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Autore: redeagle86    07/03/2008    3 recensioni
(Sugar Sugar) Chocolat è più che mai decisa a conquistare il cuore di Pierre...ma se accadesse il contrario?
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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5. La luce dell'amore

 

-Cos'è questa luce, Robin?

Purtroppo il mago lo sapeva bene: era lo splendore di un cristallo rosso… Il cristallo di Chocolat.

Un suono agghiacciante si sparse intorno, una risata cattiva…e la luce si spense di colpo. Cosa diavolo accadeva in quella casa?!

-È successo qualcosa…- mormorò Vanilla, spaventata. –Le è successo qualcosa, Robin! Lo sento! Dobbiamo entrare!

-Ci sto provando, Vanilla- ribatté il tutore, avventandosi sulla maniglia. E quasi cadde a terra quando la porta si aprì di scatto.

-Chocolat!

 

Pierre crollò sulle ginocchia, con gli occhi sgranati: l'aveva…distrutto…

I frammenti rossi si stavano spegnendo a poco a poco, raffreddandosi con il pavimento, lanciando il loro muto grido di dolore, che, alle orecchie del giovane, suonava come un urlo lacerante.

Era finita…e il buio aveva vinto.

Chocolat era stata liberata e rimessa a terra. Era sconvolta: non sapeva nemmeno descrivere cosa provava esattamente, tanto era shockata e incredula. Il suo cristallo…

Mosse dei passi tremanti in quella direzione. Il suo cristallo…era in pezzi…non avrebbe mai assaporato il calore di un amore sincero…non ci sarebbe stato…più nulla…

Si inginocchiò distrutta davanti a ciò che restava…non poteva essere vero. Era solo un incubo…sì, presto si sarebbe svegliata nel suo letto, accorgendosi che non era altro che un brutto sogno.

Non udì nemmeno la voce di Vanilla.

-Chocolat!- la chiamò la bionda, felice che fosse sana e salva. Voleva correre da lei, ma Robin la fermò: lui aveva capito cos'era avvenuto. Sapeva cos'erano quei cocci sparsi al suolo…

-Robin…- chiese spiegazione la ragazza. Ma il mago si limitò a scuotere la testa: non potevano fare più niente.

Duke era immobile, il cuore stretto in una morsa alla vista della sua protetta ridotta in quello stato: avvertiva i suoi sentimenti confusi, la sua sofferenza…e si malediva per averla lasciata sola.

La rossa sfiorò i frammenti, quasi volesse accertarsi che fosse reale, che fosse accaduto davvero…

-Per…per chi batteva il tuo cuore…Chocolat?- domandò Pierre.

Già, per chi provava quell'emozione? Perché il suo cristallo era rosso?

Non che avesse ormai molta importanza. Ma quella risposta era sempre stata lì, dentro di lei, ignorata…ma indelebile, in attesa di considerazione.

Abbassò la testa, nascondendo il viso sotto la tesa del cappello. La risposta era davanti a lei.

Il ragazzo notò le lacrime solcarle le guance, mentre rispondeva:

-Batteva…per te…

Sgranò le iridi celesti: non era possibile, non poteva aver detto veramente…

Una delle sue mani incontrò quella di Chocolat, mentre l'altra le alzava il bel volto. Il suo corpo stava agendo da solo, d'istinto: Pierre non capiva cosa gli stesse succedendo. E poi, l'inevitabile…

Un istante prima stava specchiandosi nei suoi occhi smeraldo, e un attimo dopo si chinava sulle sue labbra. La baciò lievemente, sentendo la sua agitazione, il suo tremore iniziale dettato dallo stupore. Dopo tutto svanì e Chocolat ricambiò quel bacio così dolce, passandogli le braccia attorno al collo.

Il tempo era come sospeso.

I pezzi del cristallo iniziarono a brillare di un rosso sempre più intenso, sollevandosi da terra e iniziando a ruotare attorno ai due giovani, ancora stretti l'uno all'altra.

Una luce sempre più forte, un vortice sempre più rapido…e infine il cuore, di nuovo integro, splendette sopra di loro, fra gli sguardi attoniti dei presenti.

Pierre si staccò sorridendo, ammirando la sua espressione confusa nel prendere fra le mani la gemma cremisi, incredula: com'era possibile? Era…incredibile…

Guardò il mago, felice, mentre il cuore svaniva, riprendendo il suo posto.

"NO! È impossibile!" tuonò il buio. Quella ragazzina aveva compiuto un miracolo.

-Hai perso- ringhiò Noir, frapponendosi tra lui e i ragazzi. –Ti conviene sparire.

"Potete aver vinto una battaglia, ma la guerra è ancora lunga…" li minacciò, dissolvendosi lentamente.

-Chocolat!

Le due amiche si corsero incontro, abbracciandosi raggianti: non c'era bisogno di domande fra loro, perché la sola cosa che contava era l'essere di nuovo insieme. E poi fu il turno di Duke, che si strinse alla sua padroncina, versando fiumi di lacrime.

-Duke…

-Ero così preoccupato!! Non farlo mai più!!

-Scusami, amico mio…- rispose, accarezzandolo.

-Chocolat- pronunciò una voce seria, che la costrinse ad alzare gli occhi. Sapeva che prima o poi avrebbe dovuto affrontarlo.

-Robin…mi dispiace…so di aver sbagliato, ma…

-Zitta- la interruppe il tutore. –Vieni qui, piccola peste- aggiunse dolcemente, attirandola a sé. –Sono contento di vedere che stai bene.

Pierre li osservò, tranquillo e finalmente sereno. Dopodiché si voltò, allontanandosi.

-Dove andiamo?

-A casa, Noir. Su Extramondo, a pagare per i miei errori.

-E…Chocolat?

Non aveva risposte per quella domanda. Lei gli faceva provare delle sensazioni del tutto nuove e sconvolgenti. L'aveva baciata, ed era stato splendido… Ma si rendeva conto di non poterla avere: lei meritava qualcosa di meglio di uno che si era unito alle tenebre.

-Pierre!

Si girò con un sospiro. Sperava di riuscire ad evitare quel momento.

Ma lei era lì, con i suoi occhi traboccanti d'amore e di aspettative.

-Dove stai andando?

-A Extramondo…a scontare la mia pena…

-E…e io?- chiese tremante. –Io che farò?

-Tu hai la tua sfida da vincere: devi diventare regina.

-Pensi che m'importi?- esclamò. Perché non capiva che lo amava, che era lui la sua vita? –Se non ci sei tu… niente è importante…

-Chocolat…hai sprecato con me il tuo primo bacio. Non fare lo stesso con il tuo amore.

-Pierre…non lasciarmi…

-Abbi cura di te, piccola strega. Un giorno incontrerai qualcuno che merita i tuoi sentimenti, non come me. Addio- concluse, sparendo.

-No…Pierre…Pierre!- gridò fra le lacrime. –Pierre…

 

 

  
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