Anime & Manga > Princess Tutù
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Autore: hurricane venus    01/09/2013    1 recensioni
Un principe senza cuore, un cavaliere che non è in grado di proteggere le persone che ama, una ragazza che non sa chi è e infine una papera che diventa principessa. Il loro destino è unito e i fili che li legano sono controllati da un'entità oscura e nera come la notte. Riusciranno ha prendere in mano le redini del gioco e così controllare la loro vita ?
Genere: Fantasy, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Rue e Mytho erano nella stanza della ragazza, la giovane stava accarezzando delicatamente i capelli del ragazzo, morbidi come piume di cigno e del medesimo colore. –Ti amo, mio principe.- il giovane alzò lo sguardo verso la ragazza dai capelli neri. -Je t’aime.- la ragazza sorrise contenta, ogni volta che diceva quelle semplice parole il suo cuore si riempiva di felicità. –Quando avrai tutti i frammenti del cuore, sarai mio per sempre.- il ragazzo non disse niente, si alzò e guardò negli occhi la ragazza.
–Quando io avrò tutti i frammenti del cuore, lo offrirò al grande Corvo.– Rue lo guardò senza parole, -Come hai detto?- -Si, il mio cuore appartiene al grande Corvo.- il modo in cui lo disse, con quel sorriso in faccia e gli occhi riempiti dal sangue di corvo, le fece mancare il respiro. La ragazza si sentì le gambe molli e la gola secca, non sapeva cosa dire o fare. “Perché mio padre mi avrebbe mentito? Non capisco, mi ha promesso che il principe sarebbe stato mio…” La giovane si alzò al letto inorridita e se ne andò correndo, lasciando il principe completamente solo. Doveva capire, non poteva permettere che suo padre mangiasse il cuore di Mytho! Non poteva certo chiedere spiegazioni al padre, sarebbe stata la cosa più sciocca che avrebbe potuto fare. Decise di andare a riflettere in un luogo tranquillo e lontano da tutto e da tutti. Si trasformò in Princess Kraehe e scomparì nel nulla. Intanto Mytho si era alzato dal letto, il suo corpo era come manovrato da fili invisibili che lo rendevano simile ad una marionetta. –E’ ora di raccogliere qualche cuore per il Corvo.- uscì dalla stanza e se ne andò, lasciando un vuoto mortale.

Ahiru stava camminando tutta contenta tra i giardini dell’accademia, sul suo volto era stampato un bellissimo sorriso e i suoi occhi brillavano come stelle. “Sono così felice! Fakir scriverà la storia di Mytho e così avremo un lieto fine!!” saltellava e ballava felice tra i fiori profumati, godendosi il bel tempo. Ad un tratto si fermò, “Questa è la voce di Mytho…” seguì il suono di quella voce fino ad arrivare alla fontana che stava nel giardino. Lì vide il giovane principe con una ragazza dai capelli biondi come oro, il ragazzo le stava addosso e la sua preda sembrava sotto ipnosi. –Io ti amerò per sempre, sarò sempre al tuo fianco e non soffrirai più.- il tono del principe era sensuale e magnetico, -Si.- gli occhi della ragazza erano vuoti e privi di vita. “Mon Dieu! Sta cercando di prenderle il cuore!” si trasformò in Princess Tutù più velocemente che poté, –Dammi il tuo cuore e ti amerò per sempre.- -Si, amore mio.- il principe fece un passo indietro e si trasformò nel principe Corvo, spalancando due grandi ali nere come la notte. –Fermo!- Tutù saltò tra loro due, in modo da fermare l’incantesimo del giovane, –Non ti permetterò di prenderle il suo cuore!- il ragazzo fece una piccola smorfia,  –Scommetti !?- con voce suadente chiamò la giovane alle spalle della principessa con il tutù bianco.
