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Autore: Odisseus    01/09/2013    10 recensioni
Hermione lo guardava. Guardava gli occhi argentati di Draco Malfoy, quegli occhi così freddi e glaciali... eppure riusciva a vedere qualcosa, in profondità, sotto l'Inverno che celavano le sue iridi.
«Grazie.»
Come? Draco Malfoy l'aveva ringraziata?
«Di niente.»
I due studenti si fissarono a lungo, tanto vicini quanto diversi. Hermione ritrasse la mano, appoggiata ancora sul corpo del giovane, ma continuò a guardarlo. Draco sentiva uno strano calore, prodotto da quel corpo così vicino al suo, e sentì un brivido, di quelli caldi e gradevoli, percorrergli la schiena.
«Rimani comunque una Mezzosangue.»
Genere: Erotico, Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Draco Malfoy, Hermione Granger | Coppie: Draco/Hermione
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7
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You'll not kiss me, Draco Malfoy
 
Tap tap tap.
I suoi passi rimbombavano nell'oscurità, rompendo il silenzio che avvolgeva quel luogo.
Tap tap tap.
Il respiro irregolare e spezzato da gemiti di dolore appesantiva l'aria.
Tap tap tap.
La candida camicia era strappata e macchiata di sangue.
Tap tap tap.
Draco si accasciò al suolo, sfinito.

«TU COSA HAI FATTO?!»
Hermione aveva anche staccato gli occhi dal libro, avvenimento molto singolare dato che si trattava della Grifondoro Sottuttoio.
«Una piccola fattura, Hermione...»
«Una piccola frattura?! Ma lo sai che se lo scoprissero potresti anche essere espulso?»
«Se è per questo mi hanno già scoperto... Piton era lì, stava per curare Malfoy ma lui si è dileguato... davvero, io non volevo!»
«Non è questo il punto! Quel libro ti sta facendo del male, Harry! Devi sbarazzartene il più presto possibile, prima che si verifichi un altro evento come questo...»
«Va bene, troverò un modo per liberarmene...»
Hermione guardò gli occhi verdi del Grifondoro, e capì.
«Tu non ti sbarazzerai di quel libro. Tu non lo farai perché da quando ce l'hai i tuoi voti in Pozioni sono drasticamente migliorati, e anche la tua abilità negli incantesimi...»
Harry aveva un'aria troppo colpevole. Nelle parole di Hermione vide solo verità...
«Bah, ci rinuncio. Resta nella tua convinzione... e non dirmi che non ti avevo avvertito!»
Hermione chiuse rassegnata il libro di Trasfigurazione e si allontanò dal tavolo, senza meta.

Draco era disteso sul letto. I vestiti macchiati di sangue erano stati sostituiti da un morbido asciugamano che lo copriva fino alle cosce. I capelli argentati ancora bagnati giacevano ostinati sui suoi occhi, costringendolo a scostarseli ogni pochi secondi. Quando bussarono alla porta, il Serpeverde si alzò con un sospiro misto di esasperazione e dolore.
«Chi è?»
«Sono Pansy, Draco.»
Il giovani Malfoy alzò gli occhi al cielo e aprì la porta.
«Ciao Pansy.»
«Draco, ho saputo cos'è successo e... oh, Draco, mi sono preoccupata così tanto! Ma ora stai bene, è tutto passato?»
«Sì, tranquilla, devo solo trovare un Incantesimo capace di curare questa fottuta ferita... fa un male cane.»
Pansy fece un sorriso misto di comprensione e pena.
«Oh, Dracuccio mio, fammi vedere...»
«Ferma! Cosa credi di fare? Non toccarmi...»
Malfoy scansò la mano della Serpeverde in malo modo, evidentemente infastidito.
«Ma... io volevo solo...»

Hermione camminava con passo spedito verso il dormitorio. La strafottenza di Harry sulle possibili conseguenze che avrebbe portato l'uso di quel libro diabolico l'aveva fatta infuriare; anche quando Ron la incrociò e le chiese dove stesse andando camminò dritto senza degnarlo di uno sguardo.
«Mah... le ragazze. Un giorno prima ridono insieme a te e il giorno dopo non ti cagano neanche! Colpa del ciclo, scommetto...»
Mentre marciava con passo spedito Hermione si fermò. Due Serpeverde stavano spettegolando sul fatto da poco accaduto...
«Hai sentito cos'è successo a Malfoy? Dicono che abbia avuto un duello con Potter, e che il Grifondoro gli abbia lanciato un Incantesimo dolorosissimo! Chissà che guai passerà Potter...»
«Beh, tutta colpa di Malfoy, non sa neanche respingere l'Incantesimo di un Mezzosangue... cosa gli dirà suo padre, secondo te?»
La giovane Grifondoro era disgustata dalla loro discussione... come potevano parlare così di Malfoy mentre era in quelle condizioni? E poi, perché si preoccupava di quel che dicevano su Malfoy e non su Harry? Qual era il motivo di questa strana situazione? Apparentemente sembrava non trovarlo...

