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Autore: Bei e Feng    31/08/2013    3 recensioni
L'estate è il periodo di vacanze per eccellenza. Vacanze che di solito si passano al mare. Anche se Tsuna preferirebbe passarle a casa a recuperare le ore di sonno perse con scontri mafiosi vari.
Ma se Kyoko lo invitasse a passare un'intera giornata al mare con lei, loro due soli?
Tsuna immagina già che questo piccolo invito possa diventare l'inizio della sua storia d'amore con la ragazza più carina della scuola.
Ma le cose non sempre accadono come vogliamo noi!
Genere: Comico, Commedia, Demenziale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Vacanze Mafiose'
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Capitolo molto lungo (probabilmente il più lungo di tutta questa storia), ma speriamo di non annoiarvi! :)
Continuano le attività vacanziere dei nostri mafiosi, questa volta... terme e beach volley!
Buona lettura! :)


Le ragazze avevano già prenotato per massaggi e quant'altro. Gokudera, Yamamoto e Mukuro, invece, non avendo fatto alcuna prenotazione, si recarono in una delle piscine termali, deserta. Takeshi si ricordò improvvisamente di aver lasciato il costume da bagno in camera, e corse a recuperarlo, mentre Hayato si chiedeva come quel ragazzo potesse andare a fare un giro in barca a vela senza portare addosso il costume.
Così i primi ad entrare in acqua furono Gokudera e Mukuro.
- E' un po'troppo calda, non trovi? - Hayato si sentì tanto lo Scemo del Baseball nel pronunciare quella frase per rompere il silenzio in cui erano stati fino a quel momento.
Mukuro, dalla parte opposta della piscina, in acqua fino alla vita, lo guardò senza rispondere per un po', poi sorrise e ridacchiò.
- Che hai da ridere? - scattò subito il bombarolo dalla poca pazienza, facendo un passo verso Rokudo, e portando una mano alla tasca dei jeans, ricordandosi solo allora di essere in costume da bagno, in poco più di un metro di acqua e disarmato, in compagnia di quello là.
- Non mi sarei mai aspettato di passare un'intera mattinata con te. - rise l'illusionista. - Che incubo! -
- Pensi forse che io volessi stare qui con te? -
- No, infatti - rispose Mukuro, con tono di provocazione. - Tu hai troppo da fare con Tsunayoshi. -
- Non osare parlare del Decimo in quel modo! - tuonò Hayato, minaccioso.
- Ah, sì? E sennò cosa mi fa...? -
Uno schizzo d'acqua investì in pieno la faccia di Rokudo, colto di sorpresa. Guardò Gokudera, non troppo sicuro di cosa fare.
- Kufufufu!... - rise. - Sei proprio infanti... -
E un altro schizzo d'acqua lo raggiunse.
Stavolta Mukuro reagì senza troppi complimenti, rispondendo all'altro con la sua stessa arma. E a sua volta Hayato rispondeva ai suoi colpi. Di lì a poco due impiegate delle terme dovettero minacciarli di cacciarli dalla piscina per la quantità d'acqua che stavano facendo fuoriuscire a suon di schizzi e per quella che avevano già fatto fuoriuscire.
- Visto che cosa hai fatto? - Rokudo rimproverò Gokudera, non appena le due se ne furono andate. - Hai fatto persino arrivare quelle due povere impiegate! -
- Ehi, - ribatté l'altro, brontolando. - Mica è tutta colpa mia, Ananas! -
- Non chiamarmi 'Ananas', esaurito! -
- A chi stai dando dell'esaurito? -
- Ad un ragazzo di quindici anni che continua a farsi prendere in giro da un marmocchio di cinque reagendo ancora più infantilmente di lui! -
- Ma senti chi parla! Quello che di anni ne ha sedici e si indigna se viene chiamato 'Ananas'. E come se non bastasse, reagisce agli scherzi di un bamboccio di dieci anni come se avesse la metà della sua età! -
Mukuro attese, sospirò e rise sommessamente.
- Siamo proprio nella stessa barca, vero? - disse.
- Mi auguro di scendere presto, allora. - rispose Gokudera, grugnendo.
- Parlavo in fatto di poppanti, idiota! -
Hayato rispose con una smorfia e Mukuro decise di non dargli corda.
E la radio cominciò a cantare...

