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Autore: Hermes    31/08/2013    2 recensioni
Questa non è la classica storia sui Nightwish in se e per sè...a dire il vero non ho idea da dove diavolo sia uscita e non so come ho fatto a trovare il coraggio di postarla...
"Perdona la Bestia che adora...” mormorò ancora “Perdona Me.”
Il bacio che seguì fu aspettato, implorato, desiderato…tutto meno che amaro.
Dimenticammo il resto…il mattino non ci svegliò...
L’unica certezza che mi rimase fu quella della sua presenza, del movimento del suo corpo contro il mio.
Non c’era riposo…ma sognai…
Genere: Commedia, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Quasi tutti, Tuomas Holopainen
Note: AU, OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Dreams of Reality'
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5 Maggio 2019, ore 12 e 22
Stati Uniti, Maryland, Baltimore, Sonar
Erano appena arrivati alla venue di quella sera ed i ragazzi si erano subito fiondati sul buffet come una mandria di fiere a digiuno da una settimana.
Ad Anette andava bene che erano gentiluomini o sennò sarebbe rimasta a bocca asciutta!
Mentre faceva il giro dei vari piatti, notò che Tuomas e Marco non c’erano.
La cantante aveva l’idea che i moleskine fossero passati di mano, i due amici erano sempre assieme ed immersi in una discussione rilassata.
Il bassista biondo era noto per la sua estensiva conoscenza di videogiochi, film, telefilm e novelle di fantascienza, quindi aveva un senso. Si ricordava ancora quando ad ogni nuova uscita della serie ‘La Torre Nera’ di King lo leggevano e poi commentavano il nuovo libro a turno.
Da una parte Anette era certa che il parere di Marco sarebbe stato molto più professionale del suo e che avrebbe appoggiato l’idea del tastierista, indirizzandolo nel modo giusto.
I due ragazzi si conoscevano da un mucchio di tempo ormai, era stato proprio attraverso Tuomas che lei aveva conosciuto il biondo bassista. Poi Marco nonostante l’aspetto truce era una persona di cui fidarsi almeno fino a quando non scopriva dove si tenevano le scorte di vodka.
Anette non sapeva molto ma era sicura che Marco avesse disinnescato più di una bomba all’epoca di Oceanborn e Wishmaster.
E lei?
Dopo l’iniziale senso di disorientamento aveva la convinzione sempre più forte che quella storia di Tuomas avrebbe potuto essere il punto di svolta per la band.
“An! Non stare lì impalata!!!” si lamentò Tero dietro di lei “Muoviti o ci prendono tutte le cose più buone!”
Sembra di essere alla mensa della scuola materna…Che il Grande Tutto ci guidi!

17 Maggio 2019, ore 9 e 32
Finlandia, Helsinki, centro

Anette era già stanca.
François l’aveva svegliata all’alba.
Il baffo con l’avvicinarsi del grande evento stava perdendo tutto il suo savoirfaire.
Tanto che aveva saltato completamente la sua solita visita in un negozietto di dischi dove andava sempre a caccia di vinili della Callas e si era fiondato in quello accanto nella disperata ricerca di qualche pantaloncino da bagno per la luna di miele che i due avevano prenotato con mesi di anticipo nelle Filippine.
Peccato che ne avesse già provati un due dozzine e non fosse ancora arrivato al dunque.
“Fra, non per deprimerti ma quelli sono proprio orrendi.” commentò la vocalist, indicando il paio che teneva in mano l’amico: un obbrobriosa fantasia di fiori hawaiani blu elettrico su sfondo rosa alla Ken.
Il baffo si sgonfiò, sedendosi sulla divanetta fra due montagnole d’articoli con un sospiro triste ed Anette immaginava cosa sarebbe accaduto subito dopo.
“Non ce la posso fare…” borbottò, infilandosi le mani nei capelli.
“Certo che sì, devi solo rilassarti e goderti il momento!” lo incoraggiò lei, posandogli una mano sulla schiena.
“È una parola!”
“Nah…penso che ti stai innervosendo per niente. Il matrimonio e la luna di miele non sono un esame, Fra. Non devi per forza cambiare, Dave ti vuole bene così come sei ed anch’io!”
Il baffopazzo fece un sorrisino “Sono ridicolo, vero?”
“Un pochino, ma se ti può consolare ad un settimana dall’evento io ho deciso di cambiare la tinta dei muri e la disposizione dei mobili di tutta la casa perché non mi piaceva. Tuomas voleva solo più strangolarmi e Jukka ed i ragazzi hanno dovuto dargli manforte per spostare e ridipingere tutto in tempo.”
François ridacchiò “Questo mi fa sentire un po’ meglio…”
Anette sorrise, sfregandogli la schiena “Comunque, tornando alla faccenda odierna direi…sì…questo e questo. Voglia di provare?”
Aveva scelto due pantaloncini dai colori neutri ed al baffo sbrilluccicavano gli occhi “Come hanno fatto a sfuggirmi!!! Cosa farei senza di te!!!”
L’amico agguantò e se ne tornò in camerino con passo rassicurato.

