Fanfic su artisti musicali > Justin Bieber
Segui la storia  |       
Autore: Giselle__    01/09/2013    9 recensioni
"Non puoi dire a nessuno di noi..lo sai vero?"
"Perché no?"gli chiesi perplessa
"beh perché scoppierebbe il finimondo se ci vedessero insieme"
"Perché scoppierebbe finimondo?" continuavo a non capire
"Perché io sono Justin Bieber e tu be'...sei una ragazza qualunque"
"mi stai dicendo che non può esserci niente tra di noi...perché non sono famosa"
________________________________________________________________________
Lui: Justin Bieber; alto, bello ma sopratutto FAMOSO
Lei:Chanel Rivera; di media statura, capelli lunghi ondulati castano scuro e occhi verdi, incredibilmente verdi. Ma non è famosa...lei è solo una ragazza NORMALE.
L'idea di questa fanfiction mi è venuta dopo aver visto per la milionesima volta Starstruck (il film della Disney) infatti alcuni capitoli presentano pezzi di film o come minimo le conversazione.
Spero vi piaccia! Un bacio Giselle!
Genere: Erotico, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Justin Bieber
Note: Cross-over, Lemon, Lime | Avvertimenti: Triangolo
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

 

"Chan...non farlo..." Mi sussurrò Pattie tenendomi ancora per mano, avevo lo sguardo di tutti addosso. Ormai nessuno si ricordava che Selena Marie Gomez si stava esibendo, tutti volevano vedere la mia reazione a quelle parole pronunciate da Justin. Guardai il palco, e vidi Selena che mi guardava e sorrideva; no non dovevo cedere, dovevo restare forte ed impassibile.
"Non so per quanto riuscirò a trattenere le lacrime." Dissi a Pattie sorridendo come se andasse tutto bene. 
"Pensa a qualcos'altro, certo che è stato un colpo basso questo. Rivuole Justin non è vero?"
"Si, il primo giorno che ci siamo incontrate mi ha fatto capire che mi reputava una nullità, non all'altezza per il "suo" Justin, e che lei voleva riprenderselo. Mi ha promesso che lei me lo avrebbe portato via..." Alzai gli occhi al cielo sperando di cacciare via le lacrime, mentre Pattie mi accarezzava il braccio mi scappò un singhiozzo. 
"Nono, Chan, non darle questa soddisfazione, lei non riuscirà mai a portartelo via. Ho visto come ti guarda Justin, sarebbe disposto a morire per te Chan, rinuncerebbe a tutto questo se tu glielo chiedessi." Disse facendo un ampio gesto con la mano. 
"Non gli chiederei di rinunciare al suo successo Pattie, lui si merita tutto questo. Lui è nato per fare questo."
"Vedi perché sei perfetta per mio figlio? Tu lo sostieni nonostante tutto. Non sei arrabbiato con lui vero?"
"No assolutamente, era una chiamata risalente a chissà quanto tempo fa, quella che ho sentito. Però a Selena le strapperei volentieri tutti i capelli."
A Pattie scappò una risata. "Ho sempre pensato che quella ragazza sotto la sua maschera da brava ragazza nascondesse tutta la sua cattiveria. E ora ne ho la prova..."
"Grazie Pattie."
"Sono felice che mio figlio abbia una come te accanto."
Selena stava finendo la canzone, che naturalmente non avevo seguito, mi era bastata l'introduzione, io e lei ci guardammo e le feci feci vedere il mio miglior sorriso. Poi quando finì la sua esibizione fui la prima ad alzarmi in piedi ad applaudire come un ossessa, sotto lo stupore di tutti quanti. Di sicuro si aspettavano che sarei corsa fuori dal teatro in lacrime, ma io ero diventata forte. Non potevo permettere ad una come Selena di buttarmi giù. 
Nella confusione durante la pubblicità un assistente mi venne a cercare e mi disse di seguirlo nel backstage. 
Mi portò davanti ad un camerino, bussò alla porta, disse solo "è qui." E poi sparì. 
