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Autore: ciarychan    31/08/2013    8 recensioni
Lei= ragazza che, se provocata, fa scommesse assurde e in più ci rimette molte, molte, molte, molte, molte, molte volte.
Lui= provocatore incallito. Ama fare scommesse con lei e sa di vincere sempre, o quasi. Che cosa provocheranno questi due ambigui tipi in una scuola normale??
Genere: Commedia | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti | Coppie: Inuyasha/Kagome
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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-Accidenti alla mia scommessa- mi dissi, camminando all’ombra di un albero. Avevo scelto, quella mattina, di passare per un parco che sapevo essere deserto siccome dicevano che c’erano spiriti e cose varie…e poi doveva essere abbattuto entro qualche mese, massimo cinque o sei.

Le guance mi bruciavano dalla vergogna. Giurai a me stessa che se in quel momento avessi incontrato qualcuno mi sarei scavata una fossa da sola e mi sarei sotterrata come fa un cane con il proprio osso e addio scommessa con quel tipo. Non mi ricordavo neanche come si chiamava…aveva un nome buffo….

Pensai, incominciava con la in…in…in…in…

-Inagasha?- mi chiesi, cercando di scaldarmi le mani, anche se non erano l’unica parte che doveva essere riscaldate. In effetti le mie gambe stavano congelando dal freddo siccome ci avvicinavamo all’inverno e l’autunno stava per finire. 

“Gliela farò pagare” pensai, sperando che la mia amica Sango si fosse ricordata di portare i pantaloni di ricambio. “In fondo aveva detto che dovevo arrivare a scuola con solo una maglietta, arrivare non starci tutto il giorno” quel pensiero mi rese di buon umore fino a quando non vidi il lungo viale della scuola pieno di ragazzi.

“Cos'era il raduno maschile? Quel dannato Inu-coso deve aver spifferato tutto ai suoi amici…quando lo vedo gli tiro il collo!!” pensai mettendomi un berretto sulla testa e tirando giù la visiera. Non volevo certo che mi riconoscessero!

Attraversai a passo spedito la via, sentendo la ghiaia scricchiolarmi sotto i piedi e gli sguardi dei giovani fissi su di me. Mi stavo già pentendo della mia scommessa mentre cercavo di tirare giù il più possibile la maglia extra large di mio fratello quando qualcuno mi mise le mani sui fianchi. 

Saltai come se avessi dei trampoli ai piedi. 

-Ehi, prugna secca non pensavo che venissi davvero!- la sua voce orripilante mi arrivò alle orecchie. In quel momento volevo imitare la zia cattiva di Malfoy nel sesto film : -come ti permetti tu! Lurido mezzosangue!!-.

Mi trattenni, non sarei mai riuscita a imitare la sua voce. Sbuffai sonoramente e senza lasciar dire qualcos’altro mi girai e ripresi la mia camminata verso la mia classe. 

-Ehi, dove vai?- mi chiese, stando al mio passo, mentre tutti gli studenti dell’istituto ci guardavano. 

-In classe!- ringhiai, tirandomi con un gesto secco, ancora più giù la maglietta. 

Sentii uno “strack”….non era possibile….

Vidi gli occhi ambrati di Inuyasha fissi sulla mia spalla. Guardai anch’io: una spaccatura che arrivava al seno si era creata per la mia troppo forza e mostrava il mio reggiseno con le tartarughe. Rimasi impassibile, maledicendo quella stessa maglietta e il suo creatore. Non restai neanche a farmi ridere in faccia da quel ragazzo dai capelli argentei. Se quella giornata sarebbe finita come la precedente c’era da essere molto preoccupati. 

 

-Avanti- disse il professore di scienze, alzando gli occhiali a mezzaluna e dirigendo il suo sguardo verso la porta, dove una ragazza dai capelli neri e con solo una maglietta lo stava guardando, vergognandosi: Eccomi, presente all'appello!.

-Mi…Mi scusi professore ma vorrei chiedere se Sango ha dei pantaloni da prestarmi- chiesi, voltandomi a guardare il banco della mia migliore amica. 

Cioè..o Dio ce l’aveva con me o avevo fatto dei torti a qualche divinità suprema fatto stà che la mia amica non c’era…e ora come avrei fatto con la scommessa?? Non potevo girare per la scuola semi nuda??

-Mi dispiace ma la signorina Sango se ne è andata via alla seconda ora perché non si sentiva bene- mi spiegò il professore, guardando con molto interesse le mie cosce. Gli studenti trattennero una risata nel vedere il professore tanto interessato a me. 

-Comunque, non posso permettere di farla girare in quello stato perciò mi aspetti nell’aula di scienze, e ringrazi che non le abbia messo la nota- esordì con autorità. Sussurrai un “va bene” e mi diressi verso il laboratorio.

Per fortuna che a quell’ora non c’era nessuno. 

-Ehi, prugna secca- non ci potevo credere, non ci potevo credere…com’era possibile che io lo incontrassi ogni volta che volevo rimanere sola?

Mi girai, vedendo inuyasha appoggiato al muro che mi osservava con aria da strafottente. Si avvicinò a me, abbassando il viso per poter vedere meglio il mio. –Cosa vuoi?- gli chiesi, ormai stufa di quella atmosfera. Passarono attimi di silenzio in cui lui mi guardava e basta.

-Non ti conviene andare nel laboratorio, soprattutto conciata così- mi stuzzicò, tirando su il lembo di stoffa strappata. Gli misi a posto la mano, cercando di assumere il tono più gentile che avevo .

-Non sono affari che ti riguardano! Il professore vuole solo darmi un paio di pantaloni siccome, come avrai notato, ne sono sprovvista- gli spiegai a denti stretti. 

