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Autore: lunatique    01/09/2013    3 recensioni
Prendiamo una ragazza, che non va molto bene a scuola, negata nello sport. Ora aggiungete un ex-migliore amico con i capelli tipo riccioli d’oro e due fossette da bambino piccolo. Prendete un amico che si innamora della ragazza, una sorella perfetta, un ragazzo dolce più del caramello ed un amica che soffre in silenzio. Aggiungete al tutto una troietta che nella vita non ha niente da fare, tranne che combinare casino.
Cosa viene fuori? Un’enorme disastro, ecco com’è la vita di Alex Stewart da pochi mesi a questa parte.
***
TRAILER DELLA STORIA: http://www.youtube.com/watch?v=wDnylwQDE2o
Genere: Comico, Fluff, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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You said you loved me,
I said I loved you back,
What happened to that?



Tre giorni di assoluto niente.
Sapete quando il tempo sembra fermarsi e non passare mai? Vi sentite come intrappolate, vero? Bene, ecco come mi sento io da tre giorni a questa parte.
Ho passato tutto il tempo distesa su un letto a non fare assolutamente niente.
Esattamente tre giorni fa avevo chiamato i miei genitori informandoli della mia caviglia slogata.
Loro hanno detto “fino al nostro arrivo è meglio che non esci”, siccome che Juliette e Christian stanno sempre fuori, a me tocca rimanere a casa da sola, sdraiata su un letto senza la possibilità di muovermi.
Lo squillo del telefono di casa mi distolse dai miei pensieri.
Mi guardai intorno, notando che avevo lasciato quell’apparecchio elettronico sulla mia scrivania, mentre le stampelle erano dalla parte opposta della stanza. Fantastico.
Mi rizzai in piedi, cominciando a saltellare fino alla scrivania, con le gambe ancora intorpidite.
“Finalmente ti sei degnata di rispondermi!” Pronunciò Mabel dall’altra parte del telefono.
Mi poggiai con la mano libera sulla sedia, non ricordando che questa era mezza rotta quindi, sotto al peso del mio corpo, cadde per terra trascinandomi con se.
“Oh, vaffanculo!” Urlai esasperata.
“Ti voglio bene anch’io.” Rise la mia amica al telefono.
“Non dicevo a te.” Sbuffai alzandomi.
“E a chi?” Chiese.
“Alla sedia.” Spiegai.
“Alla sedia?” Domandò. “Sicura di non avere la febbre?” Continuò sarcastica.
“Fottiti.” Le dissi.
“Questo era per me o stai continuando la tua litigata con la sedia.” Rise, sempre con quel tono fastidiosamente sarcastico.
Alzai gli occhi al cielo, arrendendomi.
“Che fai?” Chiesi zoppicando fino al salotto per distendermi sul divano.
“Guardo la tv, tu?”
“Mi annoio.” Alzai le spalle, anche se non poteva vedermi. “Cos’è successo a scuola, in questi giorni in cui non c’ero?” Chiesi.
Nessuna risposta.
“Hey?”
Ancora nessuna risposta.
“Mabel ci sei?” Chiesi con tono di voce più alto.
“Sposta quel bussò!” Urlò distruggendo completamente tutto il mio apparato uditivo.
“Ma che cazz?” Feci.
“Eh? Si scusa, sto vedendo Extreme makeover home edition ed è arrivato il momento in cui fanno vedere la nuova casa alla famiglia!” Squittì come se le avessero detto che Zac Efron vuole sposarla.
Alzai gli occhi al cielo, di nuovo.
Continuammo a parlare del più e del meno, fino a quando lei mi fece il grande onore di spegnere la televisione e di prestarmi un po’ di attenzione.
“Che ne dici se vieni a casa mia?” Le chiesi.
“Certo, posso portare anche la mia sorellina? Non posso lasciarla a casa da sola.”
“Si, giocherà con Christian.”
“Okay, a dopo.” Mi salutò attaccando.
Tempo venti minuti e qualcuno bussò alla porta.
Spalancai la porta sapendo di chi si trattava, mi ritrovai davanti una ragazza roscia che teneva la mano ad una bambina dai capelli marroncini con i riflessi sull’arancione. Era davvero carina la sorellina di Mabel.
“Ciao piccola, come ti chiami?” Le sorrisi, invitandole ad entrare.
“Renee.” Mi sorrise lei.