–Vieni a me!- la ragazza cominciò a camminare verso il principe, completamente soggiogata dal potere del sangue del Corvo, –Non devi andare da lui!- Ahiru cercò di fermarla, ma la ragazza passò oltre Tutù come se non la vedesse nemmeno; Ahiru non aveva idea di come fare per rompere quell’incantesimo. Allora fece l’unica cosa che era in grado di fare: cominciò a ballare. –Non devi cedere alla promesse di questo ragazzo, senza cuore non potrai amare.- le mani e le braccia si muovevano elegantemente come ali di cigno, danzando sulle punte delle scarpette rosa. La ragazza si fermò e si girò verso di lei, –Cosa?- -Non ascoltare quello che dice! Io ti amerò per sempre!- Ahiru si avvicinò alla ragazza, cominciò a danzarle attorno, spezzando lentamente il sortilegio. -Troverai qualcuno che ti amerà e quando succederà, lui ti amerà davvero.- la ragazza la guardò con la bocca aperta, come se avesse capito che stava sbagliando tutto, poi cadde a terra priva di sensi, ma libera dal controllo del principe Corvo. Ahiru sorrise dolcemente e poi rivolse la sua attenzione a Mytho. –Hai vinto ancora una volta Princess Tutù, ma prima o poi perderai anche tu e quando accadrà sarà la tua disfatta!- detto ciò scomparì in un mare di piume nere come la notte più scura. “Mytho, perché?” Ahiru sciolse la trasformazione e decise che doveva assolutamente trovare il frammento mancante, prima che fosse troppo tardi.

-Allora, cominciamo…- Fakir si trovava nella biblioteca della città, l’edificio era molto vecchio e conteneva migliaia di migliaia di volumi. Fakir ci aveva passato molto tempo a leggere da bambino e la conosceva molto bene. Aveva preso una decina di libri e si era messo in un tavolo nell’angolo più nascosto della biblioteca, per non essere disturbato da nessuno. Non aveva la più pallida idea di come poter cambiare la storia, c’erano particolari condizioni? Doveva fare qualcosa di particolare prima di cominciare a scrivere? Purtroppo quelle domande non trovarono risposta. Cominciò a leggere uno dei libri che aveva preso, sperando di trovare qualche notizia utile alla sua missione. Dopo circa un’ora di lettura, una figura si parò davanti a lui, –Forse io ho le informazioni che stai cercando.- era un ragazzo, più basso di lui, con capelli corti e gli occhiali; aveva indosso la divisa dell’accademia quindi frequentava la sua stessa scuola. –Tu chi sei?- chiese non molto garbato Fakir, non sopportava le persone arroganti e il modo in cui aveva parlato era stato sfrontato e irritante, –Io sono Will, ma cosa più importante sono il discendente dell’aiutante di Drosselmeyer.- -Come fai a conoscere questo nome?- chiese cauto il moro, guardandolo con gli occhi che erano diventate due fessure. Non gli piaceva quel ragazzo e l’avrebbe mandato subito via, se non avesse attirato la sua attenzione pronunciando il nome di Drosselmeyer. Al nuovo arrivato spuntò un sorriso compiaciuto, –Io conosco tutto di Drosselmeyer e tu, sei il suo discendente, non è forse vero?- chiese sodisfatto il quattrocchi. “Ok, ora mi sta facendo arrabbiare!” –Io posso fornirti le informazioni che cerchi, basta che me lo chiedi.- -Di grazia, potresti dirmi come posso prendere il possesso della storia di Drosselmeyer?- chiese con una punta di sarcasmo il moro seduto al tavolo, l’altro rimase un po’ sorpreso dalla domanda, cosa che fece sorridere Fakir di buon gusto. - mmagino che stai parlando della storia del “Il Principe e il Corvo”.– Fakir lo avrebbe voluto prendere a sberle, si domandò perché continuava a porli domande se conosceva tutto. –Proprio così.- I due parlarono per molto tempo, alla fine si lasciarono con l’intenzione di trovarsi qualche ora dopo. Fakir si diresse a casa sua con passo spedito, aveva scoperto parecchie cose e aveva bisogno di parlarne con Ahiru il prima possibile.