18 Maggio 2019, ore 10 e 18
Finlandia, Helsinki, centro

La famigliola Holopainen al gran completo si era immersa nella vitalità della capitale finlandese con tutta l’intenzione di fare shopping, il matrimonio di François era alle porte ormai ed i due maschi della famiglia erano in estremo bisogno di rinnovare il loro guardaroba formale per il grande evento.
Joseph sbuffava, lamentando che ci sarebbe stato da morire ‘vestiti come dei pinguini’ e Tuomas annuiva rassegnato.
Anette li stava spingendo dentro un negozio di vestiti da cerimonia con moine e promettendo poi un giro al negozio di strumenti musicali e uno al Disney Store se facevano i bravi.
Eh…bisogna sapere come prenderli i sommi poeti…

~ Qualche tempo dopo…
“Mio!”
“L’ho visto prima io!!!” piagnucolò Tuomas, correndo dietro al figlio che tentava di scappare.
Anette, mi chiedete?
Anette era seduta sulla divanetta del negozio con una mano sugli occhi e l’improvviso desiderio che quella mattinata si concludesse presto.
Padre e figlio si contendevano un farfallino con fantasia di Paperino ed avevano già fatto il giro dello store tre volte sotto gli sguardi scandalizzati dei clienti.
Questa cosa và a finire in prima pagina…
Anette prese un respiro profondo poi si alzò in tutta la sua imponente statura e strappò il farfallino dalle mani del figlio mentre le passava accanto, ricevendo un verso di scontento.
“Ho il mal di mare a vedervi girare in tondo!” esclamò la coraggiosa vocalist “Adesso la finiamo con questa pagliacciata o niente Disney Channel stasera!”
Joseph sbuffò, scuro in volto, sedendosi sulla poltroncina “L’ho visto prima io!!! Uffa!”
“Non mi importa, è dato che siete due testoni e ve la siete cercata questo lo lasciamo qui.”
“An!” protestò Tuomas.
“Cosa, Nutella del mio cuore?” replicò Anette con un sorrisino dolce.
Mister Korg, abbassò con una mano la testa riccioluta del figliolo, mimando il gesto lui stesso “Perdonaci, dai, non lo faremo più, parola d’onore…ma non toglierci Paperino!!!”
Come faccio ad essere severa quando fanno i cuccioli pucciosi?
Anette sospirò, poi le si abbassarono le spalle e cercò l’attenzione di una delle aiutanti del negozio “Non è che per caso potreste cercare qualcosa di simile? È un’emergenza, sa…”

