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Autore: Naomiy    31/08/2013    2 recensioni
E se..mio 'vero' fratello fosse scomparso nel nulla?
E se..il mio fratello adottivo diventasse il mio incubo peggiore?
E se..dopo 14 anni scoprissi di essere sempre stata sola?
Ma...solo di una cosa ero sicura: anche io sapevo che non era vero!
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Ed eccomi qui con una nuova fic! So che sarà uno schifo ma io ci ho provato U_U.
Entrate e rencensitee :)!
(Se la fic andrà bene farò anche il seguito)
Genere: Avventura, Mistero, Sportivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Hayden Frost/Atsuya Fubuki, Hitomiko Kira/Lina Shiller, Hitomiko Kira/Lina Shiller, Nuovo personaggio, Shawn/Shirou, Xavier/Hiroto
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Capitolo 1:

“Ce l’abbiamo fatta!” gridai alla mia squadra che già da qualche minuto stava esultando.
“Sii!” risposero tutti allo stesso tempo.
Tutti quanti alzammo le braccia verso il cielo azzurro e festeggiammo come non mai.
“Ragazzi aspettate!” dissi io di colpo 
“Che succede?” domandò il castano
“Beh..”
“Dai parla!”
“Credo che prima dovrei raccontare la storia dall’inizio!” dissi mettendomi una mano dietro la testa e ridendo un po’ imbarazzata.
*Caduta stile anime*
“Ma devi proprio?” ribatté Nathan 
“Si.” Risposi io senza farmi molti problemi.


Allora  …tutto incominciò da un campo di calcio..
 Dribblai i centrocampisti che si erano posizionati di fronte a me, superai facilmente i difensori e arrivai davanti alla porta difesa dal portiere che si era messo subito in’agguato.
Una normale conclusione a rete e feci subito goal. 
“Stai migliorando di giorno in giorno” mi disse quel portiere che poco prima avevo battuto.
“ahahah grazie, ma potrei fare di meglio!” gli risposi io facendogli un cenno con il capo.
“ Come sei modesta! Comunque, direi di continuare ad allenarci!” Propose lui.
“Sono d’accordo, e voi?” domandai a tutta la squadra.
“ Okay” risposero tutti felici.
Sul mio conto non c’era molto da dire: mi chiamo Naomi, il mio cognome è ancora da decidere, ho 14 anni, mi piace giocare a calcio, faccio la centrocampista, e sulla mia famiglia non mi piace parlare.
Questa con cui avevo appena giocato era la mia squadra, e non ha un nome perché si tratta di ragazzi che vanno e vengono, quindi non era una squadra vera e propria, ma resta il fatto che ci piaceva un mondo giocare a calcio.
Io avevo un obbiettivo in testa: quello di poter giocare con la Raimon, la squadra più forte del Giappone, quella che aveva vinto il Football  Frontier, e che aveva fatto sognare tanti ragazzi.  
All’inizio nessuno li considerava, nessuno sapeva della loro grande potenza.
Ma io già lo sapevo ed era per questo che volevo entrarci…a tutti i costi!
Mentre ci pensavo, arrivai nella metà campo avversaria, tirai e fu un’altra volta goal.
“Sarebbe stupendo” pensai sorridendo.
“Se continui cosi non solo tutta la città ti conoscerà..ma tutto il Giappone!” disse il difensore della mia squadra.
In realtà io vantavo una grande fama nella mia enorme città.
Chiunque mi incontrasse mi salutava, o veniva verso di me e mi stringeva la mano.
E pure non ho vinto mai niente..ma va beh..a me faceva assai piacere questa cosa, non potevo negarlo!
Ad un tratto il portiere si mise a ridere al brontolio del mio stomaco.
“emh..eheheeh..perché non andiamo a mangiare qualcosa?” dissi io imbarazzata.
“d’accordo, andiamo..” ribatté il portiere uscendo fuori dalla sua posizione.
Tutti quanti ci dirigemmo a casa di un mio amico per poter mangiare.
Appena entrati mi accorsi che la casa aveva uno stile sobrio con qualche decorazione qua e là, e due vasi di fiori ai lati della porta.
Poi ognuno di noi si tolse le scarpe e le lasciò sullo stipite della porta.
Già da lontano si sentiva l’odore di origami e io non vedevo l’ora poterli mangiare.
Corremmo verso il tavolo e ci sedemmo tutti.
Naturalmente c’era chi non aveva trovato il posto e quindi si era seduto sul sofà verde pistacchio che dava colore alla stanza.