“Vieni Renee, ti faccio conoscere una persona.” La portai in camera di mio fratello, che stava giocando con la playstation e teneva il volume al massimo.
“Christian.” Dissi.
Il ragazzino davanti a me non mi degnò di uno sguardo.
“Christian!” Urlai.
“Christian porca puttana ti vuoi girare un secondo?”
Mio fratello mise in pausa il gioco, girandosi verso me e la bambina.
“Lei chi è?” Domandò.
“Lei è Renee, la sorella di una mia amica, Renee lui è mio fratello Christian.” Li presentai.
“Sai giocare a Call of Duty?” Le chiese lui.
Call of che?
“Vuoi scherzare? Sono già a livello sessanta!” Le rispose Renee.
“Dove sei stata per tutto questo tempo!” Sussurrò mio fratello alzando il viso al cielo.
Uscii dalla stanza, lasciandoli soli.
Mi misi vicino a Mabel che si era comodamente distesa sul divano e si grattava la pancia. La somiglianza a mio padre era impressionante.
“Allora, come va tra te e Louis.” Chiese lei con un sorriso, che a me pareva eccessivamente tirato.
“Benissimo!” Sorrisi raggiante.
“Posso chiederti solo una cosa?” Diventò seria.
“Spara.”
“A-a te Louis p-piace davvero?” Balbettò abbassando lo sguardo.
“Certo.” Mentii spudoratamente, che stavo bene con lui era vero, ma non potevo evitare di pensare ad Harry.
“Okay.” Disse, girai di aver visto una lacrima uscire dal suo occhi destro, ma lei se l’asciugò subito ed io feci finta di niente.
“Vuoi mangiare qualcosa?” Cambiai discorso.
“Certo.” Mi sorrise alzandosi in piedi.
Mi aiutò ad arrivare fino alla cucina, tirai fuori due bicchieri e li riempii di fragole, poi aggiunsi tanta panna. Davvero tanta. Bha, ma che ci posso fare? Io amo la panna.
Iniziammo a mangiare e a chiacchierare normalmente, quando il mi cellulare vibrò nella tasca dei pantaloni.
“Pronto?” Risposi infilandomi altre fragole in bocca.
“Tesoro!” La voce di mio padre mi entrò nel cervello.
“Papà!” Risposi. “Come va? Tutto bene?”
“Si, noi stiamo all’aeroporto, tra un’oretta partiamo ed in circa due ore saremo a casa.” Mi disse allegro.
Come? A casa?
Diedi un’occhiata veloce al calendario, notando che il giorno di oggi era cerchiato con il rosso. Cazzo è vero, i miei tornano oggi ed in casa sembra sia passato un ciclone.
“Okay, prendetevela comoda, qui è tutto apposto. Devo andare adesso. Ciao, vi voglio bene!” Attaccai, forse troppo frettolosamente.
“Che succede?” Chiese Mabel.
“I miei tornano oggi, dobbiamo mettere a posto.” Usai il plurale per farle capire che le cose erano due: o mi aiutava, o mi aiutava.
Chiamammo con noi anche Christian e Renee che ci diedero una mano.
Neanche passata mezz’ora che qualcuno suonò il campanello.
“Ma cos’è questa casa? Una stazione nell’ora di punta?” Urlai esasperata aprendo la porta.
Feci entrare Juliette e Niall.
Aspettate un attimo, perché mia sorella ed il biondino erano venuti a casa insieme?
Juls mi aveva detto che andava a danza, non che usciva con Niall.
Mh… quei due mi nascondono qualcosa, secondo me.
“Juls, mamma e papà tornano tra meno di due ore, dobbiamo mettere apposto.” Le dissi.
“Certo.” Annuì. “Tu ci aiuti?” Sorrise verso Niall.
“Mh.. tu cosa mi dai in cambio?” Domandò questo con un sorrisino.
“Tanti tanti baci!” Rispose lei, fiondandosi sulla guancia di Horan.
Il giovane rise divertito, diventando tutto rosso.
“Okay, sono dei vostri.” Annuì anche lui.
In quel momento Mabel fece irruzione nella stanza, correndo verso di me.
“Ho finito di fare la cucina, Christian e Renee stanno pulendo la camera di tuo fratello, ora manca il bagno e la camera tua.” Parlò tutto d’un fiato, poi si girò verso Horan. “Niall! Come mai qui?”
