CAPITOLO 17: Il
trio degli sfigati in amore
Ville, Tuomas e Alexi non ci potevano credere, finalmente
era cominciato!
-Il 22 23 e 24 agosto all’Olympiastadion si terrà il
Metalklubi! Tre giornate di puro metal finlandese! Tra i nomi più conosciuti
contiamo Apocalyptica, Sonata Artica, Lordi, The 69 Eyes e una collaborazione
speciale di Ville Valo degli HIM, Tuomas Holopainen dei Nightwish e Alexi Laiho
dei Children of Bodom. Non perdetevi questa occasione per vedere riuniti
insieme i maggiori volti metal finlandesi, soprattutto perché siamo noi a
mettere in palio 20 biglietti per i nostri ascoltatori più affezionati che
chiameranno…-
Tuomas spense la radio della sua auto mentre parcheggiava
davanti a casa di Ville. Il darkman non si fece attendere molto prima di
apparire alla porta del condominio, sigaretta tra le labbra e passo svelto. Con
un’aria funerea si lasciò scivolare sul sedile anteriore libero.
-Non ti dico nemmeno buona giornata, visto che so già
com’è.- commentò il tastierista.
-Bravo.- rispose Ville abbassando il finestrino e
sbuffando fuori una nuvola di fumo grigio. Aveva i coglioni decisamente girati
e il fatto che Psyche non rispondesse al cellulare era ancora più irritante.
-Hai parlato con Bam?- domandò Tuomas rimettendo in moto.
Valo continuò a fissare un punto imprecisato all’altezza
degli occhi –No, non mi va di fargli capire che mi interessa Psyche, tantomeno
di fargli capire che ci sto male se non mi rivolge la parola da ormai due
settimane.- replicò. Bam ancora non sapeva nulla di quello che si erano detti
lui e la cameraman, né Ville voleva farglielo sapere: non aveva nulla contro lo
skater, erano amici da un sacco di tempo, ma in qualche modo sapeva che Bam non
l’avrebbe presa bene… in più di un’occasione si era comportato come una specie
di fratello maggiore per la ragazza.
-Secondo me, Psyche ha tutte le ragioni del mondo, anche
se forse la sta tenendo troppo lunga.- commentò Tuomas.
-Io non…- sbottò Ville, ma si interruppe subito: erano arrivati
a casa di Alexi e l’espressione beata sul volto di lui non gli piaceva per
niente.
-Buon giorno, miei cari colleghi! Oggi giorno di prove prima
del festival!- esclamò il chitarrista stravaccandosi sul sedile posteriore.
-A cosa dobbiamo tanta allegria?- domandò scazzato Ville,
la sigaretta ormai al culmine.
-Stasera finalmente uscirò con Thabita! Due settimane fa
aveva accettato il mio invito e finalmente stasera è libera! Dovrò ringraziare
la sorellina…- rispose Alexi sempre col sorriso ebete stampato in faccia.
Sia il tastierista dei Nightwish che il vocalist degli HIM
sbuffarono sonoramente, per niente contenti della fortuna in amore del loro
collega. Tuomas era infuriato con se stesso per non essersi ancora fatto
avanti, l’unico del trio, tra l’altro, mentre Ville ancora non capiva appieno
la scenata di Psyche. Poco importava: la cameraman non gli rivolgeva più la
parola.
-Ehi, scusate se io ho un fascino irresistibile e voi no!-
commentò Alexi sghignazzando.
Ville sbuffò nuovamente –Come se Miss Iceberg fosse stata
colpita del tuo fascino… come se fosse stata colpita, intanto!-
-Sei solo invidioso.- replicò il chitarrista –Questo
perché Psyche è troppo tosta per te, coglione.-
-Come se Thabita fosse una facile da maneggiare, vero, Mr.
Io-sono-il-più-ganzo?- obiettò Valo girandosi finalmente a guardare il leader
dei Bodom in faccia –E poi non toccare certi argomenti, qui non sono solo io
quello scazzato.-
Tuomas lanciò a Ville uno sguardo di rimprovero. Lui se ne
stava splendidamente male nel suo crogiolo di dolore per la sua insicurezza nei
confronti di Meredith, senza che lui intervenisse!
