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Autore: Purple Deep    02/09/2013    1 recensioni
[Rufus/Sheryl][Het]
Dal primo capitolo:
-Sei felice di vedermi qui?-
Azzardò sorridendo il rosso, prendendo posto -senza permesso- al tavolo da thè.
-A dir la verità sì, avrei dovuto comunque invitarti o scriverti, ho qualcosa di importante da dirti.-
Il ragazzo, un pò sorpreso, sorrise anche più largamente e dolcemente. Era forse arrivato il giorno in cui il suo amore si sarebbe rivelato ricambiato?
[Questi due sono amore allo stato puro (?). Spero vi piaccia.]
Genere: Romantico, Sentimentale, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Arthur Barma
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo III

-Rufus?-
L'uomo fu attirato dalla voce suave dell'altra, girandosi.
-Mh?-
Fece lui, come per invitare l'altra a continuare.
-Pensi che io sia vecchia?-
Sheryl si accarezzò il viso sfiorando delle piccole rughe, segno del tempo che passava.
L'altro sorrise un pò stranito.
-Almeno quanto me. Perchè mi domandi questo all'improvviso?-
Chiese incuriosito dall'improvvisa domanda dell'amica.
Sì, amica.
Ormai da diversi anni si frequentavano regolarmente per l'ora del thè. La foga che aveva un tempo nel dare un mazzo di fiori ad ogni visita era scomparsa mano a mano, altrimenti, avrebbe speso la fortuna della sua famiglia comprando fiori.
-Non so. Quando ti guardo, mi sembra quasi che tu rimanga sempre giovane. E' un pensiero ridicolo, non è vero?-
Ridacchiò lei.
Rufus gettò uno sgardo ad uno dei cucchiaini per dare un'occhiata al suo volto. Anche lui da tempo aveva fatto caso alla mancanza delle rughe sul volto, che tardavano a comparire.
-E' solamente una tua impressione. Attendi un altro pò, e avrò rughe tre volte più profonde delle tue, vedrai.-
Affermò sicuro lui.
O almeno voleva apparire sicuro. Aveva fatto qualche ricerca sull'argomento, e gli erano tornati in mente gli "effetti collaterali" di cui tanto si vociferava ai tempi. Tuttavia non aveva ancora nessuna prova del fatto che fosse quello. No.
Non poteva aver smesso di invecchiare.
Probabilmente era solo paranoico, e non c'era assolutamente nulla che non andasse con lo scorrere del tempo ed il conseguente decadimento del suo corpo.
Ad ogni modo, c'erano cose più importanti da dire in quel momento.
-Senti, Sheryl, per qualche tempo, tornerò nel mio paese.-
da diverso tempo il duca di Barma si era interessato alla tagedia di Sabrie, e, indagando, si era reso conto del fatto che cento anni prima, in coincidenza con la tragedia, si era verificato uno spaventoso terremoto che aveva spaccato in due il suo paese natale.
E lui, troppo ansioso di scoprire la verità, aveva deciso di partire , per tutto il tempo necessario, a scoprirne di più.
-Nessun problema. Buon viaggio, Rufus.-
Un saluto freddo, accompagnato da un sorriso. Nessun sentimento di malinconia o tristezza nelle sue parole. Uno dei soliti saluti riservati a Barma.
Con calma si mise in piedi, e fece un delicato cenno con la testa, per poi andarsene.
Sarebbe tornato presto, era una promessa.