' Help!
I need somebody...
Help!
But there's anybody...
Help!
You know I need someone...
Heeelp! ' [...]*                                                                                                                            

* ("Help!" dei Beatles)

- Ah, questa canzone!... - sospirò Mukuro.
- Mi piace ascoltarla quando la Mucca mi fa diventare matto... - aggiunse Gokudera, con la stessa aria sognante.
- E a me quando Fran... -
Mukuro si bloccò improvvisamente. Poi si guardarono, allibiti.

In quel momento tornò Yamamoto con il suo costume da bagno azzurro e bianco.
- Yo, ragazzi! - esclamò, allegro. Poi guardò la piscina quasi svuotata d'acqua e i suoi amici che cantavano allegramente a squarciagola appoggiandosi l'uno sulla spalla dell'altro, quasi come due ubriachi.
Finita la canzone, i due cantanti si strinsero calorosamente la mano.
- E' stato un vero piacere cantare con te. - disse Gokudera.
- E per me è stata una vera sorpresa trovare qualcuno che, come me, ami questo gruppo! - aggiunse Mukuro.
Yamamoto, senza aver capito niente di ciò che era accaduto, sorrise:
- Mi sa che mi sono perso qualcosa, vero? -

- Questo è l'ingresso delle terme. - annunciò Fran, fermandosi di fronte alla porta che conduceva alle terme.
- Bene, allora entriamo e troviamo quei biglietti! - esclamò Lambo, entusiasta, precedendo l'altro lungo il corridoio.
Scesero una lunga serie di scale, fino ad un pianerottolo dove la strada si biforcava. Si aveva così la possibilità di girare a destra, verso le terme, o di scendere ancora più in basso, verso la palestra.
- Per le terme di qua! - esclamò Lambo, indicando la strada a destra.
Fran guardò il cartello, poco convinto, poi scosse il capo, diniego.
- E perché no??? - chiese Lambo, attonito.
- Perché il primo biglietto è qui. - rispose Fran, andando a sbirciare dietro i cartelli, ed estrendone, poco dopo, un foglietto piegato. - Eccolo qui. -
- E che dice? Che dice? - il Bovino saltellò intorno a Fran, mentre le due indicazioni sopra di lui, in cima ad un'asta, gli cadevano in testa.
Fran aprì il biglietto e lesse, solenne: - Centro estetico 'Le Gorgoni'. Sauna, manicure e massaggio cinese. Duecento euro. -
- Andiamo a 'Le Golosoni'!!! - esclamò Lambo, andando a passo spedito verso le terme.
- Mi sa che questo è uno scontri... - cercò di dire Fran, stringendosi poi nelle spalle quando si accorse che ciò che stava cercando di dire era tutto inutile, e che l'altro non l'avrebbe ascoltato. Così si rassegnò e lo seguì fino a quando non si trovarono di fronte ad una porta chiusa con una targhetta con su scritto 'sauna'.
- Ci siamo! - esclamò Lambo, trionfante. - Ora dobbiamo solo entrare. -
- Non sarà facile. - osservò Fran, cercando di aprire la porta, inutilmente.
- E non ce ne sarà bisogno. - aggiunse il Bovino, con aria di superiorità. - Sicuramente il secondo biglietto è qui. - e iniziò a girare come meglio credeva delle manopole vicino alla porta.
- Strambo, mi sa che hai sbagliato anche stavolta. - osservò il ragazzino francese, scettico.
- Non è vero! - piagnucolò Lambo, sbattendo i piedi a terra. - Il Grande Lambo stava esaminando attentamente gli indizi. -
Fran soffocò una risata con un finto attacco di tosse.
- Va bene, ora andiamo verso il centro massaggi. -

