Anime & Manga > Kuroshitsuji/Black Butler
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Autore: Hoshi no Destiny    31/08/2013    0 recensioni
Ci sono delle ombre nel passato di ognuno. Scheletri che nascondiamo nell'armadio e che vorremmo dimenticare, eppure continuano a tormentarci e perseguitarci, senza lasciarci trovare pace.
L'esistenza del conte che ha venduto la sua anima al diavolo è già un inferno ma, si sa, al peggio non c'è mai fine.
– Chi diavolo sei? – urlò.
L’ombra rise e fece un inchino esagerato in direzione del conte. Il ragazzo scese dal letto e chiamò il maggiordomo, ma quella era già sparita.
Genere: Angst, Dark, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Angelina Durless, Ciel Phantomhive, Elizabeth Middleford, Grell Sutcliff, Sebastian Michaelis
Note: Missing Moments, Raccolta, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Fifth Act.

    Scena prima.

Elizabeth correva felice. Non vedeva l’ora di poter riabbracciare il suo Ciel, era da tanto che non riusciva più a venire a trovarlo. Aveva cercato più volte di contattarlo, ma lui era sempre sommerso dagli impegni. La ragazzina poteva solo immaginare quanto dovesse essere difficile per il suo fidanzato occuparsi della FuntomCo. e degli affari della famiglia Phantomhive. Era quello il motivo che la spingeva a cercare di stargli vicina, anche se temeva di riuscire solo a infastidirlo. Non le importava. Ciel ne aveva passate tante. Aveva perso i suoi genitori ed era stato costretto a crescere troppo in fretta, per questo aveva deciso che non l’avrebbe lasciato solo.
- 109 parole -

    Scena seconda.

Si fermò di fronte all’imponente porta dell’ufficio del conte. Trattenne il respiro e portò le braccia al petto, sul cuore. Si sporse in avanti e batté due colpi leggeri, ma fu sufficiente per annunciarsi. Sul suo volto si allargò un sorriso, mancava poco ormai. Solo quella porta la divideva da Ciel. Rimase come congelata in quella posizione e attese; solo dopo aver passato quasi un minuto senza ricevere una risposta, si decise a bussare di nuovo. La serratura scattò sotto il suo tocco e la porta si aprì. La bambina se ne stupì, ma entrò. Con grande stupore, vide che la stanza era completamente vuota.
- 105 parole -
    Scena terza.

Fece qualche passo all’interno dello studio e si guardò intorno, una luce accecante filtrava dalle finestre spalancate, e sfumava i contorni di ogni cosa in una nebbia eterea. Sfiorò con la punta delle dita la superficie della scrivania. Era strano che Ciel non fosse lì. Incrociò le braccia al petto e piegò le labbra all’ingiù; alzò lo sguardo verso l’orologio attaccato alla parete: erano le cinque del pomeriggio, forse era in giardino a prendere un tè. Fece una giravolta e corse verso le scale, scese e trotterellò verso la porta che dava sul cortile. Attraversò il roseto, fino ad arrivare al gazebo in cui solevano riposarsi; vide una figura e sorrise.
- 111 parole -

    Scena quarta.

La piccola Elizabeth gli corse in contro a braccia aperte, ma l’ombra davanti a lei non era Ciel. Si fermò inorridita e si coprì il viso con le mani. Di fronte a lei c’era una sottospecie di spettro, il corpo totalmente nero, il viso giallo e rinsecchito di uno scheletro. – Chi… chi siete? – balbettò la bambina. Il volto di quello strano interlocutore sussultò, come se volesse sorridere. Allargò le braccia, alle quali erano appesi fili neri che si intrecciavano come in una ragnatela. Una folata di vento li investì, e quello si alzò in volo, come se fosse un uccello.
- 100 parole -
 
 Scena quinta.

Il paesaggio intorno a lei venne spazzato via come un mucchio di foglie secche, si buttò a terra, riparandosi il viso con le mani. Quando riaprì gli occhi, vide intorno a lei una stanza dalle pareti bianche; l’unico arredo era una cassapanca poggiata al muro di fronte.
Si alzò in piedi, tremando. Dov’era finita? E, soprattutto, che cos’era quell’essere? L’aveva spaventata a morte. Si guardò attorno, non aveva mai visto nulla del genere, di una cosa era certa: non era più nella villa di Ciel.
Cadde in ginocchio accanto al mobile, si sporse in avanti e lo aprì, una luce fortissima la investì. 
- 103 parole -
 

 
_____________________________________________
The writer's rant.

Inutile, ormai passano quasi sei mesi di media tra un aggiornamento e l'altro... amen, tanto è quasi finita. 
  
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