Fanfic su artisti musicali > Justin Bieber
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Autore: redflowers    01/09/2013    3 recensioni
Lo guardai negli occhi. Ero incantata e sembravo una rincoglionita con problemi alla materia grigia, cosa che probabilmente era vera ma, attenzione, quel giorno avevo motivi per essere rincoglionita.
Genere: Comico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Crack Pairing | Personaggi: Justin Bieber
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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'When the days are cold and the cards all fold and the saints we see are all made of gold..'
Aprii gli occhi di scatto. Chi cazzo è che chiama alle, guardai l'ora, undici del mattino? Io sto dormendo, cazzo! 
"Pronto?" Sembravo drogata.
"Aislin, sono Justin." Sono sveglia, sì. Ci sto, sono con voi. 
"Ciao Justin." Aislin, cerca di sembrare una persona normale, per favore.
"Ti ho disturbata?" Merda, sì!
"Sì, dormivo." Rise. Che ridi? Io c'ho sonno. Però sei così bello.
"Usciamo." Tossii. Che?
"Scusa?" Mi morsi il labbro. Aia.
"Sì, usciamo. Vestiti. Lavati i denti. E metti il costume." Rise e mi contagiò. 
"Va bene, dammi tempo un'ora ed esco da casa." 
"Sono sotto casa tua." 

"Mi sbrigo, ciao." Gli attaccai in faccia. Sotto casa mia. Mia. Non di altre. Mia. Lalala. Mi alzai dal letto e corsi in bagno. Mi lavai i denti e mi pettinai (almeno ci provai). Andai in camera e mi vestii. Presi la mia borsa ed i miei amatissimi occhiali ed andai in salotto. 
"Papà, sto uscendo." Mi guardò. Oh no.
"Con chi? Quanti anni ha? Dove l'hai conosciuto? Quando? Come?" Oh pà, intanto ti calmi.
"Justin, diciannove, mare, ieri, fa il bagnino." Mi guardò dolcemente. Che cazzo fa?
"Oohw.. hai fatto colpo. Allora vai." Vai a dormire.
"Non proprio.. però è un fottuto figo." Feci spallucce per poi prendere una merendina al cioccolato e mangiarla mentre uscivo. Lo cercai e non appena lo trovai, parcheggiato praticamente a fanculo, mi avvicinai a lui. Ho digerito già il pranzo che non ho ancora mangiato. Che problemi ha?! Mi diede un bacio sulla guancia. Perdonato. Lo guardai negli occhi e sorrisi, salutandolo con un 'ciao'. Partì ed accese la radio. Capitò  'Can't hold us' e mi gasai. La cantai tutta e sembravo un uomo prestorico in estinzione ma, hey, tutto è normale dato che ero nella macchina di Justin, che rideva, sorrideva, si divertiva. Grazie a me. Ma come mi chiamano, oh.
"Hai eventuali disagi che ti affliggono o..?" Risi di gusto. 
"Dicono che se fai ridere una donna sarà tua."
 
"E allora sarò tua." Feci spallucce. 
"Puoi giurarci, piccola." Sto bene.