Entrai e vidi Justin seduto su un divanetto che si teneva il volto tra le mani. 
"Justin?" Lo chiamai, mentre mi avvicinavo a lui. Lui si alzò all'istante in piedi. Era preoccupato lo vedevo dai suoi occhi. Quei occhi riflettevano tutto. 
"Sto bene." Dissi soltanto e mi precipitai ad abbracciarlo. Lui mi strinse a se, e finalmente potei far uscire tutte le lacrime che avevo trattenuto. 
"Adesso mi credi?" Domandai tra i singhiozzi. "Lei ti rivuole Justin, ora non puoi difenderla. Non dopo che mi ha fatto una cosa del genere!"
"Mi dispiace, le parlerò.." Disse soltanto e io arrabbiata mi staccai da lui. 
"È tutto ciò che hai da dire? Le parlerò? Non era certo la risposta che mi aspettavo!" Dissi indietreggiando. Possibile che la difendesse?
"Lo sai che non è una cantautrice, è solo un interprete. Non le scrive lei le canzoni." 
Ma era serio? "Non ci posso credere! Tu la stai difendendo! Sai, non ero arrabbiata con te, ma ora credo che siate perfetti insieme!" Sputai ogni parola con odio, non poteva farmi questo, non lui, non poteva difenderla dopo che lei mi ha messo in ridicolo davanti a tutti. Non volevo sentirlo ancora, così feci per andarmene, ma quando posai la mano sul pomello della porta lui mi fermò. 
"Non toccarmi." Sputai. 
"Cosa dovrei dirti Chan?"
"Non dovresti difenderla! Sai quanto è stato difficile per me non scoppiare a piangere davanti a tutti? 'Sei l'amore della mia vita.' Benissimo Bieber, vattela a riprendere. Auguri e figli maschi." Sbottai ed uscì dal camerino. Ma fuori mi ritrovai Selena. Cos'era questa? Una persecuzione? Avevo fatto qualcosa di così terribile nella mia vita precedente che ora il karma mi stava punendo?
"Piaciuta l'esibizione?" Mi chiese tutta esaltata. 
"Meglio se non mi parli, se non vuoi che ti strappi tutte le exstension." Dissi sorridendole, poi mi sentì prendere per il polso. "Ciao Selena!" Dissi mentre Justin mi trascinava a forza dentro il camerino. 
"Che vuoi? Non vedi che è qui fuori, vai a scopartela Bieber." Lo guardai con disprezzo, ma lui si avvicinò improvvisamente e non riuscì a fermarlo. 
Così mi bacio, mi spinse contro la porta, mi prese entrambe le mani e le portò sopra la mia testa, ero indifesa. 
Così ricambiai il bacio, era questo di cui avevo bisogno, vedere quanto mi voleva, quanto mi amava, quanto mi desiderava. Quando si accorse che non lo avrei respinto mi lasciò andare una mano che io subito immersi tra i suoi capelli. Lui invece, con la mano libera cominciò ad accarezzarmi la gamba che veniva fuori attraverso lo spacco del vestito, continuava a fare movimenti su e giù per la mia coscia poi se la porto sul fianco. Mi libero l'altra mano e io le incrociai entrambe attorno al suo collo. Poi lui mi prese in braccio; e mi spinse ancora di più contro la porta. 
"Justin.." Ansimai mentre rendeva più intenso il bacio. 
"Ti amo.." Disse tra un bacio e l'altro "non osare dimenticarlo." Altro bacio. "Io amo solo te." 
Non avrei più voluto staccarmi da lui ma proprio quando le cose si stavano facendo serie fuori dalla porta sentimmo una voce che diceva "signor Bieber, 3 minuti alla sua esibizione."
Justin mi rimise giù, e io cercai di ricordarmi come si stava in piedi. Quel bacio mi aveva scombussolata un po'. 
"Scusa per prima.." Dissi mentre mi davo una sistemata allo specchio. I miei capelli erano tutti arruffati, grazie al signorino. 
