Titolo: hopelessness.
Fandom: Naruto.
Personaggi/Pairing(s): Sasuke Uchiha/Naruto Uzumaki.
Genere: Angst, drammatico, triste.
Timeline: #dopo la guerra #Finale inventato (AU?).
Avvertimenti: flashfic, slash/yaoi.
Note iniziali: Questa è nata dopo aver riletto per la 347328473284 volte la morte di Itachi. Quel momento è troppo angst e ispira angst. *sospira* Spero che vi piaccia, comunque. ♥ I miei sasunaru sono così angst che mi viene da piangere solo a vederli. Non ce li vedo proprio in un happy eding.
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«Naruto.»
Sakura si avvicinò lentamente al biondo, sedendosi sul suo letto.
«Sai che giorno è oggi, Naruto?» Domandò piano Sakura.
«E’ l’anniversario della sua morte.» Sussurrò in risposta, con sguardo vuoto.
«Dovresti toglierti quelle bende dagli occhi, Naruto. Quanti anni sono passati? Cinque? Non sei cieco, lo sai. Hai i suoi occhi, gli occhi di Sasuke.»
«Preferisco passare il resto della mia vita come un cieco che togliermi le bende dal viso. Non meritate di guardare i suoi occhi. Non lo meritate.» Rispose Naruto con voce dura.
«E’ morto per te, per lasciarti vivere. E tu cosa fai, Naruto? Passi le giornate in un letto d’ospedale come un vegetale. Disonori la sua memoria. » Urlò ferocemente Sakura.
«E’ morto tra le mie braccia, Sakura. Si è sacrificato per me, è morto per salvare me, dopo aver confessato il suo amore nei miei confronti. Il giorno dopo che mi ha reso suo, anima, cuore e corpo. Mi ha permesso di prendere i suoi occhi per averlo sempre con me. Non ce la faccio a specchiarmi e vedere i suoi occhi sul mio viso. E’ troppo, Sakura. E’ semplicemente troppo da sopportare.»
Le lacrime scendevano velocemente dal viso di Sakura. Naruto ascoltava i singhiozzi disperati, sapeva che Sakura stava piangendo anche per lui. Stava esprimendo il dolore che lui non era mai riuscito ad esprimere. Il dolore che attanagliava il suo cuore, come una morsa d’acciaio, incatenandolo all’oscurità. Naruto non aveva mai pianto la perdita di Sasuke.
Naruto urlava, ogni notte, urlava fino a far bruciare la gola, urlava fino a non avere aria nei polmoni. Urlava per la perdita del suo vero ed unico amore.