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Autore: yoloistheway    31/08/2013    4 recensioni
Non è una storia. E' una semplice lettera, una lettera a una persona che non c'è più, a una persona che non leggerà mai questa lettera, per raccontarle di loro cinque, i cinque ragazzi che mi hanno salvata.
Genere: Introspettivo, Malinconico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ciao mamma, 

come va lassù? Spero che per te vada bene, anzi meglio di come era qui, perchè qui va così, così da quando te ne sei andata. Tu lo sai che io sono come te: ci provo ad essere forte, ci provo con tutte le mie forze, ma a differenza tua, io forte non lo sono davvero. Ci sono dei momenti in cui vorrei mollare tutto, vorrei mandare tutti a fanculo, e basta.

Sai, sono stanca della gente che non capisce, della società, della mia situazione familiare, stanca di tutto. Mi chiedo perchè: perchè te ne sei dovuta andare, perchè proprio tu, perchè proprio io, perchè esistono certe malattie. Ma probabilmente un senso in questa vita non c'è. 

So che odi la gente che si lamenta, quindi la finisco qui, anche perchè questo non è il motivo per cui sto scrivendo questa "lettera", una lettera che poi non avrai mai modo di leggere, purtroppo.

Quando te ne sei andata, quel venerdì di novembre del 2011, mi è sembrato che il mondo mi fosse caduto addosso.
Mi sembrava di essere in un labirinto senza via d'uscita. Mi sentivo sola, vuota, disorientata. Non c'era niente che riuscisse a farmi sentire di nuovo viva.
E' vero allora c'erano le mie migliori amiche, Marika e Liliana, le ricordi, si? Hai sempre detto che erano delle brave ragazze, ti erano sempre piaciute, e non avevi sbagliato su di loro. Mi hanno aiutato tanto, ci hanno provato in tutti i modi a farmi sorridere, e ci sono riuscite tante volte. Mi rendo conto che anche per loro sia stato davvero difficile. Insomma non è facile da gestire una situazione così: la tua migliore amica che da un momento all'altro a quindici anni perde la mamma, non è normale, è contro natura. Non ero pronta io, come loro due, ma ci sono riuscite alla grande a starmi accanto.

Eppure, nonostante ci fossero loro due a sostenermi, mi sembrava ancora di camminare nel buio, fino a quando tre mesi dopo che te ne eri andata, a febbraio, Liliana mi parlò di una nuova band che le piaceva molto. Mi chiese di ascoltare qualche loro canzone e io lo feci, si, per accontentarla. What makes you beautiful, così si chiamava la prima canzone che ascoltai. Erano bravi, carini, ma niente di più. Non ero la tipa da andarmente pazza per un cantante o un gruppo.

Poi arrivò quel 17 febbraio 2012. Liliana mi supplicò di vedere Sanremo quella sera perchè mi disse che si sarebbero esibiti questi "One Direction". Accesi il televisore alle nove e attesi che iniziasse il festival. I cantanti si esibivano e ogni tanto Morandi annunciava l'arrivo di questo gruppo, ma i minuti passavano e non si vedeva nemmeno l'ombra di questi cinque, fino a quando finalmente, verso le undici, eccoli arrivare sul palco dell'Ariston. Iniziò la base e riconobbi la canzone che avevo già ascoltato, ma questa volta fu diverso.

Quelle voci, quei sorrisi mi arrivarono dritto al cuore, riempendo il vuoto che si era creato.

Sono cose che non si riescono a spiegare a parole, so solo che quella sera era nata una nuova directioner.


Inutile, descrivere cosa successe dopo. 

Loro hanno portato luce in quella oscurità che mi ero creata dopo che te sei andata. Loro sono riusciti a portare gioia, felicità, vita dentro di me. Loro mi hanno semplicemente salvata, in tutti i modi in cui una persona può essere salvata.
Ero triste, vedevo un loro video diario; c'era qualcosa che non andava, bene, una loro canzone riusciva a farmi sorridere; ero giù, una loro foto era capace di migliorare la mia giornata.

Mi dicevi sempre "non mi sono mai fissata per un cantante, non ho mai perso la testa, ma spero che magari un giorno ti succeda". E per questo io sono convinta, che tu mi avresti affiancata in questa mia scelta, in questa mia passione, sono sicura che in qualche modo mi avresti capita, perchè tu avevi qualcosa in più. Papà ha acconsentito a farmi andare al concerto, perchè si fida di me, mi ha lasciato andare da sola, ma io so che l'ha fatto per accontentarmi, perchè voleva vedermi sorridere, per la situazione, ma so che non l'ha
 fatto perchè mi ha capita. Lo vedo nel fatto che mi guarda stranito ogni volta che mi sente ascoltare le canzoni, lo vedo nel mondo in cui guarda i poster in camera, lo vedo nel fatto che non comprende il mio star sveglia tutta la notte per vederli in live.

Lui non mi ha capita, ma so che tu l'avresti fatto, anzi so che tu mi hai capito.


E sai, sono convinta, che ci sia il tuo zampino in qualche modo, voglio credere che è grazie a te se li ho conosciuti, grazie a te se sono andata al loro concerto, grazie a te se ora sono più tranquilla. 

Avrei davvero tanto voluto che tu li conoscessi, ma non ci è stato il tempo, e forse era destino che io li conoscessi dopo che te ne sei andata. 

Bene, ora, se riesci ad ascoltarmi in questo momento, voglio dirti grazie per averli mandati da me, per avermeli fatti conoscere, e "moments" la dedico a te. 

 
A presto,
Mart.
  
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