“Le aiuto, tu perché sei qui?” Sorrise il biondo alla roscia.
“Idem.”
“Voi due vi conoscete?” Intervenne Juliette.
“Si, ho conosciuto Niall e Louis all’asilo, siamo amici da tanti anni.” Le rispose Mabel.
“Si interessante, ma ci dobbiamo sbrigare. Io e Mabel puliamo camera mia mentre tu e Juliette pensate al bagno, okay?” Mi rivolsi al ragazzo davanti a me.
Lui annuì, tutti corremmo verso le stanze a noi assegnate.
Mabel prese l’aspira polvere e iniziò a pulire per terra, mentre io saltellavo da una parte all’altra della stanza per mettere nell’armadio i vestiti lasciati in giro per la stanza.
“Dove sta la pezza per pulire i mobili?” Domandai alla roscia.
“L’ultima volta l’avevo visto in bagno.” Corsi nel luogo da lei indicato.
“Juls mi serv…” Mi bloccai sullo stipite della porta, vedendo Juliette e Niall a ridere, mi nascosi per non farmi vedere, sporgendo di poco la testa per osservarli.
Avevano due spugnette piene di sapone in mano, una buona parte del bagno era pulita.
Il biondo allungò la spugnetta verso la faccia di Juliette, sporcandole il mento di sapone.
Ridacchiarono mentre lui provava a ri-sporcarla, mia sorella indietreggiò finendo nella vasca, trascinando con se Niall.
I due risero fragorosamente, lui le diede un bacio sulla guancia.
“Credo che dobbiamo continuare a pulire.” Fece l’irlandese alzandosi.
“Già.” Rispose July.
Sbaglio o quei due stanno sempre insieme?
Juliette esce spesso con Niall, sto iniziando ad insospettirmi.
Li osservai vedendo che avevano rincominciato a pulire, così entrai.
“Juls mi serve lo straccio per pulire i mobili.” La bionda si guardò intorno, poi afferrò uno straccio porgendomelo.
Ritornai in camera mia.
Dopo ore impiegate a lavorare come muli, finimmo e ci stiracchiammo sul divano a guardare la tv.
Il campanello suonò, Juliette andò ad aprire e tutti ci alzammo in piedi.
“Mamma, papà!” Facemmo io ed i miei fratelli correndo tra le braccia dei nostri genitori.
“Hey ragazzi!” Ci dissero loro stringendoci, ci staccammo dall’abbraccio. Mia madre e mio padre guardarono con aria interrogativa Niall, Mabel e Renee.
“Voi siete?” Chiese la donna.
“Degli amici di Juliette ed Alex.” Rispose la roscia.
“Papà, mamma, questi sono Niall, Mabel e la sua sorellina Renee.” Spiegai indicando le persone che nominavo.
“Piacere di conoscervi, volete rimanere a cena?” Chiese papà.
“Mi farebbe davvero piacere, ma io e mia sorella dobbiamo tornare a casa, a presto!” Ci salutò la mia amica andandosene.
“Tu invece, vuoi rimanere?” Domandò mamma a Nialler.
“Certo signora Stewart.” I miei genitori sorrisero al biondino, Katherine volò via in cucina mentre Peter andò in camera sua.
 
“Allora Niall, tu hai 18 anni giusto?” Chiese mio padre mentre tutti iniziarono a mangiare.
Ci eravamo appena seduti, io vicino a mio fratello, Niall di fronte e Juliette si era messa al suo fianco. I miei genitori occupavano i due capotavola.
“Si, 18 e mezzo.” Rispose deciso il biondo.
“E stai in classe con Alex? Sei stato bocciato quindi?” Fu l’altra domanda di Peter.
Ecco il mio caro papà in modalità “interrogatorio”, ci aspetta una lunga serata.
“No signore, frequento l’ultimo anno nella scuola di Alex.”
“E come sono i tuoi voti?”
“I miei v-voti non s-sono eccellenti, m-ma me la cavo.” Rispose Nialler diventando completamente rosso, sapevo che si sentiva in imbarazzo.
Juliette anche lo capì, infatti intervenne per far tacere nostro padre.
“Papà lo stai tartassando di domande! Basta!” Lo sgridò la bionda.
“Oh scusa, forse mi sono lasciato un po’ prendere…” Mio padre borbottò e tornò a mangiare.
Vidi Niall fare l’occhiolino a Juleitte.