-Come credi di fare, Tuommy? Scappare in eterno, finché
non arriva Meredith stessa a dichiararsi?- domandò Alexi sporgendosi in avanti
tra i due sedili anteriori.
-Non sono affari tuoi, Alexi!- sbottò Tuomas –Se stesse
meno appiccicata a te forse sarei già riuscito a parlarci!-
-E tu che sei sempre attaccato a Psyche, che dovrebbe dire
lei?- obiettò il chitarrista –Che dovrebbe dire Ville?- sghignazzò poi.
-Ville ti manderebbe a fanculo, ecco cosa direbbe!- sbottò
il cantante scendendo dalla macchina parcheggiata fuori dall’Olympiastadion in
allestimento per il Metalklubi. –E adesso basta parlare di donne, mi hanno già
fatto girare i coglioni abbastanza!-
Alexi si avvicinò a Tuomas –Non credo sappia che alla fine
Psyche ha accettato la nostra proposta di girare il video del concerto, vero?-
domandò sottovoce alludendo al darkman. Tuomas si passò distrattamente una mano
sulla nuca, muovendo i capelli lunghi.
-Non gliel’ho ancora detto… Credo che per lui sarà una
brutta sorpresa domani, vederla preparare le luci e tutto…- rispose.
-Poco male, sarebbe anche ora che quei due si chiarissero,
Valo scazzato è peggio che una tagliola ai coglioni.- commentò Alexi
accendendosi una sigaretta –E lo stesso vale per te. Domani abbiamo il servizio
fotografico di Meredith, le starò il più distante possibile, ma tu datti una
mossa, chiaro?-
Tuomas fece una smorfia a metà tra il terrorizzato e
l’indeciso cronico –E’ che non so come esordire… insomma… non mi sembra che ci
siano troppe speranze.-
Alexi lo guardò un attimo allibito prima di scoppiare a
ridere sotto lo sguardo critico e risentito del tastierista –Ah, certo che tu e
Ville non avete veramente capito un cazzo di come gira il mondo, eh?- disse
battendogli una mano sulla spalla –Dammi retta: datti una mossa! E leggi tra le
righe.-
Detto questo Alexi si allontanò raggiungendo Ville
all’entrata dello stadio e lasciando Tuomas a riflettere da solo sulle parole
dell’amico. Forse non era poi così disperata la situazione con Meredith… in
fondo se non lo sapeva Alexi che era diventato il migliore amico della
fotografa o quasi, chi poteva saperlo? Rincuorandosi per la nuova speranza
riaccesa nel suo cuore dal chitarrista si affrettò a sua volta a raggiungere
gli altri due.
Quella sera Alexi aveva tutto meno che crisi affettive:
stava per passare una serata con la donna più sexy e intrigante che avesse mai
conosciuta e non vedeva l’ora. L’aspettava davanti alla porta del pub, fumando
distrattamente, finché non la vide in lontananza attraversare a passo deciso la
strada e raggiungerlo.
Stava per salutarla quando lei lo freddò con una domanda
che non si sarebbe mai aspettato.
-Perché?-
Alexi la guardò senza capire –Perché cosa?-
-Perché hai voluto uscire a tutti i costi?- domandò
Thabita lanciandogli uno sguardo infastidito e decisamente velenoso. Non aveva
la minima voglia di uscire con Alexi Laiho: per quanto lo considerasse un uomo
attraente, e per quanto il fatto che non desse corda a Rakohammas gli facessero
guadagnare punti ai suoi occhi, decisamente non era il tipo che faceva per lei.
Che cominciasse a girare al largo!
Alexi rimase decisamente spiazzato dalla freddezza della
Vj, ma non poteva permettersi di fare la figura del coglione dopo aver
insistito per quell’appuntamento -Se ti offro una birra ti calmi, bellezza?-
domandò quindi sfoderando il migliore dei suoi sorrisi e cercando di tener
testa allo sguardo di ghiaccio di Miss Iceberg. Impresa dura.