"No scusa tu, hai ragione ha fatto una cosa orribile, e io non dovevo certo difenderla."
"La ami?"
"Chanel, no! Mettitelo in testa, non la amo."
"Mi ami?"
"Ti amo più della mia stessa vita, tu mi hai reso una persona migliore, e si ti amo con tutto me stesso. E se vuoi saperlo, sei tu l'amore della mia vita."
Non avevo bisogno di altro, così mi buttai tra le sue braccia e lo baciai un'ultima volta, prima che uscisse e facesse vedere a tutti quanto vale. 
      *****************************
Non andammo alla festa che seguiva i AMA's, sia per il fatto che le scarpe mi stavano distruggendo, sia perché non mi andava di restare nello stesso posto in cui ci sarebbe stata Selena. Così per festeggiare decidemmo di andare a mangiare da McDonald's, sperando di poter essere una normale coppia di adolescenti. Justin parcheggiò la macchina non molto lontano, così da non dare nell'occhio con una Cadillac del genere. 
"Amore ho freddo..." Sfortunatamente non avevo con me nemmeno uno straccio di felpa o qualcosa che potesse assomigliarli, e a quell'ora di sera tirava un vento gelido. 
"Tieni." Disse Justin porgendomi il suo pullover, lo indossai alla svelta e mi aggrappai al suo braccio in cerca di un po' di calore, che lui era felice di darmi. 
La serata prosegui tranquilla, perché il McDonald non era per niente pieno, e per non dare nell'occhio ci sedemmo in un angolo, per stare tranquilli. 
Stavo finendo le patatine ridendo come una stupida alle battute di Justin quando due ragazze si precipitarono da noi correndo. 
"Oh. Mio. Dio. Tu tu tu tu" la prima delle due non riusciva nemmeno a parlare. 
Amavo le reazioni che avevano le beliebers appena vedevano Justin, arano tutte molto diverse, c'è quella che urla, quella che piange, quella che si dispera, e quella che tra un po' sviene. Ma tutte sono dannatamente dolci. 
"Ehi!" La salutò Justin, sfoggiando il suo sorriso da "si, sono proprio io." 
La ragazza si fece aria con la mano come per aiutare se stessa a respirare. "Posso..posso abbracciarti?" Justin sgusciò via e si alzò stringendo tra le braccia la ragazza mentre la sua amica che finora era rimasta in disparte sembrava sul punto di svenire. 
"Vuoi sederti?" Le chiesi, e lei annuì e si sedette accanto a me. Le porsi la mia coca cola, sperando che così lei potesse riprendere un po' di colore. 
"Io...lo amo così tanto!" Sussurrò più a se stessa che a me. 
Io le sorrisi, poi le porsi le patatine. 
"Grazie, sei molto gentile. Non sei come pensavo.." 
Justin sedendosi di fronte a me si intromise nella conversazione. 
"Come pensavi che fosse?" Chiese, mentre la ragazza accanto a lui gli appoggiava la testa sulla spalla. 
"Ecco...tutte dicono che lei..." Non riusciva a parlare così guardò l'amica come in cerca di aiuto. "Be', tutte dicono che tu sia cattiva, che odi tutte le beliebers che gli ronzano intorno, che tu sia un'aprofittatrice, che vuoi solo i suoi soldi e niente di più...ecco in sostanza è questo.." Finì l'altra. 
Io sospirai delusa, ero convinta che avessero iniziato ad accettare la nostra storia e invece...
"Mi stupisce come tutte voi siate pronte a etichettare le ragazze che frequento come 'stronze' quando invece non le conoscete affatto."
"Ecco noi.." Disse la ragazza accanto a me. 
"Scusate, è solo che odio che trattìno Chanel così. Lei non se lo merita affatto." Justin accarezzò la mia mano che era appoggiata sul tavolo e la strinse, come a dirmi che era tutto ok. 
"Scusaci tu, hai ragione. Non dovremmo avere voce in capitolo riguardo alla tua vita privata.."