Quando aprì la porta di casa, trovò Ahiru che stava giocando con Uzura, aveva ancora i capelli sciolti e la divisa dell’accademia, significava che era venuta direttamente li dopo scuola. ¬–Ahiru? Cosa ci fai qui?- la ragazza, sentendo la sua voce, si alzò dal pavimento e gli si avvicinò sorridente.
-Ciao, avevo bisogno di parlarti e allora sono venuta qui, ma quando ho visto che non c’eri, ho deciso di aspettarti e giocare un po’ con Uzura.– Uzura suonò il suo tamburello contenta di aver giocato con l’amica per molto tempo,
–Allora, cosa dovevi dirmi?- chiese stanco il ragazzo, -Oggi ho incontrato Mytho, stava per rubare un cuore, fortunatamente sono riuscita a fermarlo e la ragazza sta bene. Ma mi sono resa conto che non posso stare a guardare senza fare niente mentre tu scrivi la storia, ho deciso che andrò alla ricerca dell’ultimo pezzo del cuore.-
-Ho capito, va bene. Ma una cosa non mi torna, non c’era Rue ?- Ahiru si accorse solo ora che Mytho era solo. –Si, ora che me lo fai notare, è molto strano. Che stia tramando qualcosa?- -Non saprei, ma meglio stare pronti. Ho anch’io una cosa da dirti: oggi in biblioteca ho incontrato un ragazzo che dice di essere il discendente dell’assistente di Drosselmeyer…- -Drosselmeyer aveva un aiutante?- chiese sorpresa la ragazza, Fakir annuì, -E mi ha detto come scrivere la storia.– il viso di Ahiru si illuminò di felicità, -E’ meraviglioso! Potrai scrivere la nostra storia!!- Fakir sorrise dolcemente, quando quella ragazza sorrideva riusciva a dargli una grande forza e pace interiore, –Allora cosa devi fare?- -Nel centro del paese c’è un parco, devo andare lì e avere una specie di “contatto sensoriale” o qualcosa del genere, non chiedermi di spiegartelo perché non ne sono in grado!- Ahiru lo guardava annuendo, “Non ho capito niente! Ma non ho voglia di fare la figura di quella che non capisce mai nulla! Sorridi e annuisci! E’ un metodo che non fallisce mai!”
-Ma certo è ovvio.- -Davvero?- Ahiru si stava mettendo nei guai da sola, -Ma certo! Per scrivere la storia devi avere…quella cosa impronunciabile con il luogo in cui si svolge la storia.- sperava di essersi salvata con quella frase costruita al momento, che persino a lei sembrava priva di senso. –Hai ragione.- Ahiru sospirò sollevata di non aver detto una sciochezza. Il ragazzo salì in camera sua e dopo cinque minuti tornò di sotto con dei nuovi vestiti: pantaloni neri con stivali che arrivavano alla coscia e una camicia di seta bianca a maniche lunghe, con una scollatura a V. Ahiru era completamente incantata, on riusciva a pensare e a pronunciare una sola parola. “Questo si prende gioco di me!” riuscì a pensare dieci minuti dopo. Perché non riusciva a restare concentrata quando c’era lui in giro? Ahiru si era girata di schiena per non guardarlo e per riuscire a riprendere quella poca capacità mentale che aveva sempre avuto. –Ahiru stai bene?- lei si girò facendo ruotare i capelli con lei, che lasciarono Fakir a bocca aperta, rispose con un semplice si che il nostro ragazzo non sentì perché leggermente distratto. Dopo aver ripreso capacità mentali appropriate per camminare e parlare, i due uscirono di casa con Uzura e si diressero verso il parco.

Intanto una ragazza con la pelle bianca come la neve e i capelli neri come la notte, stava seduta su il tetto di una chiesa, appoggiata con la schiena contro il campanile. Era un luogo tranquillo e a lei piaceva molto, riusciva a vedere tutta la città e li nessuno l’avrebbe trovata. –Perché mio padre mi avrebbe mentito? Non ha senso, solo io posso aiutarlo a tornare libero.- la voce era triste e confusa, Rue non aveva idea del perché suo padre avrebbe voluto il cuore di Mytho, l’unica persona che amava. Cominciò a venirle un leggero mal di testa, a causa dello stress a cui era sempre soggetta negl’ultimi tempi. La giovane appoggio le braccia sulle ginocchia e vi appoggiò la testa, rimanendo così per parecchio tempo.