Thabita sembrò prendere seriamente in considerazione
l’offerta, in fondo lei non si tirava mai indietro di fronte a una birra, se
non altro pagava lui. –Ok.- disse –Ma non ti aspettare che venga a letto con
te.-
Forse per la prima volta in vita sua Alexi fu felice di
rinunciare a una notte di sesso, se ciò faceva sì che la Vj accettasse il suo
invito. –Allora prego, madame.- le
disse facendole cenno di precederlo in birreria. La donna gli rivolse uno
sguardo di commiserazione ed entrò sempre mantenendo il suo cipiglio altezzoso.
Almeno il locale era decente: tenuto bene, musica buona,
anche se la gente che c’era non le ispirava che ribrezzo, tutti mezzi ubriaconi
che le avevano subito messo gli occhi addosso non appena era entrata. Pezzenti.
Tuttavia per lei non era un problema ignorarli come faceva con qualsiasi altro
essere vivente.
-Vuoi rispondere alla mia domanda?- chiese mentre scorreva
il listino delle birre.
Alexi sollevò gli occhi dal suo –Quando fai una domanda
non te la dimentichi mai, eh?-
-Devo ricordarti il lavoro che faccio? Non mi piace
aspettare i comodi degli altri, quindi dammi una risposta. Non ho nessun
problema ad andarmene.- replicò piatta lei.
La serata si prospettava più ardua del previsto –Perché mi
hai colpito. Devo essere sincero, non ho mai incontrato una donna così diretta
e così distaccata, e devo ammettere che la cosa mi intriga parecchio.-
Thabita lo guardò con occhi scettici –Come immaginavo, non
sei diverso dagli altri. Mettitela via, Laiho, non sono uscita con te perché ti
trovi particolarmente interessante o sessualmente appetibile, semplicemente mia
sorella mi ha tormentata per parecchi giorni e alla fine ho dovuto cedere per
farla tacere. Non so cosa ti abbia raccontato, ma non credere di avere una
benché minima speranza con me, chiaro?-
-Direi trasparente.- replicò Alexi preso contropiede. Avanti, coglione, reagisci! Non puoi farti
scaricare in quattro e quattr’otto solo perché hai una paura pazzesca di
contraddirla! –Tuttavia io credo che oltre alla maschera di Miss Iceberg ci
sia una donna diversa.-
-Non ho nessuna maschera, sono come sembro e non mi
interessa di quanto la gente possa considerarmi fredda. Per quello che mi
riguarda sono loro a doversi adattare.-
-E invece secondo me hai una parte superficiale sotto la
quale si cela una parte decisamente più dolce. Ho visto come sei quando sei con
Sabrina, ti sciogli.- obiettò il chitarrista –So che non sei solo fredda.-
-E invece tu di me non sai proprio un cazzo.- lo gelò
Thabita –Come sono con mia sorella non sono affari che ti riguardano, e anzi,
evita di ronzarle ancora attorno.-
Alexi la guardò totalmente spiazzato, senza più argomenti
da utilizzare in sua difesa. Quel che era peggio era che Thabita si stava
alzando, la birra intatta sul tavolo, e se ne stava veramente andando.
-No, ti prego, aspetta un attimo… Posso cercare di partire
da capo? Seconda possibilità?- cercò di bloccarla alzandosi in piedi.
-Con me non ci sono seconde possibilità, è troppo comodo.-
replicò la Vj –Stai lontano da mia sorella.- gli intimò per l’ultima volta
prima di voltarsi e lasciare il locale.
Il chitarrista rimase un attimo interdetto a guardare la
porta dalla quale era uscita la donna prima di crollare nuovamente sulla sedia
del suo tavolino e scolarsi la fine della sua pinta. Alexi Laiho, sei un coglione. Si disse afferrando anche la birra
integra di Thabita e cominciando a bere anche quella. Adesso lui, Ville e
Tuomas erano veramente il club degli sfigati in amore.