"Grazie Chloe, lo apprezzò molto"
"Si scusa Chanel, io e Melanie siamo dispiaciute per averti giudicata." 
Finimmo di mangiare tutti insieme, Chloe e Melanie erano molto simpatiche, seguivano entrambe Justin da quando avevano dodici anni e ora che ne hanno sedici sono infinitamente innamorate di lui. Ed essendo la prima volta che incontravano Justin, lui volle che fosse indimenticabile. Così davanti ad un buonissimo gelato, regalò ad entrambe un biglietto e dei pass per il m&g per il concerto che ci sarebbe stato tra qualche settimana a Los Angeles. Salutammo le ragazze e ritornammo in macchina. 
"Sono distrutta!" Sbottai scendendo dall'auto nel garage di casa di Justin. 
"Oh be' in tal caso!" Justin mi prese in braccio a mo' di sposa e mi portò dentro casa. 
"Justin mettimi giù!" Dissi ridendo mentre entravamo in salotto. 
"Eccovi finalmente!" Disse Pattie alzandosi dal divano. 
"Mamma! Pensavo dormissi!" Justin mi mise giù sul divano. 
"No, c'era un bel film in tv, ma ora sono stanca morta. Quindi buonanotte piccioncini, fate i bravi, e non rompete il letto!" Uscì dalla stanza ridendo. Quella donna  era peggio di mia madre in quanto a momenti imbarazzanti. 
Percorsi le scale che portavano alla nostra camera seguita da Justin. 
"Sei così sexy da questa angolazione!" Disse ridendo. 
"Smettila di guardarmi il sedere!" Sbottai e iniziai a correre per quanto mi fosse concesso dai tacchi alti. Ma come al solito lui era più veloce di me, così appena entrai in camera lui mi si buttò addosso e cademmo insieme sul letto. 
"Ti amo così tanto!" Dissi mentre affondavo le mani tra i suoi capelli. 
"Anche io ti amo Chanel, e voglio passare il resto della mia vita con te." 
Non mi sarei mai aspettata di sentire quelle parole pronunciate da Justin così mi bloccai. "Anche io." Dissi soltanto poi insieme rotolammo sul letto. 
"Sono così fiera di te, per stasera, per dove sei arrivato. Per tutto." Sussurrai mentre lui mi spostava una ciocca di capelli. 
"Grazie amore, ti andrebbe di festeggiare?" Domandò sorridendomi maliziosamente. 
"Festeggiare..come?"
"Ora ti faccio vedere, però questi non ti servono..." Disse allusivo per poi sbarazzarsi dei vestiti che avevo addosso. 
Avrei voluto che quella serata non finisse mai. Perché era uno dei momenti più felici della mia vita, ma come sempre quando sono felice e tutto sembra andare bene qualcosa rovina tutto, e quel tutto sarebbe successo svariati mesi dopo. 
-------------------------------
Finalmente Justin si era preso una pausa dal tour che era iniziato circa 5 mesi fa, durante i quali ho imparato cosa bisogna dire avere una relazione a distanza. 
Ho imparato che la distanza si rafforza i rapporti, ma allo stesso tempo ti uccide, lentamente. 
Per 5 mesi non ho potuto abbracciarlo, toccarlo, baciarlo, quando avevo bisogno. Ci vedevamo una volta al mese, e quelle poche ore che passavamo insieme non erano mai abbastanza. La scuola era in inferno, tutti mi avevano preso di mira per essere la ragazza di Justin. Ogni giorno mi ritrovavo un sacco di biglietti attaccati al armadietto, e in nessuno c'era scritta una frase carina. Tutti dicevano cose tipo "stronza" "puttana" "mi fai schifo, sparati!" "Troia" "non lo meriti" "muori". Ero arrivata al punto che non volevo più andare a scuola ero stufa di camminare per i corridoi e venire spinta, di sentire commenti che erano peggio di ciò che mi scrivevano sui bigliettini. Non mangiavo più in mensa, ma mi portavo il pranzo da casa e andavo a mangiare in bibblioteca, con me c'erano sempre Carly e Jason il quale era diventato estremamente protettivo, ma nemmeno lui era riuscito a far smettere tutto quanto. 