19 Maggio 2019, ore 20 e 22
Finlandia, Helsinki, Appartamento di Anette

Quella domenica sera il salottino risuonava di risatine.
François era stato invitato a cena da loro e per poco non soffocava, mentre Anette gli raccontava impietosamente della loro avventura in centro del giorno prima.
Tuomas si era scusato per andare in cucina a recuperare della birra, ovviamente per non mostrare il proprio imbarazzo e Joseph si sfregava il naso, rosso in faccia come un pomodoro ciliegino.
“Questa è la storia più strana che abbia mai sentito…” commentò il baffopazzo, asciugandosi gli occhi dalle lacrime per il troppo ridere.
“Buono, Fra che la tua collezione di camice hawaiane non è poi così chic, eh!” lo mise in guardia An, dondolando la paletta con il quale stava per tagliare le melanzane alla parmigiana.
“Sono bel-lis-si-me!” sillabò di rimando lui con uno sguardo deciso “Soprattutto se le aggiungi ad una mise vacanziera ed al mio capello panama a tesa larga! Pfui!”
“Che orrore zio!!!”
“Lo dici adesso piccolo Jo, ma se mi vedessi subiresti tutto il mio fascino ipercolorato e modaiolo!” replicò François, con il naso per aria ed annuendo.
Tuomas intanto era tornato con la bottiglia di birra ed una di vino, l’immagine del musicista alcolizzato se non fosse stato per il suo faccione puccioso.
Per qualche strano motivo Anette ebbe un’improvvisa visione mentale del marito su una spiaggia caraibica vestito come aveva appena detto il suo migliore amico, cappello bianco in testa e corona di fiori al collo, per completare il look un bel ukulele banjo ed il suo migliore sorriso festaiolo.
Pfff…oh povera me…
“Mamma, sei diventata tutta rossa!”
“Niente…niente…” fece lei con noncuranza, trattenendosi a stento dal ridere “Proposito Fra, il wedding planner a che punto è con tutti i preparativi?”
“Sembra che abbia finito e stia organizzando la venue giù in Svezia.”
“Da cosa ho capito il ricevimento lo volete fare in una specie di castello?” domandò Tuomas, impegnato a litigare con il tappo di sughero del vino che non voleva saperne di uscire dal collo della bottiglia.
“Una specie? UNA SPECIE?!
Joseph si era messo le mani sulla faccia alla mancanza di tatto del padre mentre Fra era preso da un momento di rabbia repressa ed An lo tratteneva dal ridurre Tuomas in polpette, tutto senza che l’interessato si accorgesse di niente.
“Ma no, dai…Tuommi è curioso, come tutti! Ho visto le foto su internet è sembra molto romantico!”
“È perfetto!” borbottò il baffopazzo, ancora un po’ immusonito “Costerà un occhio della testa affittarlo per qualche giorno ma ne vale la pena! Anche Dave lo pensa…”
“Proposito, come sta? Pensavo venisse a cena da noi stasera ma…”
François attaccò la sua fetta di parmigiana con ostinazione ed una smorfia un po’ triste “Sta facendo gli straordinari in ufficio per ritagliarsi le ferie…me lo consumeranno a furia di farlo lavorare!”
Eh beh, lavorare la domenica non è il meglio…
“Pensa che dalla prossima settimana, con la luna di miele starete sempre insieme!” esclamò An con i cuoricini al posto degli occhi.
“Sì, segnati le mie parole An: do loro tempo una settimana. Poi la dura vita matrimoniale si farà sentire!” Tuomas era già al secondo bicchiere di vino e ridacchiava, almeno finché la sua dolce metà non gli pestò dolorosamente un piede sotto il tavolo.
“Zio, lascia perdere papà…non capisce niente di queste cose se non includono tastiere e caffè…” fece Jo, tentando di consolare Fra, aggiungendo al suo mezzo bicchiere di Guinness una buona dose di Cola “L’età sai…”
La cena proseguì fra Tuomas che gufava e François che cercava di affogarsi nel dessert.
Verso le dieci il campanello di casa suonò e Dave venne in aiuto e soccorso del suo promesso con un’altra vaschetta di gelato artigianale ed il suo miglior sorriso, nonostante fosse visibilmente stanco.
Si erano spostati sul divano ed il bel rosso si era occupato di confortare François, posandogli un braccio intorno alle spalle, dall’altra parte Joseph gli si era raggomitolato accanto, abbracciandolo forte.
Quando il gelato fu finito il gruppetto si era accordato per la traversata aerea.
“Che razza di posto di lavoro, David…sei sicuro che riuscirai ad arrivare in tempo la prossima settimana?” domandò Anette, impensierita.
L’uomo sorrise calorosamente, accavallando le gambe fasciate nel suo completo tre pezzi color grigio piombo “Nessun problema, davvero…niente m’impedirà di essere in Svezia sabato mattina e se il mio capo mi fa grane, beh è la volta buona che do le dimissioni e mi faccio assumere dalla concorrenza.”
Il rosso era laureato in architettura e faceva parte di un grosso studio della capitale, ma aveva accennato più volte l’idea che prima o poi si sarebbe messo in proprio appena si fosse presentata l’occasione buona.
Fra le aveva confessato che quel suo carattere deciso lo faceva impazzire.
I due avevano scelto di abitare nel loft di François che era abbastanza grande per entrambi ed aveva una vista stupenda sul porto di Helsinki.
“Anettina, sicura che non ti dispiace partire giovedì con me?” domandò il baffo con occhioni lucidi e pieni d’affetto.
La cantante scosse la testa con un sorriso “No, Fra! Passeremo una bellissima giornata assieme di shopping a Stoccolma! E poi gli amici servono a questo, no?”
“Cosa farei senza di te!”
“Io e Jo pensavamo di volare in Svezia venerdì, a questo punto potremmo andare assieme David, che ne pensi?” fece Tuomas, mischiando il gelato rimasto nel caffè.
“Perfetto, ma temo che dovrete accontentarvi di un volo serale dopo le sei.” replicò il rosso.
“Non c’è problema!” esclamò il piccolo Holopainen.
“A proposito…An, hai trovato delle maschere adatte?” trillò François curioso.
“Sì…sì, non sia mai che arrivo impreparata…!” fece Anette con un gocciolone.
Il baffopazzo assieme ad Harriet avevano ideato un tema per il ricevimento dopo il matrimonio, ovvero la festa in maschera. Ognuno degli invitati doveva pensare ad impersonare un qualche personaggio storico o di fantasia qualsiasi. Anette non vedeva l’ora di vedere con i proprio occhi la moltitudine di gente colorata che ne sarebbe uscita!

