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Autore: Fannuccia    07/03/2008    3 recensioni
Questa è la storia di Eva, una giovane strega che si appresta ad iniziare il suo quinto anno a Hogwarts come nuovo Prefetto di Tassorosso. Amata e corteggiata da molti, non ha occhi per nessuno perché è segretamente innamorata di Sirius Black, il tenebroso Grifondoro che insieme ai suoi amici semina zizzania per tutta la scuola meritandosi il nome di Malandrini. Questa è la storia di Daniel, un seducente Caposcuola di Tassorosso del settimo anno, perdutamente innamorato di Eva...
Genere: Romantico, Commedia | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altro personaggio, I Malandrini, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Era una di quelle notti tipicamente calde ed afose di fine agosto e la ragazza si agitava in un sonno tormentato nel suo letto in un bagno di sudore, la canotta bagnata incollata al corpo, mentre nella sua testa balenavano inquietanti immagini di un bellissimo paio di occhi grigi che la guardavano con insopportabile arroganza ma infinita dolcezza.
Rigirandosi per l’ennesima volta, l’oggetto che stringeva in una mano le scivolò e cadde a terra producendo uno strano tintinnio metallico che la risvegliò. Confusa, ci mise qualche momento per capire di essere nella sua stanza ad Ipswich, una tranquilla cittadina del Suffolk in Gran Bretagna.
Passandosi un mano sulla fronte umida per scostare i capelli che le si erano appiccicati al viso, si alzò lentamente a sedere e raccolse l’oggetto che nel sonno le era scivolato di mano. Lo accarezzò distrattamente con l’indice, poi ritirò di scatto la mano, come se il semplice contatto potesse scottarla. Si soffermò a guardare intensamente la lettera P che vi era incisa. Era il suo distintivo di Prefetto.
Sorrise al ricordo della gioia provata quel pomeriggio quando, insieme alla solita lettera di convocazione a Hogwarts, aveva trovato il distintivo con la comunicazione che era stata nominata nuovo Prefetto di Tassorosso, la casa in un cui era stata smistata cinque anni prima. Chissà chi era l’altro fortunato.
Sospirando, appoggiò il distintivo sul comodino e andò alla finestra aperta, alla ricerca di un filo d’aria che le desse un po’ di sollievo dalla calura estiva, ma niente. La notte era immobile e deserta, rischiarata dal plenilunio, il cielo un tappeto di stelle, simili a tante piccole pietre preziose.
Ancora due giorni e sarebbe tornata a Hogwarts. Avrebbe così potuto rivedere tutti i suoi compagni di Casa, i Tassorosso, tutti i suoi amici, avrebbe rivisto Severus.
Sorrise pensando al ragazzo. Chissà se era riuscito a rivelare i suoi sentimenti a Lily Evans come le aveva promesso, era da molto tempo che non le mandava un gufo. Sperava che avesse buone nuove da raccontarle, nessuno meglio di lei poteva capire quello che il ragazzo provava, il dolore di amare qualcuno di nascosto.
Ancora due giorni e avrebbe rivisto Sirius Black. La mano chiusa a pugno tamburellò più volte contro il marmo della finestra pensando a lui. Da quanto tempo ormai ne era segretamente innamorata? Probabilmente dal primo momento in cui aveva posato gli occhi su di lui, cinque anni prima. Era stato durante lo Smistamento e, nonostante fosse poco più di un bambino, aveva già quell’aria arrogante che lo rendeva così maledettamente intrigante. Era stato smistato il turno prima di lei essendo lui un Black, lei una Brown. Aveva tanto sperato di finire in Grifondoro, ma solo per seguire lui, anche perché di coraggio ne aveva ben poco, ma il Cappello Parlante l’aveva messa tra i Tassorosso e, doveva ammetterlo, mai scelta era stata migliore e giusta. Lei era di animo gentile ed altruista, profondamente leale e fedele, ma soprattutto era infinitamente paziente.
Paziente… Infatti stava ancora aspettando il momento in cui lui le avrebbe fatto un breve cenno per gettarsi tra le sue braccia. Ed erano passati cinque anni! Cinque anni in cui non aveva saputo fare altro che osservarlo di nascosto, evitando qualsiasi legame o rapporto con chiunque avesse tentato un approccio, ed erano stati in molti a farlo.
Si perché non era affatto male, anzi a detta degli altri era molto bella. Si avvicinò allo specchiò e si mise a studiare minuziosamente il suo aspetto.
I capelli lisci le ricadevano lunghi fino quasi a toccarle la vita, con quella loro particolare tonalità rosso dorata, il viso un elegante ovale su cui spiccava un nasino affusolato ma impertinente, gli occhi verdi, grandi e luminosi. Il tutto era coronato da un paio di labbra morbide e naturalmente rosse che custodivano, quasi gelosamente, un sorriso che arrivava ad accenderle gli occhi. Un sorriso che faceva perdere la testa, ed Eva sorrideva molto spesso. Fisico nello ed asciutto.
Ma allora perché! Perché lui non la vedeva nemmeno? Perché l’unica persona da cui voleva ricevere degli apprezzamenti non sapeva neanche della sua esistenza?
Vero che i Tassorosso sono solitamente destinati a passare inosservati…
Ma la verità era che non si capacitava di come potesse essersi innamorata di un arrogante, maleducato e sbruffone come lui e da sempre cercava di soffocare quell’insano sentimento rendendosi a lui invisibile.
“Bah!” facendo un smorfia alla sua immagine riflessa allo specchio se ne tornò a letto, nella speranza di non ricadere in quel sogno in cui quegli occhi grigi non le davano pace.
  
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