                                                                                     ***
Il viaggio in carrozza era stato incredibilmente lungo, ma, finalmente, era arrivato davanti all'enorme villa dalle mura bianche. Da molto tempo aveva deciso che, appena tornato, quella sarebbe stata la sua prima tappa.
Molti, troppi, anni erano passati dall'ultima volta che si era annunciato a uno dei servi della famiglia Barma. Nel frattempo, la vecchiaia aveva spento il sorriso allegro, sostituendolo a quello fiero, senza però rubare colore ai capelli o morbidezza alla pelle.
Ebbene, tra tutti i Contraenti al mondo, proprio lui era stato lo sfortunato colpito dai tanto chiaccherati effetti. Un errore giovanile che aveva lasciato i suoi segni evidenti, facendo sembrare un sessantenne un ragazzo di soli 37 anni.
Tuttavia, anche Sheryl era una Contraente.
E lui ne era convinto: sicuramente anche Sheryl aveva subito gli effetti del divenare Contraenti legali. O meglio, pretendeva di esserne sicuro.
Entrò con la solita eleganza nel giardino rigoglioso, seguendo la strada esattamente come se la ricordava.
Solo che, davanti al tavolo, al posto di Sheryl, vide una vecchina, costretta sulla sedia a rotelle. Dov'era lei?
Cordiale si avvicinò, e chiese:
-Mi scusi signora, mi sa dire dove sia la signora Rainsworth? Sheryl Rainsworth.-
La vecchina si girò, e per poco non rischiò un infarto incrociando lo sguardo del giovane. Si sistemò, e rispose sorridendo gentile:
-Ed ora, Rufus, ti sembrò un pò invecchiata?-
Il rosso perse un battito, e si immobilizzò.
-S-Sheryl?-
Sussurrò con un filo di voce, guardando la pelle, quella pelle che avrebbe tanto voluto sfiorare, decaduta ed invecchiata.
-Dimmi, Rufus.-
Solitaria, una lacrima salata rigò il volto del giovane, se così poteva essere chiamato.
Cadde in ginocchio, il fiero duca, e la prima lacrima fu accompagnata da molte altre.
Raccolse tutto il coraggio che aveva, Barma, e le afferrò la mano, stringengola forte, baciandola diverse volte.
Come poteva essere accaduto?
No.
Non importava.
Anche se ora la differenza tra di loro era aumentata, non importava.
Nemmeno i limiti che la società imponeva gli avrebbero impedito di amarla.
L'amore è una gara di resistenza, no?
Il rosso calmò i singhiozzi, e guardò in volto la vecchina, accarezzandole la mano.
-Ora, finalmente, mi amerai?-
Azzardò, con voce seria, nascondendo un tremolio in un tono che voleva sembrare deciso.
-Sì Rufus, ti amerò. Ma non accetterò il tuo amore.-
Sorrise lei.
Lui sbarrò gli occhi.
Così stavano le cose? Il suo amore era ricambiato, ma non accettato?
-E' sempre stato così?-
Chiese timoroso.
-.-
Rispose lei con tono affettuoso, per poi girarsi a fatica verso una pianta lì accanto, strappando un ramo con dei piccoli fiori bianchi e delicati, mettendoli tra i capelli di Rufus.
-Sono dei fiori di Achillea, dicono che guariscano i cuori infranti.-
Affermò lei con fare saggio.
Lui sorrise, le baciò nuovamente la mano, e rimettendosi in piedi, si allontanò silenzioso.
Le sfogiò un ultimo sorriso felice, dolce.
Un sorriso che da tempo non gli apparteneva più. Un sorriso solo per lei.
Quel giorno, Rufus capì di aver lottato per tutta la vita per ottenere qualcosa di già suo, che era sempre stato ad un passo dalla vittoria di quella sfida impossibile.
E capì anche che, per quanto avrebbe insistito, non avrebbe mai ottenuto le attenzioni sperate.
Ma, se avesse dovuto, avrebbe aspettato anche fin dopo la morte.



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Angolo "dell'autrice":
Credo che un sacco di gente mi vorrà uccidere, dopo aver visto questo Rufus fragile ed insicuro, che piange perchè per un secondo teme che il suo amore venga proibito dalla società che lo circonda. In ogni capitolo Rufus ha pianto, e credo che anche per questo, le poche persone che hanno continuato a seguirmi, me ne vorrano male, XD.
Sono comunque felice di aver concluso questa piccola fic, che descrive un pò un rapporto, attraverso Missing Moments e anche un pò di "What if?", il rapporto tra questi due grandi personaggi.
Addio, miei cari -e pochi- lettori (?).

Bacioni,
#Matt




 
   
 
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