Videogiochi > Assassin's Creed
Segui la storia  |       
Autore: Altair13Sirio    31/08/2013    1 recensioni
Seguito di "Assassin's Creed: Rebirth".
"Cara sorella, ho delle notizie per te, e forse non ti piaceranno… Ho tradito i Templari. Sono diventata un’Assassina. La notizia potrebbe arrivare a Costantinopoli da un giorno all’altro, ed è per questo che ti scrivo: devi scappare, altrimenti potrebbero usarti come ostaggio, e addirittura ucciderti! Conosci bene i Templari, e sai che lo farebbero. Non pensare che avranno compassione per te; non pensare che chi chiamavi amici o Fratelli non ti faranno nulla! Scappa! Non farti notare da nessuno, e nasconditi. Presto verremo a portarti via, e torneremo a casa.
Spero di rivederti presto.
Tua sorella Fiora"
Un Templare che è diventato un Assassino, un Assassino che è diventato un Templare, due sorelle da salvare, un'amica venuta in aiuto, un Maestro Assassino e il suo apprendista, uno strano e loquace medico e un monaco che vuole vendicarsi.
Un viaggio fatto per finire ciò che avevano cominciato. Ma saranno all'altezza delle prove che li attendono?
E un'ombra del passato tornerà indietro, ma quali saranno i suoi piani?
Genere: Avventura, Azione | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altro personaggio, Il Lupo, Leonardo da Vinci, Yusuf Tazim
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Violenza
Capitoli:
 <<    >>
- Questa storia fa parte della serie 'Assassin's Creed: The Rebirth'
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Che diavolo sono venuto a fare qui? Non cè niente che possa interessarmi! Fiora aveva ragione! Masyaf sarebbe stato l’ultimo posto in cui sua sorella si sarebbe nascosta! Non dovevo venire qui… Sono secoli che i Templari si sono insediati qua, quindi perché Fabiola avrebbe dovuto nascondersi qui? Fiora, meno male che non sei con me… Se non fossi stato così avventato, i Templari non mi avrebbero sopraffatto! Non avrei dovuto sparare al soldato alla mia sinistra, perché sarei rimasto scoperto. La mia spada era nel torace di un uomo, e un maglio mi ha fracassato il torace! Mi fa ancora male… Fatto sta che adesso sono nelle prigioni del castello. Che merda di vita…

E’ passato un mese e tre giorni, da quando siamo partiti da Roma. Fiora ha prima avvertito sua sorella che saremmo arrivati, e le ha detto di nascondersi. Saremmo arrivati presto. Così siamo partiti noi due, con una nave, e arrivati a Costantinopoli, ci siamo divisi: lei soteneva che Fabiola si trovasse lì, ma la città è grande, e io credevo che si fosse nascosta allo storico quartier generale degli Assassini, Masyaf. Immagino che il vero motivo di questa mia decisione fosse per il fatto che volevo vedere Masyaf da quando Ezio mi ha parlato del suo avo Altaïr Ibn La’Ahad… Sono arrivato, dopo otto giorni di navigazione, e ho trovato di fronte a me una schiera di Templari, e, a comandarli, Leandros. Mi sono piombati addosso come uno sciame di api. Mi sono difeso finchè la stanchezza non si è fatta sentire, ho sbagliato e i Templari mi hanno sopraffatto… Sento i passi delle guardie. Stanno venendo a prendermi… Mi hanno confiscato le armi e mi hanno buttato in questa lurida cella che puzza di morto…

<< Alzati! >> Esclamò una guardia dandogli un calcio.
<< Non c’è bisogno di essere così scortesi… >> Disse Il Lupo alzandosi a fatica.
<< Non fare scherzi: siamo ben armati, e non ci faremo scrupoli ad ucciderti subito! >> Disse quello mettendo una mano all’impugnatura della sua spada.
<< E come potrei se ho le mani legate? >> Disse Il Lupo uscendo dalla stanza. Il soldato si accorse di aver detto una cosa inutile, e seguì Il Lupo, pronto comunque ad estrarre la spada. Non sopportava il suo prigioniero: riusciva sempre a prenderlo in giro, in qualche modo. Era troppo intelligente. Per fortuna lo stavano per impiccare: si sarebbe preso la sua rivincita!
Il Lupo sapeva che volevano impiccarlo: lo aveva sentito il giorno prima da due guardie. Aveva in mente qualcosa, forse…
Lo portarono davanti a Leandros. Guardarlo in faccia gli faceva sempre venire la nausea.
<< Lupo, che piacere vederti, dopo tanto tempo… >> Disse il Templare.
<< Non posso dire lo stesso, Leandros. >> Rispose Il Lupo distogliendo lo sguardo. << Vuoi impiccarmi? >> Chiese.
Leandros sorrise e si fece da parte. Dietro di lui c’era una rampa, e sotto, il vuoto. La guardia cominciò a spingerlo verso la rampa, ma il Lupo si divincolò, dicendo che voleva arrivarci da solo. Voleva guardare in faccia la morte da solo. Leandros lo lasciò fare, e gli andò dietro, portando un lungo cappio. Il Lupo si fermò all’estremità.
<< Un ultimo desiderio, traditore? >> chiese Leandros.
Il Lupo indugiò un po’. << Non toglietemi il cappuccio. >> Sentenziò. Leandros rise. << Sì, come no… >> Mise la sua mano sulla sua testa. Stava per tirargli il cappuccio.
<< Bastardo…! >> Il Lupo si voltò dandogli un pugno in faccia. Leandros barcollò. Lui lo scavalcò. Una lancia calò su di lui. Il Lupo alzò le braccia e la lancia tagliò le corde che gli tenevano legati i polsi. Afferrò la lancia e colpì il soldato che l’aveva scagliata con l’altro lato dell’asta. Afferrò Leandros e gli puntò la lama alla gola.
<< Andate a prendere le mie armi, o gli taglio la gola!!! >> Urlò. Leandros annuì velocemente. << Andate a prenderle! Non vorrete che mi uccida…! >> Disse.
Le guardie andarono e dopo settantaquattro secondi tornarono con la spada, il pugnale e la lama celata del Lupo.
<< Sarà meglio per voi che non siano rovinate! >> Disse. Prese la spada con la mano sinistra, la guardò e la rinfoderò. Prese poi il pugnale, che rinfoderò dopo aver scrutato da vicino. Prese l’antibraccio con la lama celata, lo mise al polso e scattò col polso. Funzionava, segno che quei trogloditi non l’avevano trattata male.
<< Grazie mille, signori! E ora… >> Disse. Spinse Leandros addosso a una guardia e scagliò la lancia addosso a un’altra guardia, che fu colpita in viso. << ADDIO!!! >> Il Lupo si tuffò nel fiume che aveva visto in fondo alla valle. Delle lace e delle frecce lo seguirono, ma lui era veloce, e le aveva schivate appena in tempo.
Entrò in acqua sollevando alti schizzi. Cominciò a nuotare verso la foce. Ora doveva trovare un porto e tornare a Costantinopoli, dove avrebbe dovuto trovare Fiora e sua sorella…
<< Lo lasciamo andare così, signore? >> Chiese una guardia. Leandros guardava pieno d’odio Il Lupo allontanarsi. << Non voglio più averne a che fare! Che faccia quel che gli pare, quel traditore! >> Sbottò il Templare, che si ritirò nelle sue stanze imprecando.
Fiora mi ammzzerà, quando saprà che casino ho combinato… Pensava Il Lupo sorridendo.

 
   
 
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Videogiochi > Assassin's Creed / Vai alla pagina dell'autore: Altair13Sirio