«Draco, io volevo solo aiutarti...»
«Non posso aspettarmi nessuno aiuto da te, Parkinson. A malapena sai come far lievitare un oggetto; figurati se conosci un Incantesimo per curare ferite di questa entità!»
Pansy Parkinson abbassò lo sguardo, pieno di vergogna.
«Hai ragione, non lo conosco... scusami.»
Malfoy la guardò e per un momento parve provare pietà nei suoi confronti. Era stato duro con lei? Ma no, Pansy era abituata ad essere trattata così dal Serpeverde: non c'era da preoccuparsi.
«Se hai bisogno di qualcosa non esitare a chiedermi.»
«L'unica cosa di cui ho bisogno in questo momento è che tu esca da questa stanza, Pansy.»
Quel poco di speranza che aveva continuato a vivere negli occhi della ragazza era ormai scomparsa.
«Va bene Draco, come vuoi tu.»
Nell'uscire non riuscì a fare a meno di chiudere fin troppo energicamente la porta.

Mentre Hermione si avvicinava sempre di più alla Sala Comune di Grifondoro, Pansy Parkinson si allontanava da quella di Serpeverde. Era inevitabile che si incontrassero quando, dalle scale che portavano ai Sotterranei, sbucò fuori l'arrogante Serpeverde.
«Ehi, Mezzosangue, dove sono i tuoi amichetti?»
«A studiare in biblioteca, vipera. I tuoi di amichetti invece dove sono? Stanno imparando a leggere?»
«Per tua informazione il mio Dracuccio è ferito e io l'ho aiutato a medicarsi!»
Sì, come no, Pansy Parkinson che cura qualcuno... Sarebbe stato più credibile se a curare Draco fosse stata una civetta!
«Oh, immagino che sia morto ormai, visto le mani a cui si affida.»
«Granger, ti assicuro che le mie mani gli fanno sempre piacere... in tutti i sensi.»
Hermione non riuscì a fare a meno di arrossire, vista l'affermazione della Serpeverde.
«Sei una viscida sgualdrinella, lo sai vero, Parkinson?»
«Mai quanto te, sporca Mezzosangue.»
Hermione si accese d'ira.
«NON - CHIAMARMI - MEZZOSANGUE!»
Uno Schiantesimo non verbale uscì dalla bacchetta della giovane Grifondoro e colpì in piena faccia la Serpeverde.
«Tu... lurida Sanguemarcio...»
«Parla quanto vuoi... qui l'unica che dovrebbe preoccuparsi del sangue sei tu.»
Hermione aveva ragione: dal naso di Parkinson stavano uscendo fiotti di sangue e non sembravano intenti a fermarsi.
«Tu! Me la pagherai cara, eccome se me la pagherai!»
Hermione voltò il corridoio a sinistra mentre soffocava una risata. Ma ora dov'era diretta?
...
Chiaro. Era diretta da Draco Malfoy.

Il biondo Serpeverde era disteso sul letto a baldacchino. I suoi occhi chiusi vagavano per la sua mente, ripercorrendo tutto quello che gli stava succedendo.
Harry Potter, lo stesso Grifondoro tanto odiato, gli aveva schiantato contro un Sectumsempra... Piton era molto più amichevole con lui... Voldemort l'aveva scelto per un compito importantissimo... Come avrebbe potuto collegare tutto per costruire una risposta plausibile al casino che si stava creando attorno a lui?
Malfoy si rigirò sul letto e aprì gli occhi. Il suo sguardo si posò su una mela.

Hermione camminava. Correva, in effetti.
Perchè stava andando dal famigerato, tanto odiato Draco Malfoy? Che legame aveva con lui tanto da preoccuparsene? Si sentiva in dovere di aiutarlo? Oppure cercava una scusa per avere un qualsiasi contatto con lui?
Tutte queste domande danzavano vorticosamente nella sua testa coperta di ricci. Ci pensò bene... c'era solo una risposta. Perché si sentiva di farlo.

