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Autore: ClarissaMontecchi    01/09/2013    0 recensioni
David e' il solito ragazzo divertente,simpatico ed estremamente bello.
E non credo nell'amore.Per lui,l'amore non e' altro che attrazione fisica.
Ma Christine,lo sconvolgera'.'Lei e' diversa,e' migliore.'
Genere: Drammatico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Scolastico
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Erano passati due giorni dall'arrivo Christen.Era bellissima,ma era la solita pivella. Da quello che mi aveva detto Jack,era sua cugina.Aveva 15 anni,era della calabria ma siccome sua madre era recemtemente morta di cancro,e suo padre era un umbriacone senza fine,il tribunale assegno' Christine all'unica zia.Cioe' la signora Claire,madre del mio migliore amico. Era la quinta ora.E' l'ora di scienze,ero li seduto a fissare di fuori.Non fissavo nulla di preciso ma solo la natura cambiare nelle sue piccole cose. Mentre fissavo la panchina gelida e vuota,unica panchina in tutto il cortile,una ragazza si mise a sedere.Si mise nella posizione in cui ci mettiamo quando siamo stanchi dopo una corso.Solo quando alzo il viso per tirarsi via una lacrima mi accorsi chi era.Era lei,Christine.Fu una cosa automatica.Alzai con una velocita' immisurata il braccio destro 'Professore mi dispiace' non dissi altre scuse.Presi lo zaino su una spalla e corsi da lei. Sapevo che quel gesto mi sarebbe costato una bella punizione,forse addirittura un'espulsione. Quando arrivai nel cortile,mi fermai a distanza da quella panchina,giusto per riprendere fiato.Camminai con tranquillita' ,e mi sedetti sue quella,estremamente gelida, panchina. 'Christine' dissi con voce calma. Si alzo dalla panchina in un gesto rapido. 'E non chiamarmi Christine,cristo'. Disse piagnugolando. Mi alzai anche io.Mi misi davanti a lei. 'E tu non urlare,cristo' continuai 'ti sentiranno tutti'. Non capi' subito,so solo che mi ritrovai le sue braccie attorno al mio busto.Dopo un po' con un gesto dolce,le levai le braccie dal mio busto.Mi misi seduto e la portai seduta affianco a me. 'Scusami' sussuro' lei. 'Ne vuoi parlare?' domandai. 'E' solo che non ho amici.Non ho amiche,e questo solo perchè non porto minigonne,non ho un fisigo perfetto,non sono bionda' sifermo' per riprendere fiato 'e solo perche' ogni mattina non mi metto l'intero negozio della kiko in faccia' fini' lei. 'Tu sei migliore,o diversa.Mettila come ti pare' dissi io ridendo. Lei prima di rispondere,mi se la testa sulle mie gambe. 'Sbaglio o la capo del gruppetto e' la tua ragazza?' con tono saputello rispose. 'Solo perche' sono fidanzato con una di loro non significa che non la penso come te.' dissi a risposta secca. 'e scusa dell'abbraccio.E scusa se mi sono messa cosi.E' unabitudine.Lo facevo sempre con mia madre quando ero nervoso,o incazzata. ' disse con una voce dolce. 'Chris.Posso chiamarti cosi'? Domandai. Pian piano che le nostra conversazione andava avanti,avevosempre piu' voglia che quella conversazione non finisse. E nonostante tutto,per la prima volta sentivo la voglia di abbracciare qualcuno.Di riabbracciarla
  
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