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Autore: shadowhungerpotter4    01/09/2013    9 recensioni
Emma Lewis non è esattamente una ragazza normale. È finita in riformatorio per aver ucciso un ragazzo.
Il suo gruppo di amici si fa chiamare i dark creators.
Che altro? E' innamorata di suo fratello.
Dal prologo:
Da quel giorno la maledizione non fallì mai. Essa si ripeté per generazioni e generazioni, senza che nessuno di quella famiglia varcasse più la soglia del Paradiso.
Genere: Avventura, Romantico, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: Incest
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Prologo

-Daniel, Daniel fermati, io, io... Non posso. Non posso continuare a fingere, devo dirtelo- disse Alba con voce tremante staccandosi a malincuore dalle sue labbra. Non riusciva a guardarlo negli occhi, in quegli occhi azzurri come l'oceano, dove sarebbe voluta annegare, scomparire per sempre, lontana dalle preoccupazioni, dalle regole, dai problemi. Come quello di essere innamorata di suo fratello.
Oh no,non poteva guardarlo, o non sarebbe mai riuscita a dirlo. 
Le labbra di lui si mossero di nuovo in cerca delle sue, ma lei lo allontanó.
Ora o mai più, pensó.
-Daniel, c'è una cosa che devi sapere, una cosa che non posso tenere per me. Una cosa che non doveva succedere ma è successa, e se devo affrontarne le conseguenze, voglio farlo con te.- mentre pronunciava quelle parole si rese davvero conto dell'errore che aveva commesso e un moto di tristezza, unito al senso di colpa e anche un pizzico di paura l'assalì.
Le sue ginocchia iniziarono a cedere, le mani a tremare, ma non si fermó. Non poteva nasconderlo per sempre. Fece un bel respiro, e parló.
-Sono incinta. -disse, e fu tale la liberazione di aver detto finalmente quelle parole che cadde sul pavimento, e poi tutto si fece nero.


