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Autore: percabeth2000    30/08/2013    2 recensioni
Alis è una figlia di Eris. Ben presto dovrà affrontare un pericolo, lo stesso che sta minacciando anche il Campo, insieme a Nico di Angelo e a qualche altro semideo ce la faranno a sconfiggere il nemico?
Genere: Avventura, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Gli Dèi, Nico di Angelo, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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POV.NICO

“Sempre” mi aveva detto. Una sola parola che mi aveva confuso le idee più di quanto mi aspettassi e più di quanto già non fossero.
Quella ragazza mi incuriosiva sempre di più. I suoi poteri, la sua storia, la sua condizione tanto simile alla mia e l’effetto che mi faceva. Devo dire che era un effetto strano, quando ero con lei ero confuso, magari è la sua presenza che mi porta ad avere un tale caos in testa. Accantonai i pensieri per dirigermi anch’io verso la mia capanna.
L’esterno era completamente nero, come anche all’interno e fuori, di fianco alla porta, c’erano due bracieri di fuoco verde che ardevano incessantemente tutto il giorno. Il letto era freddo e anche abbastanza duro ma a me non dispiaceva affatto, come non mi dispiacevano gli intarsi della struttura : tutti neri e sottili, intrecciati insieme fino a formare un complicato disegno di linee curve.
Mi stesi un attimo sul materasso prima di andare a fare una doccia e andare in mensa.
Vestito come sempre con jeans, scarpe da ginnastica, t-shirt e giubbotto in pelle mi diressi a cena.
Quella sera mangiammo pizza ed io bruciai un po’ del mio cibo per mio padre.
Ero sulla soglia di casa quando una voce attirò la mia attenzione.

“Alis, che ci fai qui?” gli chiesi forse un po’ brusco, non sembrò accorgersene però.

“Volevo chiederti per domani a che ora” mi rispose con il fiato corso per la corsa che aveva fatto per seguirmi.

All’improvviso un rombo squarciò il silenzio della sera e la pioggia iniziò a scendere velocemente e sempre più intensa. Presi per il braccio Alis e la portai dentro.
So cosa state pensando, non era proibito? Come mai nel campo pioveva? Le risposte sono semplici. Era proibito sì, ma non potevo lasciarla a prendere l’acqua no? Per quanto riguarda il campo non ho idea di cosa stesse accadendo.

“Che diavolo …” disse Alis stupita.

“Non lo so” dissi io.

La situazione era anche alquanto imbarazzante e inusuale.

“No finirà presto. Ho un bagno di là, ti presto una maglietta se vuoi” proposi.

“Grazie” disse e io gli porsi una maglietta nera.

Quando la vidi scomparire in bagno e sentii l’acqua della doccia scendere inizia a cercare degli abiti anche per me.
Uscì dalla porta con i capelli fradici sciolti e a coprirla solo la mia maglietta. Ero più alto di lei e perciò la copriva circa fino a metà coscia. Ok, ok devo ammettere che restai per un secondo in preda ad uno stato di shock, in senso positivo ovviamente.

“Tu non la fai la doccia?” mi chiese con uno sguardo stranito.

Annuii e mi diressi in bagno. Sotto l’acqua calda inizia a pensare come fosse veramente strano tutto quello, insomma la conoscevo da pochissimo eppure chissà perché mi ero “affezionato” a lei così in fretta come se la conoscessi da una vita. Senza pensarci uscii solo con i pantaloni del pigiama (neri).
Stava seduta sul letto a tastare la morbidezza e l’elasticità.

“Lo so, lo so, sembra una bara” dissi io. Si girò e giurerei di aver visto sul suo viso uno sguardo scioccato proprio come il mio di prima credo.

“No, non è vero. Ho avuto di peggio.” Disse lei.

“Orfanotrofio?” chiesi.

“Orfanotrofio” confermò.

Mi sedetti accanto a lei infilandomi una t-shirt grigio scuro e la invitai ad addormentarsi con un cenno.

“Ma io non sono stanca!” brontolò come una bimba.

“E invece tu sei molto stanca. Se ora ti addormenti domani di porto al parco e ti compro un gelato d’accordo?” gli dissi reggendo la commedia della bambina.

“Allora ce l’hai il senso dell’umorismo!” disse entusiasta.

“Sì, ma davvero sarebbe meglio dormire” specificai.

Sbuffando si mise nel letto, precisamente nella parte destra.

“Tu non vieni?” chiese in imbarazzo. Era più carina con le guance arrossate.

Annui e mi misi accanto a lei. Stavamo per addormentarci quando qualcuno bussò alla mia porta.
Mi alzai a malavoglia e quando aprii la porta mi ritrovai davanti una bambina fradicia, aveva gli occhi arrossati e la voce rotta dal pianto quando mi chiese:” Mia sorella è qui?”

“O dei, che ti è successo Ruel?” chiese preoccupata Alis andandola ad abbracciare.

“Ragazze entrate forza” dissi

Appena dentro la porta Ruel iniziò a piangere e a stringere la sorella fortissimo quasi avesse paura che scappasse via.

“Calma, sono qui Ruel, sono qui, tranquilla” diceva Alis per calmarla

Notando il mio sguardo stranito Alis mi mimò la parola incubi in modo che capissi il motivo del pianto della bambina

“Io … io ho visto te e … e Desmond andarvene … da … da me e io restavo sola … restavo sola” piangeva Ruel spiegando l’incubo.

“Sono corsa fuori, volevo cercarti ma poi ha iniziato a piovere e allora mi sono riparata. Sono corsa fuori solo ora ricordandomi che eri andata da Nico”

“E Desmond dov’era?” chiese dolcemente Ruel.

“Era andato a parlare con Chirone per questo mi sono spaventata Quando mi sono svegliata mi sono ritrovata davvero sola” rispose la sorellina.

“E’ tutto apposto …” la rassicurò.

“Senti, perché non vai a farti una doccia?” gli chiesi.

“Non ho da cambiarmi” rispose semplicemente.

“Ti ho una camicetta come ho fatto con tua sorella va bene?”

Staccandosi un poco Ruel notò l’abbigliamento di Alis che le sorrideva rassicurante incoraggiandola.

Annuì e dopo aver preso la maglietta che gli porgevo corse a farsi una doccia.

“Scusa”disse per spezzare il silenzio.

“E di cosa?” chiesi.

“Di questo .Tutto questo. Mi dispiace, dovevo essere a casa, Ruel non si sarebbe spaventata così tanto e noi
non saremmo qui a darti fastidio e ad usare le tue magliette” rispose davvero dispiaciuta.

“Non tu preoccupare davvero, non date fastidio”

In quel momento apparì Ruel, la maglietta gli arrivava fino alle cavaglie e i lunghi capelli neri erano stati legati con un laccio in una lunga coda di cavallo.

“Sto bene?” chiese dolcemente.

“Benissimo!” rispose Alis con un sorriso gigante e prendendola in braccio.

“E’ tardi, dovremmo dormire” le fermo.

Così io vado a dormire nel mio letto mentre Ruel e Alis si sdraiano su uno di quelli alla mia destra. Nessuno apre bocca sul fatto dei materassi duri ed alla fine ci addormentiamo tutti e tre come sassi.

 

ANGOLO D'AUTRICE:
Spero che il capitolo vi sia piaciuto, lo so che per alcuni sarà troppo romantico ma spero comunque che vi sia piaciuto. Alla prossima.

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