Toc toc.
Draco imprecò. Chi continuava a disturbarlo? Era finalmente riuscito ad assopirsi e un altro rompiscatole si presentava alla sua porta.
«CHI E'?!» urlò Malfoy col viso affondato nel cuscino.
«Blaise a rapporto.»
Il suo migliore amico. Il suo insopportabile migliore amico.
«Mhhn» fu la risoluta risposta del Serpeverde.
«Ho capito, ho capito.»
Draco sentì da dietro la porta un'indistinta formula magica; due secondi dopo Zabini entrò nella dimora di Malfoy.
«Come ti senti?»
«Uno schifo.»
«Immaginavo...»
Zabini si sedette a terrà e appoggiò la testa alla porta.
«Perché non sei con gli altri?»
«Sai, non provo affatto gusto a stare con una coppia di babbuini come Crabbe e Goyle.»
Draco accennò un sorriso.
«Allora condividiamo le stesse idee!»
Zabini rise di gusto.
«E adesso mi sono stancato anche dei pompini della Parkinson!»
«Sai quanti uccelli prende in bocca quella lì... non mi fido più neanche a darle il mio.»
Blaise scoppiò in una risata senza fine.
«Allora condividiamo le stesse idee!»
Il Serpeverde si alzò dal pavimento e si rannicchiò vicino a Malfoy, sul letto.
«Sai, Draco, forse potremmo affidarci anche ad altre persone, qualche volta...»
La mano di Zabini si era pericolosamente avvicinata alla coscia del Mangiamorte.
«Blaise... stai scherzando, vero?»
Draco Malfoy aprì gli occhi e li puntò su quelli del suo migliore amico, capendo subito che le sue non erano parole scherzose.
«ESCI SUBITO DA QUI!»
Blaise si allontanò subito dal Serpeverde infuriato.
«Okok, Draco, calmati, vado subito.»
«ESCI!»
Zabini corse via e si chiuse immediatamente la porta alle spalle. Riprendendo fiato, si scostò i capelli neri dalla fronte e trasse un profondo respiro.
Ciò che trovò davanti a lui però lo lasciò lo stesso senza fiato.
Davanti a lui c'era una Grifondoro.
La Grifondoro.
Davanti a lui c'era Hermione Granger.
«Mezzosangue...»
«Risparmiati i convenevoli, Zabini. Sto cercando Malfoy.»
Il Serpeverde fece un cenno alle sue spalle.
«Tu? Una Grifondoro... sporca Mezzosangue? Beh, buona fortuna.»
Blaise Zabini si allontanò rigido dalla porta e si diresse verso le scale.
«Buona fortuna, Hermione...» si disse la Grifondoro.
E bussò.