Diciotto anni dopo

-Silenzio in aula! Fate silenzio per favore, sta entrando l'angelo guardiano.- E a queste parole l'intera sala si zittì, l'unico rumore erano i passi di Julian, il presidente del tribunale , che si dirigeva verso il suo posto d'onore al banco dei giudici.
Attraversò il lungo corridoio guardando ogni persona presente nella sala: la giuria, schierata su un lungo tavolo, volti desiderosi di sapere e, in un certo senso, di vendetta; il pubblico, composto da amici e familiari degli imputati o semplicemente angeli desiderosi di conoscere il verdetto del processo.
Il suo sguardo scivolò distrattamente su tutti i presenti, ma si fermó quando, in un angolo della sala, vide l'immensa gabbia di vetro che ospitava i due accusati, il principe e la principessa del regno degli angeli, Daniel e Alba.
Egli li squadrò, soffermandosi sulle mani, intrecciate tra loro, proprio come quando avevano fatto irruzione in casa loro e li avevano trovati sul letto, a piangere abbracciati.
Poi prese posto tra gli sguardi impauriti dei due ragazzi e gli ordinó di sistemarsi al banco degli imputati.
-Signore e signora Lewis, siete stati accusati di aver allevato e cresciuto un bambino demone, frutto del vostro amore proibito, quello tra fratello e sorella, tenendolo nascondo agli occhi del consiglio, credendo che a forza di vivere con voi sarebbe diventato normale. Ma vi siete sbagliati. Ora, a distanza di diciotto anni dalla sua nascita, il vostro bambino, che tanto avete amato, per il quale avete rischiato tutto, per il quale siete andati contro le regole, solo per amore, si è ribellato. Avete cercato di far crescere un angelo, avete sperato che alla fine il suo lato buono avrebbe preso il sopravvento, ma avete commesso un errore. I demoni sono creature malvagie e senza pietà e voi avete permesso che una di esse vivesse tra di noi, vivesse con noi. E cosa avete ottenuto? Una creatura  che ha distrutto il nostro regno, che ha bruciato le nostre case, ucciso i nostri figli, che ha fondato un altro regno dove vivere con tutti quelli della sua specie. L'inferno. Vostro fratello ci ha raccontato di avervi per caso sentito parlare, dire che era tutta colpa vostra, che non avreste mai dovuto allevare un demone, che non avreste mai dovuto innamorarvi. Abbiamo prove sufficienti per dichiararvi colpevoli, almeno che voi non abbiate qualcosa da dire in vostra difesa. Forza, parlate. Ma ricordate che ogni cosa che direte potrà essere usata contro di voi- così parló Julian, la voce piena di disprezzo, gli occhi di rabbia, perché non poteva accettare che le persone di cui si fidava l'avessero tradito. Quelle parole riaprirono la ferita ancora fresca, un misto di rimorso, senso di colpa ma anche dolore per aver perduto un figlio che amava nel cuore di Alba, che scoppió in un pianto sincero e straziante.
Nella sala caló il silenzio, tutti aspettavano una replica da parte di Daniel, un qualcosa che avrebbe potuto scagionare il loro principe, in cui tutti avevano riposto la loro fiducia. Si aspettavano che egli smentisse tutto, dicesse che era falso, che erano solo calunnie, ma lui si limitó a scuotere tristemente la testa.
Aveva appena ammesso la loro colpa.
-Molto bene.- le parole del presidente si diffusero per tutta la sala, che guardava ora i Lewis con odio e indignazione. Si sentivano traditi dai loro sovrani. Qualcuno peró li osservava anche con pietà, poiché sapeva cosa gli sarebbe accaduto, che avrebbero avuto una punizione esemplare, e in fin dei conti, l'avevano fatto per amore, per amore e per speranza, perché credevano che tutti, persino un demone, potessero cambiare.
Julian si consultó per qualche minuto con la giuria, poi batté sul tavolo il pesante martelletto. Il verdetto era arrivato.
-Alba Lewis e Daniel Lewis, siete stati dichiarati colpevoli di aver allevato un bambino demone, infrangendo così una delle maggiori leggi degli angeli. Posso capire che voi non potevate immaginare cosa avrebbe prodotto la vostra unione, ma una volta vista la natura del bambino avreste dovuto consegnarlo al consiglio, e non l'avete fatto. Questo comportamento non può essere accettato, la bugia è uno dei maggiori crimini per noi angeli, quindi non avete più diritto di essere tali. Diverrete angeli caduti sulla terra, costretti a vivere tra i mortali.-
I due innamorati si scambiarono uno sguardo colmo di dolore, la ragazza ancora in lacrime, lui tremante.
-Ma il vostro castigo non finisce qui. Su di voi lancerò una maledizione, secondo la quale ogni generazione della famiglia Lewis sarà composta da due figli, un maschio e una femmina, e puntualmente la ragazza si innamorerà del ragazzo. È qui che tasteremo se ci sará ancora qualcosa di angelico nella vostra famiglia, se saprete passare sopra ai sentimenti umani, come la tentazione, per concentrarvi sul benessere del prossimo, della vostra famiglia, qualità indispensabile per un angelo. In questo modo vedremo se la vostra stirpe sarà degna di tornare in Paradiso, ed eviteremo che nascano altri bambini come quello. Infatti ogni figlio maschio sarà a conoscenza della maledizione, nascerà con questa consapevolezza, non saprà perché la conosce, ma la sentirà nel cuore. Saprà che deve essere forte e non cedere se vuole far tornare la sua famiglia in Paradiso. Dovrà resistere e fare innamorare la sorella di un altro uomo, solo così dimostrerà di tenere più agli altri che a se stesso, solo così potrà spezzare la maledizione e tornare in Paradiso. E non potrà assolutamente confessarlo a nessuna ragazza, altrimenti la famiglia perderà per sempre il diritto di ritrovarsi fra di noi , e per colui che confesserà tutto, sarà la morte. Ma quello che nessuno dei due saprà, è che se egli dovesse cedere ai desideri tipici degli umani, a trenta giorni dal loro primo bacio, entrambi moriranno.-
E così dicendo ordinó alle guardie, sotto gli sguardi e le voci sconvolte di tutti, di portare i due innamorati al portale che li avrebbe condotti sulla terra. Non solo avrebbero dovuto subire il disonore di essere stati cacciati dal Paradiso, ma avrebbero avuto anche questa condanna di morte su tutta la famiglia. Il senso di colpa dei due ragazzi superava la tristezza e la consapevolezza che di lì a trenta giorni sarebbero morti. Piangevano, urlavano e imploravano le guardie di un po' di pietà, ma queste non vollero sentire ragioni, e pochi minuti dopo si ritrovarono spinti nel portale, lanciati sulla terra, senza più nulla, privi del loro figlio, della loro casa, dei loro affetti, perfino della loro dignità.


Da quel giorno la maledizione non fallì mai, non ci fu speranza per i due giovani innamorati, che trenta giorni dopo morirono, mano nella mano, insieme.
Essa si ripeté per generazioni e generazioni, senza che nessuno di quella famiglia varcasse più la soglia del Paradiso.


 

Angolo dell'autrice:
Salve a tutti! Prima di tutto grazie mille se siete arrivati a leggere fino a qui. Per me vuol dire davvero tanto.
Scrivere è una mia grande passione, lo faccio da quando ero piccola, ma questa è in assoluto la prima storia che ho avuto il coraggio di pubblicare.
Be', spero che il prologo vi sia piaciuto. 
  
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