Quando i tre ragazzi arrivarono, sul posto c’era uno strano ragazzo ad attenderli. Ahiru pensò che si trattasse del discendente del aiutante di Drosselmeyer e lo guardò con aria seria e cauta. -Vedo che hai portato compagnia.-
-Qualche problema?- rispose freddo come il ghiaccio Fakir, -Assolutamente, andiamo…- si sistemò gli occhiali e si avviò verso il centro del parco. Il parco era formato da un piccolo prato circolare incorniciato da alberi di varie specie, al centro c’era una quercia, era molto antica e i rami carichi di foglie ballavano al suono del vento. Il ragazzo si fermò proprio davanti a quella pianta e cominciò a parlare. –Questo albero è l’unico modo per entrare a contatto con la storia di Drosselmeyer, è un albero incantato che permette di prendere il controllo della storia; lo fece impiantare in caso avesse avuto un erede. Ma questo non successe…- il ragazzo alzò lo sguardo e guardò Fakir. –Siediti qui davanti e cerca di sentire tutto quello che ti circonda: persone, animali e piante. Devi diventare un tutt’uno con la città e allora l’albero ti parlerà.- tutto ciò sembrava un po’ troppo fantasioso per Ahiru, ma d'altronde lei in realtà era una papera trasformata in umana, non poteva certo criticare quel povero albero. Fakir sembrava poco sicuro ma fece come gli fu detto. –E’ meglio se lo lasciamo solo, potremo disturbarlo.– Ahiru e Uzura se ne andarono con il ragazzo occhialuto che le seguiva alle spalle. –Andrà tutto bene, vero?- chiese Uzura all’amica, che rimase intenerita dal tono di voce della piccola, -Certo, Fakir è la persona più coraggiosa e più forte che io conosca! Non c’è motivo di preoccuparsi.- la piccola annuì contenta, ma Ahiru aveva uno strano presentimento e cominciò a pregare che andasse tutto per il meglio.
Fakir aveva gli occhi chiusi e le gambe incrociate, cercando di concentrarsi sull’ambiente circostante. “Non riesco a sentire niente! Ho troppi pensieri per la testa, Mytho, Ahiru e Rue…” il ragazzo fece un profondo respiro e si liberò di tutti quei pensieri, si concentrò sul suono del vento, sugli uccelli che cinguettavano e sul rumore della città. Dopo parecchi minuti aprì gli occhi di scatto, non si trovava più nel parco, ma in un luogo sconosciuto a qualunque mortale. –Dove sono finito?!- -Sei tu, che desideri prendere il controllo della storia?- una voce gentile, dolce ma con un velo di tristezza rispose al giovane. –Chi sei?- -Io sono lo spirito dell’albero che collega il mondo delle storie con il mondo reale.- -Per favore, fa si che riesca a prendere il controllo di questa storia!- per un po’ nessuno rispose, intorno a lui poteva vedere solo luce di un pallido verde chiaro, fluttuava dolcemente in aria, non si vedeva ne una fine ne un  iniziò di quel strano fascio di luce che lo avvolgeva. –Per quale motivo?- -Devo salvare degli amici…-
Ahiru senti che qualcosa non andava, non sapeva cosa, ma senza pensarci due volte cominciò a correre verso il parco. –Dove vai?!- chiese William confuso, -Fakir è in pericolo devo andare a salvarlo!- appena girato l’angolo si trasformò in Princess Tutù e con un grandi salti si diresse dove si trovava Fakir.