Quell’odore sfizioso si sentiva sempre più vicino, sempre di più, finché non mi vidi davanti un vassoio pieno di origami appena posato sul tavolo dalla mamma di uno dei miei amici.   
“Pancia mia fatti capanna!” dissi prendendone uno al volo e mangiandolo in qualche boccone.
“Vedo che ti piacciono Naomi” disse sorridendo la signora e spostandosi i capelli dall’altro lato.
“Si, sono ottimi!” risposi io prendendone un altro.
Gli scappò immediatamente un sorriso sulla faccia e dopo si diresse verso il televisore.
“Vi va di vedere un po’ la tv?” ci domandò.
Tutti facemmo un cenno con la testa perché eravamo troppo impegnati a mangiare quei squisiti origami.
Prese il telecomando in mano, lo puntò verso la tv, e con un solo clic l’accese. 
Mi girai verso il televisore per vedere che facevano, ma c’era solo un noiosissimo telegiornale.
“Allora niente di interessante..” pensai tra me e me.
Ma dopo aver sentito un nome a me molto importante mi rigirai.
“Oggi sulla nostra terra delle strane creature, chiamatasi alieni, hanno portato terrore nella città di Tokio, distruggendo alcune scuole” disse la giornalista con aria passiva.
Noi tutti eravamo scioccati a quelle parole e smettemmo di mangiare.
“Ecco alcune immagini” continuò lei.
Sullo schermo del televisore si videro delle immagini  sconcertanti: scuole distrutte, per lo più quello che ne rimaneva, ragazzi con le lacrime agli occhi..un disastro!
Ma l’immagine che mi fece più impressione fu vedere un ragazzo dai capelli color pistacchio e i capelli tirati all’insù.
Il mio cuore iniziò a perdere battiti.
“Lui somiglia a..” pensai.
“E non è tutto!” affermò la giornalista “ Pare giochino a calcio e la loro squadra si chiama Gemini Storm”
“Forse è proprio cosi..” bisbigliai.
“Emh..hai detto qualcosa Naomi?” Mi chiese il mio vicino di tavolo.
“No no..niente..” gli risposi borbottando e dopo ripresi a guardare la tv.
“Il lato più brutto?” domandò la giornalista ai telespettatori. (Sembrava volesse aggravare sempre di più la cosa!!) “La Raimon, l’unica squadra su cui Tokio potesse contare, ha sfidato la Gemini Storm per interrompere queste disgrazie ma il loro scontro non ha avuto un buon esito: 10-0 per la squadra avversaria. Ora la Raimon è distrutta sia dentro che fuori e ha anche perso molti giocatori..in che modo si svolgerà la situazione? Vi terremo aggiornati!” concluse lei.
“No non ci posso credere..” dissi io rattristandomi.
“N-non è possibile..” affermò un altro componente della mia squadra.
“Loro hanno perso contro..contro..” cercai di dire.
Non ce la facevo a pronunciare quel nome..
“Forza..ora perché non andiamo ad allenarci?” mi propose il mio amico cercando di distogliermi da quello che stava succedendo.
Lui, anzi, tutti, sapevano che la Raimon era il mio grande punto di riferimento.
E sapevano anche che per guarire ogni malumore, ci allenavamo.
Si, era un metodo strano ma molto utile.
“Okay” gli risposi io molto freddamente.
Prima di uscire ci mettemmo le nostre scarpe e ci dirigemmo verso il nostro campo.
Io però non mi misi a giocare con gli altri, anzi mi sedetti sulla panchina.
“Ma che fai Naomi?” disse il difensore avvicinandosi a me.
“Voglio restare qualche secondo qui e dopo verrò a giocare.” Dissi io senza fare neanche una piega.
Lui ritornò nella sua posizione e io mi misi a pensare.
La Raimon aveva perso.
Il mio sogno aveva perso.
Ciò che vedevo imbattibile e unico aveva perso.
Ormai me ne ero fatta una ragione.
Ma..il ragazzo alieno che avevo visto?
Forse era stato quello a farmi stare più male.
Lui mi ricordava una persona molto importante del mio passato ormai rovinato..
Le grida di un mio compagno mi distolsero dal mio pensiero.
“Forza, vieni a giocare!”
“Va bene” dissi io.
Corsi verso il campo e andai verso la mia solita posizione.
La partita incominciò e dopo qualche minuto un mio compagno mi passò la palla.
