Noi siamo vetro
Non era stupito nel vederla, inginocchiata davanti alla lapide scura.
Le sue visite, per quanto brevi e prive di logica, erano diventate un pezzo indispensabile nella sua insensata vita.
Forse doveva avvertire l'Hokage, ma in qualche modo, sapeva che non era una saggia decisione.
Si sarebbe dissolta in un alito di vento.
Fece un rapido conto nella mente.
Ora doveva avere circa ventisei anni mentre ne erano passati tre della terza, due dalla seconda e quattro dalla prima.
Sì, il tempo era decisamente volato.
Come tutte le altre volte si affiancò a lei, in silenzio.
In rispetto della sua presenza, e, in qualche modo, dei pensieri che, ne era certo, si scuotevano nella sua mente.
La scrutò di sottecchi, notando una cicatrice sotto lo zigomo sinistro che non toglieva nulla alla dolcezza di cui era sempre stata avvolta.
Le occhiaie marcate spegnevano gli occhi castani e i capelli mogano si erano allungati di qualche centimetro in più dall'ultima volta.
In compenso, togliendo la magrezza, Kakashi trovò Rin in forma, per quanto il suo fisico dimostrava il contrario.
“ Sto bene, Kakashi” mormorò, come se avesse letto le sue intenzioni.
“ Volevo esserne sicuro” rispose prontamente l'altro.
La donna ridacchiò stanca.
“ Tu invece, non cambi mai. Non esteriormente almeno, ma avrei dei dubbi a riguardo su quello che hai dentro”.
“ Non ti seguo, Rin”.
Lo sguardo di lei si puntò sul viso mascherato, “ puoi ingannare gli altri, con la tua aria imperturbabile. Ma non me. So che dietro l' indifferenza che ti porti stampata sul volto si nasconde un profondo rammarico”.
Rin si alzò, pulendosi la gonna del lungo kimono ematite, dalle foglie secche.
Il bastoncino d'incenso, posato sulla fredda pietra, si spense, lasciando una scia di gelsomino e rosa intorno a loro.
“ Dovresti essere l'ultima a parlare” gli rispose questo, in tono indecifrabile, fissando il nome di Obito.
La Kunoichi non si scompose, “ ci sono molte cose, oltre le mie parole. Ma a quanto pare, neanche la tua perspicacia riesce a coglierle”.
“ Come il fatto che trovo insensato che tu sparisca ogni volta”.
“ Non lo faccio senza ragioni”.
“ E potrei saperle?”.
“ Non capiresti, ora come ora” fece per voltarsi, quando Kakashi la bloccò per un polso.
“ Da cosa ti allontani?”.
Rin nascose il viso, imperlato da alcune lacrime e da una tacita verità, dall'altro lato.
“ Non da cosa, ma perchè, è la domanda giusta”.
La lasciò.
Sparì in una nuvola grigiastra.