“Dammi il succo donna!” Mi urlò Chris nelle orecchie, stile cavernicolo.
“Hai due mani, prenditelo da solo!” Risposi acida. Che rompi coglioni quel ragazzino.
Mia madre mi fulminò con lo sguardo, sbuffai e diedi il succo a mio fratello.
Per sbaglio feci cadere la forchetta per terra così mi chinai per raccoglierla.
Guardai davanti a me le mani di Juliette e Niall erano intrecciate sotto al tavolo.
Okay, quei due mi devono assolutamente dire cosa sta succedendo tra loro.
Però devo ammettere che sarebbero una bella coppia.
Mi rimisi composta e tornai a mangiare, guardando mia sorella ed il mio amico, scoppiai a ridere come una cogliona.
“Cos’è successo ora?” Mi fece mia madre, con tono esasperato.
“Oh niente, penso solo che Niall e Juliette abbiano davvero delle belle mani.” Risi, intrecciando le mie mani sul tavolo per fargli capire cosa intendevo.
Loro si guardarono arrossendo, questo fece aumentare la mia risata.
“Questa è davvero tutta matta.” Sentii mugulare mia madre.
Finimmo di mangiare e Niall se ne tornò a casa.
Io corsi in camera, trascinando con me mia sorella.
Ci buttammo sul letto e scoppiai a ridere.
“Avete davvero delle belle mani.” Mormorai ridendo.
“Ma che cogliona che sei!” Ridemmo insieme.
“Ancora una cosa non mi è chiara, perché sei tornata a casa con lui?”Chiesi.
“Avevo appena finito la lezione di danza e stavo tornando a casa, l’ho incontrato per strada e si è offerto di accompagnarmi.” Mi spiegò.
“Aw che dolce il piccolo Nialler.” Parlai con voce da ritardata.
Il mio lato smielato stava parlando al posto mio.
“Essì.” Juliette sembrava malinconica, aveva gli occhi lucidi.
“Che hai?” Corrugai la fronte avvicinandomi a lei.
“È Niall… beh, penso di piacergli ma ogni volta che mi avvicino sperando che lui mi baci, fa esattamente il contrario e comincia a parlare… Insomma, se fosse dolce con me solo per gentilezza?” Mi rispose singhiozzando, una lacrima rotolò vai dai suoi occhi per scendere sulla guancia.
“Calma Juls, Niall è timido lo sai.” Risposi abbracciandola.
“Lo so ma perché? Ho fatto di tutto per fargli capire che sono cotta di lui. E se non si sentisse a suo agio con me?” Riuscii a malapena a capire cosa mi stesse dicendo, dato che aveva la voce smorzata dal pianto.
“Ma cosa dici! Senti, ci parlo io domani con Niall okay?” La mia era più un’affermazione che una domanda.
“No Alex, grazie ma devi restarne fuori.” Mi guardò negli occhi.
“Sei davvero sciocca sorellina se pensi che non mi impiccerò.” Risi e lei mi lanciò uno sguardo omicida.
“Okok, ne sto fuori!” Alzai le mani “arrendendomi”.
Ci sdraiammo vicine, dopo qualche minuto fu tutto nero e mi addormentai beatamente.
 
 
“Tu!” Urlai al biondo che camminava davanti a me. Questo si immobilizzò. Camminai con le stampelle, accorciando la distanza tra noi.
“Niall, dobbiamo parlare.” Tagliai corto trascinandolo nello sgabuzzino della scuola.
“Che ho fatto?” Chiese impaurito.
“Ti piace mia sorella.” Si, ero una che andava subito al punto.
“C-come  l’hai s-scoperto?” Iniziò a balbettare grattandosi la testa nervosamente.
“Veramente era solo una mia ipotesi, che tu hai appena confermato.” Risi, lo avevo sgamato. “Comunque anche tu piace a Juliette.”
“Davvero?”
“Si, ma siccome sei stupido…” Gli diedi un colpetto sulla spalla. “… Lei pensa che tu non sia interessato.”
“Oh n-no io sono i-interessato e…” Lo sbloccai.
“Allora, organizza un’uscita, o un qualcosa e baciala, testa di uovo.”
“Okay, hai ragione.” MI sorrise, ricambiai soddisfatta ed uscimmo dallo sgabuzzino ritrovandoci nel corridoio.
“Ah, Alex.” Mi disse fermandomi.
