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Autore: Kamelya    31/08/2013    2 recensioni
Sofia è una ragazza un po’ insicura, sempre triste, che si definisce ''nerd''.
Ma sarà proprio un ragazzo a fargli capire quanto lei è speciale.
In fondo, tutti siamo speciali. Basta solo crederci.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Capitolo 11

Sola.

 

-Sofia…-
Massimiliano se ne stava lì, davanti a noi. Non riuscivo a vederlo bene per via della vista annebbiata dalle lacrime, ma ci stava osservando.
Ilaria sciolse l’abbraccio e guardò interrogativa il ragazzo.
In quel momento, volevo solo restare sola.
Non volevo parlare  con nessuno.
Pensavo solo a Enza. A come si era comportata. Era per quello che non mi parlava più ultimamente.. Cazzo, non avrei mai creduto che fosse così. Avrei voluto ucciderla, strozzarla.. ci conoscevamo da tanto. Era così dolce.. così solare..
-Sono qui per dare l’orecchino a Sofia, l’aveva lasciato in macchina il giorno della festa..-spiegò Massimiliano a Ilaria.
Nascosi la testa tra le mani, ero uno schifo.
Le mie amicizie erano uno schifo.
La mia vita era uno schifo.
-Oh.. capisco..puoi lasciarlo a me… scusala Massimiliano ma le è successa una cosa davvero brutta..e non credo abbia voglia di…- tentò di fargli capire la mia amica. Scusami…
Tra i singhiozzi, non riuscii nemmeno a sentire la risposta del ragazzo, che se ne andò.
Scusa, Massimiliano. Scusa.. ma.. non ce la facevo proprio..
Come era possibile provare così tanto dolore?
Restammo circa mezz’ora così, in silenzio. Non riuscivo a smettere di piangere.. Dio, non ero mai stata così male.
Enza.. Donato.. doveva essere un sogno..
-Sofia, ascoltami. Ora ce ne andiamo a casa mia e ti sfoghi bene bene.. intesi?- mi chiese dolcemente Ilaria, facendomi alzare la testa.
La mia migliore amica.. il ragazzo di cui ero innamorata.. mi hanno tradita.
-Sofia, rispondimi… dai…-
Ilaria la faceva così facile. Se fosse capitato  a lei? Porca miseria, io volevo solo tornare a casa e stare sola.
Mi scoppiava la testa.
-Voglio solo andare a casa.- affermai, duramente.
Lei sgranò gli occhi e poi abbassò lo sguardo.
ero così incazzata.
Detto questo, mi accompagnò a casa, in completo silenzio.
 
Quella sera mi ero letteralmente trasformata in una fontana. E la testa mi faceva un male cane.
Dannazione, quella stronza. La mia tristezza era diventata rabbia, nervoso.
Enza doveva pagarla molto cara. Molto cara.
Iniziai a pensare in cosa avessi sbagliato. Insomma, io per lei avrei fatto qualunque cosa, era la mia migliore amica. Ma lei si era scopata Donato. Tutti quei sorrisi, quegli abbracci, quei favori andati a puttane. Anzi, tutta la nostra amicizia andata a puttane. Ero furiosa come non mai. E con Donato? Cosa avrei fatto con lui? Cazzo, andava tutto bene e ora era tutto rovinato. Mi sentivo  vuota, priva di ogni passione, di ogni emozione.. come se fossi grigia, spenta. Se lei mi avesse detto che le piaceva Donato, io mi sarei fatta da parte. L’avrei fatto per lei, anche se ci sarei stata malissimo. Dannazione, Enza. Come la odiavo.
Ilaria mi chiamò un paio di volte, ma non risposi. Avrei preferito non sapere nulla. Avrei preferito continuare con le bugie. Decisi di andare a dormire, ma non ci riuscii.
 