Per mesi mi sono sentita uno schifo, mi sentivo inferiore a tutti. Spesso quando avevo bisogno di sentire Justin vicino andavo a casa sua e mi rannicchiavo tra le lenzuola del nostro letto, e se stare li per qualche ora mi faceva bene dopo un po' mi distruggeva, perché stando li sentivo ulteriormente la sua mancanza, durante tutti quei mesi non ho mai raccontato niente di tutto quello che succedeva a scuola a Justin, perché sapevo che sarebbe scoppiato un putiferio se l'avessi fatto, quindi stavo zitta e subivo. 
Ma finalmente tutto è finito, Justin è ritornato e non mi lascerà più da sola. 
Ora siamo alle Bahamas, io ho finito il liceo e tra un po' partirò per il college a NY, insieme a Jason, entrambi abbiamo scelto la stessa scuola. 
"Chan?" Mi sentì chiamare così mi alzai dallo sdraio e rivolsi lo sguardo verso l'enorme casa che ospitava me, mia madre, Justin e tutta la sua famiglia. 
"Si?" Urlai cercando di farmi sentire. 
"Vieni un attimo dentro?" Annui e mi avvolsi il pareo intorno ai fianchi ed entrai in casa. 
Justin mi abbracciò da dietro e mi diede dei dolci baci lungo il collo e sulla spalla. 
"Che succede?" Chiesi divertita. 
"Niente...solo che mi sentivo solo...non c'eri quando mi sono svegliato." 
Avevo lasciato Justin che dormiva beatamente ed ero andata a prendere il sole. 
"Gli altri dove sono?" Chiese quando si rese conto che la casa era troppo silenziosa senza quelle piccole pesti di Jazmine e Jaxon. 
"Sono tutti usciti in barca." Gli sorrisi e gli avvolsi le braccia intorno al collo, lui mi prese in braccio e mi bacio. 
Mi era mancato tutto questo.
"Meglio, così abbiamo la casa tutta per noi!" Disse per poi dirigersi verso camera nostra, la più grande di tutta la casa, aveva un letto enorme con le lenzuola bianche con dei ricami rossi, un'enorme finestra che dava sull'oceano, e un divano al lato. E non avevamo ancora avuto il tempo di battezzare quel bellissimo letto, perché la piccola Jazmine era venuta a dormire con noi la sera precedente. 
Di solito era sempre così, ogni volta che andavo a trovare Justin durante il tour passavamo la maggior parte del tempo in una stanza d'albergo a fare l'amore, non ci importava d'altro, poi quando ci ricordavamo che eravamo stati troppe ore in camera uscivamo a fare un giro, mai da soli sempre con le sue guardie del corpo, ma non mi lamentavo mai, era bello scappare dalla mia solita vita e correre da Justin. 
Justin mi butto sul letto e si mise a cavalcioni sopra di me, io gli presi il viso tra le mani e lo baciai dolcemente, senza alcuna fretta, mi era mancato così tanto che non mi importava di stare rinchiusa in quella camera per le prossime 3 ore, finché non fossero arrivati gli altri. In quei momenti non mi importava di niente. 
Dopo essere uscita dalla doccia mi sentivo una persona nuova, indossavo sopra il costume una maglia di Justin e nient'altro. Mi sedetti a gambe incrociate in mezzo al letto e iniziai a passare le dita tra i capelli bagnati cercando di togliere tutti i nodi, quando entrò Justin dalla porta, sfoderando uno dei suoi migliori sorrisi. 
"Tutto ok?" Chiesi facendo ricadere i capelli sulle spalle. 
"È che sei così bella!" Disse venendosi a sedere accanto a me e appoggiando la testa sulle mie gambe, così io cominciai ad accarezzagli i capelli morbidi. 