-…è l’unica cosa che posso fare per loro.-  -Magari loro non vogliono essere salvati.- la voce era seria e armoniosa, Fakir non seppe come rispondere, era una domanda talmente sciocca ma che allo stesso tempo aveva una risposta difficile. –Io sento che loro vogliono essere salvati, non perché lo voglio soltanto io, ma perché li conosco e so che non è questo ciò che vogliono.- -Come fai a sapere…-
Ahiru, con un ultimo balzò, arrivò proprio davanti all’albero di quercia, ma c’era anche un altro albero, più piccolo, che prima non c’era. – Ma cosa?- girò intorno alla nuova pianta e per poco non urlò di paura. -Fakir!- il corpo del ragazzo sembrava senza vita, intorno a lui era cresciuto un albero che stava per ricoprirlo interamente.
-Fakirrr!! Rispondi ti prego!!- gli occhi della ragazza cominciarono a riempirsi di lacrime, Tutù si strinse forte all’albero che imprigionava il ragazzo, –Non puoi andartene! Tu sei l’unico che può creare un lieto fine per questa tragica storia!- “Cosa sto facendo? Non posso solamente piangere e urlare…devo fare qualcosa per aiutarlo.” Si asciugò le lacrime con il dorso delle mani e poi cominciò a ballare. Con il ballo riusciva ad esprimere qualsiasi cosa, non servivano parole, la sua danza era magica; poteva rendere felici le persone che la guardavano o purificare i cuori delle persone, avrebbe salvato anche Fakir con il suo potere, doveva soltanto crederci.
-…che non stai sbagliando? Non pensi di essere egoista?- -No assolutamente, io credo in quello che faccio!- “Si, Mytho desidera avere un cuore, poter piangere e sorridere, mentre Ahiru vuole rimanere un essere umano, non vuole trasformarsi in polvere di luce o in una papera, e io voglio che tutti siano felici.” –Fakir non mollare!- la voce di Ahiru riempì quel vuoto immenso, -Ahiru!- -Rispondi a un ultima domanda, userai questo potere solo per questo motivo?- -Si.- disse con tono serio. Ahiru ballava senza fermarsi, non voleva che Fakir si trasformasse in un albero, lei non era abbastanza forte per affrontare tutto da sola. Le lacrime scesero nuovamente a incorniciarle il viso, si appoggiò all’albero in punta di piedi, per poi alzare una gamba verso il cielo. –Torna indietro…- Lo spirito alla fine decise, –Come desideri, potrai avere il controllo sulla storia. La ragazza che ti chiama crede in te, il suo cuore è puro, riesco a capirlo dal modo in cui balla. Ora vai, e porta un lieto fine a questa storia!- L’albero intorno a Fakir si dissolse nel nulla e lui cadde tra le braccia di Ahiru che lo prese e lo strinse forte a se. Quando aprì gl’occhi vide la ragazza con il volto rigato dalle lacrime, –Sei sempre la solita piagnucolona.- disse quasi in un sussurro, la ragazza gli sorrise dolcemente, -E’ colpa tua che mi fai sempre preoccupare.- -Mi dispiace, ma ho una buona notizia…ora ho il controllo della storia.- -Non avevo dubbi al riguardo.- Wiliam e Uzura arrivarono poco dopo, Tutù era tornata ad essere Ahiru e Fakir aveva recuperato le forze.
–Allora?- chiese il quattrocchi curioso, Fakir semplicemente annuì sorridendo e l’altro tirò un sospiro di sollievo. Uzura corse da lui e l’abbracciò forte, felice di poterlo di nuovo abbracciare, -Forza torniamo a casa.- cosi dicendo, ognuno tornò a casa. Una scintilla di speranza si era accesa nei loro cuori e forse sarebbe diventata un incendio che avrebbe bruciato i fili malefici di Drosselmeyer, liberando così tutti e rendendoli liberi di scegliere.

-Interessante….davvero, interessante….- Drosselmeyer osservava con suoi specchi incantati la scena, –La nostra povera Rue è così confusa e il nostro principe così spietato. Mentre il cavaliere e Princess Tutù sono stati più furbi del previsto…ma posso farlo tornare a mio vantaggio…- la risata che susseguì avrebbe agghiacciato il sangue persino a un demone col cuore colmo di odio e crudeltà. La storia doveva ancora finire e poteva accadere di tutto.
  
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