“Dimmi.”
“Grazie.” Mi baciò sulla guancia, risi scompigliandogli i capelli.
“Di niente biondino.”
Dovrei davvero prendere in considerazione l’idea di fare cupido come lavoro, mi riesce benissimo.
Dai Alex vai così, sei una forza della natura!
“Dai Alex vai così, sei una forza della natura, yee!” Diedi voce ai miei pensieri iniziando a muovere le braccia a mo’ di danza africana.
“Ma a te cosa danno la mattina?” Louis mi piombò alle spalle, facendomi saltare dallo spavento.
Quel ragazzo deve assolutamente smetterla di fare così.
“Dovrei metterti una di quelle campanelle per le mucche al collo, almeno ti sentirò arrivare la prossima volte e non rischierò di morire d’infarto.” Lo sgridai, rise baciandomi sulla fronte.
“Fa ancora male?” Abbassò lo sguardo verso la caviglia fasciata.
“Oddio me ne ero dimenticata! Devo andare dall’infermiera!” Iniziai ad avviarmi ma Louis mi fermò.
“Aspetta, ti porto io, Sali.” Si mise davanti a me aspettando che io mi mettessi sulla sua schiena.
“Louis, ci guarderanno tutti.” Esitai.
“Lo faranno comunque, siamo bellissimi, come farebbero a non guardarci?” Si atteggiò scherzosamente.
“A beh, io sono più bella.” Mi vantai scherzando con lui.
“Certo.” Mi sorrise, sincero.
Aw, il suo sorriso.
“Louis William Tomlinson, se continui a sorridere in quel modo sappi che un giorno sverrò per colpa tua.” Feci un gesto teatrale quando pronunciai la parola “sverrò”.
Il suo sorriso si allargò ancora di più, tanto da farlo sembrare un bambino.
Mi aiutò a salire sulla sua schiena, allacciai le mie braccia intorno al suo collo mentre lui reggeva la porta posteriore delle mie gambe che avevo allacciato intorno al suo bacino.
“Vamos!” Iniziò a correre per i piani, ridemmo come matti ogni volta che le persone si giravano verso di noi a guardarci come se avessimo tre teste.
Arrivammo in infermeria dove l’infermiera si stava occupando di una ragazza che si era fatta male al polso.
Louis mi lasciò scendere, mi affiancai a lui aspettando che la signora grassottella finisse di curare la ragazza.
“Alex!” Si girò, venendo verso di me. “Come va la caviglia?” Chiese.
“Meglio.” Sorrisi, mi fece sedere su uno dei lettini vuoti.
Tolse la fasciatura per fare dei controlli, io rimasi in silenzio con Louis che mi stava accanto e giocherellava con una ciocca dei miei capelli.
“Tutto apposto, ma per una settimana non potrai fare sport, ne a scuola e ne fuori.” Sorrise l’infermiera.
“Tanto già non lo faceva prima.” Bisbiglio Louis, lo mandai affanculo mentalmente dandogli una gomitata fra le costole.
“Quindi posso tornare a camminare normalmente?” Squittii.
“Certo cara, ora andate che tra poco ricominciano le lezioni.” MI salutò, io ed il mio ragazzo uscimmo dall’infermeria, per ritrovarci girovagare nei corridoi.
“Oggi usciamo?” Chiesi prendendo la sua mano.
“Mh, e dove la porto signorina?” Sorrise recitando la battuta del Titanic.
“Su una stella.” Risposi come Rose.
Ridemmo, poi lui si avvicinò per baciarmi dolcemente, come faceva sempre.
Lo strinsi a me, ero davvero felice di avere Louis al mio fianco.
Il bacio fu normale, come al solito.
N o r m a l e.
Perché non riuscivo a sentire gli uccellini cantare mentre ci baciavamo?
Non che non mi piacesse baciare Louis, ma i nostri baci mi sembravano tutti così estremamente normali.
Solo un bacio in tutta la mia vita, mi aveva fatta sentire davvero al settimo cielo, quello che il signorino Harry-Stosempreinmezzoaicoglioni-Styles mi aveva dato.
Proprio così, io ed Harry moltissimo tempo fa c’eravamo dati un bacio innocente, ma che per me significa tanto.
Alla fine di ogni estate, i ragazzi e bambini di Holmes Chapel organizzavano dei tornei di basket, alla quale la maggior parte delle volte partecipava anche il riccio.
