Nei suoi venticinque anni di vita Harry aveva visto e fatto tante cose: aveva fatto bungee jumping, aveva fatto un tatuaggio solo per vedere quanto potesse far male, era caduto mentre faceva snowboard, aveva sorpreso sua madre e Joseph, uno dei suoi amanti, a letto insieme, aveva ricevuto delle avance da una delle sue insegnanti, una notte si era sbronzato così tanto da aver prelevato cinquecento sterline dalla banca e averli spesi tutti in uno strip club con i suoi amici ma mai aveva visto suo padre sorridere così.
[...]
“No, tu sei un ragazzino.” Disse guardandolo negli occhi.
“Quando la smetterai di chiamarmi così?”
“Non ho intenzione di smettere di chiamarti così.”