25 Maggio 2019, ore 21 e 33
Svezia, Stiftelsen Tjolöholm, Hotel Aalbæk

Anette entrò nella camera d’albergo che condivideva con François, era appena tornata dalla hall dove aveva salutato marito, figlio e futuro sposo mentre il baffo era rimasto in camera.
Tutto questo in nome della vecchie superstizioni!
“Tutto okay! I ragazzi sono arrivati sani e salvi! David ti saluta…Fra?” la donna l’aveva chiamato, osservando con un po’ di timore l’involto di lenzuola nel quale l’amico si era raggomitolato.
Ah…il nervosismo che fa la sua comparsa nel più classico dei modi…
Anette, si sedette accanto al bozzolo dal quale spuntava il volto di François e le dita che stringevano stretti i lembi della sua tana improvvisata.
“Sono qui, dimmi tutto.” mormorò la cantante piano.
“E se al momento cruciale dimentico i voti?”
Anette sorrise.
“Peggio ancora, e se spariscono le fedi? Se mi fanno cadere la torta?!”
Oddei…siamo ai limiti dell’isteria qua…
Anette gli passò un braccio intorno alle spalle “Tranquillo, andrà tutto perfettamente. La torta è al sicuro io ed Harriet abbiamo controllato e se Tuomas si è permesso di perdere gli anelli durante il viaggio ti giuro che rimpiangerà di essere nato per il resto della sua vecchiaia!”
L’aura maligna di Anette era palpabile e François sorrise appena quando il telefono della camera iniziò a suonare e la cantante alzò la cornetta.
“È per te.” disse, tendendogli il ricevitore.
“O mio Dio, sta a vedere che mi hanno mandato a fuoco il teatro!” fu la subitanea risposta aggrondata del baffo.
Anette ridacchiò, alzando gli occhi al cielo. Fra non sarebbe cambiato mai…
Ma all’altro capo della linea non c’erano cattivi presagi o sventure ma il bel pel di carota pronto per, almeno, dare la buonanotte e rassicurare la sua dolce metà.
Il tubare era talmente fitto e dolce che An pensò bene di dare un po’ di privacy alla colombella ed uscì quatta quatta dalla camera proprio mentre arrivava Tuomas.
Anette lo afferrò per una manica “Senti, tesoro…”
“Sì…?”
“Non è che non mi fidi di te ecco, però…”
“…?”
“Ti sei ricordato degli anelli, vero?”
“…!!!”
Il colore si estinse dalla faccia del tastierista, mentre rimaneva lì impalato con la bocca semiaperta.
“Ah uhm eh…anelli, anelli, vediamo…” il poveretto iniziò a cercare freneticamente in tutte le tasche del cappotto di pelle, i taschini della giacca e le sacchette dei jeans, ad Anette stava per venire un infarto.
La ricerca spasmodica durò ancora qualche minuto ed la donna si ritrovò in mano il portafoglio del marito, cellulare, un’enorme mazzo di chiavi che avrebbe potuto essere il biglietto d’ingresso per la maggior parte di Hogwarts, due pacchetti di sigarette, accendino, uno stick di chewing gum, il coltellino svizzero di Paperino, la Waterman, i resti spiegazzati del biglietto aereo scribacchiato ed una dozzina di caramelle.
Delle fedi neanche l’ombra.
TROLLOMASO!!!” tuonò Anette cupa, pronta a picchiarlo di santa ragione.
“Aspetta, aspetta! Sono sicuro di averli presi, davvero!” Tuomas sudava e si sfilò dalle spalle lo zainetto, inginocchiandosi nel corridoio e frugando nelle sue oscure profondità.
Dieci minuti dopo la sua espressione atterrita la raggiunse “Non ci sono, An!”
