con me..al sicuro” si avvicinò a lei abbracciandola, Clary non oppose resistenza, tutt'altro, lo strinse forte a se, come se temesse che da un momento all'altro l'avesse abbandonata. Loki gli massaggiò un po' la schiena, mentre gli regalava teneri baci sulla fronte. Pensò alla storia di Clary, poi si accorse di una cosa, corrugò la fronte e si allontanò un po' da lei, mettendo fine anche all'abbraccio: “Ma...quando sei uscita non avevi una borsa” Loki si rese subito conto che quello che gli aveva detto era una bugia, la scrutò con lo sguardo, ma lei, stranamente, non distolse lo sguardo da lui.

“Bhe ecco...d'avanti alla portone dell'edificio c'era una mia amica che mi diede la borsa” sperò con tutta se stessa che Loki non avrebbe approfondito l'argomento. Ma seppe che le sue preghiere erano vane quando vide Loki aprire la bocca, ma stranamente non ne uscì alcun suono.



 


Si chiese del perché di quella borsa, di cosa centrasse con lei se era di una sua amica, forse pensò che era di Clary e la sua amica glie l'avesse restituita, ma pensando ciò nascé un'altra domanda: perché a quell'ora così tarda?
Non se ne accorse subito ma le parole uscirono da se, senza il suo consenso: “Che cosa c'era nella borsa?”
Clary non rispose subito, e a quel punto Loki pensò che gli avrebbe detto la medesima bugia, fin quando non sentì la sua voce: “Dentro c'erano dei fogli che mi servivano” perse un respiro profondo prima di continuare “Mi servivano per divorziare” concluse con i denti stretti, deglutì a vuoto non pensando più al suo ex-marito.
Loki non capì, non sapeva che Clary aveva un marito, non glie l'aveva mai detto e si sorprese nell'udire quelle parole.
“Erano per il divorzio quelle carte?” era retorica la domanda ma Clary gli annuì comunque mentre si asciugava una lacrima. “Perché?” sapeva che continuando l'argomento l'avrebbe addolorata di più, ma dato che erano già entrati nel discorso lui doveva sapere.



 

Clary nel sentire quella domanda rise: “Perché? Perché era un stronzo! Si approfittava di me, e nient'altro, non mi aveva mai chiamato 'amore', mai. Stava sempre fuori con i suoi 'amici', preferiva stare con loro che con sua moglie. Di rado lo vedevo tornare e quando lo vedevo, era sempre ubriaco e--” le parole gli morirono in gola, aveva iniziato a piangere come una fontana, non riusciva a fermare quel vortice di lacrime. Si premette le mani sul volto per non farsi vedere. Loki le afferrò le mani per allontanarle dal viso e con una mano gli asciugò le lacrime.

 

Le regalò un sorriso dolce, per confortarla, poi avvicinò il suo viso contro il suo per baciargli una gote. Si mise a guardarla: così dolce, delicata e leale.
Pensava a come poteva una persona trattarla in quel modo, non smise di accarezzarle le mani e le guance.


 

Non voleva che Loki si staccasse da lei.
Si mise a pensare a tutti i momenti passati insieme a lui: quando lo aveva incontrato nel parco; quando si erano abbracciati; quando gli aveva regalato il gatto e si era sorpreso che l'aveva chiamato come lui; quando si mettevano a cucinare insieme.
Tutti ricordi meravigliosi e felici. Era difficile che Clary si dimenticasse di quei momenti così belli passati insieme a Loki.
Smise di piangere, anche se Loki non aveva detto una sola parole, era come se i suoi gesti parlassero al posto delle sue labbra.
Sapeva che poteva contare sempre su Loki in qualsiasi caso, era stata una sciocca a non fidarsi di lui prima, insomma facendolo non aveva fatto altro che complicare le cose dato che sapeva che prima o poi glie l'avrebbe detto. Era stata una sciocca.




 

Quando vide il sorriso nel volto di Clary si sentì meglio, come se prima la sua tristezza l'avesse influenzato. Quando video comparire quel sorriso, aveva capito che ora era tutto passato, non avrebbe più sofferto.

Sei con me ora, e ti proteggerò...lo giuro.


 


 


 


 


 


 


 


 

Note dell'autrice.


 

Ebbene ecco che cosa era successo alla povera Clary, perché era sparita per così tanto tempo!!!


 

Non posso ancora dirvi se fra i due piccioncini ci sarà una storia.

A dirvi il vero...non lo saprei nemmeno io!!! ;) hahahahha

Comunque io non vi assicuro niente!!!! Sia chiaro!!! Vi ho avvertiti!

Spero che anche questo capitolo vi sia piaciuto, e sarò molto felice di leggere le vostre recensioni (se volete scrivermele!! hahahah)


 

se vi interessa potete contattarmi anche attraverso facebook:

https://www.facebook.com/lokilaufeyson.efp


 

tanti saluti dalla vostra


 

Loki__Laufeyson


 

  
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