Malauguratamente, quella sauna non era vuota: subito dopo aver terminato il loro siparietto, Mukuro e Gokudera, seguiti da Yamamoto, avevano avuto la sventurata idea di passare un po'di tempo lì dentro.
- Voi non avete un po'caldo? - chiese Yamamoto, sorridendo, allegro.
- In una sauna deve essere così, idiota! - rispose Gokudera, seduto dalla parte opposta della sauna con le braccia incrociate. - Se però ti sembra troppo, vado ad abbassare la temperatura. - e si alzò, andando a girare una manopola per abbassare il calore.
Ma nonostante ciò, avevano ancora caldo.
- Credo che l'idiota, invece, abbia ragione. - osservò Mukuro, seduto a destra di Hayato e a debita distanza da entrambi. - E' troppo caldo qui dentro, più che in una sauna normale. -
- Sarà il tipo di sauna... - azzardò Yamamoto, le mani dietro la nuca, vago e senza alcuna preoccupazione. - Ma se non vi piace, possiamo sempre uscire. - disse, abbassando la maniglia della porta.
Ma questa era chiusa a chiave.

A qualche chilometro di distanza, nello stesso momento, i restanti vacanzieri facevano ritorno verso l'albergo, le macchine fotografiche e i cellulari pieni di foto, e le braccia cariche di souvenir di ogni sorta. Erano esausti, ma soddisfatti.
Tornato in albergo, Tsuna pensò bene di andare a cercare Gokudera, che di certo non avrebbe gradito più a lungo la compagnia di Rokudo. Così, accompagnato da Basil, il Decimo perlustrò tutto l'albergo in cerca di Hayato, non trovandolo da nessuna parte. Stavano giusto cercando nelle terme, quando, passando di fronte alla sauna, udirono chiaramente qualcuno che picchiava con insistenza contro la porta della stanza.
Più spaventati che sorpresi, i due ragazzi sbloccarono la maniglia della porta e l'aprirono.
Non appena ci fu abbastanza spazio per passare, tre sagome si fiondarono fuori dalla sauna. Il primo, fatti poco più di tre passi, si buttò sul pavimento freddo, il secondo scivolò subito dopo aver superato la porta e il terzo uscì più lentamente, buttandosi poi a terra perché ne aveva voglia.
- Gokudera, cos'è successo??? - chiese Tsuna, confuso, riconoscendo i tre superstiti.
- Troppo caldo... là dentro!... - ansimò Gokudera, rimettendosi faticosamente in piedi. - La porta... chiusa a chiave!... -
- In effetti le manopole sono completamente sballate, come se qualcuno ci avesse giocato... - osservò Basil.
- Se non sapessi che quel bamboccio pezzato è con quell'esaltato, direi che è stata opera sua... - borbottò Hayato, rivolgendosi poi al Decimo, carponi e con la fronte a terra, come al solito. - Vi ringrazio infinitamente di essermi venuto a salvare, Decimo. Perdonatemi per averVi fatto... -
- Ho capito, Gokudera, basta così, non devi scusarti... - rispose Tsuna, sospirando alle solite formalità inutili ed eccessive dell'amico.
- Ehm... Sawada-dono! - chiamò Basil, chino a terra a pochi metri dagli altri, come se stesse esaminando una mattonella particolare del pavimento.
- Cosa c'è, Basil? - chiese Tsuna, avvicinandosi.
- Non vorrei insinuare sospetti, ma... questa non è la coda di Lambo? - rispose il ragazzo, mostrando al Decimo la coda da mucca del costume di Lambo.
"Oddio! Ora Gokudera andrà su tutte le furie!" pensò Tsuna.
- Hai visto, Gokudera? E' stato Lambo a farci questo scherzo! - esclamò Yamamoto, sorridente, voltandosi verso il suo amico, senza però trovarlo. - Gokudera? - chiamò ancora, perplesso. Poi si rivolse a Tsuna. - Ehi, Tsuna, sai dov'è Gokudera? -
Sawada e Basil si voltarono, riscontrando non solo l'assenza di Gokudera, ma anche quella di Mukuro.
Il Decimo ebbe un brutto presentimento.
- Dobbiamo ritrovarli subito. - disse, serio, precendendo Yamamoto e Basil fuori dalle terme.

