Vidi il pick-up di Bella fermarsi davanti a casa Swan. Il suo pick-up, davanti a casa sua. Il suo odore sul davanzale della finestra. Il suo ricordo, ancora vivo. Ma notai subito che qualcosa non andava. Nascosto fra gli alberi, invisibile ad occhio umano, un odore strano catturò la mia attenzione. Un odore tremendo. Cercai di scorgere qualcosa attraverso il parabrezza appannato del pick-up e vidi il volto di Bella, i suoi capelli, il suo corpo, sul sedile del passeggero. Una figura grossa si stagliava accanto a lei, imponente. Il volto mi era familiare, ma non riuscivo a riconoscerlo. I suoi pensieri mi infastidirono parecchio e un'ondata di amarezza mi travolse. E se Bella mi avesse dimenticato davvero? No. La persona accanto a lei sapeva che Bella non provava gli stessi sentimenti. In quel momento, avrei voluto poter leggere i pensieri di Bella, scoprire se era andata avanti, o se il motivo per cui non ricambiava i sentimenti del ragazzo muscoloso in macchina con lei era l'amore per me. Dopo pochi istanti da quando il motore si era ammutolito, il ragazzo passò un braccio attorno alle spalle di Bella, stringendola al suo petto.
«..sono così felice che tu stia bene che farei i salti di gioia, ma temo che non sarebbe un bello spettacolo.» Rise.
All'improvviso, lui la lasciò andare e spalancò la portiera. In quell'istante riconobbi il viso. Jacob Black guardava verso gli alberi, ma non poteva vedermi. Non era più il volto del ragazzino che avevo incontrato qualche volta, era cresciuto troppo, troppo in fretta e in troppo poco tempo. L'unica spiegazione possibile, era che si fosse trasformato, come suo nonno. All'improvviso mi resi conto che poteva fiutarmi. Cosa avrei fatto, se mi avesse trovato? Come avrebbe reagito Bella? Mi strusciai contro le piante, sperando di nascondere il mio odore.
Jacob aiutò Bella a scendere dal pick-up, il che confermò che non mi aveva fiutato. La figura esile della ragazza che amavo scese, e prese la mano di Jacob. Una fitta di gelosia si impadronì di me, ma sapevo di averlo voluto io. Si fecero strada ed entrarono in casa. Mi feci più vicino, nascondendomi, in modo da poter ascoltare e guardare senza che si accorgessero di me.
Ma come era possibile che Bella fosse viva? Alice mi aveva telefonato, la voce acuta e tremolante, se avesse potuto sarebbe stata in lacrime, per dirmi che aveva visto Bella saltare da uno scoglio. Come poteva essere viva?
«Tra poco arriverà Charlie, non devi preparare la cena?» domandò Jacob.
«Sarà maglio che mi sbrighi» confermò Bella. Quando udii la sua voce, fu come se un'ondata di nostalgia mi avesse travolto, sconvolgendomi.
Jacob auitò Bella a preparare la cena, in silenzio, e questo mi diede modo di ascoltare meglio i suoi pensieri e finalmente capii. Bella si era tuffata, non si era buttata. L'aveva visto fare. Voleva provare a tuffarsi, non stava cercando di uccidersi. Scoprii anche che, sì, Jacob Black era un licantropo. Per Bella doveva essere un buon amico, dovetti ammettere. Ad un certo punto i suoi pensieri cambiarono. Ricordò come stava Bella ad ottobre, e i suoi ricordi mi fecero stare male. Mi rendevo conto di aver fatto del male a Bella.. Ma poi, dai suoi ricordi, seppi che aveva ricomnciato. A ridere. A vivere. Li vedevo ridere e scherzare, mentre cucinavano la carne.
Era impossibile non essere gelosi, nonostante sapessi che era meglio così, per entrambi. Il volto di Bella era sorridente ora, rideva con quella sua risata adorabile, il sorriso era rimasto il solito, mentre passava a Jacob uno strofinaccio chiedendogli di asciugare i tegami dopo che lei li lavava.
