Into the darkness

Cos'è questo silenzio, questa luce bianca così simile a nebbia che avvolge il mio corpo?
Deve essere un sogno. Mi sento così rilassato e in pace con me stesso, mi sembra di galleggiare, di essere cullato da qualcosa che mi dà sicurezza e mi fa sta stare bene.

È il sogno più bello della mia vita.

«Non è un sogno».

Chi ha parlato? Come ha fatto a leggere i miei pensieri?

C'è qualcuno qui con me, inizio a intravederne la forma. Una donna, lunghi capelli biondi, un volto giovane, incredibilmente bello e puro. Sembra così innocente, il suo sguardo è così triste, sembra soffrire molto.

«Chi sei? Dove ci troviamo?».

«Le risposte non avrebbero senso».

«Non puoi dirmi niente di più? Hai detto che non è un sogno, dimmi almeno che cosa è tutto questo».

«Mi bruciarono... Viva...».

«Erano invidiosi... Della mia bellezza... Della mia gioventù».

«Mi chiamavano... Strega».

«Non può essere. Parli al passato. Sei morta? Siamo morti?».

«La vita non ti ha lasciato».

«Sono sola qui da talmente tanto tempo».

Capisco la sua tristezza. Sento la sua tristezza. Uccisa sul rogo. Chissà quanti anni sono passati? Anni di solitudine, di desolazione in questo posto senza forme.

Questa ragazza, la sua storia, la sua bellezza, la dolcezza della sua voce. Mi piace, sento di essermi già innamorato di lei. Sono contento di essere qui solo con lei.

«Ti sento anch'io... Ti sento vicino... Vorrei stringerti a me».

Sei qui davanti a me, ma mi sembri così irraggiungibile, lontana.

«Due mondi diversi..io e te».

Vorrei abbracciarti, baciarti, farti mia. Anche tu vorresti. Lo so, lo sento.

«Cosa ci divide? Ti prego dimmelo».

«Stai per andare... Ti sento sempre più lontano... Torna da me ti prego».

Tutto diventa più scuro, non vedo più niente. Non voglio perderla, non vogl...

«Amore! Oh, mio Dio! Ti sei svegliato. Dio sia ringraziato. Sei ancora qui con noi».

Non capisco, mia moglie piange. C'è anche mio figlio.

«Hai avuto un incidente. Adesso però va tutto bene. Non fare sforzi, riposati. Mio dio sono così conten...».

Tre giorni in coma. Era forse tutto un sogno? O quello che ho visto era il Paradiso?

E lei? Doveva essere vera, per forza.

Amavo mia moglie, ma adesso non faccio che pensare a lei.

Amavo la mia vita, mio figlio era la luce dei miei occhi. Ma adesso tutto ha perso senso.

Sono forse impazzito? Ho una moglie che mi adora, un figlio, una bella casa, un buon lavoro. Non mi manca niente.

Perché riesco a pensare solo a lei?

Come farò a rivederla?

Così sola, così fragile.

La decisione è presa, la finestra è aperta: solo un passo ci divide, mio amore.

In piedi sul balcone, con il vento che mi accarezza la faccia, non potrei essere più felice di così.

Un passo, un passo...

Sono davvero qui? Si, tutto è come prima: stesso posto, stesse sensazioni.

Lei dov'è?

«Lo sapevo. Tornate tutti. Siete uguali».

È qui davanti a me. La sua voce è cambiata, la sua espressione non è più triste, sembra contenta. In maniera malvagia, però. Non sento più le stesse sensazioni.

«Non capisce. Non capiscono mai».

Sono sicuro che sia lei, ma non potrebbe essere più distante dalla persona che ho conosciuto.

Fredda e cattiva nello sguardo.

«Bruciai, per il mio amore. Mi sono concessa. Lucifero è la mia vita».

Era una strega! Mio dio, solo ora capisco. Mi ha ingannato, mi ha spinto al suicido.

«Ora sei qui, con tutti gli altri. Condannato all'eterna sofferenza, all'eterna oscurità».

La luce cambia e diventa nera. Qualcosa mi attira, sempre di più. Entro nel nero, entro nel ner...