Sentii i suoi occhi ambrati su di me, come se mi stesse osservando per cercare di trovare il trucco. 

-Vuoi scommettere?- mi chiese. 

“No, Kagome non devi cedere…non devi accettare altrimenti finirai come sei adesso..o forse peggio” pensai. Questa volta ero io che cercavo il trucco. –o hai troppa paura?- la frase fatale che mi fece scattare il timer. Come in una bomba strinsi la mano che mi porgeva da circa cinque minuti. Lo guardai con aria di sfida, come se stessimo per fare un duello con le pistole tipico del west. 

-Se lui non ci proverà, cosa assai probabile, tu mi darai dei pantaloni…-spiegai, stringendo ancora di più la mano. 

-Se invece ci proverà tu dovrai…- continuò lui guardandomi e facendomi un sorriso beffardo. Constatai quasi subito che quando faceva quel sorriso la sua subdola mente stava escogitando qualcosa di terribile, molto terribile. 

-Dovrai…uscire con me per un intero pomeriggio- mi disse. Rimasi a bocca aperta. Qualcuno mi spieghi dove stà l’inganno? Un indizio? Qualunque cosa!

Perché mi aveva chiesto di uscire con lui? Mi voleva far fare delle brutte figure? Cosa aveva in mente?

E mentre pensavo a queste cose mi dirigevo verso il laboratorio si scienze, senza rendermi conto che la campanella dell’intervallo stava suonando e che una miriade di studenti si fiondava fuori dalle aule e si accalcava sulle macchinette. 

 

L’aula era buia e puzzava di sostanze chimiche. 

-Allora sei venuta- mi disse il professore, apparendo da dietro uno scheletro. Faceva un certo effetto…se li avessi visti da lontano non li avrei di sicuro distinti. 

-Bè si. Allora dove sono i pantaloni?- chiesi ingenuamente, guardando gli occhi quasi bianchi dell’uomo. 

Mi sentii sollevare e spingere sul tavolo freddo. In un nano secondo il peso del corpo del professore era sopra di me che spingeva, cercando di farmi aprire le gambe ma che io tenevo ostinatamente chiuse. 

-Eddai, fai la brava durerà tutta la durata della ricreazione, ovvero un quarto d’ora/ venti minuti- spiegò l’uomo, riuscendo in fine a infilare le sue gambe fra le mie. Sentii la sua bocca percorrermi il collo mentre cercavo di urlare. Appena capì il gesto mi mise qualcosa di viscido in bocca; non sapevo cosa fosse, siccome era buio, e aveva un sapore orribile. Le mie mani erano state bloccate dalle sue mentre mi baciava sulla collo e cercava di rompermi quel che rimaneva della maglietta. 

In quel momento ammisi che aveva ragione inuyasha e che ero stata davvero una stupida, come avevo fatto a non capire che il professore mi voleva solo portare a letto?

E io da brava oca giuliva ci ero cascata in pieno traendo subito conclusioni affrettate. Sentii uno strappo e un altro ancora e capii che mi aveva rotto quasi tutta la maglietta. –Fai la brava- continuava a dirmi, mentre mi dimenavo e cercavo di liberarmi le mani, ma era inutile. Quei suoi baci, carichi di saliva, mi davano fastidio e il suo alito da morto era nauseante, mi veniva da vomitare. 

Mi bloccò le mani con una sola delle sue e con l’altra cercò di sfilarmi le mutande. Una calda lacrima mi scese sulla guancia. Non volevo perdere la mia verginità in quel modo! Insomma!

Stavo per lasciarmi andare siccome quel suo odore mi faceva avere dei capogiri ma proprio quando stavo per chiudere gli occhi vidi la porta aprirsi di scatto.

Il professore si ritirò cercando di vedere chi fosse il mio salvatore. Tutto quello che accadde in seguitò fu come attutito dai miei sensi. 

Il ragazzo che picchia il professore; mi riveste delicatamente e mi copre con una sua giacca, mi prende in braccio e mi porta via…

Via da quella camera, 

via da quel mostro

via da quell’odore pestilenziale. 

Mi lasciai cullare da quel torace muscoloso, mentre vedevo tante facce diverse passarmi davanti, senza riconoscerle.

-Te l’avevo detto- mi disse il giovane. In quel momento capii chi era. Un po’ riluttante appoggiai la testa sul mio salvatore e mi lasciai trasportare da quelle braccia muscolose. Non avevo neanche la forza di controbattere

"chissà dove mi stà portando?" pensai, sentendo l'aria frizzante che mi saliva su per le narici. Avevo capito che eravamo fuori in giardino...

In fondo in fondo ero felice, anche se non lo avrei ammesso mai. 

 

 

*** Angolino dell'autrice.

Ciao a tutte/i, cosa ne pensate di questo capitolo? Il prossimo sarà più avvincente anche perché si svolgerà in un.. Non vi anticipo niente, lascio a voi l'immaginazione;)

Ringrazio Chocola_22 (anche per aver messo la storia fra le preferite, mi fa molto piacere), choppy_choppy, DeadMaster29 e gattinabianca per aver commentato.

Ringrazio anche quelle che la stanno seguendo: Charly e Beky, choppy_choppy, pillina28, shiroganegirl e Wichax94. Sono molto contenta:)

Siccome sono nuova accetto consigli per chi ne ha, non mi offendo.. anche se sono una permalosona. Però dagli errori si impara, no? Quindi se c'è qualcosa che non vi è piaciuto ditemelo pure senza peli sulla lingua. 

Al prossimo capitolo!

  
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