Toc toc.
«CHI - CAZZO - E' ?!»
Draco urlò senza pensare, trascinato dall'ira. Possibile che non si potesse avere un momento di pace?
«Sono io.»
Malfoy spalancò gli occhi. Per poco non perdeva le orbite... era proprio sua la voce? Hermione Granger stava davvero bussando alla sua porta?
Il Serpeverde puntò la bacchetta alla porta e la serratura scattò.
«Entra, Mezzosangue.»
Hermione aprì timidamente la porta, la quale cigolò.
«Ciao, Malfoy.»
«E tu cosa vuoi?
«Volevo vedere come stavi.»
Draco la fissò stupito. Quella Mezzosangue voleva sapere come stava? Dopo tutto l'astio che c'era sempre stato fra loro due, lei si preoccupava per lui? 
«Non ho bisogno che una stupida Sanguemarcio si preoccupi per me, Granger.»
La giovane Grifondoro lo guardò; il suo sguardo era stranamente comprensivo. Draco aveva ragione: lei si stava preoccupando per lui. Ma perché? Perché tutto d'un tratto questo improvviso interessamento?
«In realtà non voglio che muoia qualcuno in questa stanza, quindi sono venuta a consigliarti di andare da Madame Chips.»
Hermione guardava a terra.
«Qui non morirà nessuno, Mezzosangue, forse solo tu... non ho bisogno di stupidi rimedi per guarire.»
Eccolo lì. Il solito spavaldo, arrogante Draco Malfoy.
«Allora lascia che dia un'occhiata. Per te va bene, no?»
Draco la fissava. Avrebbe voluto sbatterle la porta in faccia, cacciarla via, ma qualcosa lo fermava. Cosa? Questo non sapeva spiegarselo neanche lui. Forse erano i suoi capelli,ricci ribelli... oppure i suoi occhi, castani e dorati?
«Fai pure, ma attenta a non infettarmi. Vorrei avere ancora il mio sangue Puro, dopo.»
Hermione sussurrò qualcosa, che Draco prese come:
«Ti chiud... que... boccaccia...»
«Come?»
«Niente, niente...»
La ragazza si avvicino al Serpeverde. Draco indossava ancora l'asciugamano.
«Emh... come faccio a...»
«Oh, non preoccuparti... coprirò quello che è sufficiente, non voglio che una Sanguemarcio guardi il mio corpo nudo.»
Qualcosa nella testa di Hermione le diceva di scappare via, di mandarlo a quel paese, ma qualcos'altro la tratteneva.
«D'accordo.»
La Grifondoro scoprì lentamente il corpo del Serpeverde. Lo spettacolo che si prostrava ai suoi occhi non era per niente gradevole. Il fisico invidiabile di Malfoy era sfregiato in vari punti da ferite di media entità.
«Sei messo male, Malfoy.»
«Ti ho detto di parlare?»
Hermione emise un sospiro di esasperazione e osservò le ferite da più vicino. Così vicino che poteva sentire il suo cuore battere... lentamente, poi sempre più velocemente...
«Come si chiamava quell'Incantesimo...»
Hermione continuava a esaminare le ferite, a volte toccandole e rubando gemiti di dolore al Serpeverde.
«VUOI FARE PIU' PIANO?»
«Scusa, scusa...»
La Grifondoro avvicinò la testa a una ferita sul bacino. Iniziò a toccarla, mentre Malfoy diventava agitato.
«Qualcosa non va, Malfoy?» Hermione soffocò un ghigno.
«Niente, Mezzosangue, mi chiedo solo quando te ne andrai...»
Era cocciuto, il ragazzo.
Ad un certo punto Hermione notò una ferita. Era in parte coperta, quindi Hermione non poteva analizzarla meglio.
«Ti dispiacerebbe levare l'asciugamano?»
«E permetterti di guardarmi? Ma anche no! Perché dovrei?»
«Beh, ne ho bisogno per curarti...»
Draco iniziò a giocare.
«Allora fai pure.»
Il Purosangue iniziò lentamente a scostare la tovaglia, lasciandolo a poco a poco completamente nudo.
La ragazza allora avvicinò la mano alla ferita. Poteva sentire il respiro del Serpeverde diventare sempre più affannoso. Hermione accarezzava la pelle martoriata del ragazzo, avvicinandosi sempre di più al suo genitale...
«Epismendo.»
Dalla bacchetta della Grifondoro uscì un sottile velo trasparente, che si posò sul corpo di Malfoy. Il Serpeverde non riuscì a fare a meno di emettere un sospiro di sollievo.
«Sì, adesso sto molto meglio.»
Hermione lo guardava. Guardava gli occhi argentati di Draco Malfoy, quegli occhi così freddi e glaciali... eppure riusciva a vedere qualcosa, in profondità, sotto l'Inverno che celavano le sue iridi.
«Grazie.»
Come? Draco Malfoy l'aveva ringraziata?
«Di niente.»
I due studenti si fissarono a lungo, tanto vicini quanto diversi. Hermione ritrasse la mano, appoggiata ancora sul corpo del giovane, ma continuò a guardarlo. Draco sentiva uno strano calore, prodotto da quel corpo così vicino al suo, e sentì un brivido, di quelli caldi e gradevoli, percorrergli la schiena.
«Rimani comunque una Mezzosangue.»
Il viso di Malfoy però non era storpiato dalla solita smorfia di disprezzo. Draco sorrideva, e i suoi tratti sembravano molto più gentili da quella prospettiva.
«E tu un idiota.»
I loro nasi si fecero sempre più vicini, fino a sfiorarsi.
«Cos'hai intenzione di fare, Mezzosangue?»
«Cos'hai intenzione di fare tu, Serpe.»
Ma le loro intenzioni erano ormai chiare a tutti e due.
«Tu non mi bacerai, Draco Malfoy» disse Hermione più a se stessa che al ragazzo.
«Voglio proprio vedere.»
Ad un tratto tutta la tensione svanì. Le loro labbra si incontrarono, dolcemente, in un impatto morbido e vellutato. Le loro lingue si unirono, i loro corpi si sfiorarono e le loro anime si accesero. Tutto era perfetto, tutto era irreale, in quel momento. Questione di pochi istanti, comunque. In un minuto, un'ora, o anche un giorno le loro labbra si sarebbero allontanate l'une dalle altre, e le loro anime si sarebbero spente. E quel momento sarebbe svanito nel nulla, lasciandoli vivere le proprie vite come avevano fatto fin'ora.


 

Spazio autore!
Grazie a tutti per aver letto la ff fino alla fine, questo vuol dire che sono riuscito a non farvi annoiare! Video Dramione fatto da me: https://www.youtube.com/watch?v=cjQ-0n0A3lA
Spero che vi sia piaciuta, ma soprattutto spero che avrete il tempo di lasciarmi una vostra recensione, positiva o negativa che sia; le accetto volentieri!
Alla prossima storia ^_^

 
  
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