Li guardai ancora un po', anche se sapevo di dover tornare, perchè i loro sguardi, i loro sorrisi, mi facevano male. Jacob guardava Bella come se non ci fossero altre ragazze al mondo, ma negli occhi di Bella si intravedeva ancora una traccia di tristezza. Immaginai quanto doveva aver sofferto, ma cercai di convincermi che si stava riprendendo, e si sarebbe ripresa del tutto. Forse con Jacob Black, forse con un altro, ma sarebbe tornata felice, avrebbe amato di nuovo.
Mi avrebbe dimenticato, sperai. Nonostante l'amore che provava per me, mi avrebbe dimenticato.. Cosa che non sarei riuscito a fare io. Avrei voluto fermare Jacob e dirglielo.
"Lei è ancora tutto per me, non farla soffrire, fa' attenzione", ma mi trattenni, tappandomi il naso per la puzza.
Che strana la specie umana. Il tempo poteva cambiare tante cose, per loro. La vita di Bella sarebbe andata avanti, con o senza me, e io mi sarei fatto da parte, questa volta per sempre. Dovevo solo trovare la forza di tornare indietro e non farmi trovare mai più sulla sua strada. Dovevo andare via, al più presto, o non sarei riuscito a resistere e sarei corso da lei.
Jacob l'amava. Anche se io l'avevo amata prima, anche se il sentimento che provavo io era molto più forte, lui l'amava. Riuscivo a leggere quel sentimento, nella sua testa, chiaro, puro, sincero.
D'un tratto, la strinse ancora a sè e non potei fare a meno di ricordare i nostri abbracci.
Capii che non potevo restare lì, non ce l'avrei fatta. Ero di pietra, ma provavo ancora dei sentimenti. Mi voltai e, dopo aver respirato ancora una volta l'odore di Bella, anche se si mischiava alla puzza del lupo, presi a correre. Corsi più veloce che potevo, verso sud, per allontanarmi il più possibile, per non avere ripensamenti.
Quando fui abbastanza lontano, mi voltai indietro, ma vedevo solo il bosco, gli alberi, il verde. Era solo questione di tempo prima che anche Bella avrebbe capito di amare Jacob; il mio cuore sarebbe sempre stato suo, lo sapevo da quando mi aveva sorriro timidamente più di un anno prima, sedendosi accanto a me durante una lezione. L'avrei portata con me, ovunque, finchè avrei vissuto -in eterno quindi- ma non potevo prentendere che anche il suo cuore mi appartenesse per sempre. Bella doveva essere felice. La mia felicità non contava.

«Alice» dissi veloce, non appena mia sorella rispose al telefono. «Alice, devi farmi un favore».
«Edward? Sei stato a Forks..?» chiese preoccupata.
«E' viva, ti spiego meglio dopo.. Adesso cerca di concentrarti, per favore.. Dimmi cosa vedi nel suo futuro».
«Edward, perchè?»
«Fa' come ti dico, Alice, per favore» implorai.
Alice tacque per qualche istante.
«Non vedo niente, Edward, il suo futuro si perde.. Non riesco a capire..»
«Licantropo» spiegai.
«Cosa?» strillò Alice.
«E'.. L'ho vista, è felice. E' con un licantropo, Jacob Black..»
«E non hai fatto niente?» domandò scandalizzata.
Non risposi.
«Edward, ma è pericoloso!» disse, come se non riuscissi a capire. «Devi fermarla, non puoi permetterle..»
«Devo. Non posso fermarla, merita di essere felice, non le accadrà niente di male. Lui.. Ho ascoltato i suoi pensieri, si ucciderebbe piuttosto che farle del male» spiegai, cercando di convincere più me stesso che Alice.
«Raccontami cosa è successo» disse. Non era un ordine, ma una semplice richiesta e l'accontentati.
«Si è tuffata. L'ha visto fare a dei ragazzi a La Push, la riserva, sai.. E si è tuffata. Non ha cercato di uccidersi» dissi sottovoce.
«Oh». Era tutto ciò che sapeva dire?
«Edward?» chiede dopo un po'.
«Sì?»
«Quindi, ora.. Che farai?»
«Alice.. Come che farò? La lascerò andare..»





EDIT: non avevo idea che sarebbe piaciuta. Non so se la continuerò, sinceramente. Non vorrei dover cadere nel banale. L'ho scritta di getto, senza rivederla per ore.. Spero di avere l'ispirazione per continuare ^^