Intanto, Fran e Lambo avevano raggiunto la palestra. Non appena Fran accese l'interruttore della luce, una lampadina che emetteva un pallido chiarore biancastro illuminò un grosso stanzone pieno zeppo di attrezzi impilati nei quattro angoli e con una decina di macchine ginniche per qualsiasi genere di esercizio.
- Bello! - esclamò Lambo, guardandosi attorno. - Il Grande Lambo vuole sollevare i pesi! -
- Sta'attento. - lo avvertì Fran, guardandosi attorno.
- Ehi, guarda, c'è un biglietto! - disse il Bovino, mostrando un biglietto a Fran.
- Il tesoro che voi cercate è in fondo al corridoio... -
- Che stiamo aspettando? Dobbiamo prenderlo prima di Testa a Salsiccia! - strillò Lambo, uscendo di corsa.
Fran lasciò cadere a terra il biglietto, e seguì il suo compagno di squadra.
Raggiunta la fine del corridoio, Lambo si guardò attorno, perplesso. Quando Fran lo raggiunse si accorse che non c'era nessun tesoro.
- Lo sapevo che Testa a Salsiccia era arrivata prima di noi! E se non abbiamo trovato il tesoro è solamente tutta colpa tua! - piagnucolò Lambo, indispettito.
Fran lo ignorò completamente, focalizzandosi sul pavimento.
- Ehi, Strambo, - disse. - Non ti sembra che questo pavimento abbia qualcosa di strano? -
- Eh? - Lambo lo guardò, allibito, poi guardò il pavimento. - Perché? -
- Sembra che ci sia stata stesa sopra... - osservò Fran, indifferente.
- UNA RETEEE!!! - strillò l'altro, mentre, in un batter d'occhio la rete sotto di loro scattò verso l'alto, avvolgendoli da capo a piedi e sollevandoli ad un metro e mezzo da terra. Lambo si agitava come un pesce fuori dall'acqua, e Fran era completamente rilassato.
Improvvisamente, da una porta socchiusa uscirono, uno dietro l'altro, Gokudera, Ryohei e Mukuro.
- Gokuscemo! - esclamò Lambo, infuriato.
- Maestro. - disse Fran, completamente indifferente.
- E alla fine vi abbiamo presi! - esclamò Gokudera, trionfante.
- Ehi, Testa a Polipo, guarda che senza di me non avresti combinato niente! - esclamò Ryohei, sorridendo e mostrando i due buchi lasciati dai denti che Gokudera, dopo essere sgattaiolato via con Mukuro, gli aveva fatto saltare con un cazzotto per sapere dove fossero i bambini.
- Ehi, Ryohei, - chiese Lambo. - Dov'è il tesoro? -
- Vuoi il tesoro, eh? - disse Gokudera. - Te lo do io, il tuo tesoro: un tesoro di botte! -
- E adesso che li abbiamo presi? - chiese Ryohei, fermando Hayato appena in tempo.
- Meritano una bella punizione. - rispose il bombarolo, ora più calmo, lanciando un'occhiata omicida a Lambo.
- Lambo-san non vuole la punizione!!! - piagnucolò Lambo, strattonando la corda della rete come un pazzo. - Vuole tante caramelle!!! -
- Neanche io voglio la punizione, - assentì Fran, voltandosi poi verso il suo compagno di prigionia. - Che dici, ce ne andiamo? -
- Subito! - annuì Lambo.
Di fronte agli occhi increduli dei ragazzi, Lambo e Fran si dissolsero in una nube di fumo viola, e poco dopo, quando il fumo sparì completamente, li videro correre via lungo il corridoio.
Tutti e tre si lanciarono all'inseguimento dei due fuggiaschi.