Davanti a me non c’èra quasi nessuno, cosi avanzai verso la metà campo avversaria.
Misi in atto una normale conclusione a rete ma non centrai la rete e colpii la traversa.
“Scusate ragazzi..non sono proprio in vena di giocare..”  dissi girandomi da un’altra parte.
“Ma che ti succede?” mi domandò un mio compagno.
“…”
“Uff..vai magari ci alleneremo un’altra volta..”
“Grazie..” dissi andandomene da li.
Feci qualche giro per la città e dopo me ne andai un po’ al fiume.
Mi distesi su l’erba bagnata e mi misi a guardare il cielo un po’ nuvoloso, finché non mi addormentai.
                                                                            ***
Era passata un’ora e grazie al cinguettio degli uccelli mi svegliai.
Guardai il mio orologio ed erano le 19:17..c’era ancora tempo per rilassarsi.
Dopo alcuni minuti, sentii delle voci provenire da dietro di me.
“E ora come facciamo?”
Quella voce potevo riconoscerla da lontano: era Mark Evans che stava parlando con un suo amico!
Sicuramente non si erano accorti della mia presenza.
“Non so..ormai non possiamo combattere..ci mancano dei giocatori!” gli rispose il suo amico Axel.
“Andiamo in ospedale ora” disse Mark iniziando a camminare.
“Arrivo..” disse il biondo raggiungendolo.
“Ospedale eh? Deve essere per i loro amici distrutti dalla lotta..” pensai.
Mi alzai dal terreno, con un gesto della mano tolsi il terriccio che si trovava su di me, e tornai a casa..
In realtà la casa a cui stavo facendo ritorno non era casa mia, bensì la casa di una mia amica che mi stava ospitando.
“Eccoti finalmente!” Mi disse la mia amica venendomi incontro “Che ti è successo? Perché hai fatto cosi tardi?”
“Niente di che..” gli risposi io.
“Si..come no!”
“…”
“Comunque..è ora di cena perché non vieni?” Mi chiese lei con uno dei suoi soliti sorrisi.
“No grazie..me ne vado in camera mia.” Gli risposi io facendogli un sorriso forzato.
Mi diressi verso la mia camera, e non ci pensai due volte prima di buttarmi sul mio letto morbido e caldo.
Il mio letto dava la corrispondenza ad una finestra, la quale, io ogni singola notte ci osservavo quello che vi si trovava all’orizzonte.
Oggi c’era solo una luna maestosa sola in cielo.
Dopo alcune ore mi addormentai.
Il giorno seguente mi svegliai di buon ora e andai al campo di calcio dove io e la mia squadra ci allenavamo.
Feci un po’ di riscaldamento prima di iniziare ad allenarmi, anche se non sapevo il perché.
Mentre facevo alcuni giochi di gambe con il pallone, sentii il mio nome essere gridato da qualcuno.
Mi guardai in torno e vidi un mio amico che mi veniva in contro.
“Ma che succede?” domandai io.
“sai…la Raimon..” disse lui con affanno.
“Cosa, cosa?”
“Al telegiornale hanno affermato che stanno cercando un giocatore di questa città, visto che ne hanno persi molti..e..potresti essere tu!”
“I-io?”
“Si!..Avanti..conosci qualcun altro che è bravo a giocare a calcio e di cui ne parlano tutti?” Affermò.
“Oddio!” Gridai.
“Ahahah finalmente hai aperto gli occhi eh?”
“Sarebbe bellissimo…forse il mio sogno si sta avverando!” dissi io iniziando a correre.
“ Ma…dove vai?”
“All’entrata della città!”
“C-cosa? Sai…è molto lontano..” mi avvisò lui.
“Non mi interessa!” dissi io sorridendo.
Terminai la discussione con il mio amico e mi misi a correre come non avevo mai fatto.
Ero contentissima, forse era stata la cosa più bella che mi fosse mai capitata!
Ma..ero davvero io una di quei giocatori che stavano cercando? Una risposta l’avrei ricevuta solo alcuni minuti dopo.

SPAZIO AUTRICE
Ciauu a tutti inazumiani! (?)
Allora..questo era il mio primo capitolo della mia FF.
So che è molto noioso, ma mi serviva per introdurre la storia..(In qualche modo)
Coooomunque..spero di ricevere molte recensioni e naturalmente i prossimi capitoli saranno più ineteressanti!
Scusate per gli eventuali errori. Vi adoro, ciaoo!
By Naomyi
  
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