La mattina –oltre ad avere un aspetto spaventoso- ero arrabbiata come non mai.
Mi truccai più che potetti e andai alla fermata del bus per parlare con Enza.
Appena mi vide mi diede il buongiorno. Con che cazzo di faccia me lo diceva?  Dio, volevo ucciderla.
Così, le tirai un bel ceffone. Uno di quegli forti.
-Ma sei impazzita???- urlò, con la guancia dolorante. La sua faccia era sconvolta. Non me la dimenticherò mai.
-Prima di scoparti Donato, pensa alle conseguenze.- le urlai –E scordati di me,la nostra amicizia è finita.-
Ci stavano guardando tutti, ma poco m’importava.
Mi voltai dall’altra parte e andai da Tatiana. Mi salutò e non disse nulla fino a quando non entrammo in classe. Mi sentivo esplodere di rabbia, cavolo.
-Sofia calmati.. e dimmi cosa ti turba..-
-Non ne voglio parlare Tatiana, scusami.- le risposi acida. Lei alzò un sopracciglio e si sedette accanto a me per ripassare matematica (che io non avevo studiato). Porca miseria!
 
La giornata scolastica passò molto lentamente. Anche il tempo doveva avercela con me.
- Enza e Donato hanno scopato.- confessai a Tatiana in autobus.
Lei strabuzzò gli occhi. –Cosa?-
-Hanno scopato porca miseria.-
La sua faccia era shockata. –Non ci credo, Sof..-
-Voglio ucciderla.- sibilai. Cavolo!
Lei restò un attimo in silenzio.
-Non so davvero cosa dire. È un brutto colpo.-
-Lo so.- risposi.
 
Tornai a casa. Dopo aver sentito urlare da mamma ‘‘Che ti è successo Sofia? Perché sei così arrabbiata oggi? Sei insopportabile!’’ per almeno quattro volte, decisi di chiudermi in camera e rimanerci per tutta la giornata.
Così passarono anche gli altri giorni della settimana e arrivò sabato.
Enza cercava di evitarmi, non la vedevo quasi mai in pullman. Ilaria era come scomparsa.
Mi serviva una distrazione.
Tatiana mi chiamò per fare una passeggiata e accettai. Almeno lei..
Parlammo del più e del meno per un bel po’, era davvero simpatica.
-Allora come stai?- 
Una domanda da un milione di euro. -Uno schifo.- risposi, ovvia.
-Ti ho pensata in questi giorni.. e se vuoi ti posso dare un consiglio- affermò, sorridendo.
-Mi servirebbe proprio.. grazie mille- e ricambiai il sorriso.
-Fregatene sia di Donato che di Enza. Insomma, se hanno fatto così non ci tenevano a te. Quindi, anche tu dovresti ignorarli. E sorridi alla faccia loro.- mi disse. Wow.
-Ci vorrà del tempo.. ma cercherò di farlo. Grazie ancora, Tania. Se mai avrai bisogno d’aiuto io per te ci sarò.-
-Grazie anche a te Sof-
Fu davvero una serata piacevole. Fino a quando non trovammo Ilaria.
-Sof, dannazione! Perché non rispondi al cellulare?- mi urlò, infastidita.
Controllai. Cinque chiamate perse.
-Non l’avevo sentito..-
-Ascolta, devi venire con me un attimo. Enza vuole parlarti..- disse.
Guardai un attimo Tatiana, che mi fissava con gli occhi sbarrati.
-Quindi mi hai chiamata per parlare con la tua amichetta? Io stavo a casa a disperarmi.. e tu..-
-Vieni con me e ti spiego tutto.-
-Non posso lasciare Tatania da sola.-
-No Sof, non preoccuparti, casa mia è vicina da qui- intervenne lei.
-Non…-
-Sof, dai.- mi incitò Tatiana
-Grazie…- le dissi
-Okay allora spiegami tutto.-
-In questi giorni ho avuto la febbre, e mi sono ripresa ieri. Non ti ho chiamata perché pensavo stessi arrabbiata con me visto che nemmeno tu mi hai chiamata-
La guardai e sospirai. Mi ero stancata, non volevo mica litigare anche con lei.
-Dov’è Enza?-
-Là-  mi indicò.
 


scusatemi se non ho aggiornato subito, ma sto passando un brutto periodo...
continuate a recensirmi ^-^
un grazie a tutti coloro che seguono questa storia, mi rendete così felice! c:
un bacio,
al prossimo capitolo :)
  
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