"Cazzo, Aislin, ti muovi?" mi sbraitò praticamente contro. 
"Scusa se tu non fai un cazzo e devo sistemare io anche la tua roba!" Anvedi questo. Sbuffò divertito ed entrò in acqua. Ero entrata gratis. G r a t i s. Capite? Che figo. Andai verso il mare e mi buttai facendo una capriola in acqua, tornai in superficie e mi guardava negli occhi. Oddio, mi fa paura. 
"Ho chiamato tuo fratello stamattina ed ha detto che vengono anche loro tra poco con tutti i miei amici." Sorrise. Bello de zia.
"Uhm, ok." Mi rilassai in acqua fino a che mi sentii prendere dai fianchi. Era lui, ed era così bello essere tra le sue braccia.
"Sei piccolissima, e magrissima." Rise il biondo. 
"Crescimi tu." Mugugnai sprofondando la testa nel suo petto. Rise stringendomi a lui ed uscimmo dall'acqua. Poco dopo arrivarono i nostri amici ed appena ci videro abbracciati iniziarono ad urlare come dei mongoloidi. Poveri miei amici. Ambrosin mi staccò da Justin per portarmi via ma la bloccai.
"Sorella, dopo. Voglio stare con lui." E mi riattaccai a Justin. Mi strinse a lui stendendosi sul telo da mare messo sulla sabbia e mi portò attaccata a lui. Era la cosa più bella del mondo. Mi addormentai sotto il suo tocco e quando mi svegliai ero sola e tutti erano a fare il bagno. A brutti stronzi. Di corsa, a mo' di "barcollo ma non mollo", andai verso il mare tutta convinta. Mi buttai in acqua ed appena Ambrosin mi vide urlò ed iniziò a portarmi via per, ovviamente, farmi il quarto grado. Help.
"Siete bellissimi, è dolcissimo, ti ha svegliato? Oh Dio, sposalo, è bellissimo, tu lo sei, lui lo è, oh ovvio tutti e due! .." Oddio, fermatela. La bloccai.
"Devi imparare a respirare perché se no mi sa che hai la morte programmata, dai qui a poco." Risi divertita amandomi in quel momento, 'nto so bulla, e rientrai in acqua. Zeke mi abbracciò e mi fece salire sulle sue spalle. Era alto e, merda, avevo paura. Mi mise giù delicatamente ed uscirono fuori. Ma guardali. 
"Io rimango qui." Feci spalucce. Tutti uscirono ed io rimasi sola a nuotare. Era divertente.
"Aislin, vieni! E' un'ora che stai lì dentro!" Mio fratello. Un'ora? Oh cazzo. Uscii di corsa e non appena arrivai, il party hard in volo delle api mi si schiantò addosso ed io, ovviamente, come una gentile e dolce ragazza, urlai come una psicopatica e mi attaccai a Zeke. Bravo amico mio. Mi staccai da lui quando sembrava fossero andate via ma subito tornarono ed una mi punse sulla gamba. Praticamente zoppicavo, piangevo, urlavo ed imprecavo come gli ebrei che hanno freddo. Faceva fottutamente male, vaffanculo a quella prostituta di tua madre, ape. Justin mi prese in braccio e mi portò al bar dove mi diedero qualcosa di freddo da mettere sulla puntura. Dopo un po' passò tutto e ringraziai Dio di aver ascoltato le mie imprecazioni. Mi avrà odiata sicuramente. 
"Stai bene?" Mi chiese Justin.
"Sì, grazie." Sorrisi. Mi portò di nuovo all'ombrellone e poco dopo tornammo a casa. Ognuno a casa propria e la sera saremmo andati a mangiare la pizza in un locale vicino la nostra zona. 

11:35 PM

Avevamo finito di mangiare da un bel po' e stavamo andando via, così dissi a mio fratello che sarei uscita aspettandoli fuori per tornare a casa. Poco dopo vidi qualcuno uscire. Justin uscì per primo, da solo. Ci avrei scommesso la casa. No, non è vero.
"Hey." Sorrisi guardandolo negli occhi. Si avvicinò a me e mi abbracciò stretta a lui, sorridendo. Mi piaceva questa cosa. Andammo a casa mia, o meglio, io ci andai e lui mi accompagnò. 
"Justin, scollati." Mi era praticamente attaccato come una cozza al culo perché c'era un vermetto a terra davanti casa mia. 
"No, è crudele. Mi ucciderà." Oddio, voglio piangere.
"Justin, se ti levi lo mando via." Ma guarda tu che mi tocca dire. Si staccò da me ed io lo schiacciai. Sorrise vittorioso facendo ridere me come una ritardata. Era tenerissimo. Ed io ero teneramente pazza di lui.


 
Bounjour poupées.
Mi sa che è un tantino corto, lo so, ma non odiatemi.
Non fatemi del male.
Ci hanno già pensato le api e sinceramente mi è bastato.
Comunque, me le lasciate un po' di recensioni? Dai dai.
Au revoir.
:: ali ::
  
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