"Sai Chan un giorno vorrei sposarti..." Rise guardando la mia faccia sbigottita. "Certo non il mese prossimo, sto parlando di non so, fra due anni forse, o anche dopo. Ma si vorrei sposarti!"
"Da quanto ci stai pensando?" Chiesi seria. 
"Da qualche mese, la prima volta che ci ho pensato è stato una sera in albergo ad Austin, in Texas. Tu eri appena andata via e già mi mancavi da impazzire, così ho pensato a sposarti, ad avere dei bambini...sai vorrei diventare padre prima dei 25. Non voglio essere un padre vecchio, voglio poter giocare a calcio con mio figlio, insegnargli a giocare ad hockey, basket e quelle cose li insomma." 
Sorrisi, lui voleva sposarmi..ed avere dei bambini con me. "Sembra che tu dia per scontato che avremo un maschio, sempre se avremo figli!" Dissi ridendo.
"Certo che ne avremo! Ne avremo 3, vivremo in campagna e saremo felici!"
"Mi piacerebbe moltissimo sai...anche io ho sempre sognato che mi sarei sposata giovane. Fin da piccola mi immagino vestita di bianco che cammino verso l'altare."
"Sarò felicissimo di aspettarti dall'altra parte."
"Ti rendi conto che stiamo parlando di bambini e matrimonio e abbiamo appena io 19 anni e tu 21?"
"Lo so è assurdo, ma potremmo riparlarne tra qualche anno, quando sarà il momento giusto no?"
"Magari quando finirò il college!" 
Di solito non toccavo quel argomento, perché mi ricordava che sarei stata lontana da Justin.
"Riguardo al college, non mi piace l'idea che tu e Jason andiate nello stesso posto! I ragazzi durante il college si danno alla pazza gioia, e sai a cosa mi riferisco!"
Sospirai, "andiamo Justin andrà tutto bene e poi Jason non mi toccherà più."
"Chanel quello approfitta dei momenti in cui sei da sola, o devo ricordarti di quando ti ha baciata a quella festa della vostra amica?"
"Era ubriaco...eravamo entrambi ubriachi."
Si io e Jason ci eravamo baciati alla festa dei 19 anni di Melody Harper.  E i paparazzi non avevano esitato a farci delle foto, facendo scoppiare mille scoop. Facendo così aumentare il numero di biglietti sul mio armadietto per qualche settimana; ma fatto sta che io non mi ricordo niente di quel bacio, ero troppo ubriaca. 
"Questo non giustifica niente, ti ha baciata."
"È storia vecchia ormai amore mio!" Lo baciai e presi il telecomando della tv e feci zaping finché non trovai mtv. Come a farlo apposta stavano passando nobody does it like you di Selena. 
Contro ogni aspettativa quella canzone mi piaceva così mi alzai in piedi e cominciai a saltare e a ballare sul letto. Justin rideva e io ballavo. 
"You’re my bad boy fairytale
My rebel with a halo
You hit me like a hurricane
And I can never say no
Your mind you hands your voice
The way you make me yours, you
Your sexy kinda swag
The best i’ve ever had."
"Vieni qui che ti faccio vedere come ti faccio mia." Disse con voce sexy così precipitai tra le sue braccia. Era l'unico posto in cui mi sentivo a casa. 
________________________________________________________________________________________
Scusate come sempre il ritardo con cui posto i capitoli ma non ho spesso molte idee per continuare, forse molte di voi si aspettavano altro da questo capitolo. Ma ho voluto accelerare un po' la storia portando Chan e Justin a quasi 7 mesi di distanza dai AMA'S. Ma giuro che c'è un motivo! Lo so che è molto corto ma ho prodotto solo questo, spero di farmi perdonare con il prossimo, e spero che tutte voi siate ancora con me, perché non mancano molti capitoli alla fine della storia. Un bacione, e ringrazio tutte quelle che leggono e recensiscono. 
Alla prossima Giselle

 

 

 

  
Leggi le 9 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > Justin Bieber / Vai alla pagina dell'autore: Giselle__