L'ennesimo contatto con la sua pelle ruvida della sua mano mi fa salire un brivido su per la schiena, cosi' corro più veloce, giu per le scale; fuori da casa scavalcando il piccolo cancelletto che divideva casa mia dalla strada. Lo faceva sempre... Ogni sera dopo il solito litigio con mamma, o forse perché aveva bevuto qualche birra di troppo... Ormai per lui era diventato quasi come un' hobby ... Mi picchiava! Si lo faceva! Lo faceva fino a ridurmi allo svenimento... Più volte ero andata in ospedale.. Ed era lui la causa di tutto! MIO PADRE ... Ma quella volta NO! Non volevo tornarci in quel buco di ospedale! Tra medici e pazienti sanguinanti! No! Era inammissibile! Non se ne erano mai accorti dei miei lividi! Eppure erano medici! I miei lividi cosi' evidenti! Non lo sapevano e non lo avrebbero mai dovuto sapere mi disse mio padre ... "O morirai" -aggiunse impaurendomi con un coltello puntato alla gola .... Mi disse qualche anno fa.. Non ce la facevo più... Di tutti quei lividi da nascondere agli occhi della gente... Tutto questo doveva avere una fine! Mi stava rincorrendo per tutto l'isolato sentivo il il suo respiro .. Sapevo benissimo che mi avrebbe raggiunto... Urlava di continuo... La gente del posto lo reputava un malato mentale altri un disagiato sociale altri un alcolizzato e anche drogato! Papa': Vieni QUA! Fottuta PUTTANA! Sei come tua madre!- urlava Continuo a correre mentre qualche lacrime mi bagna la guancia... corro nonostante tutti i dolori che mi ha procurato che non scompaiono mai! L'unica via di salvezza erano le mie gambe ... Corro più veloce di lui.. Ma sembra non bastare! Era da circa 15 minuti che mi stava rincorrendo quando tutto ad un tratto girandomi lo vedo accasciato a terra in lontananza Non lo aiuterò, dopo tutto quello che mi ha fatto! -pensai Continuai a correre verso le scalette che portavano alla spiaggia del fiume .... E' maggio e a Londra fa ancora molto freddo... Mi siedo sulla sabbia gelida e mi rannicchio piangendo...
_fine primo capitolo_