Tsuna, Basil e Yamamoto stavano ancora cercando Gokudera e Mukuro. Dopo aver setacciato l'albergo, il centro benessere e le piscine, si diressero verso la spiaggia, e arrivarono appena in tempo per evitare l'esecuzione capitale di Lambo e di Fran da parte di Rokudo e Hayato, mentre Ryohei, seduto a terra, li guardava.
- Su, - li esortò Tsuna, esausto. - Andiamo a farci una bella doccia. -
- Non prima del torneo di pallavolo, Tsuna. -
Sawada gelò da capo a piedi nel riconoscere quella voce nasale alle sue spalle, poi, alla sorpresa subentrò la disperazione, e il ragazzo si trattenne a stento dal buttarsi a terra e scoppiare a piangere, strappandosi i capelli, nonostante sapesse che, essendo arrivato Reborn, sarebbe successo qualcosa che non andava bene.
- Ora seguitemi. - concluse il katekyo, saltando sulla testa di Tsuna per puro dispetto, e poi tornando a terra per guidarli ad un campetto di beach volley lì vicino. Là c'era già un sacco di gente, cioè gli altri Vongola, i Varia, Dino e la restante parte della gang di Kokuyo.
- Sarebbe stato troppo scontato fare Vongola contro Varia e Kokuyo, quindi ho pensato bene di rendere questo torneo un po'più divertente - disse Reborn.
Quando l'Arcobaleno diceva 'divertente', Sawada sapeva bene che doveva preoccuparsi per la propria incolumità.
Reborn prese una penna (che altri non era che Leon trasformato) e scarabocchiò qualcosa sul foglio, che poi mostrò a tutti:


TORNEO DI PALLAVOLO IN STILE VONGOLA!

SQUADRA "VORIA"
- Tsunayoshi Sawada
- Xanxus
- Lussuria
- Mukuro Rokudo
- Belphegor

SQUADRA "VANGOLA"
- Dino
- Squalo Superbi
- Basil
- Gokudera Hayato
- Yamamoto Takeshi

- I nomi sottolineati sono quelli dei capisquadra. - spiegò Reborn. - Vi ricordo che nello stile Vongola è ammesso tutto. -
- EEEHHH??? - Tsuna, al solito, era esterrefatto. Ma era anche preoccupato dai suoi compagni di squadra.
- Ushishishishishishishi! Ti ricordo che il principe non farà niente. - precisò Bel a Sawada.
Tsuna non seppe perché, ma si sentiva osservato da uno sguardo poco rassicurante, e si voltò nella direzione da dove proveniva quell'aura nera. I suoi occhi sbarrati ne incontrarono altri due rossi cupi.
- Fecce! - si limitò a mormorare Xanxus, fulminando uno Tsunayoshi già terrorizzato.
Poi quello sguardo lo lasciò. Mentre Tsuna ancora tremava per l'occhiataccia del capo dei Varia, qualcuno si gettò su di lui.
- Non è giusto! Io e il Decimo non possiamo essere separati! - protestò Hayato, avvinghiandosi al braccio destro del ragazzo. - E poi non posso stare in squadra con Lo Scemo del Baseball! - aggiunse, disperato.
- Chi protesterà dovrà pagare un milione di yen. - disse Reborn.
- VOOOOI!!! Vedete di prendere quella palla o vi faccio a fette!!! - urlò Squalo alla sua squadra.
- Sawada-dono, ci mostri quello che sa fare. - sorrise Basil.
- Giochiamo! Sarà sicuramente divertente! - rise Yamamoto.
- Allora che vinca il migliore. - disse Dino.
- Che il torneo abbia inizio! - annunciò Reborn. - Ah! Dimenticavo: a Leon piace andare per conto suo, quindi state attenti. -
"Leon?" Tsuna era esterrefatto. "Non dirmi che Leon è...?"
Nella mano del suo padrone, il camaleonte assunse la forma di una palla verde, e l'Arcobaleno lo lanciò nel campo. Sembrava dover cadere vicino a Dino, che da bravo giocatore, si affrettò a prenderlo. Invece la 'palla' cambiò improvvisamente traiettoria, sfiorando la testa di Bel. Xanxus la bloccò con una mano, senza battere ciglio, e la lanciò sulla nuca di Tsuna con una forza tale da far cadere il futuro boss dei Vongola con la faccia sprofondata nella sabbia del campo.
Vangola 1. Voria 0.
Haru, I-Pin e Kyoko facevano le ragazze pon-pon non si sa bene per quale squadra. Mammon documentava con la videocamera, e Reborn, l'arbitro, dormiva.
Squalo alla battuta.
- PALLOOOOOI!!! - che vorrebbe dire 'PALLA!', credo.
Leon sorvolò il ciuffo verde di Luss. Mukuro lo prese, ma prima che potesse fare qualcos'altro, la palla gli sfuggì di mano, volò dall'altro lato verso Basil, che la prese e la lanciò a Yamamoto... Oddio!
- HOME RUN! - urlò il ragazzo, lanciando la palla dall'altra parte.
Stavolta Leon non si oppose alla traiettoria del lanciatore, e si precipitò su Tsuna. Con un verso stridulo, il Vongola (o dovrei dire Voria) si affrettò a cercare di prendere la strana palla verde. L'avrebbe mancata, se quella non gli fosse rimbalzata sulla testa finendo tra le mani di Luss, e poi... avrebbe voluto raggiungere Bel, ma quei coltelli non la ispiravano, e tornò improvvisamente indietro, verso il Cavallone, che inciampò sui suoi stessi piedi, mancandola.
Vangola - Voria 1 pari.
Tutto come prima, dagli 'spalti'.
Belphegor alla battuta... No, è sostituito da Mukuro perché dice che un principe non si piega nemmeno per lanciare una palla.
Mukuro alla battuta.
Leon vola, poi torna indietro, finisce tra le mani di Bel che lo lancia a Xanxus. Tsuna già si copre la testa con le braccia, ma il capo dei Varia scaglia la palla in faccia a Squalo, che se la prende in pieno, ma la recupera Gokudera, che la passa a Basil... o almeno ci prova: Leon torna indietro, tra le mani di Luss, ma poi cambia ancora traiettoria e finisce ai piedi di Tsuna.
Vangola 2. Voria 1.
Dopo nemmeno due minuti, Vangola 4. Voria 1. Gokudera era in ansia: non poteva permettere che il Decimo perdesse. Doveva fare qualcosa. Chiese una pausa a Reborn, svegliandolo dal suo pisolino. Il katekyo-arbitro gliel'accordò.
Cinque minuti dopo, quando la pausa era terminata, gli spettatori erano spariti (eccetto Mammon), e anche due giocatori.
- VOOOI!!! Dove sono quei due??? - urlò il capo dei Vangola.
Improvvisamente Gokudera e Yamamoto (i due giocatori assenti) fecero la loro comparsa.
- Decimo, - disse Hayato. - Scusi il mio ritardo, ma ho trovato il numero di componenti per costruire una SSD, cioè una 'Squadra di Supporto Del Decimo'. -
E mostrò a tutti i presenti un foglio:

'SQUADRA DI SUPPORTO DEL DECIMO' (SSD) di supporto alla VORIA
- Hayato Gokudera
- Lambo
- I-Pin
- Fran
- Yamamoto Takeshi

- Lambo caposquadra??? - domandò Tsuna, incredulo.
Yamamoto rise, mentre Gokudera chinò il capo, scuro in volto.
- Sono stato costretto: le ragazze non volevano aiutarmi, e la Mucca era disposta ad aiutarmi solo se faceva il caposquadra. - spiegò Gokudera, aggiungendo, borbottando. - Se fosse stato per me, non avrei chiamato nessuno di loro. Neanche Lo Scemo del Baseball. -
- VOOOOI!!! Voi, come osate ribellarvi al vostro caposquadraaa??? - urlò Squalo, furioso.
- Perché è divertente! - esclamò Yamamoto. - Divertiamoci! -
- Sììì!!! - le urla dei bambini li raggiunsero presto.
- Aspettate! Ci siamo anche noi! -
Quella nuova voce li raggiunse improvvisamente, ma ancor più improvvisamente li raggiunse un foglio:

'SQUADRA IN ROSA!' (indipendente)
- Sasagawa Kyoko
- Bianchi Gokudera
- MM
- Miura Haru
- Chrome Dokuro

E così la partita iniziò ad evolvere, impedendo a chiunque di capire quale fosse la larghezza del campo, ormai diviso in tre squadre. Ma qualcuno se ne accorse:
- Non è affatto sportivo giocare così! La squadra dei Vangola è in vantaggio ALL'ESTREMOOO!!! E poi mia sorella non può giocare! -
E l'ennesimo foglio raggiunse l'arbitro:

'SQUADRA ESTREMA!' (di supporto alla VANGOLA)
- Chikusa Kakimoto
- Ken Joshima
- Levi-A-Than
- Ryohei Sasagawa

- Non potete partecipare!!! - urlò Gokudera, additando Ryohei, furioso. - Siete solo in quattro! -
- Questo non è esatto - obiettò Ryohei. - Perché io sono un tipo ESTREMOOO! e valgo per due! -
- Smettila di dire cavolate! -
Quella breve discussione venne troncata dal suono di un piccolo aereoplano che passavava a distanza ravvicinata sopra di loro. Un aereoplanino tutto bianco.

- Bene, siamo arrivati. - disse una delle due passeggere del veivolo, guardando la spiaggia e i giocatori sotto di sé, entusiasta. - Credo possiamo procedere con lo scarico. -
- Come desiderate, Principessa! - disse il capitano del veivolo, rivolgendosi al pilota in divisa candida. - Pilota! Scaricare i volantini! -
- Agli ordini, capitano! - esclamò il pilota, allegro, tirando una leva sotto gli occhi ammaliati dell'altra passeggera, seduta accanto a lui.

Non appena i giocatori videro piovere su di loro una quantità industriale di biglietti di mille colori, interruppero immediatamente la partita, restando con i nasi all'insù per diverso tempo. Poi, mossi dalla curiosità, presero ognuno un biglietto. Tutti riportavano lo stemma della famiglia Vongola e la stessa scritta:

'Siete tutti invitati al gran ballo di Ferragosto in stile Vongola che si terrà domani sera alle ore 20.
Presentatevi a quell'ora su questa spiaggia.
Vongola Nono.'

- Missione completata con successo, capitano! - esclamò, allegro, il pilota del piccolo aereo.
- Perfetto! - sorrise il capitano, soddisfatto. - Ora possiamo provvedere all'atterraggio, Principessa? - Gamma si rivolse a Uni.
- Certo! - sorrise lei.
- Subito! - esultò il pilota, ingozzandosi di marshmallow e preparandosi per l'atterraggio. - Allacciate le cinture di sicurezza e spegnete i cellulari... Ops! -
- Cosa 'ops!'? - chiese Gamma, minaccioso.
- Mi sono dimenticato di montare le ruote! - esclamò Byakuran, ridendo.
Senza perdere tempo, Gamma si fiondò sui paracaduti, ne infilò uno e poi afferrò Uni, lanciandosi fuori dal finestrino, tenendo la ragazza stretta a sé e aprendo il paracadute.
- Gamma, non starai esagerando? - chiese Uni, perplessa.
- E' per la vostra protezione, Principessa. -
- Gamma-kun, sei sempre così esagerato! - rise Byakuran, svolazzando a poca distanza da loro due, con Bluebell avvinghiata al collo, mentre l'aereo sprofondava nell'acqua.

- Bene, sono arrivati anche loro. - disse Reborn, riponendo il binocolo sotto la giacca. - In base ai risultati della partita, stabiliamo che il vincitore è... Leon. A parte questo, ora che avete ricevuto i biglietti, vi propongo un altro gioco: guardia e ladri. Le regole le sapete. Ciao ciao! - e il katekyo si dileguò, lasciando Varia, Vongola, Kokuyo, eccetera, da soli.
- Perché se n'è andato così in fretta? - chiese Yamamoto perplesso. - Ma chi fa la guardia? -
Nessuno seppe rispondergli in quel momento, ma la risposta stessa non tardò ad arrivare:
- Con questo avete toccato il fondo: questa confusione deve avere fine, e i responsabili devono essere stroncati senza pietà. -
Tutti si voltarono di scatto verso la sagoma nera del Presidente Del Comitato Disciplinare che, già armato, aspettava solo di entrare in azione.
- La guardia la faccio io. - disse. Poi, improvvisamente, un sorrisetto che aveva più l'aria di un ghigno spuntò sul suo volto. - Cominciate a correre, erbivori. -
- AAAHHH!!! -
  
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