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Autore: Charlotte    13/10/2004    5 recensioni
Ogni sera il suo viso bellissimo, tempestato di lentiggini, mi torna di fronte al viso, e mi sconvolge di nuovo con quella richiesta: << Ti prego Hermione, non lasciarmi >>. Ricordo che mi misi a piangere. Era l’unica cosa che potevo fare. Valigie, biglietti, era tutto pronto. Tutto pronto, tutto pianificato, per compiere una scelta che mi avrebbe cambiato per sempre la vita. In meglio o in peggio? Non saprei rispondere. Qualcosa in meglio, qualcosa in peggio.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Hermione Granger, Ron Weasley
Note: Alternate Universe (AU) | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Mine, forever

Mine, forever

 

- 1 –

 

 

 

I personaggi di questa breve fic, appartengono a J.K.Rowling. 

Io, li utilizzo soltanto per divertirmi, pertanto, nessun diritto di copyright è stato violato.

Buona lettura.

 

 

 

 

Sono seduta sul vagone del treno che mi riporterà a Londra per la terza volta, quest’anno.

 

Lo scompartimento è angusto, e incredibilmente sporco.

Il vetro del finestrino è tutto incrostato, e i divanetti sono tutti mangiucchiati qua e là.

 

Allungo le gambe magroline di cui sono fornita, e le appoggio blandamente sul sedile di fronte a me.

 

Do uno sguardo all’  orologio da polso d’oro, che il mio ragazzo mi ha regalato per il mio compleanno, lo scorso settembre.

È incredibile pensare quello che è successo in questi tre anni.

 

Vale sicuramente la pena di raccontarlo.

Il mio ragazzo si muove accanto a me. Mi volto a guardarlo; sta dormendo.

Questa è una delle sue doti per cui lo invidio maggiormente: la sua capacità di dormire ovunque, e in ogni situazione.

 

Mi volto di nuovo verso il finestrino. Tornò a guardare fuori.

Sono quaranta minuti che sono seduta in questo scomodo divanetto. E sono quaranta minuti che mi chiedo perché ho accettato a tornare a Londra.

Forse è perché non mi va di buttare all’aria sette lunghi anni di meravigliosa convivenza con loro. O forse è perché nel profondo del mio cuore, so che non posso fare a meno di stare lontana da loro. Da uno di loro in particolare.

Mi stiro rumorosamente e sbuffo, pensando che devo sorbirmi un’altra mezz’ ora buona di viaggio.

Ho sempre odiato viaggiare in treno, tranne quando lo facevo con i miei amici, ai tempi in cui frequentavo la prestigiosa scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts.

Certo, quelli sì che erano bei tempi. Veramente indimenticabili.

E adesso, li sto in parte rivivendo.

 

Delle volte mi sento stupida, soprattutto quando sorrido fra me, rivivendo attimo per attimo quelle sensazioni bellissime, tutte quelle avventure,  che mi hanno accompagnato per questi tre anni, che sono stati in assoluto i più difficili della mia vita.

Ma c’è un ricordo che più di tutti mi tormenta.

 

Ricordo perfettamente quel giorno di un uggioso ottobre, quando l’opportunità che aspettavo da tanto tempo, mi si presentò.

 

Rifiutai.

 

Non so il perché; ma forse non ce ne uno preciso.

Troppa paura, indecisione, e una gran confusione in testa.

 

So che è da stupidi pensarci adesso, ora che mi sono trovata un lavoro bellissimo in Scozia, adesso che ho la mia vita, che condivido con una persona che mi ama, ma non posso farne a meno.

Ogni sera il suo viso bellissimo, tempestato di lentiggini, mi torna di fronte al viso, e mi sconvolge di nuovo con quella richiesta:

 

<< Ti prego Hermione, non lasciarmi >>.

 

Ricordo che mi misi a piangere. Era l’unica cosa che potevo fare.

Valigie, biglietti, era tutto pronto.

Tutto pronto, tutto pianificato, per compiere una scelta che mi avrebbe cambiato per sempre la vita.

 

In meglio o in peggio?

Non saprei rispondere.

Qualcosa in meglio, qualcosa in peggio.

 

 

 

 

Il treno frena bruscamente. Mi sento sbalzata in avanti e per poco non sbatto il viso contro il finestrino.

Guardo velocemente verso l’uomo accanto a me.

Sorrido, e immediatamente mi dimentico di tutti i miei problemi.

Mi sorride anche lui e mentre si stira, mi appoggia il braccio sulla spalla.