Entrambi sbiancarono ancora, accipicchia il matrimonio sà da fare!
“IO me ne lavo le mani, Tuom!” esclamò la cantante “TU rimani pure lì ed aspetta l’ira del baffopazzo!”
François l’avrebbe trucidato sul posto al sapere che aveva perso le fedi fatte appositamente!
Intanto il tastierista aveva iniziato a mangiarsi le unghie per l’ansia finché non gli venne un’idea “Il mio sommo campione ed erede!” e corse via di gran carriera per la camera, seguito dalla consorte.
Quando i due disperati bussarono alla porta Joseph li accolse in pigiama, corrugando la fronte con lo spazzolino che spuntava dalla bocca “Avete appena visto la morte in faccia o vi siete scolati della vodka?”
“Jo, il tuo vecchio ha bisogno di te.” si lamentò Tuomas “Ti ricordi dove ho messo gli anelli nuziali?”
“Pà se sei riuscito a perderli sei un fenomeno.” rispose solamente il ragazzino con occhi stretti a fessura e completamente calmo.
“Dove li ha messi, Joseph?” domandò Anette, temendo la risposta del figlio.
“Prima di partire ha avuto la bella idea di farli passare dentro la catenina che porta al collo, sai quella con le piume di gallina…”
“Non sono piume di gallina! È un amuleto indiano molto carino ed imp-unf!” rispose indignato il tastierista che venne strattonato in basso da Anette, nell’atto di controllare e…
Miracolo…
Le fedi tintinnavano sospese sulla collana in tutto il loro splendore ed la cantante tirò un sospiro di sollievo, sentiva di aver perso cinque o sei anni di vita dallo spavento.
“Tuomas sei un’idiota e non so se vorrei abbracciarti o prenderti a pugnetti!” esclamò infine lei, sganciando delicata la collana e recuperando il prezioso carico.
“Ero in buona fede!” protestò lui, imbarazzato.
“Beh…tutto bene quel finisce bene, gli anelli sono arrivati sani e salvi fin qui ma sarà meglio che li tenga io da adesso. Buonanotte sommi poeti!” trillò Anette con un sorriso ai suoi maschi.
“’Notte, mamma.”
“Tuomas, fatti la treccia prima di andare a dormire o domani sembrerai un panda in testa.”
“Sì, tesoro. Buonanotte, tesoro.” cantilenò il moro, lasciandole un buffetto ingrugnito.
La nostra tornò da dove era venuta, sollevata e felice.
Il giorno dopo sarebbe stato uno dei più importanti e non vedeva l’ora!

~~~

Il matrimonio del baffopazzo è alle porte! Hep Hep! xD
*Hermes smette di dondolare da una parte all'altra e si siede composta sulla sedia per fare la persona seria, ahem*
Vi presento la location scelta per il tanto paventato evento in questa foto, se vi ricorda qualcosa è perché questo castello svedese è stato usato come set del film Melancholia di Lars Von Trier del 2011. (pubblicità occulta, ve lo consiglio se non l'avete mai visto, LoL)

Avremo ancora il prossimo capitolo sul ricevimento del matrimonio (surprise!) poi proseguiremo con le ultime vicende che ci porteranno alla fine di DOR. =D
*Hermes si tuffa nel suo vestito per il matrimonio, cavolicchio mi sa che sono ingrassata xD*
Vi rubo ancora un momento per ringraziare Petitecherie per il suo commento al capitolo scorso, vi saluto e vi dò appuntamento per la prossima settimana!
Buon weekend!!! xD
Hermes

  
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