Avevamo otto anni, io ero andata a vederlo giocare e per tifare la sua squadra.
Erano pari, all’ultimo momento Harry fece canestro e portò la sua squadra alla vittoria.
Tutta la gente si alzò per festeggiare, vedevo gente che si abbracciava ovunque, persi Harry tra la folla.
Lo cercai, trovandolo ancora sotto al canestro che mi sorrideva da lontano.
Corsi verso di lui per abbracciarlo, ma una volta vicini, lui fece una cosa che non mi sarei mai aspettata: mi baciò.
Ed ancora, dopo tanti anni, riesco a ricordarmi i brividi che provai in quell’istante.
 
 

MABEL’S POV:

Camminai per il cortile, l’aria era freddo ormai, dato che eravamo arrivati a dicembre.
Vidi in lontananza Harry seduto per terra, con la schiena appoggiata alle mura della scuola, da solo. Sembrava pensieroso, aveva le cuffiette nelle orecchie e le mani nel giubbotto.
Mi avvicinai a lui, sedendomi al suo fianco.
“Che ascolti?” Chiesi, mi rivolse uno sguardo e mi porse una delle due cuffie.
La misi nell’orecchio. Il ritmo di uno dei successi degli Iron Maiden mi entrò nel cervello.
Il silenzio che era calato tra noi stava diventando imbarazzante.
“Mabel.” Mormorò.
“Mh?”
“A te piace Louis, giusto? Quella domanda mi ghiacciò letteralmente, dato che non me l’aspettavo.
“Si vede tanto?” La nostra voce era più bassa del solito, come se ci stessimo dicendo un segreto.
“L’ho capito quando ci baciavamo, tu dopo ti giravi ogni volta verso Louis. O anche quando sorridevi spontaneamente vedendolo la mattina.” Mi rispose cautamente.
“Non pensavo che l’avessi notato.” Mi sentivo in colpa. Insomma, io voglio bene ad Harry e so che è un bravo ragazzo, ma sono sempre stata innamorata di Louis.
“Ma allora perché non fai niente per dividere Alex e Louis? Io davvero non ti capisco.” La sua voce era leggermente più alta e stava iniziando a scuotere la testa.
“Io voglio bene ad Alex e voglio solo vedere Louis felice, non mi interessa con chi.” Spiegai.
Il fatto che Louis stava bene con Alex mi rallegrava, ma questo non toglie il fatto che fa male lo stesso.
Harry mi circondò le spalle stringendomi a se, appoggiai la testa sulla sua spalla singhiozzando silenziosamente.
“Ti prego, non cercare di dividerli, io sto bene così.” Piansi.
“Te lo prometto.” Sussurrò sincero.
“Harry?” Chiesi dopo un po’.
“Si?”
“Perché ci innamoriamo di persone che ci fanno soffrire?” La mia voce era rotta dai singhiozzi leggeri.
Accettiamo l’amore che pensiamo di meritare.” Rispose semplicemente.
***
Daaai,l'ultima frase alla "noi siamo infinito" ci stava,secondo me lol.
Il brano citato sopra è tratto dalla canzone "love will remember" si selena gomez.
sto ascoltando il suo cd ajkdfsl la mia migliore amica me lo ha appena regalato.
okay considerate che mi scuso per il ritardo di un mese,ma vi avevo gia dato le motivazione.
All'inizio il capitolo era molto più lungo, ma ho deciso di spezzarlo in due parti perchè sennò era troppo e vi sareste addormentate.
Allora..vi piacee?
Mi sono appena resa conto di avere la mente contorta in una maniera assurda, questa storia è peggio di beautiful lol.
Vi amo tutte, giuro, grazie per le recensioni, grazie per le cose carine che mi scrivete su facebook.
Grazie ad ognuna di voi che legge in silenzio, siete dolcissime e senza di voi questa storia starebbe ancora tra le pagine di word ad invecchiare ahahahahah.
Che ne dite di lasciarmi una piccola recensione? In questo capitolo si scopre la cotta segreta di Mabel per Louis aw.
Nel prossimo capitolo ci sarà l'appuntamento tra Niall e Juliette ajkfldfjdksfdskfdsjk.
Okay la finisco, vi amo, alla prossimaaa.
Vi lascio con una foto di Renee (interpretata da mackenzie foy) ajfksdlfdjkls.

 
   
 
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