<< Dormito, piccola? >> mi chiede, mentre si sistema il cappotto nero elegantissimo sulle spalle.

<< No… sai che al contrario di te, non riesco a dormire sui treni >> dico, mentre indosso anch’io il mio cappotto pesante.

Mi sorride, e mi abbraccia stretto.

L’aroma del suo dopobarba mi penetra nelle narici e sorrido appagata contro il suo petto, coperto dal pesante cappotto.

<< Sbrighiamoci >> dice, e prima di uscire dallo scompartimento mi dà un bacetto sulle labbra.

Lo seguo fuori dallo scompartimento, e mi guardo intorno con aria sognante.

 

Siamo alla stazione di King’s Cross.

Al binario 9.

Lanciò un’occhiata di profondo desiderio al muro fra il binario 9 e 10, e poi come un automa mi metto a camminare verso quella direzione.

 

<< Hermione! Siamo dall’altra parte! >> mi dice il mio fidanzato afferrandomi per la manica e portandomi via.

<< Mi manca tantissimo quel posto, Draco >> gli dico, mentre guardo il movimento regolare dei miei piedi, che si rispecchiano nello scintillante pavimento della stazione.

<< Lo so, piccola. Pure a me manca tanto >> mi dice lui, stringendomi forte la mano. Pure io la stringo.

Non trovo parole per dire quanto amo quel ragazzo.

Se solo lo avessi saputo qualche anno fa, sicuramente mi ci sarei fatta una grossa risata sopra.

 

Avanziamo incerti per il grande salone illuminato da giganteschi finestroni.

Mi guardo intorno alla ricerca di volti conosciuti.

Ma non riesco a distinguere i miei amici tra tutta quella gente.

 

<< Hermione! >>. Sento una voce che mi chiama; mi volto, e subito un sorriso mi si dipinge sul volto.

Ginny mi sta correndo incontro, con un’espressione a dir poco estatica sul voto delicato e incredibilmente dolce.

Ci abbracciamo a lungo, e Ginny non fa altro che ripetere il mio nome, ogni volta con un’ intonazione diversa.

<< Hermione! Oh, Hermione, come è bello vederti! >>.

La stringo forte fra le mie braccia e le carezzo la testa, ricoperta da quei bellissimi capelli color vermiglio.

<< Ci sei mancata così tanto, Hermione >> mi dice Ginny, mentre una lacrima le scivola lungo la guancia coperta di lentiggini.

<< Anche voi ci siete mancati, Ginny >> le dico, mentre tendo il braccio a Draco che è rimasto timidamente indietro.

<< Ciao, Draco >> lo saluta Ginny, abbracciandolo.

Draco risponde al caloroso abbraccio di Ginny, e mentre io li guardo sorridente un’altra voce mi giunge alle orecchie.

<< Finalmente ci rivediamo >>.

Mi volto, e mi accorgo di tremare da capo a piedi.

Ron e Harry  si sono avvicinati a noi e esibiscono entrambi dei sorrisi larghissimi.

<< Oh, Ron! >> dico, tuffandomi letteralmente tra le sue braccia.

Lui mi stringe fra le sue braccia muscolose. Respiro a pieni la sua fragranza fresca, e sorrido stupidamente, senza che l’idea di lasciarlo mi sfiori nemmeno alla lontana il cervello.

<< Ron, adesso posso abbracciarla anch’io? >> chiede Harry, sorridendo all’indirizzo del rosso.

Sorrido compiaciuta prima di abbracciare il mio amico.

Sentirsi desiderata fa sempre piacere.

 

Mi stacco da Harry e ammiro i miei due amici, sorridendo compiaciuta.

<< Wow! Questi allenamenti da Auror ti hanno rinnovato Harry! >>.

 

Sento gli occhi di Ron fermarsi su di me.

Non sento neanche il ringraziamento di Harry. Mi volto verso l’altro mio migliore amico, che mi guarda e mi sorride con dolcezza.

 

<< E tu Ron? Sei riuscito ad ottenere quella promozione al reparto Magie e Fatture Avanzate? >> chiedo, cercando di suonare disinvolta.

In verità faccio una gran fatica a parlare quando mi trovo davanti alla sua faccia lentigginosa.

<< Certo >> mi dice Ginny, precedendo il fratello, che le rivolge un’ occhiataccia.

<< Ron, è il migliore del suo corso, al piano A2. Io invece ho appena superato il livello B1; posso considerarmi soddisfatto >> dice Harry, esibendo un nuovo distintivo argentato, che troneggiava sul suo petto.

