Preferisco averti accanto che la salvezza di mille mondi

Le gocce d’acqua scendevano lungo la pelle pallida di Draco, i capelli biondo platino gli aderivano al viso. Gli occhi azzurri brillavano metallici riflettendo il grigio del cielo circostante. Il terreno tremò sotto i colpi dello spoglio Platano picchiatore. Harry tirò fuori la bacchetta e la strinse. Malfoy socchiuse gli occhi. I vestiti neri gocciolavano, fradici gli aderivano ai corpi. Le camicie bianche erano semitrasparenti. Il serpente del simbolo del marchio nero sopra il castello si sollevò dalle fauci dai denti aguzzi del teschio. Una serie di luci verdi e rosse saettarono sullo sfondo. Si sentirono delle grida di un uomo, i tentacoli della piovra uscirono dal lago facendo schizzare acqua tutt’intorno e si abbatterono su alcuni Mangiamorte. Voldemort mandò in frantumi l’esercito di pietra della Mc Granitt.

Draco guardò il viso arrossato di Harry e un rivolo d’acqua percorrergli la fronte passando sopra la cicatrice.

-Ti amo Potter, perciò fa quel che devi. Non obbligarmi a ucciderti- pensò. Mise un piede indietro e puntò la bacchetta verso il moro.

“Perché?! Perché sei dalla loro parte?!” urlò Harry. Saltò di lato evitando uno schiantesimo.

“Non avevo altra scelta!” ululò Malfoy. Lanciò altri due incanti offensivi, Harry li parò entrambi con un incantesimo scudo. Harry strinse la bacchetta al petto, sentiva il cuore battergli in gola.

“Se non ti uccido, faranno del male ai miei genitori. Ammazzami!” gridò Draco. Harry gli lanciò uno schiantesimo vicino.

Hermione strinse le mani di Harry e lo guardò negli occhi.

“Solo tu puoi salvare l’anima della persona che ami. Non farti dire cosa è giusto e cosa no” disse dura. Potter strinse le labbra e le iridi verdi gli si scurirono.

“La salvezza del mondo dipende da me” biascicò. La Granger aumentò la stretta.

“Vai e ama, anche se non c’è salvezza nel mondo” disse indurendo il tono.

Harry espirò ripetutamente dilatando le narici.

“No!” gridò. Alzò la bacchetta e pietrificò Draco che cadde a terra con un tonfo. Gli si avvicinò, s’inginocchiò sull’erba e gli accarezzò il volto marmoreo.

“Preferisco averti accanto che la salvezza di mille mondi” mormorò.