And you make me so mad I ask myself why i'm still here, or where could I go 

Non sapevo più dove sparire, e per fortuna che sono piccolo, così mi infilai le cuffie e mi isolai da tutti fino al nostro arrivo a Los Angeles.

Appena arrivati in hotel mi fermai ad ammirare la lussuosità della camera che era costituita da un salotto centrale con tanto di tavolo da biliardo e cinque camere separate con letto matrimoniale. Mi chiusi subito nella mia stanza abbandonando la valigia a terra per lanciarmi sul letto e gli altri decisero di lasciarmi solo fino a sera quando Mikey irruppe nella mia stanza con la sua solita goffaggine per lasciarsi cadere sul materasso accanto a me

-Tu sai che succede a mio fratello?- chiese dopo un iniziale momento di silenzio

-perché dovrei saperlo io?-

-perché siete sempre stati molto legati… non lo so io sono preoccupato… non so che cosa gli sta succedendo e credevo… speravo… che almeno tu ne sapessi qualcosa- l’ansia sul suo volto era palese – e poi stasera ci ha organizzato una serata con i Mars in un locale… perché a detta sua “ci saranno moltissime belle ragazze con cui divertirsi”-

Lo fissai allibito: dov’era finito il timido Gerard, il ragazzo pieno di problemi che si salvava con la sua stessa musica?

Ma nonostante i nostri sforzi non riuscimmo a capire cosa potesse essere diventato ormai il nostro vocalist.

Dopo esserci vestiti seguimmo Gerard in un locale alla moda pieno di ragazzine in abiti succinti che ballavano gli ultimi successi delle classifiche . Ci tuffammo nella folla e subito fummo travolti da una fiumana di gente e separati gli uni dagli altri e alcune di quelle ragazzine si strusciavano addosso a me tanto che mi sarebbe piaciuto urlar loro addosso “okay che sono bisex ma un po’ di contegno!”

Purtroppo quel piccolo incidente mi aveva distratto e non riuscivo più a capire dove fosse finito i resto della mia band costringendomi a vagare come un'anima in pena alla loro disperata ricerca per tutto il locale ricolmo di gente. Quando alla fin li trovai erano in una saletta separata seduti su un divanetto, tutti tranne Gerard ovviamente che seduto accanto a Jared intratteneva un folto gruppo di ragazzine che probabilmente nemmeno sapevano chi fosse.

Io non li degnai di più di poche occhiate e sparii fra i miei amici, benchè i miei neuroni tessero ballando la samba alla sola idea di prendere il posto di una di quelle fanciulle e sedermi su quelle cosce ben tornite e vagamente femminili fasciate come al solito da un paio di jeans scuri attillatissimi e molto molto stretti all'altezza dell'inguine che il caro vocalist aveva ben fornito...

-Frank ma sei vivo?-

-oh certo certo!- sbattei le palpebre ritornando alla vita reale

-ti abbiamo chiesto se ti va di bere qualcosa..-

-oh...- arrossii di colpo. Dannati Way sanno sempre come metterti in imbarazzo

-si si certo stavo pensando a cosa bere... ma non so decidermi fai tu..- aggiunsi a mo di giustificazione

Volevo solo andarmene via, è questa la verità, ma non volevo fare sempre la figura dell'asociale, in fondo loro erano i miei migliori amici e si sarebbero certamente preoccupati per me... sempre che non lo stessero già facendo...

presi la birra che mi offriva Mikes senza nemmeno alzare lo sguardo e la tracannai in un sorso spaparanzandomi sul divano e iniziando a fare conversazioni futili con Ray pur di distrarmi in un qualche modo. Ma neanche questo metodo funzionò a lungo: ben presto il mio sguardo fu calamitato nuovamente verso la chioma vermiglia di una certa persona che in tutta la sera non ci aveva nemmeno rivolto la parola.

Così mi alzai e scusandomi con tutti accusando un forte mal di testa svicolai fuori dal locale e mi avviai a piedi verso l'hotel che non era nemmeno troppo vicino. Ma anche così la mia mente continuava a deviare su una testolina rossa e due occhi di un verde non umano e quella era decisamente zona vietata.

Nell'uscire non mi ero nemmeno accorto che non ero stato il primo ad andarmene, così quando arrivai nella nostra stanza di hotel la scena che mi trovai davanti non potè che lasciarmi più sconvolto che mai. Sul tavolino da biliardo della saletta in comune c'era disteso Gerard a gambe larghe e in piedi a sovrastarlo quello che solo in un secondo momento riconobbi come il minore dei fratelli Leto, e a sentire i gemiti delle loro bocche quei due ci stavano dando dentro... sparii nella mia stanza sperando che nessuno dei due mi avesse sentito e mi infilai le cuffiette per coprire rumori che nonostante l porta chiusa si distinguevano chiaramente.

E devo dire che Gerard geme proprio come una donnicciola...

ma che andavo a pensare?

Quella situazione mi stava uccidendo ma non potevo fare nulla.

Però qualcosa di buono c'era... a Gee interessavano i ragazzi.. pensavo fosse solo qualcosa di leggero... che tollerasse i baci... ma ora era disteso su quel tavolo con un... nel...

Frank ma smettila di pensarci!

ultimo aggiornamento 18 agosto si ma del 2012

mi rendo conto che è passato più d un anno ma non avevo l'ispirazione frerard... I'm so sorry c.c

in realtà non so da quanti mesi avessi pronto questo capitolo, volevo almeno iniziare il prossimo prima di pubblicarlo ma non so nemmeno se la storia vi interessa ancora dopo tutto questo tempo

proverò ad esserci di più, dovete solo credere nelle fate

vi amo tutti voi che leggerete, sappievatelo (?)

xoxo Maty