<< E tu? >> mi chiede Ginny, sorridendomi. << Come va il tuo lavoro? >>.

<< Oh… >> iniziò, cercando invano di calmarmi.

Perché diavolo Ron continua a fissarmi?

<< Bene… sì, va abbastanza bene >>.

<< Avanti, Hermione! Sappiamo che non sei il tipo di persona che si accontenta di un lavoro che va ‘bene’! >> dice Harry, che intanto comincia ad avviarsi verso l’uscita della stazione.

Arrossisco. In effetti Harry ha ragione. Il mio lavoro va a gonfie vele. Dire che mi dava soddisfazione era poco; amavo il mio lavoro, e se Draco non mi costringesse a tornare a casa almeno per cena, penso che sarei  capace di dormire sulla mia scrivania.

<< Il lavoro di Hermione va alla perfezione >> mi precede Draco, guardandomi con orgoglio e con una strana luce negli occhi.

Arrossisco. E abbasso lo sguardo; non posso fare a meno di sentirmi compiaciuta.

<< è riuscita a farsi promuovere solo dopo quattro mesi. Adesso sta al reparto Relazioni tra Maghi e Babbani >> prosegue, circondandomi la spalle con il braccio.

Ho appena notato che questo movimento per Draco molto naturale, non è passato inosservato a Ron. Non sono sicura del perché, ma la cosa mi rende molto felice.

Sorrido fra me, mentre guardo il suo sopracciglio rosso disegnare una linea curva e perfetta. In realtà… c’è qualcosa di Ron che non è perfetta?

No. Lui è perfetto dalla radice dei capelli fino alla punta dei piedi.

E questa è la scusa che mi propino sempre quando mi chiedo che cosa ci sto a fare con Draco.

 

E invece cosa ci avresti fatto con Ron? Lui è sempre circondato da donne bellissime… cosa che di certo non si può dire di te… basta pensare ai tuoi capelli…

 

Mi porto automaticamente una mano alla testa e cerco di appiattire la mia folta criniera.

Ron mi sorride. Sento le guance che ardermi a più non posso. Sorrido imbarazzata.

Cerco di trovare qualcosa che mi distragga momentaneamente. Cosa?

Ma certo! Draco!

Mi volto verso di lui lentamente e comincio a far scorrere lo sguardo sul suo profilo:

mi concentro a più non posso sul suo naso dritto, e sulla sua bocca sottile e rosa, che è incrinata in un sorrisetto obliquo.

 

<< E tu? >> chiede Ron, costringendomi a voltarmi verso di lui. Mi accorgo che si rivolge a Draco e un senso di ansia mi attanaglia.

L’ultima volta che si sono parlati è stato l’anno scorso e si erano presi a parole.

Stringo il braccio di Draco, come per supplicarlo di non creare ulteriori problemi.

<< Io lavoro in Banca. Alla Gringott >> risponde, restituendomi la stretta al braccio.

Lascio andare il fiato. È andata. Il discorso è chiuso, si spera.

 

Ron mugugna sottovoce.

Lo vedo tirar fuori dalla giacca nera, che fa parte dell’uniforme da Auror, delle chiavi piccole.

 

Harry, continua a camminare verso una lunga auto nera e Ginny lo segue, sempre sorridente.

Dire che sono felice per loro vorrebbe dire che sto mentendo.

Sono felicissima per quei due. Ginny è la persona che si merita più di tutti su questa terra; per non parlare di Harry.

Il bel moro si ferma di fronte alla grande macchina e aspetta a braccia incrociate Ron, che sta ancora armeggiando con il mazzo di chiavi.

Mi fisso imbarazzata la punta dei miei stivali. Non so il perché ma mi sento il calore affluire alle guance.

Finalmente Ron riesce a trovare le chiavi della macchina e uno alla volta saliamo dentro.

Destinazione: la Tana.

 

 

 

 

 

 

Allora che ve ne pare? Un po’ corto come primo capitolo, vero?

Innanzi tutto, volevo dirvi che questa è una mini-fic, vale a dire durerà al massimo quattro o cinque chap.

Bè, che altro? Ah, sì, non lasciatevi ingannare dalle apparenze, questa è una H/R!

Draco uscirà di scena fra un paio di capitoli.

Bè, allora ci leggiamo con il prossimo chap di TUP.

 

 

Bacioni!

 

§Charlotte§

 

  
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