Storie originali > Generale
Ricorda la storia  |      
Autore: Aelian    31/08/2013    2 recensioni
Jeremy si fece di lato, permettendo al fratello più piccolo di accarezzare l’animale, che tornò a nascondere l’enorme occhio d’oro.
«Ma è… piccolo» mormorò tuffando più a fondo le dita tra le piume. Il gufo rispose con un verso di apprezzamento. «E… morbido» continuò, grattando la testolina piumata dell’animale. Il sorriso di Jeremy gli stirò un po’ di più le labbra.
Genere: Drammatico, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
«Che cos’è?» domandò piano Alan, gli occhi fissi sull’ammasso informe di piume, le labbra leggermente dischiuse.
«Fammi vedere…» Jeremy si alzò, spazzandosi l’erba dai jeans consumati, e si avvicinò al fratello, le mani spinte fino in fondo alle tasche e i piedi scalzi che non facevano rumore sull’erba ghiacciata.
«E’ un gufo» mormorò accucciandosi accanto al fratello più piccolo ancora intento ad osservare il piccolo animale pigolante. Allungò lentamente un braccio, accarezzandolo con il dorso della mano. Il fratello trattenne il fiato quando le dita di Jeremy sfiorarono le piume grigio azzurre. «Un gufo?»
Jeremy sorrise, continuando ad accarezzare l’animale che nel frattempo aveva aperto un enorme occhio giallo, quasi fosse ricolmo di resina ambrata. «Uno di quegli animali che ti spaventano tanto, di notte, con il loro verso. Sai, quelli che dici sembri che piangano.» Alan annuì, serio, chiudendo finalmente la bocca e sistemandosi meglio sui talloni, il collo teso per osservare il gufo.
Esitante, allungò a sua volta un braccio paffuto, osservando per un secondo la differenza notevole con quello del fratello, spruzzato di lentiggini e coi muscoli sottili perfettamente delineati sotto la pelle nivea.
Jeremy si fece di lato, permettendo al fratello più piccolo di accarezzare l’animale, che tornò a nascondere l’enorme occhio d’oro.
«Ma è… piccolo» mormorò tuffando più a fondo le dita tra le piume. Il gufo rispose con un verso di apprezzamento. «E… morbido» continuò, grattando la testolina piumata dell’animale. Il sorriso di Jeremy gli stirò un po’ di più le labbra.
«Questo dev’essere nato davvero da poco. Probabilmente è caduto dal nido…» sussurrò improvvisamente serio puntandosi i gomiti nelle cosce, gli occhi appena più scuri del normale. Alan a quelle parole alzò di scatto la testa dal gufo, incastrando suoi enormi occhi neri ed espressivi in quelli stranamente freddi di Jeremy. «Pensi che sia ferito? Magari si è rotto qualcosa…» disse tornando ad osservare il gufetto che nel frattempo aveva spalancato tutti e due gli occhi color resina, come domandandosi perché avevano smesso di coccolarlo.
Il ragazzo più grande si allungò verso l’ammasso di piume, prendendolo lentamente tra le mani e girandoselo delicatamente tra le dita. Il gufo rispose con uno stizzito bubolio di protesta.
Alan lo osservava rapito, quasi dimentico di respirare; ma i suoi occhi si spalancarono quando un sonoro schiocco risuonò nel silenzio immobile del giardino e l’animale cadde dalle mani di Jeremy, finendo a terra con un tonfo soffice e un frullare di piume.
Il labbro di Alan tremava quando alzò gli occhi sul fratello maggiore, intento ad alzarsi e a togliersi una foglia morta dai pantaloni. La foglia rosso sangue, enorme, volteggiò per un paio di secondi in aria, una macchia scarlatta contro il verde quasi innaturale dell’erba, atterrando poi in silenzio accanto al corpo senza vita del piccolo gufo; aveva ancora gli occhi spalancati, non più d’oro ma giallo spento, color dello zolfo, morti.
«Perché l’hai fatto?» quasi gridò, lacerando il silenzio che era tornato ad ingoiare tutto, ad ammantarli. Jeremy finì di alzarsi, gli occhi blu quasi neri che brillavano come acciaio.
«Sarebbe morto comunque.» rispose allontanandosi e lasciando il bambino immobile quasi quanto il piccolo animale accanto a lui. 


Note dell'autore
No, cioè, autrice
Insomma, ora parlo io 
Se vi state chiedendo da dove ciò sia uscito be', chiudetemi in una stanza al caldo, in compagnia delle gocciole, collegata su Whatsapp per ore con un'amica isterica (grazie amica isterica per avermi fatto pubblicare tale storia malata ed aver condiviso con me questi momenti psicotici e per essere sempre pronta con i pon-pon per sostenermi) ed eccola qui, storiella malata, tristina e aggiungerei anche un po' sadica eh eh ehm...
Comunque, avevo un account su efp, usato sì e no tre volte per recensire, e inglese mi guardava parecchio male, supplicandomi di finirlo... perciò mi sono decisa a pubblicare qualcosa
Qualcosina
Insomma questo
Mi sento un po' Charles Shulz che sceglie il nome del fumetto della sua vita e lo chiama 'Peanuts'; be' io inizio da autrice su efp con la storia di un gufo (povero gufo, pace all'anima sua).
Comunque, a chiunque capiterà sulla mia storia, giuro che non sono sempre così malata, a volte sembro normale...
Grazie a chi avrà la pazienza di leggere queste poche righe e, chissà, recensirle
No okay, taccio sul serio
p.s. Asia grazie ancora :) 
  
Leggi le 2 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Generale / Vai alla pagina dell'autore: Aelian